Occorre distinguere, e l'ho scritto anche prima, la ricerca scientifica di base da quella applicata.
La ricerca di base ha inventato i supporti ottici, per fare un esempio, quella applicata ha stabilito gli standards di registrazione, ne ha aumentato la densità, ha portato alla registrazione su più layers ed ecco che abbiamo avuto in rapida successione i dischi magneto-ottici, i CD, i DVD, i DVD DL e gli HD-DVD/Blu-Ray. Chi ne ha seguito l'evoluzione sa che sono già disponibili per la scienza supporti con capacità 100 volte superiori agli HD-DVD, ma l'industria ha bisogno di tempo per rientrare degli investimenti nelle tecnologie e non è economicamente vantaggioso immettere nel mercato le innovazioni così come vengono inventate.
Secondo il tuo ragionamento, mgb2, non si doveva inventare il CD, perché già si intravvedeva lo sviluppo dei successivi supporti, o meglio, la ricerca di base doveva dirottare i finanziamenti verso lo sviluppo dei nuovi supporti senza attendere l'industrializzazione dei primi.
Qui forse sta l'errore concettuale: il finanziamento della scienza applicata è fatto principalmente dalle aziende, perché vedono (e qui sta il loro incentivo a investire) un ritorno economico in tempi ragionevolmente brevi. E' stato giusto finanziare le ricerche di base, anche se gran parte commissionate direttamente alle ditte che hanno poi realizzato fisicamente i primi supporti ottici, non è giusto, e infatti non lo si è fatto, proseguire con i soldi della ricerca pura, qui spetta ai privati.
Fortunatamente non c'è un solo fenomeno da studiare che deve essere finanziato, non un solo team di scienziati a studiarli tutti, non c'è una sola istituzione a coordinare tutti gli studi, non un solo Stato che dedica tempo e risorse per la ricerca. Credo che ci sia spazio per finanziare un paio di progetti, anche costosi, contemporaneamente.
... e se poi si trova di meglio che rende superflua la recente invenzione? Non è una novità, è già accaduto, vorrà dire che gli studi dell'invenzione obsoleta potranno servire come bagaglio culturale e di conoscenza per altre applicazioni... o per evitare di ripercorrere una strada che si è vista infruttifera. In fin dei conti la ricerca pura serve anche quando non porta a risultati positivi: esclude le strade sbagliate e restringe il campo per trovare quelle giuste.
La ricerca di base ha inventato i supporti ottici, per fare un esempio, quella applicata ha stabilito gli standards di registrazione, ne ha aumentato la densità, ha portato alla registrazione su più layers ed ecco che abbiamo avuto in rapida successione i dischi magneto-ottici, i CD, i DVD, i DVD DL e gli HD-DVD/Blu-Ray. Chi ne ha seguito l'evoluzione sa che sono già disponibili per la scienza supporti con capacità 100 volte superiori agli HD-DVD, ma l'industria ha bisogno di tempo per rientrare degli investimenti nelle tecnologie e non è economicamente vantaggioso immettere nel mercato le innovazioni così come vengono inventate.
Secondo il tuo ragionamento, mgb2, non si doveva inventare il CD, perché già si intravvedeva lo sviluppo dei successivi supporti, o meglio, la ricerca di base doveva dirottare i finanziamenti verso lo sviluppo dei nuovi supporti senza attendere l'industrializzazione dei primi.
Qui forse sta l'errore concettuale: il finanziamento della scienza applicata è fatto principalmente dalle aziende, perché vedono (e qui sta il loro incentivo a investire) un ritorno economico in tempi ragionevolmente brevi. E' stato giusto finanziare le ricerche di base, anche se gran parte commissionate direttamente alle ditte che hanno poi realizzato fisicamente i primi supporti ottici, non è giusto, e infatti non lo si è fatto, proseguire con i soldi della ricerca pura, qui spetta ai privati.
Fortunatamente non c'è un solo fenomeno da studiare che deve essere finanziato, non un solo team di scienziati a studiarli tutti, non c'è una sola istituzione a coordinare tutti gli studi, non un solo Stato che dedica tempo e risorse per la ricerca. Credo che ci sia spazio per finanziare un paio di progetti, anche costosi, contemporaneamente.
... e se poi si trova di meglio che rende superflua la recente invenzione? Non è una novità, è già accaduto, vorrà dire che gli studi dell'invenzione obsoleta potranno servire come bagaglio culturale e di conoscenza per altre applicazioni... o per evitare di ripercorrere una strada che si è vista infruttifera. In fin dei conti la ricerca pura serve anche quando non porta a risultati positivi: esclude le strade sbagliate e restringe il campo per trovare quelle giuste.
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