Propulsione nel vuoto(spazio) a fusione calda - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Propulsione nel vuoto(spazio) a fusione calda

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Propulsione nel vuoto(spazio) a fusione calda

    fusione_nucleare_spazio


    Se si sfruttasse il vuoto si potrebbe far collidere deuterio e trizio,
    o deuterio e deuterio, senza interferenze, in un punto a distanza di sicurezza.
    Se non bastassero gli urti ad attivare la reazione si potrebbe pensare ad un infinitesimale
    reazione di fissione.
    Per cui è molto più facile realizzare una propulsione a fusione pensata nel vuoto!
    Geometricamente un astronave avente la forma di una pallina da badminton ha la possibilità
    di sfruttare a pieno le microesplosioni, con possibilità di virare in ogni direzione, ed ha anche
    la possibilità di ospitare i ciclotroni.
    Ecco una pallina di Badminton
    Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   badminton.jpg 
Visite: 1 
Dimensione: 16.5 KB 
ID: 1984887


    Convinto che la fusione sia l'unico modo per fare andata e ritorno
    oltre Marte, spero che in qualche modo riescano a farcela.
    Ma ci riusciranno?

  • #2
    Ovviamente simili astronavi specializzate a viaggiare nel vuoto non potrebbero nè essere testate sulla Terra nè uscire dal pianeta Terra, per cui andrebbero testate ed assemblate su una base lunare.

    Commenta


    • #3
      La propulsione dei razzi per viaggi spaziali di lunga gittata del futuro non potrà che essere o fusione o a fissione nucleare .
      La propulsione chimica è riservata solo a viaggi di breve distanza .

      Avevo letto che esistono già dei progetti di razzi a fusione che funzionano con delle microesplosioni .
      La reazione di fusione che moverà i propulsori della nave spaziale consisterà di molte microesplosioni, che si susseguiranno regolarmente e dove una piccola quantità di energia verrà rilasciata per ogni esplosione.
      Dante : " Fatti non foste a viver come bruti .... "

      Commenta


      • #4
        Più che di propulsione chimica parlerei di propulsione fotovoltaica/elettrica.
        A proposito di questa, una cosa che mi chiedo è: producendo onde elettromagnetiche dovrei creare una pressione
        di radiazione sulla superfice generante. Se fosse così potrei produrre un moto del tutto simile a quello
        delle vele solari, in ogni direzione.

        Commenta


        • #5
          Toh pensa, la Nasa ha già in teoria un sistema di propulsione basato
          sull'emissione delle onde elettromagnetiche(EmDrive).
          Allora è certo...
          Le onde emesse nello spazio hanno una quantità di moto che si concretizza
          con la pressione di radiazione(x scettici).
          Per la conservazione della quantità di moto l'astronave riceve
          una spinta in avanti. Ma si tratta di una spinta debolissima e non
          so come facciano a dire online che questa spinta prodotta dai fotoni
          sia considerevole...

          Commenta


          • #6
            Originariamente inviato da Solarfranco Visualizza il messaggio
            ... non
            so come facciano a dire online che questa spinta prodotta dai fotoni
            sia considerevole...
            Non è considerevole in assoluto, ma come i motori ionici determina una spinta piccola, ma continua che può durare molto, ma mooolto, più a lungo dei razzi chimici.
            I propulsori ionici sono quelli che al momento possono garantire il raggiungimento delle velocità più elevate, da spazio profondo, per raggiungere in futuro i pianeti più lontani. Certo hanno un'accelerazione molto tranquilla, ma anche una necessità di carburante enormemente inferiore a quella di altre soluzioni.
            Sono anche molto maturi come tecnologia ed infatti sono usati da anni su satelliti e sonde per i movimenti di precisione.
            L'ideale sarebbe trovare un motore in grado di accelerare ad 1g per anni in modo da raggiungere una velocità elevatissima e mantenere una gravità artificiale. A metà strada l'astronave si ribalta e comincia a decelerare per lo stesso periodo di tempo.
            E' una ipotesi per le cosiddette "astronavi generazionali" che dovrebbero viaggiare per centinaia di anni fino a raggiungere i pianeti delle stelle più vicine.
            Ma è piena fantascienza.
            “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

            Commenta


            • #7
              Stai parlando della propulsione ionica.
              Tornando alla pressione di radiazione
              sarei perplesso su quanto dici perchè
              la quantità di moto delle onde elettromagnetiche
              emesse dal Sole rappresenta solo una parte infinitesima
              dell'energia prodotta. Voglio dire,
              quanto combustibile ci vorrà per produrre un pò
              di quantità di moto!!!
              Sarebbe invece un idea quella di portare nello spazio
              le scorie radiattive ed usarle per questo scopo...

              Commenta


              • #8
                Forse mi son spiegato male.
                La propulsione EmDrive è solo un'ipotesi al momento e molti sono del tutto critici sulle sue possibilità reali (Did NASA Validate an "Impossible" Space Drive? In a Word, No. - Out There).
                Intendevo però dire che se pure ci fosse una spinta debole questa darebbe una continua accelerazione in grado di far raggiungere alla nave velocità altissime. Per l'ipotetico EmDrive si sono ipotizzati 70 giorni invece che diversi mesi per il viaggio fino a Marte. Senza consumare praticamente carburante!
                Il problemino è che il motore viola in pieno la legge newtoniana della conservazione del moto non emettendo alcuna materia nella direzione opposta al moto che determinerebbe.
                Invece il motore a ioni è reale, funzionante e viene usato spesso.
                Altra cosa è un motore a fusione dove la spinta sarebbe migliaia di volte superiore a quella dei razzi chimici. Tra l'altro potrebbe funzionare con elementi molto semplici come l'idrogeno permettendo di ipotizzare anche di far "rifornimento" nello spazio.
                Questo sicuramente è ancora nel campo degli studi ipotetici, ma non viola alcuna legge fisica e una volta risolti i non banali problemi di contenimento della fusione e di protezione della nave ed equipaggio potrebbe senz'altro essere lo strumento in grado di farci raggiungere i pianeti esterni del sistema solare e magari le stelle vicine.
                “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

                Commenta


                • #9
                  Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                  Intendevo però dire che se pure ci fosse una spinta debole questa darebbe una continua accelerazione in grado di far raggiungere alla nave velocità altissime. Per l'ipotetico EmDrive si sono ipotizzati 70 giorni invece che diversi mesi per il viaggio fino a Marte. Senza consumare praticamente carburante!
                  L'energia è un ostacolo invalicabile. Per una certa velocità v devi consumare almeno
                  un energia pari a quella cinetica...
                  Volendo usare le scorie nucleari ad esempio, anche se c'è sempre una pressione di radiazione
                  devi pensare che l'energia dell'onda(e quindi la quantità di moto) dipende sì dalla frequenza(E=h*frequenza, elevata per i raggi gamma e che ci dà l'energia fotonica) ma anche dall'intensità(numero di fotoni nell'unità di tempo). Spiegato e dimostrato con l'effetto fotoelettrico da Einstein.
                  Quindi almeno per le scorie l'intensità dovrebbe essere modesta considerando che l'energia complessiva presente in esse la devi dividere per la quantità di tempo che dura la radiattività.

                  Commenta


                  • #10
                    Il migliore modo per fare lunghi viaggi spaziali è il ciclotrone.

                    I metodi sono 2:
                    1. usare direttamente un ciclotrone ubicato sul veicolo, il ciclotrone spara particelle verso dietro e quindi la nave va avanti
                    2. usare il ciclotrone a Terra per produrre materiali radioattivi, mettere i materiali radioattivi sulla nave, quindi i materiali sparano particelle verso dietro e la nave va avanti.
                    i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

                    Commenta


                    • #11
                      Nel vuoto la velocità più alta la darebbe un sistema che sfrutti
                      le microesplosioni a fusione nucleare.
                      La velocità è molto importante, e ci vogliono circa mille kwh/kg
                      per raggiungere i 300 mila km/h, una velocità quasi raggiunta dalla
                      sonda spaziale Juno(265E3 km/h - 3.623 tonnellate) usando la fionda
                      gravitazionale(senza ritorno).

                      Commenta


                      • #12
                        Originariamente inviato da uforobot Visualizza il messaggio
                        Il migliore modo per fare lunghi viaggi spaziali è il ciclotrone.

                        I metodi sono 2:
                        1. usare direttamente un ciclotrone ubicato sul veicolo, il ciclotrone spara particelle verso dietro e quindi la nave va avanti

                        Pensandoci bene un ciclotrone leggero sarebbe utile.
                        Se si espellessero tramite ciclotrone ioni a 1/10 c(100e6 km/h)
                        per la conservazione della quantità di moto avremmo
                        m(astr.)v(astr)=m(ioni)*100e6(km/h)
                        da cui

                        m(ioni)/m(ast)=v(ast)/100e6(km/h)

                        con la velocità dell'astronave a 100e3 km/h ci sarebbe da espellere
                        solo una massa ionica pari ad 1/1e3 della massa dell'astronave.
                        Mi pare buona, soprattutto utilizzando pannelli fotovoltaici nello spazio
                        compreso tra Cerere e Mercurio.

                        Commenta


                        • #13
                          Per correttezza, nella conservazione della quantità di moto alla velocità degli ioni in uscita andava
                          detratta la velocità dell'astronave(100e6-valore max: 100e3) comunque trascurabile. Quindi
                          lascio così com'è.
                          m(astr.)v(astr)=m(ioni)*(100e6-100e3)(km/h) ~ m(ioni)*100e6(km/h)


                          Commenta

                          Attendi un attimo...
                          X