Grazie per la risposta ! Quoto !<br><br>In merito alla questione del chiarire questa faccenda:<br><br>c'e' qualcuno che non e' d'accordo e che pensa ci siano delle inesattezze in quanto da me esposto sopra ?<br><br>Per favore venite avanti che non si finisce mai di imparare.<br><br>Gradirei pero' delle opinioni chiare, come si redigesse un manuale di collaudo o magari delle citazioni autorevoli e controllabili che possano costituire un punto di riferimento per tutti.<br><br>Fino ad ora non ce ne sono !<br>
annuncio
Comprimi
Ancora nessun annuncio.
Contributo Corrente Corto-Circuito
Comprimi
X
-
Secondo me il discorso ha poco senso.<br>La potenza in uscita dall'interter è uguale a quella in ingresso (a meno delle perdite) che è fornita dal campo fotovoltaico. I moduli fotovoltaici lavorano (o dovrebbero lavorare) a MPP. nel caso ci sia un c.c. a valle dell'inverter (ammettendo che non vada in protezione l'inverter e che la tensione rimanga quella nominale), l'inverter richiedarà maggiore corrente ai moduli e incrementando la corrente sul lato cc, si va fuori da MPP. Quindi, in caso di corto circuito, la potenza fornita dai moduli sarà inferiore a quella nominale; di conseguenza anche la potenza in uscita dall'inverter sarà inferiore a quella nominale e, rimanendo la tensione in alternata a 230 V, la corrente è minore del valore nominale. Se la corrente dovesse salire oltre il valore nominale, giocoforza la tensione dovrebbe scendere e penso proprio che a quel punto l'inverter vada in protezione.<br>Saluti.<br>Federico
Commenta
-
Se c'e' un cto a valle dell'inverter e' impossibile che la tensione sia 230 V come dici. (Es caso del trasf MT/BT non eccitato dal lato MT, il secondario in BT e' un bel corto!<br><br>Comunque seguo il ragionamento, lo trovo iteressante anche ma non molto diverso dal mio.<br>In ogni caso gli inverter , di solito non riescono a seguire la potenza generata dai pannelli fino in fondo.<br>Mi spiego meglio, e' comune avere un inverter con pmax 2800 W ed avere piu' di 3kWp di pannelli. Questo e' perfettamente ragionevole perche' raramente si hanno giornate da 1000W/m^2 e percio' si preferisce scegliere l'inverter di pot leggermente inferiori a quelle del campo per ragioni di buon rendimento di quest'ultimo. Fatto sta che in una ottima giornata di sole l'energia prelevata dai pannelli non e' massima perche' e ' limitata dall'inverter.<br><br><br>Ribadisco inoltre che gli inverter Platinum della Diehl dichiarano <u>una corrente nulla </u> !<br>Se c'e' un cto la tensione va giu' e la protezione di interfaccia sgancia. Dichiarano zero per questo ?<br><br><br><br>
Commenta
-
Nessun link ai dati di questi inverter?<br>Mi riesce difficle pensare ad un inverter di grande potenza che mantenga la Icc indefinitamente se Vout=0.<br>E' quindi comprensibile che inverter di una certa potenza preferiscano il latch, cioe' una volta scattata la protezione la Iout e' nulla cosi' come la vout ed occorre ricampionare ad intervalli regolari l'uscita per capire se si puo' riattivare la commutazione ...<br>Comunque attendo maggiori dati su questi inverter ...
Commenta
-
Inverter Diehl Platinum 3100S e famiglia.<br><br>Comunque non solo loro la stranezza ma la dichirazione della corrente incriminata a 0 A.<br><br>Quel che voglio dire e' che tale dichiarazione e' coerente con il fatto che e' presente una protezione di iF<br>e di conseguenza l'inv non puo' immettere alcuna corrente in rete nel caso in cui si verificasse un corto.<br><br>Il tutto coerente con quanto detto gia' sopra dal tecnico ENEL.
Commenta
-
IngMassimo,<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b></div><div id="quote" align="left">e' presente una protezione di iF e di conseguenza l'inv non puo' immettere alcuna corrente in rete nel caso in cui si verificasse un corto.</div></div><br>occhio alla tempistica.<br>Al verificarsi di un cortocircuito la rete viene alimentata:<br>- dal trafo ENEL<br>- dai carichi rigenerativi presenti sulla rete (esempio, motori elettrici su carichi inerziali, come ascensori, ventilatori, ecc.)<br>- dagli UPS line-interactive o con funzionamento in by-pass.<br>- dagli inverter solari<br>La commutazione degli IGBT di questi ultimi in condizioni di cortocircuito in uscita - e quindi di sovracorrente - viene rallentata dalle condizioni di sovraccarico e sovratemperatura istantanea. Quindi il tempo di commutazione di un IGBT aumenta rispetto alla normalita', e intanto la corrente di cortocircuito continua a scorrere. Siamo alle centinaia di nanosecondi, un chip di IGBT puo' gia' distruggersi in questi tempi.<br>Arriva il microsecondo, la corrente di corto aumenta per un certo tempo, passa il tempo, si superano i 20 millisecondi nella piu' fortunata delle ipotesi, la protezione di interfaccia e' ancora al suo posto a causa della rimanenza magnetica. Pian piano si staccano i vari elementi che apportavano la corrente di cortocircuito, e anche la protezione di interfaccia cede e si apre.<br>Solo a questo punto qualsiasi inverter da' in uscita zero. Prima no, dichiarare zero mi sembra faciloneria.<br><br>Ciao<br>Mario<br><br><span class="edit">Edited by mariomaggi - 15/10/2007, 23:21</span>Molto urgente: cerco socio: Collaborazione a Milano
-------------------------------------------------------------------
Mala tempora currunt, non contattatemi piu' per questioni riguardanti il forum, grazie, il mio tempo e' finito.
-------------------------------------------------------------------
L'energia non si crea ne' si distrugge, ma ne sprechiamo troppa in modo irresponsabile. Sito personale: http://evlist.it
Se fate domande tecniche e volete risposte dal forum precise e veloci, "date i dati" specificando anche l'ambiente operativo e fornendo il maggior numero possibile di informazioni.
------------------------------------------------
Commenta
-
Accipicchia che casino che riuscite a fare ! E poi mescolata BT con MT. Sia Olivieri che Ravelli si rigireranno nella tomba.<br>Non voglio più metter becco sul contributo alla Icc, mi preme invece dire qualcosa sul numero massimo di impianti su una linea.<br>Di fatto c'è un limite. Non nel numero ma sulla potenza istantanea prodotta.<br><br>Infatti, sia la linea BT che la linea MT possono essere considerate "isole" agli effetti della distribuzione dell'energia.<br>In tali "isole", la potenza (dico potenza) prodotta in "isola" non deve mai essere superiore alla potenza consumata.<br>Nel caso i generatori in isola risultassero AUTONOMI rispetto alla potenza assorbita, si avrebbe inevitabilmente una deriva della frequenza.<br><br>Sono le stesse regole che determinano la variazione dell'energia prodotta rispetto al diagramma di carico giornaliero.<br><br>Per tale motivo, il distributore dell'energia (Enel ecc.) può pretendere una ulteriore protezione all'impianto FV sulla deriva delle fraquanza, nel caso si possa verificare in qualsiasi momento della giornata, una copertura del fabbisogno solamente dalle auto-produzioni.<br><br>Anche gli inverter funzionano "ad inseguimento", sia della tensione, che della frequenza, che dello sfasamento tra le fasi. La rete nazionale, in questo senso, funziona da SINCRONIZZATORE per tutti gli impianti "minori". Laddove non servisse più l'energia della rete pubblica, le frequenze se ne andrebbero per i fatti loro, e, nel caso di FV, anche il campo magnetico rotante.<br>
Commenta
-
<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (mauro_ar @ 16/10/2007, 09:11)</div><div id="quote" align="left">Accipicchia che casino che riuscite a fare ! E poi mescolata BT con MT. Sia Olivieri che Ravelli si rigireranno nella tomba.<br>Non voglio più metter becco sul contributo alla Icc, mi preme invece dire qualcosa sul numero massimo di impianti su una linea.<br>Di fatto c'è un limite. Non nel numero ma sulla potenza istantanea prodotta.<br>Infatti, sia la linea BT che la linea MT possono essere considerate "isole" agli effetti della distribuzione dell'energia.<br>In tali "isole", la potenza (dico potenza) prodotta in "isola" non deve mai essere superiore alla potenza consumata.<br>Nel caso i generatori in isola risultassero AUTONOMI rispetto alla potenza assorbita, si avrebbe inevitabilmente una deriva della frequenza.<br>Sono le stesse regole che determinano la variazione dell'energia prodotta rispetto al diagramma di carico giornaliero.<br>Per tale motivo, il distributore dell'energia (Enel ecc.) può pretendere una ulteriore protezione all'impianto FV sulla deriva delle fraquanza, nel caso si possa verificare in qualsiasi momento della giornata, una copertura del fabbisogno solamente dalle auto-produzioni.<br>Anche gli inverter funzionano "ad inseguimento", sia della tensione, che della frequenza, che dello sfasamento tra le fasi. La rete nazionale, in questo senso, funziona da SINCRONIZZATORE per tutti gli impianti "minori". Laddove non servisse più l'energia della rete pubblica, le frequenze se ne andrebbero per i fatti loro, e, nel caso di FV, anche il campo magnetico rotante.</div></div><br>Isole vuol dire che asserisci che la corrente prodotta in BT non passi in MT e che quindi la polvere prodotta in casa tua la metti sotto il tuo tappeto?<br><br>Traduco: vuol dire che se non è soddisfatto il bilancio di potenza a livello locale (quindi nella zona servita da un trasformatore) se non interviene la riserva operativa la frequenza se ne va per i fatti suoi?<br><br>SONO D'ACCORDO e anzi dirò di più.......a livello locale come fai ad accumulare? Le uniche centrali di soccorso a livello locale possono solo "dare" e non prendere potenza..........<br><br>Limite alla potenza istantanea?<br><br>Il fatto della potenza istantanea è vero e infatti togliamo di mezzo 'sta storia del numero fisico di impianti.<br><br>Io volevo solo dire che se tutti si facessero un impianto da 3 kW cadauno, esistendo questo limite sulla potenza istantanea esiste anche un limite al numero massimo di utenti che possono immettere in rete.<br><br>Ma è quello che dicevo io in altri topic (e per cui mi sono preso dell'incompetente)......<br><br>Grazie........ .contributo davvero importante il tuo...........almeno per me......<br><br><br><br>
Commenta
-
<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>QUOTE</b> (mariomaggi @ 15/10/2007, 23:06)</div><div id="quote" align="left">IngMassimo,<br><div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>QUOTE</b></div><div id="quote" align="left">e' presente una protezione di iF e di conseguenza l'inv non puo' immettere alcuna corrente in rete nel caso in cui si verificasse un corto.</div></div><br>occhio alla tempistica.<br>Al verificarsi di un cortocircuito la rete viene alimentata:<br>- dal trafo ENEL<br>- dai carichi rigenerativi presenti sulla rete (esempio, motori elettrici su carichi inerziali, come ascensori, ventilatori, ecc.)<br>- dagli UPS line-interactive o con funzionamento in by-pass.<br>- dagli inverter solari<br>La commutazione degli IGBT di questi ultimi in condizioni di cortocircuito in uscita - e quindi di sovracorrente - viene rallentata dalle condizioni di sovraccarico e sovratemperatura istantanea. Quindi il tempo di commutazione di un IGBT aumenta rispetto alla normalita', e intanto la corrente di cortocircuito continua a scorrere. Siamo alle centinaia di nanosecondi, un chip di IGBT puo' gia' distruggersi in questi tempi.<br>Arriva il microsecondo, la corrente di corto aumenta per un certo tempo, passa il tempo, si superano i 20 millisecondi nella piu' fortunata delle ipotesi, la protezione di interfaccia e' ancora al suo posto a causa della rimanenza magnetica. Pian piano si staccano i vari elementi che apportavano la corrente di cortocircuito, e anche la protezione di interfaccia cede e si apre.<br>Solo a questo punto qualsiasi inverter da' in uscita zero. Prima no, dichiarare zero mi sembra faciloneria.<br><br>Ciao<br>Mario</div></div><br>ciao Mario,<br>ti seguo a pieno, ne so molto piu' di elettronica che di professione, prima progettavo piastre di controllo per motori elettrici dove di IGBT ne trovi a iosa.<br><br>Eppure e' cosi ! Ho qui dei certificati di dichiarazione della Diehl Ako (allegati alla domanda di allaccio ENEL) che certificano il " contributo dell'inv alla corrente di cti cto " come nulla. Io mi sono detto che in questo ambito delle grandi correnti, dove i componenti sono tutti molto piu' grandi rispetto al caso dell'elettronica, un transitorio come quello di cui parli non sia significativo. Inoltre non e' escluso che l'elettronica dell'inverter preveda una protezione per gli IGBT nel qual caso la situazione del CTO CTO si verificasse.<br><br>Faciloneria o calcolo lungimirante ? Questo e' il mio dubbio !<br><br>ciao<br>Massimo
Commenta
-
Un saluto a tutti i partecipanti del forum. Mi scuso se la mia domanda risulta essere banale e ovvia; ho letto la Vs. discussione ed essendo un neo professionista del fotovoltaico (da 1 settimana sigh! la mia azienda m'ha incaricato d'inoltrare la tipica domanda di connessione al mio GSE. L'ingegnere incaricato di fornirmi la corrente presunta di ccto a valle dell'impianto FV, m'ha spedito un bellissimo disegno in cui mi riporta tutte le Icc max e min. dall'ingresso inverter ai morsetti MT del trafo senza specificare da dove sono stati ricavi tali numeri. Volevo sapere come posso calcolare e che formula usare per ricavare la mia corrente di corto circuito dell'impianto nel punto di connessione.<br>Ringrazio in anticipo per la Vs. pazienza e cortesia :-D
Commenta
-
Io credo che se tu leggi tutta questa discussione dall'inizio, riesci a trovare la risposta.<br>Ciao.GIULIANO
_____________
....ho capito che spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile finchè arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza..... A. Einstein.
Commenta
-
Caro dimitrirampazzo se vuoi un aiuto specifico , dacci dei dati specifici <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/6ba60c90a2323d5e59767bf6f414c159.gif" alt="<_<"><br>ovvero posta :<br>lo schema di massima dell'impianto fv (quello che invierai all'enel) e lo schema dell'ingenietre con tutte le correnti<br><br>solo cosi si porà fare qualcosa(forse <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/071651f89edb05d97ed435e402d87de6.gif" alt=":huh:"> )<br><br>ciao da Recoplan<br><br><span class="edit">Edited by recoplan - 30/10/2007, 14:33</span>
Commenta
-
Grazie per la Vs. pazienza, vi aggiorno sull'impianto FV. La domanda la devo presentare all'enel che mi richiede appunto la famosa corrente di ccto dell'impianto nel punto di connessione in kA. I dati dell'impianto sono:<br>Ho 3 inverter in parallelo SUNWAY TG365 600V MT, con potenza nominale in uscita di 280kW; n° 4758 pannelli con corrente nominale di 5,25A<br>Premetto che è il primo impianto affidatomi eppure da 1MW........:-)
Commenta
-
<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>CITAZIONE</b> (dimitrirampazzo @ 30/10/2007, 14:16)</div><div id="quote" align="left">3 inverter in parallelo SUNWAY TG365 600V MT,</div></div><br>Io chiamerei quelli di Elettronica Santerno e chiderei a loro!<br><br>Ciao da Recoplan
Commenta
-
a mio avviso è sufficiente sommare le correnti massime erogabili dall'inverter (per taglie piccole dell'ordine dei dieci-quindici A) che sono un dato di targa.<br>E' vero che l'inverter è un generatore di tensione ma nel caso in questione può essere considerato limitato in corrente.<br> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/231d2d700aa25d5d2171462e53cf4282.gif" alt="">
Commenta
-
amazza oh !<br><br>che mostro di impianto.........mica facile da gestire !<br><br>Ti consiglio di chiedere alla Sunway stessa questi dati.<br>Leggiti questo thread piu' in alto ce ne sono di discussioni che ti possono risolvere il problema.<br><br>Comunque io farei come ti ho spiegato.
Commenta
-
<img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/298410918db34727739ac5c5ab29edb5.gif" alt=""> grazie ancora per i chiarimenti! Vi allego il file mandatomi dall'Ingegnere da allegare alla domanda di connesione per ccto. A me risulta molto oneroso come calcolo, ipotizzanto varie variabili.<br>Secondo voi?<br><br><center><div class="fancyborder" style="margin:4px;padding:4px;width:50%" align="left"><img align="left" style="margin: 10px 8px 10px 2px" src="http://img.forumfree.net/html/mime_types/office.gif" alt=""><a href="http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?act=Attach&type=post&id=90558082">Downloa d attachment</a><br>Correnti_di_corto_circuito_campo_fotovoltaic o_1.xls ( Number of downloads: 120 )</div></center><br>
Commenta
-
<div align="center"><div class="quote_top" align="left"><b>QUOTE</b> (Faraday-Neumann @ 30/10/2007, 16:12)</div><div id="quote" align="left">a mio avviso è sufficiente sommare le correnti massime erogabili dall'inverter (per taglie piccole dell'ordine dei dieci-quindici A) che sono un dato di targa.<br>E' vero che l'inverter è un generatore di tensione ma nel caso in questione può essere considerato limitato in corrente.<br> <img src="http://codeandmore.com/vbbtest/images/customimages/36e93536e8d470e6c97b2a8b444677b1.gif" alt=""></div></div><br>Concordo , cosi' facendo credo si arriverebbe ad un dato non molto diverso da quello specificato dal costruttore dell'inverter. In ogli caso io contatterei il costruttore di inverter per fare un paragone.
Commenta
-
UP<br><br>Stavo compilando un modulo di richiesta di connessione per il servizio di scambio sul posto....<br><br>La voce CONTRIBUTO DELL'IMPIANTO AL CC secondo me è da lasciare vuota, a meno che non sia già presente un impianto di produzione.<br><br>Questo campo infatti è una sottosezione del campo POTENZA GIA' DISPONIBILE IN IMMISSIONE......<br><br>Per un impianto nuovo senza altre produzioni derivate da altre fonti rinnovabili questi campi sono da lasciare vuoti, o sbaglio??<br><br>Grazie
Commenta
Commenta