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AIUTO: vogliamo realizzare il fusor!

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  • Originariamente inviato da teslacoil Visualizza il messaggio
    SE POI SI RIESCE PER CASO A FAR SALTAR FUORI UNA ROBA ENERGETICAMENTE PRODUTTIVA TANTO MEGLIO
    Ne dubito fortemente, visto che - con le attuali tecnologie - si sa (da studi sulla fusione nucleare) che il confinamento elettrostatico non è in grado nemmeno di autosostenersi.
    Molte delle grandi scoperte dell' uomo sono avvenute per caso mentre si stava cercando di fare altro o durante attivita' fini a se stesse
    Questo è vero soprattutto per il passato. Oggi, grazie ai calcolatori, in molti àmbiti della scienza si fa dell'ottima ricerca (universitaria) senza sperimentare nel modo forsennato che tu ci dipingi, bensì con molta più parsimonia. Il che comporta degl'indubbi vantaggi economici, di tempo, di spazio e di persone. A tal proposito, il tuo "adagio" si può così modificare: simulare (al calcolatore), simulare, simulare, sperimentare, validare il modello.
    torno a ripetere, perche' NON ci provate anche voi?
    Io personalmente non ci provo perché la reazione D+D è neutronica. Infatti, il fusor trova impiego proprio come generatore di neutroni. Di conseguenza non ho nessuna intenzione di fungere, col mio corpo, da schermo per i neutroni. Né voglio rischiare di maneggiare materiali attivati. E poi come li smaltisco? In secondo luogo, non ci provo perché a me pare una perdita di denaro e tempo.

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    • MA invece del confinamento elettrostatico non sarebbe meglio il confinamento chimico ?

      domanda:
      Che significa confinamento chimico ?

      Risposta:
      Significa che il confinamento è realizzato mediante un idruro che è vorace di idrogeno, (però nel tuo caso specifico siccome ci dovrebbe essere un tornaconto energetico) ne consegue che la frase "vorace di idrogeno" va sostituita con "vorace di deuterio", e la parola idruro fa sostituita con la parola deuduro.

      deuduro di litio

      Il deuduro di litio è esattamente il materiale che viene usato nelle moderne bombe all'idrogeno stile americano.
      La frase "bomba all'idrogeno" è una frase ambigua ed impropria perchè in realtà sono bombe di "deuturo di litio".
      ------------
      ritornando al fusor....
      La pompa del vuoto crea il vuoto ma tale vuoto non può strappare via il deuterio attaccato al litio, perchè il deuterio è legato chimicamente al litio.
      Da qui la denominazione di confinamento chimico.

      Il confinamento chimico permette alta densità nel target e bassissima densità lungo la strada spaziale dove i deuteroni dovrebbero accelerare.
      La bassissima densità permette accelerazioni elevate, e l'elevata densità di deuterio (nel litio) permette una sezione d'urto non trascurabile cioè interessante.

      Come si fa per conciliare vuoto spinto e alta densità sul bersaglio ?
      La risposta è usare un idruro, pardon... un deuduro di litio.

      Faccio ricordare che nella bomba all'idrogeno americana, non ci sono campi elettrostatici o magnetici, c'è un idruro... pardon un deuduro.

      L'innesco di plutonio (o uranio o altro) non ti serve, perchè la cosa deve essere controllata, controllata significa accelerare poche particelle nell'unità di tempo.

      In concluisione: consiglio a Testacoil di non perdere tempo con i campi elettrostatici perchè già altri avevano perso tempo in quella direzione, per poi alla fine rendersi conto che la sezione d'urto era troppo bassa; e per aumentare la sezione d'urto occorre aumentare la densità, cioè utilizzare un idruro che attira fortemente nuclei di deuterio (attrazione di tipo chimico).
      i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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      • Originariamente inviato da uforobot Visualizza il messaggio
        deuduro di litio
        Deuteruro, semmai. Deuteride in inglese.

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        • Secondo me occorrerebbe provare almeno una qualche variazione di quello che stai facendo tu. Replicare in toto il progetto non servirebbe a molto. E poi comunque non sarebbe il caso di studiarlo meglio teoricamente? Almeno poi uno sa dove muoversi.
          Prima di fare variazioni sul campo e' necessario avere replicato l' esperimento originale (esito positivo = esperienza acquisita + certezza di avere realizzato ogni parte in maniera idonea + base di partenza certamente funzionale per altri esperimenti che potrebbero anche NON funzionare), poi, io lo studio teorico l' ho fatto, per studiarlo MEGLIO NON c'e' altra soluzione se NON quella di replicarlo.


          Ne dubito fortemente, visto che - con le attuali tecnologie - si sa (da studi sulla fusione nucleare) che il confinamento elettrostatico non è in grado nemmeno di autosostenersi.
          Eccolo qua il solito discorso energetico che rappresenta l' obiettivo da raggiungere a tutti i costi SBARRANDO LA STRADA A TUTTI GLI ALTRI.
          E' UN ESPERIMENTO FINE A SE STESSO, DIMENTICATI L' ENERGIA PRODOTTA E PROVA A PENSARE CHE POTREBBE FAR SALTAR FUORI QUALCOS' ALTRO, MAGARI UN MATERIALE DALLE CARATTERISTICHE INNOVATIVE (visto che a te sta tanto a cuore l' energia, MGB sta per esempio puntando ad un possibile uso pratico di questo apparato per realizzare nuovi tipi di superconduttori, e diciamoci la verita', per produrre superconduttori l' energia NON la generi affatto ma invece la consumi....... pero' poi chissa' che questi materiali NON ce ne facciano risparmiare un botto eliminando le perdite dei sistemi esistenti!).


          Questo è vero soprattutto per il passato. Oggi, grazie ai calcolatori, in molti àmbiti della scienza si fa dell'ottima ricerca (universitaria) senza sperimentare nel modo forsennato che tu ci dipingi, bensì con molta più parsimonia. Il che comporta degl'indubbi vantaggi economici, di tempo, di spazio e di persone. A tal proposito, il tuo "adagio" si può così modificare: simulare (al calcolatore), simulare, simulare, sperimentare, validare il modello.
          L' uso di calcolatori per simulare anziche' sperimentare e' un buon modo per andare fuori strada, lo so bene io che ho avuto modo di usarli piu' volte, sempre e solo con risultati mediocri o pessimi (NB: io li ho usati nel campo dell' elettronica: solite simulazioni circuitali + simulazioni degli effetti induttivi, gli accoppiamenti capacitivi tra le piste, dei disturbi elettromagnetici, i ritardi di propagazione e simili su circuiti mixed signal digitali + analogici + power, anche in RF e posso assicurarti che il risultato che ti da un simulatore puo' anche essere migliore di quello che ti da un circuito fatto alla pene di segugio, ma se mi metto a disegnare lo stampato tutto rigorosamente manualmente, di testa mia, ragionando io la disposizione di componenti e piste e immaginandomi "ad occhio" le interazioni tra piste vicine, i percorsi che fa il segnale per richiudersi a massa e i campi elettrostatici ed elettromagnetici posso assicurarti che so batterti di molti dB il risultato del simulatore).
          IL PROBLEMA DELLE SIMULAZIONI SONO I MODELLI, CHE DOVREBBERO RAPPRESENTARE LA REALTA' NEL MODO PIU' FEDELE POSSIBILE MA CHE DI REALE HANNO BEN POCO.
          L' immaginazione e il ragionamento di un cervello umano possono di gran lunga battere i risultati della simulazione, parlo per esperienza!


          Io personalmente non ci provo perché la reazione D+D è neutronica. Infatti, il fusor trova impiego proprio come generatore di neutroni. Di conseguenza non ho nessuna intenzione di fungere, col mio corpo, da schermo per i neutroni. Né voglio rischiare di maneggiare materiali attivati. E poi come li smaltisco? In secondo luogo, non ci provo perché a me pare una perdita di denaro e tempo.
          Sai che questa cosa puzza veramente tantissimo di scusa per lanciare il sasso e nascondere la mano??? :-P


          MA invece del confinamento elettrostatico non sarebbe meglio il confinamento chimico ?
          Troppa carne al fuoco, mi sono studiato questo per ora e vorrei provare ad applicarlo, inoltre sono gia' ad uno stadio abbastanza avanzato di costruzione di un apparato a confinamento inerziale elettrostatico: perche' il confinamento chimico NON lo provi tu?

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          • Originariamente inviato da teslacoil Visualizza il messaggio
            Troppa carne al fuoco, mi sono studiato questo per ora e vorrei provare ad applicarlo, inoltre sono gia' ad uno stadio abbastanza avanzato di costruzione di un apparato a confinamento inerziale elettrostatico: perche' il confinamento chimico NON lo provi tu?
            La differenza costruttiva tra confinamento elettrostatico e confinamento chimico è semplicemente un pezzo solido di litio.
            Se preferisci quello elettrostatico fai pure quello ma quando sarai curioso di provare quello chimico: allora aprirai il contenitore e aggiungerai un pezzo di litio, poi richiuderai l'ambaradam, poi idruri, poi rifai il vuoto.

            Io non consigliavo di distruggere tutto il buon lavoro che hai fatto finora, ma semplicemente consigliavo di AGGIUNGERE un pezzetto più nel mosaico.
            In particolare consigliavo di aggiungere un pezzo di litio e posizionarlo nel centro focale del fusor (tutto qui).

            Se vuoi, te lo comprerò io il pezzo di litio, mi mandi un messaggio privato in cui spiega dove acquistarlo e poi te lo consegno.

            è dispersivo che io ricostruisca tutto il marchingegno e già l'hai fatto tu, meglio invece collaborare.
            Poi (fra parentesi) io non sono bravo come te a maneggiare l'alta tensione.
            ----------------------------
            E' anche possibile usare ambedue i confinamenti nello stesso tempo: sia quello chimico che quello elettrostatico, in tale caso oltre a mettere il target di litio, occorre anche dare tensione elettrica per fare il confinamento elettrostatico.

            Se invece si desidera fare soltanto il confinamento chimico: basta non dare tensione elettrica al campo elettrostatico che funge da confinamento.
            Ma costruttivamente il fusor non cambia, fatta eccezione del pezzo di litio che può essere inserito o tolto: rispettivamente confinamento chimico o elettrostatico (è sottinteso si può fare anche oppure ambedue).

            Forse la cosa migliore è usare ambedue i confinamenti, ma di questo non sono sicuro perché il confinamento elettrostatico costa energia per mantenerlo, quindi occorre sperimentare e vedere se l'aggiunta del confinamento elettrostatico provoca un aumento significativo il rendimento.
            i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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            • La differenza costruttiva tra confinamento elettrostatico e confinamento chimico è semplicemente un pezzo solido di litio [...CUT...]
              Io non consigliavo di distruggere tutto il buon lavoro che hai fatto finora, ma semplicemente consigliavo di AGGIUNGERE un pezzetto più nel mosaico.
              In particolare consigliavo di aggiungere un pezzo di litio e posizionarlo nel centro focale del fusor (tutto qui) [...CUT...]

              E' anche possibile usare ambedue i confinamenti nello stesso tempo: sia quello chimico che quello elettrostatico, in tale caso oltre a mettere il target di litio, occorre anche dare tensione elettrica per fare il confinamento elettrostatico.

              Se invece si desidera fare soltanto il confinamento chimico: basta non dare tensione elettrica al campo elettrostatico che funge da confinamento.
              Ma costruttivamente il fusor non cambia, fatta eccezione del pezzo di litio che può essere inserito o tolto: rispettivamente confinamento chimico o elettrostatico (è sottinteso si può fare anche oppure ambedue).

              Ho capito perfettamente quello che mi vuoi cercare di dire, pero' ti dico fin da ora che quello che vuoi fare e' IRREALIZZABILE perche' ti sei dimenticato di tre cosette importanti:

              1- il confinamento inerziale elettrostatico NON puo' essere tolto perche' oltre a confinare la reazione in un punto il campo elettrostatico generato dalle griglie serve per accellerare fortemente le molecole di deuterio disperse nell' ambiente fortemente rarefatto mandandole a collidere al centro con un energia sufficiente per provocarne la fusione, senza confinamento elettrostatico, oltre che a venire a mancare..... il confinamento appunto, viene a mancare pure l' accelerazione delle molecole e il loro successivo urto, quindi viene a mancare la fusione.

              2- Mi risulta che il litio puro abbia temperatura di fusione di 453,69 K (180,54 °C) e temperatura di ebollizione di 1615 K (1342 °C), ora, NON so quanto possano cambiare queste due temperature nel caso di idruro di litio o deuteruro di litio, pero' ad occhio e croce credo che siano entrambe comunque "un pochino troppo basse" rispetto alla minima temperatura necessaria per ottenere la fusione (pari a circa 45 milioni di gradi kelvin, indicativamente 4keV di energia che in realta' poi devono essere almeno 10 volte tanti per ottenere una probabilita' di urto efficace sufficientemente elevata)....... se tutto va bene il tuo deuteruro di litio si vaporizza in pochissimi istanti decretando l' insuccesso dell' esperimento, se invece le cose vanno male, i vapori di litio che si formano entrano nella pompa a diffusione contaminando il suo costosissimo olio (cosa fastidiosa, ma di olio ne ho reperito 1 litro da una ditta che faceva tubi catodici ad un decimo del prezzo originale) oppure, ancora peggio, si depositano condensandosi sull' isolatore passante ad alta tensione metallizzandolo e mandandolo in corto (e ripulirlo da una metallizzazione senza danneggiarlo o renderlo poroso ed inadatto al vuoto e' una impresa alquanto difficoltosa!!!!)


              Forse la cosa migliore è usare ambedue i confinamenti, ma di questo non sono sicuro perché il confinamento elettrostatico costa energia per mantenerlo, quindi occorre sperimentare e vedere se l'aggiunta del confinamento elettrostatico provoca un aumento significativo il rendimento.
              Daje con questa energia, e' un fottutissimo paraocchi per vedere solo una strada ignorando tutte le altre!
              A parte che senza confinamento inerziale elettrostatico oltre che al confinamento viene a mancare anche l' accelerazione che fa acquistare l' energia necessaria alla fusione PER INERZIA durante l' urto al centro quindi la fusione cessa di esistere, ma al di la di questo poi mi devi spiegare come diamine vorresti fare ad estrarre l' eventuale energia da un punto di dimensioni microscopiche avente temperature extra altissime mantenuto in quella posizione da un campo elettrostatico perche' NON esiste alcun materiale al mondo in grado di resistere a simili temperature!!!!!!!!!


              Infine, I PRIMI ESPERIMENTI CHE DOVRO' FARCI CON QUESTO APPARECCHIO SARANNO DI ATTIVAZIONE NEUTRONICA, magari anche aiutare MGB a sviluppare i suoi superconduttori mediante bombardamento di neutroni, mi serve il fusor sicuramente funzionante e in configurazione originale per ora.


              Keep on topic.
              se qualcuno ha suggerimenti da fare a riguardo e' ben accetto (NB: pero' prima di parlare di energia pensateci due volte, ricordatevi che si tratta di un esperimento fine a se stesso e che comunque l' obiettivo iniziale sono i neutroni, in futuro si veda', per ora mi interessa tutto cio' che riguarda il fusor di Farnsworth-Hirsch, in particolare consigli costruttivi, avvertenze e errori da evitare, NON mi dispiaciono affatto anche suggerimenti su come utilizzare i neutroni prodotti, un po di utilizzi glieli ho gia trovati ma se mi suggerite altri esperimenti mi farebbe molto piacere!).


              Buona AUTOCOSTRUZIONE a tutti!

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              • Originariamente inviato da teslacoil Visualizza il messaggio
                2- Mi risulta che il litio puro abbia temperatura di fusione di 453,69 K (180,54 °C)
                A me risulta che il gas di deuterio abbia una temperatura anche inferiore
                ( questa era una battuta di spirito)
                ----------------------------
                a parte gli scherzi....
                Se mi arriva in testa un protone cosmico da 10 Gev è probabile che neanche me ne accorgo.

                Li'... (quelle poche centinaia di molecole interessate alla spallazione), la temperatura è di miliardi di gradi Celsius, ma non per questo il mio cranio va in fiamme, caso mai mi verrà voglia di grattarmi la testa perchè sentirei uno strano formicolio temporaneo.

                La temperatura del target può essere regolata come si vuole, a condizione che si possa regolare il livello di rarefazione.
                Se si desidera che il target non superi i 90 gradi Celsius, il livello di rarefazione deve essere molto alto.
                ------------------------------------
                ------------------------------------
                Se ipotesi ti interessa soltanto la produzione di neutroni (e non ti interessa il rendimento energetico): allora in questo caso la cosa è più semplice perchè non ti servono gas di nessun tipo.
                Semplicemente il vuoto in cui una tensione continua di 1,7 Mv spinge gli elettroni contro un target di berillio il quale produce raggi gamma, a sua volta i raggi gamma contro il berillio producono neutroni.
                i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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                • a parte gli scherzi....
                  Se mi arriva in testa un protone cosmico da 10 Gev è probabile che neanche me ne accorgo.

                  Li'... (quelle poche centinaia di molecole interessate alla spallazione), la temperatura è di miliardi di gradi Celsius, ma non per questo il mio cranio va in fiamme, caso mai mi verrà voglia di grattarmi la testa perchè sentirei uno strano formicolio temporaneo.

                  Tieni presente che la griglia geodesica e' notevolmente distante dal punto piu' caldo della reazione, ma nonostante cio tende ad arroventarsi di brutto durante il funzionamento del fusor al punto di arrivare a deformarsi o fondersi del tutto.
                  Inoltre, a causa del continuo bombardamento di particelle, la griglia tende ad evaporare usurandosi pian piano e ricoprendo di vapori di acciaio inox le pareti interne del contenitore per sputtering....... oltre a leggerlo su internet dalle esperienze di altri fusoristi amatoriali ho gia' avuto modo di accorgermi di questo fenomeno pure io perche' la griglia del secondo demo fusor con cui ho fatto i primi esperimenti (solo confinamento inerziale elettrostatico, senza combustibile, con tensioni e vuoti piu' modesti e ovviamente senza fusione) e' evaporata pesantemente contro le pareti del contenitore (sigh, anche un pochino sull' isolatore ceramico passante nel vuoto!) e si e' surriscaldata cosi' tanto da piegarsi.


                  La temperatura del target può essere regolata come si vuole, a condizione che si possa regolare il livello di rarefazione.
                  Se si desidera che il target non superi i 90 gradi Celsius, il livello di rarefazione deve essere molto alto.

                  Per la verita' il livello di temperatura minimo per innescare la fusione e' determinato dal minimo livello di ENERGIA D' URTO necessario per avere delle probabilita' che le due molecole di deuterio vadano a fondersi assieme, va da se che tale energia minima implica anche la velocita' minima delle molecole, che a sua volta determina la minima tensione di accelerazione necessaria sulle griglie.
                  il livello di rarefazione stabilisce la quantita' di molecole di deuterio che vanno a collidere al centro del fusor e, in definitiva, il consumo elettrico necessario per mantenere innescata la fusione e il confinamento.


                  Se ipotesi ti interessa soltanto la produzione di neutroni (e non ti interessa il rendimento energetico): allora in questo caso la cosa è più semplice perchè non ti servono gas di nessun tipo.
                  Semplicemente il vuoto in cui una tensione continua di 1,7 Mv spinge gli elettroni contro un target di berillio il quale produce raggi gamma, a sua volta i raggi gamma contro il berillio producono neutroni.

                  Certo che e' piu' semplice, basta avere sottomano ***UN MILIONE E SETTECENTOMILA VOLT*** in corrente continua (cosa che tutti hanno in casa, vedi sotto per dettagli) poi logicamente occorre avere a disposizione un isolatore passante per ultravuoto in grado di reggere tale tensione (comunemente reperibile al supermercato, spesso fanno anche il 3x2, buono per avere dei ricambi casomai si metallizzasse per sputtering)..... poi.... beh, ovvio, una camera ad ultravuoto idonea con tutto il sistema pompante necessario, questa bene o male ce l' hanno tutti in garage..........

                  UFOROBOT, MA COSA CAXXPITA STAI DICENDO????
                  ma tu hai almeno una minima idea di cosa siano 1,7MV e come vanno trattate simili tensioni???? io in cantina a simili tensioni NON potrei mai arrivarci perche' c'e' troppo poco spazio a disposizione, ed anche avendole a disposizione, poi come li fai entrare nel vuoto?


                  Gli hobbysti, si sa, possono realizzare delle cose impensabili a volte, pero' cosi' tanto mi sembra al di fuori della portata del 99.999% degli autocostruttori piu' incalliti, quello che mi hai suggerito lo potrebbe fare un supersmanettone che NON lavora ma vive di rendita grazie al suo conto in banca che farebbe invidia al vincitore del superenalotto e che ha a disposizione un piccolo complesso di capannoni allestiti ad uso hobbystico!



                  NB: senza andare troppo lontano, questa foto l' ho scattata io e quello che si vede ritratto e' il mio "gadget elettrico" piu' grosso (per ora!)



                  Raggiunge a vuoto un picco di 1,1MV e in queste condizioni NON c'e' storia di riuscire ad isolarlo in qualche modo, la scarica parte da sola comunque in aria dopo averne rotto la sua rigidita' dielettrica a causa del raggio di curvatura troppo piccolo del toroide.... per evitare che scarichino 1,7MV ci vogliono sfere dentro alle quali potrei entrarci io rimanendo in piedi!


                  Io rimango sempre della stessa idea, ti consiglio di iniziare a sperimentare pure a te, solo sbattendoci la testa scopri tutte le difficolta' realizzative di certe cose e al contempo l' estrema facilita' a realizzarne delle altre apparentemente difficili..... la teoria ci sta anche, ma se e' campata in aria senza alcuna possibilita' di realizzazione pratica allora ha ben poca utilita'

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                  • Originariamente inviato da teslacoil Visualizza il messaggio
                    io lo studio teorico l'ho fatto
                    Allora hai senz'altro stimato anche quanti neutroni otterrai, nonché hai progettato le opportune schermature, nonché hai stimato l'entità dell'attivazione che indurrai nei materiali componenti il tuo reattore, no?
                    Eccolo qua il solito discorso energetico che rappresenta l'obiettivo da raggiungere a tutti i costi SBARRANDO LA STRADA A TUTTI GLI ALTRI.
                    Non sbarro la strada a nessuno. Dico solo che il fusor può essere o può non essere lo strumento adatto per i nostri scopi. Ma ciò dipende appunto dagli scopi prefissati. Quindi, se dici che vuoi fare il fusor perché vuoi produrre neutroni, allora ti dico che fai bene perché già sappiamo dal 1960 che il fusor è un valido strumento per produrli.
                    Se invece dici che lo vuoi fare per tentare di ricercare se, con la configurazione tradizionale del fusor, è possibile avere un tornaconto energetico, allora ti dico che perdi tempo perché già altri se ne sono occupati e hanno visto che in tal senso il fusor tradizionale è inutile.
                    L'uso di calcolatori per simulare anziche' sperimentare e' un buon modo per andare fuori strada
                    Mi riferivo a simulazioni per la ricerca, che hanno vincoli meno stringenti sulla durata e sulla ridotta potenza di calcolo disponibili invece per le simulazioni circuitali per progettisti elettronici. Ci sono simulazioni (anche in àmbito elettronico) che girano per settimane su cluster di computer. In questi casi è ovvio che si spinga il più possibile sulle simulazioni perché realizzare ogni singolo prototipo avrebbe costi esorbitanti al confronto.
                    Sai che questa cosa puzza veramente tantissimo di scusa per lanciare il sasso e nascondere la mano?
                    Sinceramente, io non metterei mai le mani su un dispositivo del quale: non si sa nemmeno una stima di quanti neutroni (né con quale energia) emetta al secondo; non è stato progettato alcuno schermo per neutroni né per raggi X né per raggi ? da attivazione; non si sa nemmeno a spanne quanta radioattività indurrà nei materiali costituenti il reattore (e nei materiali circostanti); non dà alcuna garanzia contro l'inalazione accidentale di piccolissime quantità di trizio; non si sa poi come smaltirlo; non è certamente a norma di Legge (quindi dubito che MgB2 possa impiegarlo legalmente).

                    I PRIMI ESPERIMENTI CHE DOVRO' FARCI CON QUESTO APPARECCHIO SARANNO DI ATTIVAZIONE NEUTRONICA
                    Le prime cose che ti si attivano saranno gli elettrodi e il contenitore.
                    Originariamente inviato da teslacoil Visualizza il messaggio
                    la griglia tende ad evaporare usurandosi pian piano e ricoprendo di vapori di acciaio inox le pareti interne del contenitore per sputtering
                    Non è possibile usare un metallo/composto tra i più refrattari esistenti?

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                    • Allora hai senz'altro stimato anche quanti neutroni otterrai, nonché hai progettato le opportune schermature, nonché hai stimato l'entità dell'attivazione che indurrai nei materiali componenti il tuo reattore, no?
                      Si, purtroppo si tratta di cifre abbastanza irrisorie, la radioattivita' del reattore la si potra' a malapena misurare (quando sara' spento), per l' attivazione conto di usare un supporto flangiato che faccia entrare il campione da irradiare all' interno della sfera, vicinissimo al punto focale dove avverra' la reazione, per la schermatura ai neutroni si puo' usare la banale acqua di rubinetto che peraltro essendo abbastanza densa e' in grado di attenuare anche i raggi X emessi (i gamma dovuti all' attivazione dei materiali saranno trascurabili) anche se ho fatto una stima che a soli 10 metri di distanza dal fusor acceso le radiazioni NON rappresentano piu' un rischio, come al solito la solita legge del quadrato della distanza rende il lavoro di schermatura notevolmente piu' semplice.


                      Non sbarro la strada a nessuno. Dico solo che il fusor può essere o può non essere lo strumento adatto per i nostri scopi. Ma ciò dipende appunto dagli scopi prefissati. Quindi, se dici che vuoi fare il fusor perché vuoi produrre neutroni, allora ti dico che fai bene perché già sappiamo dal 1960 che il fusor è un valido strumento per produrli.
                      Se invece dici che lo vuoi fare per tentare di ricercare se, con la configurazione tradizionale del fusor, è possibile avere un tornaconto energetico, allora ti dico che perdi tempo perché già altri se ne sono occupati e hanno visto che in tal senso il fusor tradizionale è inutile.

                      Il fusor tradizionale e' di certo inutile dal punto di vista energetico ed anche se si riuscisse a modificarlo in qualche modo per ottenere un buon surplus energetico, poi c'e' da mettere in conto il problema di come tirarcelo fuori questo calore generato.
                      Tuttavia, NON si puo' sperimentare su cose nuove e sconosciute senza aver prima sperimentato e capito quelle vecchie altrimenti si rischia solo di prendere delle grossissime cantonate (Quando si impara qualcosa lo si fa dai propri errori, capendoli e trovando il modo per correggerli; per poter capire gli errori e' necessario che siano spiegabili pero', altrimenti ti ritrovi con qualcosa che NON funziona e tu NON sai con esattezza il perche').


                      Mi riferivo a simulazioni per la ricerca, che hanno vincoli meno stringenti sulla durata e sulla ridotta potenza di calcolo disponibili invece per le simulazioni circuitali per progettisti elettronici. Ci sono simulazioni (anche in àmbito elettronico) che girano per settimane su cluster di computer. In questi casi è ovvio che si spinga il più possibile sulle simulazioni perché realizzare ogni singolo prototipo avrebbe costi esorbitanti al confronto.
                      Il problema piu' grande delle simulazioni NON e' la capacita' di calcolo o il tempo di computazione bensi' l' accuratezza dei MODELLI che DOVREBBERO rappresentare la realta' nel modo piu' fedele possibile ma che, realmente, NON la rappresentano affatto poi cosi' bene come dovrebbero.
                      NON c'e' storia, per quanto possa essere fatto bene un modello matematico NON potra' MAI essere completamente fedele alla realta', se poi al posto di un circuito elettronico (di cui e' possibile avere molte informazioni sui suoi componenti), si cerca di simulare una reazione nucleare (di cui si conosce ancora solo una parte dei fenomeni che avvengono realmente) viene da se che la simulazione NON potra' mai essere accurata come dovrebbe, ed ecco la ragione per la quale gli esperimenti vengono poi fatti sul serio per confermare, O SMENTIRE, una teoria sviluppata su dei concetti puramente ideali; se fosse possibile simulare tutto al calcolatore come dici tu ottenendo sempre risultati reali, che senso avrebbe spenderci poi ingenti quantitativi di soldi per provare a fare una cosa che sai gia' che funziona e sai gia' come funziona????

                      Per ogni teoria confermata, chissa' quante ce ne saranno che si sono rivelate "aria fritta" e chissaquante altre sono state soggette a enormi stravolgimenti, eppure tutte queste sono state strasimulate su supercalcolatori ed hanno dato risultati positivi!


                      NB: cmq per esperienza devo dire che, quelle ultrararissime volte in cui si trovano dei modelli matematici decenti che rispecchiano le caratteristiche reali dei componenti poi il simulatore se la cava abbastanza bene.... ma se NON riescono quasi mai a realizzare dei modelli decorosi per delle cose che, dopotutto, sono relativamente semplici da parametrizzare, come diamine sperano gli scienziati di parametrizzare delle cose di cui ancora si conosce poco-nulla?

                      Ovvio, come al solito si chiama "tutta esperienza", anche da questi errori imparano qualcosa.


                      Sinceramente, io non metterei mai le mani su un dispositivo del quale: non si sa nemmeno una stima di quanti neutroni (né con quale energia) emetta al secondo; non è stato progettato alcuno schermo per neutroni né per raggi X né per raggi ? da attivazione; non si sa nemmeno a spanne quanta radioattività indurrà nei materiali costituenti il reattore (e nei materiali circostanti); non dà alcuna garanzia contro l'inalazione accidentale di piccolissime quantità di trizio; non si sa poi come smaltirlo; non è certamente a norma di Legge (quindi dubito che MgB2 possa impiegarlo legalmente).
                      Le prime cose che ti si attivano saranno gli elettrodi e il contenitore.
                      La stima e' fattibile nel mondo ideale (ammettendo che le cose funzionino al 100% ma sappiamo benissimo che e' impossibile) semplicemente calcolando il numero di atomi di deuterio presenti nella camera (calcolo fattibile conoscendo il volume e la pressione) e sapendo che ad ogni coppia di atomi corrisponde 1 neutrone prodotto + emissione di trizio nella meta' dei casi e di elio3 nell' altra meta'
                      sapendo che la fusione avviene anche tra D ed He3, D e T, T e T e ciascuna di queste reazioni emette un neutrone, quanto ci vuole secondo te a calcolare quanti neutroni potra' cacciare fuori il fusor?
                      Poi nella realta' le cose sono tutt' altro che semplici e NON tutti gli atomi arriveranno a fondersi (ma solo alcuni percento), ma nel calcolo della schermatura poco importa perche' l' emissione di radiazioni sara' SEMPRE INFERIORE a quel valore!
                      Tieni presente cmq che stiamo parlando di ALTISSIMI VUOTI, le reazioni al secondo sono proprio pochine, eh!


                      Non è possibile usare un metallo/composto tra i più refrattari esistenti?
                      Hanno provato il Tungsteno, ma evapora ancora piu' dell' acciaio (in effettile prime lampadine si annerivano per questo motivo), hanno provato l' acciaio tubolare raffreddato con un olio molto termoconduttore, ma e' solo un palliativo, hanno provato pure con il platino ed anche questo e' un palliativo.
                      Purtroppo e' solo un gadget, lo si puo' tenere acceso poco tempo perche' poi le griglie si consumano e gli isolatori si metallizzano, pero' per farci esperienza di laboratorio amatorialmente va piu' che bene!.

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                      • Originariamente inviato da teslacoil Visualizza il messaggio
                        Il fusor tradizionale e' di certo inutile dal punto di vista energetico ed anche se si riuscisse a modificarlo in qualche modo per ottenere un buon surplus energetico, poi c'e' da mettere in conto il problema di come tirarcelo fuori questo calore generato.
                        .
                        Li'.. dove c'è il centro focale del fusor, dovrebbe esserci un serpentina idraulica di raffreddamento, di forma simile alla serpentina di un comune scaldabagno elettrico, ma lo scopo deve essere opposto: anzichè scaldare, deve raffreddare.
                        Anzichè una resistenza elettrica, dentro c'è acqua che scorre.

                        Il tubo metallico piegato a U ha 3 funzioni fondamentali.
                        1) raffreddare
                        2) target
                        3) estrarre il calore generato e portarlo fuori, quindi è possibile sfruttare il calore.

                        Alla fine un target solido lo devi sempre mettere dentro il fusor, altrimenti come lo tiri fuori il calore da li ?
                        Se il calore lo lasci li, si squaglia tutto il fusor;

                        e poi un target solido ti serve anche per aumentare la sezione d'urto, perchè soltanto il gas è troppo rarefatto e la rarefazione del centro focale abbassa la sezione d'urto, quindi il rendimento.
                        i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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                        • YouTube - Get Lithium Metal From an Energizer Battery

                          Qui sopra c'è un link che spiega come estrarre il litio da certi tipi di pile.


                          Riassumendo:
                          1. serve un tubetto di acciaio inossidabile piegato a forma di U
                          2. l'estremità del tubetto va annegata nel litio bollente.
                          3. si aspetta che il litio si raffreddi
                          4. il target è pronto ed possibile inserirlo dentro il fusor, quindi inserire
                          5. collegare i tubi dell'acqua al target: in un tubo entra l'acqua fredda e nell'altro esce acqua calda
                          i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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                          • Due problemi:

                            NON hai ancora tenuto conto dell' evaporazione del litio, e della sua successiva deposizione elettrostatica sull' isolatore che diventa un conduttore.

                            per introdurre qualcosa all' interno della sfera e' necessario polarizzare quel "qualcosa" con una tensione di accelerazione (negativa) piu' alta di quella presente sulla griglia, altrimenti l' accelerazione elettrostatica e relativi inerzia e confinamento vanno a farsi benedire; se sulla griglia vado a metterci -40kV sul tuo target dovrei metterci almeno -100kV con evidentissimi problemi di isolamento durante il passaggio nella campana di vetro e nella gestione del sistema di raffreddamento cosi' tanto sollevato da massa.


                            Cosi' come vorresti fare l' esperimento, servono piu' fondi e mezzi per fare il sistema di raffreddamento e relativo alimentatore aggiuntivo che NON l' intero fusor tradizionale e, anche se dovesse funzionare realmente, l' esperimento durerebbe pochi secondi a causa della metallizzazione degli isolatori che finiscono rapidamente per cortocircuitarsi e mandare a pallino tutto l' esperimento.


                            Uforobot, tu spessisismo la fai un po troppo facile, a disegnare schizzi con carta e penna e' facilissimo e si possono usare vuoti spinti a piacere, tensioni alte a piacere, dimensioni fisiche a piacere e logicamente pure stilizzazioni del sistema semplificati a piacere........ ma poi tra il dire e il fare c'e' di mezzo "e il"; ricordati sempre che si parla di un esperimento il cui reperimento di materiali nuovi e' completamente fuori dalla portata economica dell' hobbysta medio, devo aver pazienza e aspettare che qualche pezzo salti fuori per caso usato ad un prezzo moderato e tenere ben da conto quello che trovo perche' probabilmente mai piu' mi capitera' di trovare un ricambio identico........ nonostante tutte le ristrettezze, penso che alla fine questo capriccio mi arrivera' a costare attorno ai 3000 euro complessivi a fine lavoro, capisci che in queste condizioni, metallizzare un isolatore passante per una cxxata potrebbe darmi alquanto fastidio.

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                            • Originariamente inviato da teslacoil Visualizza il messaggio
                              NON hai ancora tenuto conto dell' evaporazione del litio, e della sua successiva deposizione elettrostatica sull' isolatore che diventa un conduttore.
                              .
                              e se invece del litio ci fosse il boro che fonde a 2300 gradi ?

                              con il litio bastava 850 kv, invece con il boro serve 1,4 Mv

                              Questo perché il nucleo del boro ha un campo repulsivo leggermente più grande.

                              Il vantaggio del boro sta nel fatto che non c'è bisogno del deuterio, va benissimo semplice idrogeno.
                              --------------------------
                              RIASSUMENTO:
                              deuterio-deuterio ----> 360 kvolt
                              deuterio-litio ----> 850 kvolt
                              protone-boro ----> 1,4 Mv

                              A guardare la tabella sopra indicata sembra che il deuterio-deuterio sia più conveniente, in realtà si tratta di una illusione ottica perchè il deuterio è un gas molto rarefatto cui sezione d'urto è inrilevante.
                              Diverso è il discorso di un target SOLIDO la cui sezione d'urto è interessante.


                              fonti:
                              Fusione nucleare - Wikipedia
                              i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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                              • Teslacoil,
                                secondo me avresti fatto meglio a postare un po' di calcoletti, così sappimo meglio di cosa stiamo parlando.
                                Per quanto riguarda le simulazioni, volevo semplicemente dire - in generale - che tra il fare 5640 prototipi e solo qualche conto a mano e il fare 1 singolo prototipo ma un miliardo di simulazioni pesantissime esiste un compromesso. Che poi è quanto seguono tutte le università del mondo e le più grandi aziende del mondo nella progettazione di sistemi molto complessi, perché ciò permette d'ottimizzare i costi-risorse-rischi.

                                Originariamente inviato da uforobot Visualizza il messaggio
                                un target solido ti serve anche per aumentare la sezione d'urto
                                Non ho mai visto un solo grafico di sezione d'urto nucleare che dipendesse dalla densità... Sai perché? Perché la sezione d'urto non dipende dalla densità. Uforobot, ma t'improvvisi esperto?

                                Originariamente inviato da uforobot Visualizza il messaggio
                                invece con il boro serve 1,4 Mv
                                Peccato che, come t'ho fatto notare in un'altra discussione, protoni da 1,4 MeV s'arrestano completamente in circa 21 ?m di boro-11 (2,45 g/cm^3)! Ciò perché i protoni cedono la loro energia cinetica soprattuto agli elettroni costituenti il bersaglio mediante interazione coulombiana. Quindi è del tutto inutile sparare protoni sul boro e sperare di averne poi un ritorno energetico.
                                Se invece vuoi impiantare H in B, allora ok: la cosa acquista senso.
                                sembra che il deuterio-deuterio sia più conveniente
                                Veramente, la reazione calda più conveniente/facile è la D+T... Su questo sono concordi praticamente tutti i fisici e gl'ingegneri nucleari del mondo. E ci sarà un motivo valido, o no? O devi per forza avere ragione tu, Uforobot? Ti do un suggerimento: tròvati un grafico della sezione d'urto per la reazione D+D e confrontalo con la sezione d'urto della D+T. Anzi! Meglio ancora, parlando di fusione calda, se riesci a trovare i grafici delle reattività. Sai cosa sono le reattività, no?
                                Ultima modifica di BesselKn; 08-12-2010, 00:28.

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                                • Originariamente inviato da BesselKn Visualizza il messaggio
                                  Non ho mai visto un solo grafico di sezione d'urto nucleare che dipendesse dalla densità... Sai perché? Perché la sezione d'urto non dipende dalla densità. Uforobot, ma t'improvvisi esperto?
                                  Diciamo che quella MACROSCOPICA lo è...

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                                  • Sì, la sezione d'urto macroscopica (che si misura in 1/cm) dipende dalla densità, ma la sezione d'urto totale (che si misura in cm^2) no.
                                    Ad ogni modo, Uforobot non può sostenere che più il target è denso più reazioni nucleari avvengono e forse il tutto diventa energeticamente vantaggioso, perché in questo modo lui sta comunque ignorando la perdita d'energia per interazione coulombiana cogli elettroni, che in genere è il contributo di perdita dominante quando si sparano particelle cariche pesanti su un solido. Sei d'accordo che Uforobot la fa troppo troppo semplice?
                                    Ultima modifica di BesselKn; 08-12-2010, 13:29.

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                                    • Originariamente inviato da BesselKn Visualizza il messaggio
                                      perché in questo modo lui sta comunque ignorando la perdita d'energia per interazione coulombiana cogli elettroni, che in genere è il contributo di perdita dominante quando si sparano particelle cariche pesanti su un solido. Sei d'accordo che Uforobot la fa troppo troppo semplice?
                                      Ma nel deuterio rarefatto di testacoil, gli elettroni non ci sono ?

                                      o gli elettroni sono presenti soltanto nei pezzi solidi ?


                                      Dal mio modo di vedere: la configurazione boro-idrogeno è più promettente del costosissimo rarefatto deuterio-deuterio.
                                      i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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                                      • Certo che ci sono gli elettroni! Però in quel caso parliamo di plasma caldo, quindi il deuterio (cioè il bersaglio) è già ionizzato. Se è già ionizzato, allora ha senso parlare di perdita di energia per ionizzazione? No, perché non c'è più niente da ionizzare. Quindi l'energia verrà persa soprattutto secondo gli altri due meccanismi che t'ho già detto: bremsstrahlung, interazione coulombiana coi nuclei (e anche fuga di paricelle dal reattore).

                                        La configurazione protoni sparati su boro-11 non dà alcun vantaggio energetico, come ti ho anche mostrato con semplici calcoletti qui
                                        http://www.energeticambiente.it/fusi...#post119139162

                                        Il mio consiglio è che se vuoi elucubrare sulla possibilità di produrre energia utile mediante le cosiddette fusioni a fascio (cioè sparando particelle cariche su bersagli solidi/liquidi/gassosi) è meglio che lasci perdere! Già dal 1960 (grazie a studi sia teorici sia sperimentali) è noto che questo modo non funziona perché la quasi totalità dell'energia viene persa per eccitare/ionizzare gli elettroni del bersaglio. Piuttosto dèdicati a qualche altro modo più promettente...

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                                        • Originariamente inviato da BesselKn Visualizza il messaggio
                                          Sì, la sezione d'urto macroscopica (che si misura in 1/cm) dipende dalla densità, ma la sezione d'urto totale (che si misura in cm^2) no.
                                          Sì. E l'inverso della s.u. macroscopica è il libero cammino medio.


                                          Sei d'accordo che Uforobot la fa troppo troppo semplice?
                                          Ma certo che la fa troppo semplice. E' il suo errore ricorrente. Però "ci prova", non saprei dirlo diversamente. Non cerca risposte fuori dalla scienza ufficiale e non si inventa teorie (troppo) strampalate. Basta che studi un po' di più, vero ufo?

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                                          • Ciao a tutti,

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                                            se qualcuno ha suggerimenti da fare a riguardo e' ben accetto ( [...] comunque l' obiettivo iniziale sono i neutroni, [...] NON mi dispiaciono affatto anche suggerimenti su come utilizzare i neutroni prodotti, un po di utilizzi glieli ho gia trovati ma se mi suggerite altri esperimenti mi farebbe molto piacere!).
                                            Per misurare i neutroni termici emessi in altri esperimenti (plasma elettrolitico) abbiamo messo a punto un sistema di misura neutroni di tipo dosimetrico. Il dosimetro si presenta come un contenitore cilindrico (diametro 20 mm - altezza 80 mm) e va esposto alla sorgente di neutroni termici.

                                            Il suo funzionamento si basa sull'elevata sezione d'urto ai neutroni termici data dal boro 10 e alla successiva emissione di particella alpha. All'interno del dosimetro infatti è presente una certa quantità di boro 10 ad avvolgere un polimero sensibile alle alpha.

                                            Successivamente all'esposizione il dosimetro va sottoposto a una fase di 'sviluppo' che rende visibili le tracce alpha delle particelle incidenti e rende possibile conteggiarle per poi risalire al numero di neutroni originario.
                                            Abbiamo trascorso l'ultimo anno ad eseguire una 'taratura' di questo sistema sottoponendo un certo numero di campioni a sorgente 'calibrata' di neutroni termici e a conteggiare le tracce alpha ottenute. Quindi è disponibile un metro di confronto.

                                            Il vantaggio di questo metodo è che non è affetto da rumore elettromagnetico.


                                            Sarebbe interessante provare a misurare il flusso del tuo fusor con questo metodo. Bisogna capire a che distanza porre tali dosimetri, in quanto sono sensibili solo a neutroni termici, o dover porre qualche schermatura che termalizzi i neutroni emessi.
                                            Tenendo presente che la superficie 'utile' alla misura diminuisce allontanandosi dalla sorgente (la dimensione del dosimetro non aumenta, l'angolo solido coperto dal dosimetro diminuisce).

                                            ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                            • Per i neutroni per ora ho reperito questo, e' il classico snoopy in versione old style, con
                                              lancetta ed alimentazione esterna, e' vecchio ma sempre valido, lo fanno ancora anche se con un visualizzatore moderno e con una tecnologia a basso consumo che permette di usare pile interne senza la necessita' di un pesante pacco batterie esterno aggiuntivo:






                                              grazie all' enorme moderatore che ha attorno e' sensibile ai neutroni veloci, pero' al suo interno ha vari strati tra i quali uno speciale di gomma che serve a linearizzare la risposta
                                              anche ai neutroni termici.


                                              e' un misuratore elettronico, con tutti i suoi pregi e difetti (risposta immediata senza necessita' di sviluppo, ripetibilita' delle misure infinite volte, economicita' perche' e' riutilizzabile senza praticamente alcun costo al di fuori delle pile, per contro ovviamente potrebbe essere messo in crisi da campi elettromagnetici, e' decisamente grosso e pure ben pesante visto che il moderatore e' un cilindrone pieno di polietilene)



                                              Tengo ben presente la tua offerta di dosimetri neutronici da sviluppare, inzialmente ero tentato di acquistare i dosimetri neutronici a bolle della BTI, poi ho desistito (o forse solo
                                              rimandato l' acquisto) perche' sono tremendamente costosi ed hanno una vita utile di soli
                                              12 mesi, prima di acquistarli voglio essere pronto con un fusor funzionante ed essere assolutamente sicuro che mi servano proprio quelli.



                                              Nel frattempo ho avuto dei problemi con il sistema di raffreddamento a causa della pompa
                                              a membrana che mi pompa il liquido "ad intermittenza" generandomi notevoli colpi di ariete nel sistema idraulico che arrivano a farmi vibrare di brutto il baffle interno alla pompa (una spirale di tubo in acciaio inox supportata esclisivamente dagli estremi del tubo stesso) con evidente rischio che si possa spezzare a breve....... sembrera' una minkiata ma ho dovuto autocostruirmi una seconda riserva di liquido aggiuntiva che verra' messa in pressione dalla pompa a membrana e spruzzera' il liquido dentro nella pompa a diffusione....... una copiosa bolla d' aria in pressione al suo interno garantira' lo smorzamento dei colpi di ariete e la realizzazione completamente in plexiglass trasparente, con una sorta di "fontanella" interna oltre a dargli un estetica "cool" mi permettera' pure di vedere se il sistema di pompaggio sta funzionando correttamente e valutare il livello della bolla d' aria.





                                              WORK IN PROGRESS!

                                              Ciao!
                                              Fabio.

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                                              • Hola All!

                                                Questo post NON c'entra specificatamente con il theread ma lo invio lo stesso perche' potrebbe essere d' ispirazione per tutti

                                                Poco tempo fa, un amico mi ha fatto una domanda che mi ha lasciato
                                                alquanto di stucco:

                                                "Vuoi venire a vedere l' LHC al CERN di Ginevra???"

                                                La risposta NON poteva essere nient' altro che

                                                "Il CERN di Ginevra???? e me lo chiedi pure???? certo che ci voglio
                                                venire!!!!" ;-)



                                                E cosi', ridendo e scherzando, 6 giorni fa eravamo in partenza per
                                                questa grande avventura sotto la neve
                                                che imperversava su mezza europa e ci faceva temere di NON riuscire ad
                                                arrivare in tempo..... per fortuna
                                                NON e' stato cosi' e, pur con lieve ritardo, siamo riusciti a
                                                raggiungere Ginevra e parcheggiare in un candido
                                                parcheggio innevato a fianco di un rassicurante cartello con scritto
                                                "CERN" :-)


                                                Dopo i primi convenievoli, un po di "riscaldamento" presso la zona
                                                dimostrativa destinata ai visitatori occasionali
                                                (praticamente una sorta di expo fatta per le scuole o poco piu'),
                                                abbiamo iniziato il giro vero e proprio e la parte
                                                principale e' stata una grossa visita all' interno di quello che e' il
                                                magazzino ricambi dell' LHC dentro al quale sono
                                                presenti anche i banchi di test per collaudare e riparare i vari
                                                tronconi di acceleratore per validarli prima di portarli
                                                giu' dentro nella caverna dove e' stato realizzato l' LHC.

                                                Appena entrati nel gigantesco capannone la prima cosa che si percepisce
                                                e' il senso di grandezza di questa immensa
                                                opera, dentro a quel locale ci si sente decisamente piu' piccoli e in
                                                contemporanea gli occhi iniziano a farsi grandi
                                                davanti a quelle decine di migliaia di tonnellate di ferro ed acciaio
                                                che ci si ritrova davanti.........


                                                Strutturalmente l' acceleratore e' fatto da vari tronconi, le parti piu'
                                                abbondanti sono gli elettromagneti superconduttori
                                                a dipolo che hanno come unico scopo quello di mantenere confinato il
                                                fascio circolante all' interno dei due tubicini
                                                preposti a contenerlo, oltre ai dipoli magnetici sono presenti pure
                                                quadrupoli, esapoli e decapoli (in numero minore)
                                                che hanno la duplice funzione di confinare il fascio circolante e
                                                restringerlo, collimarlo e ricentrarlo ogni volta che serve.
                                                esiste pure un collimatore meccanico, nient' altro che un disco forato
                                                di materiale superresistente all' usura che ha lo
                                                scopo di far passare il fascio principale attraverso il suo foro e di
                                                arrestare tutta la parte di fascio spurio che si trova
                                                attorno; (a causa della sua funzione di target questo povero collimatore
                                                e' soggetto ad usurarsi e pure ad attivarsi di
                                                brutto, e' la parte destinata a diventare la piu' radioattiva di tutta
                                                la struttura!!!).
                                                Le parti principali dell' acceleratore sono ovviamente le cavita'
                                                risonanti acceleratrici e per poter eseguire esperimenti
                                                pure le 4 stanze per gli altrettanti collisori.
                                                completano l' opera un generatore di particelle, un preacceleratore
                                                circolare che serve per permettere l' immissione
                                                di particelle con una sufficiente energia iniziale e un assorbitore di
                                                particelle, una sorta di cestino, che le rallenta fino a
                                                fermarle al termine degli esperimenti.

                                                L' istituto di ricerca e' suddiviso logicamente in piu edifici, la cosa
                                                che appare strana e' che solo alcuni di questi si
                                                trovano a Ginevra (in svizzera), gli altri si trovano in Francia, pure
                                                lo stesso "anellone" che si trova a 200 metri di
                                                profondita' si ritrova in parte in territorio svizzero e in parte in
                                                territorio francese; durante la visita al CERN e successivamente
                                                durante un po di giri in citta' per mangiare e visitare qualcosa abbiamo
                                                passato la frontiera tante di quelle volte che
                                                spesso ci veniva il dubbio se fossimo in svizzera o in francia e a volte
                                                neppure ci accorgevamo di aver passato una
                                                frontiera!

                                                Purtroppo NON e' stato possibile scendere nella caverna dell' LHC
                                                perche' l' acceleratore e' stato spento recentemente
                                                e a causa degli esperimenti realizzati in precedenza ha accumulato una
                                                discreta dose di radioattivita' che "sconsiglia"
                                                la visita alle persone, poco male cmq, visto dall' esterno l'
                                                acceleratore nient' altro e' che un lunghissimo tubo metallico
                                                di colore blu che NON lascia intravedere alcunche' del suo
                                                sofisticatissimo interno; c'e' stato invece possibile visionare
                                                accuratamente il loro contenuto all' interno del capannone dei ricambi
                                                (dove sono presenti i banchi di test e riparazione,
                                                quindi anche moltissime parti di ricambio dell' acceleratore
                                                parzialmente smontate!); poter calcare quel laboratorio, vedere
                                                con i propri occhi dal vivo cotanta magnificenza e poterla anche
                                                accarezzare con le mani e' stata un emozione incredibile
                                                che spero di riuscirvi a farvi provare in parte grazie alle
                                                numerosissime fotografie che abbiamo scattato; mi scuso fin d' ora
                                                per la qualita' di molte di queste, purtroppo nell' illuminazione erano
                                                presenti molte lampade al sodio (a luce giallognola)
                                                e i colori sono venuti un po sfalsati.


                                                Ho dovuto dividere le foto in 5 album perche' imageshack impediva la
                                                creazione di album con piu' di 100 foto (e gia'
                                                iniziava a dare alcuni problemi intorno alla cinquantina)

                                                ImageShack Album - 42 images

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                                                Buona visione e naturalmente BUONE FESTE a tutti!


                                                Ciao!
                                                Fabio

                                                Commenta


                                                • Non so se mi avete gia visto nel forum ma visto che nessuno viene nei confini provo io a uscire.anchio sto provando a creare una fusione nucleare ma piu casalinga.

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                                                  • Io sono del'idea che tesla era sulla giusta strada con la sua bobina.ma gli mancavano le forze.durante una fusione noi non possiamo interagire con il materiale ma le forze possono farle automaticamente basta disporle in modo adeguato in modo da raggiungere una simmetria.mettiamo che abbiano ragione nel puntare 140 laser su un piccolo quantitativo di atomi racchiusi in un contenitore in berillio,nel momento che avviene la fusione chi puo' contenerla se riuscissimo chi puo mantenerla tale?l'energia non puo essere contenuta usando altra energia.ogni cosa portata in una situazione asimmetrica a causa del'energia laen viene portata ad una situazione simmetrica.pensate ad un baricentro di un sistema,e poniamo che il sistema sia l'universo ogni volta che io muovo un'atomo nel'universo(essendo l'universo un sistema chiuso a dispersione zero)l'universo direzionando il tempo e quindi la luce modifica lo spazio ristabilizzando l'equulibrio(energia laen),quindi non potremo mai contenere grandi quantita di energia in un punto.la mia soluzione e' modificare il punto e quindi lo spazio con pochissima energia ma posizionata in modo che si autoalimenti.quindi creare gravita come fa un buco nero,la terra gli atomi in modo da creare uno spazio stabile quindi un forte baricentro che trasferisca lo spazio tempo circostante nella sua ricerca di equilibrio.anche se punto 140 laser in un punto li collimo su migliardi di atomi influenzando gli stessi atomi che contengono il materiale,quindi se verificate il baricentro di una struttura simile esso si spostera fuori dal.campione.se noi invece creiamo il nulla e quindi uno spazio nullo ma che esiste perche' la luce le gira attorno riesco a collimare i laser automaticamente.per farlo devo togliere luce al campione in questo caso l'idrogeno mettendolo in rotazione per renderlo sferico(come il vuoto della bobina di tesla togliendo luce l'idrogeno cristallizza in modo sferico quindi ogni atomo di idrogeno assume una posizione e in questo caso sferica.raffreddando il ccampione a forma di sfera allo zero assoluto ho cristalli di idrogeno che collimano nel punto centrale della sfera.per avere questa situazione perfetta di collimazione mi serve creare attorno alla sfera un campo magnetico in modo che mi determini il baricentro magnetico della sfera e il punto di origine del congelamento.tutto deve essere messo in rotazione con velocita sopra il g per oviare alla gravita terrestre e per agevolare il tutto deve essere inserito in sfere di acqua contenenti una bolla di aria.una volta che il mio campione e'predisposto ho l'idrogeno dove i miei atomi sono direzionati in un solo punto e quindi nel baricentro del campione e quindi su un solo atomo.anche usando poca energia a questo punto ho un baricentro portato allo zero assoluto e intorno tutte le forze,la luce attorno al campione mano a mano che raggiunge il cenro rallenta fino a fermarsi.solo a questo punto si deve dare una potente scarica eletrica che agitera gli atomi che faranno da resistenza inluminandosi,verranno filtrati dalla polvere in berillio posizionata durante la rotazione,filtrando la luce in raggi x puntati verso un solo atomo.l'atomo si dilatera a dismisura(il suo nulla)un'esplosione nucleare.ma con un vantaggio le forze sono disposte quindi partira un ruassorbimento controllato che portera ad un mini buco nero.tutto cio che stara attorno verra tramutato in energia.nulla fondera si modifichera lo spazio circostante assorbendo energia e restituendola in un solo punto.come fa la terra e il sole assorbono energia circostante modificando lo spazio interno emettendo un campo eletromagnetico dai poli come fa la terra o emettendo luce come fa il sole.

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