Precauzioni fusione fredda - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Precauzioni fusione fredda

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Precauzioni fusione fredda

    Buongiorno a tutti, è da tempo che leggo con molto interesse l'esperimento della fusione fredda, e l'ho anche messo in pratica con successo, in effetti a parità di energia spesa c'è un evidente guadagno. Però trovo strana una cosa, premetto che non sono ne un fisico e ne un chimico: in un video di 30 minuti si vede questo signore che mette in pratica la fusione utilizzando elettrodi di tugsteno e fa le prove con varie soluzioni elettrolitiche, in un testo pubblicato su progetto meg si dice che dalle misure effettuate il tugsteno nella fase di incandescenza emette una grande quantità di neutroni, a questo punto mi chiedo se mettere in pratica questo esperimento non sia danoso per la salute, perchè quel signore è stato per diverso tempo vicinissimo alla fusione, e senza contare tutte le prove che avrà fatto..... siccome vorrei fare un piccolo riscaldatore d'acqua a scambio termico con la soluzone della fusone fredda, mi piacerebbe essere sicuro dell'effettiva assenza di radiazioni dannose per la salute. Poi se è tutto ok lo metterò in pratica, e siccome me ne intendo abbastanza di elttronica farò vari test e farò anche lavorare il tutto con diverse tipologie di alimentazione e tensioni, perchè nelle varie spiegazioni ho visto che si sono limitati a 350 volt, ma volendo con alimentazione switching e un trasformatore che ho in casa potrei tirare su anche a 500-1000 volt 2-2,5 ampere....


    Ringrazio anticipatamente per le risposte, un cordiale saluto a tutti,

    Nicola.

  • #2

    Ciao tecnonick e benvenuto in mezzo a noi,
    i neutroni prodotti dalla cella per ora sono solo una ipotesi.
    Abbiamo approntato una campagna di misura con un contatore di neuroni (sia lenti che veloci) disposto all'esterno della cella e, ti posso garantire con un certo grado di sicurezza, abbiamo constatato che i neutroni non ci sono.

    Ciò non significa che queste particelle non si producano affatto all'INTERNO della cella . Difatti, essendo il plasma avvolto dall'acqua, qualora dovessero essere generati neutroni ultralenti, l'acqua basterebbe a fermarli e quindi, esternamente, non si misurerebbe alcun flusso. Però è ancora tutto da misurare e ci si sta muovendo anche in tal senso.

    Tuttavia sappi che, lavorando all'esterno di una cella elettrolitica con questo tipo di plasma, non si riscontra un flusso di neutroni tale da destare allarmi o preoccupazioni. Quindi vai tranquillo e, piuttosto, stai attento a gestire e a manipolare le correnti e le tensioni in gioco.


    Riguardo la tua idea di un impiego del fenomeno già da ora (come la realizzazione di un riscaldatore) penso che ci sia ancora molto da migliorare, ottimizzare e soprattutto capire, prima di pensare ad una applicazione di tipo pratico... anzi, penso che il prototipo ultimo in grado di sfruttare questo fenomeno, funzionerà con una configurazione tale che, al momento e con il nostro livello di conoscenza, non riusciamo neanche ad immaginare.

    <img src=">



    ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

    Commenta


    • #3
      Ciao Quantum, grazie per le utilissime info, in effetti la cosa destava un pò di preoccupazione, e visto che non sarò l'unico ad aver fatto tentativi di realizzazione è cosa buona partire con sicurezza. Ora io già che ci sono espongo quel che ho fatto, però allo stesso modo ne sconsiglio tassativamente la messa in opera a chi non ha esperienza in materia, infatti proprio perchè si gioca con potenze dell'ordine di 2-3 kilowatt il pericolo di MORTE è imminente! Senza scendere nei dettagli, recupero 300v dalle rete raddrizzata con ponte, piazzo in serie il mio bel amperometro a ferro mobile, un elettrodo al negativo con 1cm immerso in soluzione e il resto isolato in modo perfettamente aderente da ceramica per accenditori a fiamma, l'altro elettrodo immerso in soluzione per 6cm, attacco la spina e via con l'ebollizione della soluzione da 250ml di acqua + 25g di bicarbonato, ecco i sequenza ciò che è accaduto:

      - nei primi 10 secondi si vede un forte bagliore giallo (forse per via del sodio) con media ebollizione dell'acqua circostante il negativo,
      - emissione di gas dal positivo
      - dopo altri 5 secondi un bagliore bianco bluastro fortissimo, un'ebollizione pazzesca, il vaso che trema e saltella sul pavimento, un rumore molto forte e molto vapore generato

      nella prima fase dei 10 secondi, con bagliore giallo, l'elettrodo negativo subisce soltanto una lieve corrosione, o comunque si consuma leggermente, ma nella fase di bagliore bianco con quella potenza che ha occhio è fenomenale, quel centimetro di elettrodo si è trasformato in una precisa punta delle frecce per tiro a segno, quindi presumo che il bagliore bianco sia dovuto alla fusione del tugsteno....

      la soluzione fatta con acqua distillata diventa bianca torbida, dopo 5 minuti si deposita una polvere bianca infondo al vaso (che è ?)

      la corrente nei primi 10 secondi si mantiene sui 5-7 ampere, nei successivi 5 scende a 3-4 ma la reazione diventa spaventosamente più forte...

      raga, che figata, però bisogna misurare per bene quanta potenza si genera, certo che anche se avesse un rendimento del 100% avrebbe già abbattuto i boiler, però resta il problema del tugsteno che si fonde, non c'è un sistema per evitare questo innescando comunque la reazione?

      Commenta


      • #4

        Bene tecnonick,
        complimenti per l'innesco e l'accensione <img src="> . Ora però, se vuoi proseguire in maniera proficua questa sperimentazione dovresti stare attento a disporre adeguati strumenti per misure elettriche e calorimetriche relativi alla tua cella, in modo da poter misurare numericamente il fenomeno, studiarlo e implementarne la resa.

        Ora occorre il salto di qualità. Ti aspettano grandi sorprese.


        PS: Poichè siamo andati OT , se vuoi approfondire aspetti più strettamente sperimentali, ti consiglio di rifarti alle sezioni più sopra .


        Per restare in argomento: tieni sempre sotto controllo la tua sicurezza e incolumità quando maneggi questo genere di celle elettrolitiche.
        ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

        Commenta


        • #5
          CITAZIONE (Quantum Leap @ 31/3/2007, 15:42)
          Ciao tecnonick e benvenuto in mezzo a noi,
          i neutroni prodotti dalla cella per ora sono solo una ipotesi.
          Abbiamo approntato una campagna di misura con un contatore di neuroni (sia lenti che veloci) disposto all'esterno della cella e, ti posso garantire con un certo grado di sicurezza, abbiamo constatato che i neutroni non ci sono.

          Ciò non significa che queste particelle non si producano affatto all'INTERNO della cella . Difatti, essendo il plasma avvolto dall'acqua, qualora dovessero essere generati neutroni ultralenti, l'acqua basterebbe a fermarli e quindi, esternamente, non si misurerebbe alcun flusso. Però è ancora tutto da misurare e ci si sta muovendo anche in tal senso.

          Hai perfettamente ragione, ma vistosi che l'acqua impedisce di rilevare i neutroni perchè non la togli e non la sostituisci con gas puro di idrogeno ?
          Cosi...
          Tanto per fare la misura, mica per scaldare chissà che cosa.
          Poi oltre a sostituire l'acqua con GAS ci metti anche una tensione alternata di 100 mila volts, vedrai che la rilevazione dei neutroni diventa ancora più facile.


          Non si è riusciti a rilevare neutroni perchè semplicemente non c'è la volontà di rilevarli.

          Commenta


          • #6
            CITAZIONE (stranger @ 1/4/2007, 20:22)
            Hai perfettamente ragione, ma vistosi che l'acqua impedisce di rilevare i neutroni perchè non la togli e non la sostituisci con gas puro di idrogeno ?

            Proviamo ad esprimere il concetto con una favoletta...
            C'era una volta un gruppo di persone serie che stava lavorando per vedere se in montagna esistono i delfini... Certo, sarebbe davvero una scoperta eccezionale, data la enorme improbabilità di trovare delfini in montagna. Eppure, qualcosa farebbe pensare di sì... pochi, incerti indizi, ma... forse....chissà...

            Poi, un giorno arriva un pisquano qualunque, uno di quei signori "so tutto io" che se ne esce con la soluzione: "Perchè non andate al mare a cercare i delfini, lì li trovate di sicuro!"

            La realtà è che il personaggio cerca di crearsi il contesto per esporre sempre la solita idea, anche se gli è già stato ampiamente dimostrato che non può funzionare. E' solo un pretesto fuorviante e da ignorare.



            Edited by ElettroRik - 6/4/2007, 18:42
            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

            Commenta


            • #7
              MODERAZIONE: i messaggi che non riguardavano le precauzioni da prendere (come da titolo discussione) sono stati tutti spsostati nella discussione: http://energierinnovabili.forumcommunity.net/?t=6058571

              Potete continuare li. Qui solo informazioni riguardanti il titolo.
              Grazie.
              Roy - L'amministratore
              Essere realisti e fare l'impossibile

              Commenta

              Attendi un attimo...
              X