Fase di ingegnerizzazione - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Fase di ingegnerizzazione

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • #31
    Un articolo interessante su Arata e l'inclusione di Palladio

    http://mio.discoremoto.alice.it/genni

    ciao
    I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
    username: genni.rom
    password: martina

    Commenta


    • #32
      Un po di informazioni su Arata, per quelli che non sopportano le riviste "non accreditate"

      Il link si riferisce al brevetto relativo al materiale nanostrutturato
      utilizzato nell¹esperimento.


      esp@cenet document view
      &DOC=deb46d24db964d07c27d34f1b97118e88f&QPN=WO2004034406

      <esp@cenet Error
      =WO2004034406&DOC=deb46d24db964d07c27d34f1b97118e8 8f&QPN=WO2004034406>


      Altri lavori di Arata

      References
      1. Y. C. ZHANG and Y. ARATA : J. Mater. Res., 17 (2002) 1329.
      > 1. INOUE, H. KIMURA and Y. ARATA : Patent, 2002-105609.
      2. Y. ARATA and Y. C. ZHANG : J. High Temp. Soc. Jpn. 23 (Special
      Vol.)(1997) 1-56.
      3. Y. ARATA and Y. C. ZHANG : Proc. Jpn. Acad. B, 70 (1994)106; 71 (1995)
      304; Jpn. J. Appl. Phys., 37 (1998) L1274; 38 (1999) L774.
      4. Y. ARATA and Y. C. ZHANG : Proc. Jpn Acad. B, 78 (2002) 57.
      5. Y. ARATA and Y. C. ZHANG : J. High Temp. Soc. Jpn. 29 (Special Vol.)
      (2003), 1-44;
      6. Y. ARATA and Y. C. ZHANG : Proc. Jpn Acad. B, 71 (1995) 98; B, 78 (2002)
      63; Appl. Phys. Lett., 76 (2000) 2472; 80 (2002) 2416; Prog. Theor. Phys.
      Suppl. (Fusion 03), 154 (2001) 43.
      7. Y. ARATA and Y. C. ZHANG : Proc. Jpn. Acad. B., 74(1998) 201; 77 (2001)
      43; 78 (2002) 201.
      I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
      username: genni.rom
      password: martina

      Commenta


      • #33
        Ciao a tutti,

        qui potete trovare la bozza dell'articolo che sta scrivendo Arata.

        http://mio.discoremoto.alice.it/genni

        Se qualcuno riesce a trasformalo in immagini e a postare tutte le pagine del pdf sarebbe meglio cosi posso svuotare il mio spazio.

        Grazie
        I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
        username: genni.rom
        password: martina

        Commenta


        • #34
          Grazie mgb2!
          bel documento. Se Sei sicuro che lo posso pubblicare questa sera lo caricherei su progettomeg nella sezione dei documenti sulla fusione fredda.
          Che dici?

          Grazie mille per i tuoi importanti aggiornamenti.
          Roy
          EnergeticAmbiente, Energia Cosciente

          Commenta


          • #35
            credo che si possa fare.
            in ogni caso me ne assumo tutta la responsabilità.
            piuttosto che badare al copyright (=non diffondere la conoscenza) preferisco beccarmi una denuncia e pagare le spese.

            ciao
            I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
            username: genni.rom
            password: martina

            Commenta


            • #36

              Ok, non penso che ci sarà bisogno di avvocati

              Questa sera lo metto su progettomeg e segnalo qui il link diretto per il download.
              Roy
              EnergeticAmbiente, Energia Cosciente

              Commenta


              • #37
                Ho dato un'occhiata al Paper... Scusate se non sono sufficientemente informato, ma è sufficiente che il getto deuterio gassoso investa la matrice Palladio-Ossido di Zirconio per avere la reazione? Ci vuole anche un potenziale elettrico, o no?

                Lo sto chiedendo solo per mia informazione.
                Piero 'Alex Svoboda'

                Gentes - Il forum da sfogliare

                Commenta


                • #38
                  No, la matrice deve assorbire (per effetto della pressione) il deuterio nel proprio reticolo fino a quando il "sovraffollamento" non diventa tale da far avvicinare i due nuclei che fondono.

                  Ciò non significa che la pressione deve essere tale da permettere il superamento della barriera coulombiana (vedi sezione QED coerente per una possibile spiegazione).

                  L'effetto è lo stesso che si ottiene per via elettrolitica, cioè applicando un potenziale, ma richiede molto meno tempo perchè il caricamento è praticamente istantaneo, credo proprio per la particolare struttura del materiale che permette, anzi quasi favorisce, l'assorbimento di D.

                  ciao
                  I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                  username: genni.rom
                  password: martina

                  Commenta


                  • #39
                    Buona sera a tutti,
                    Come promesso ho messo on line su progettomeg il documento fornito da mgb2.
                    Lo trovate al primo posto nell'elenco dei documenti presenti alla pagina Progettomeg - Sezione Fusione Fredda -

                    Vi prego di divulgare quanto più possibile questa pagina poichè raccoglie i documenti di diverse prove a dimostrazione della realtà della fusione fredda e delle trasmutazioni nucleari a bassa energia.

                    Grazie a tutti!
                    Roy
                    Essere realisti e fare l'impossibile

                    Commenta


                    • #40
                      Originariamente inviato da mgb2 Visualizza il messaggio
                      No, la matrice deve assorbire (per effetto della pressione) il deuterio nel proprio reticolo fino a quando il "sovraffollamento" non diventa tale da far avvicinare i due nuclei che fondono.
                      Ti ringrazio. Interessante, pensavo che questo processo di 'deuterizzazione' per essere sufficientemente veloce avesse bisogno di un potenziale elettrico.
                      Evidentemente è la stessa caratteristica del reticolo della matrice ad essere 'affamata'...

                      Certo gioca anche la pressione in questo che principalmente è un processo diffusivo di un gas in un solido, ma non credo sia quello il fattore principale. Del resto 50 atmosfere per chi mastica d'impianti di produzione di energia sono poca roba (in un impianto a ciclo Rankine si viaggia sulle centinaia di atmosfere), per giunta io faccio pure subaquea e chi la fa sa che a 50 atmosfere nella bombola l'aria è finita (riserva).


                      Ma secondo voi, al di là del prezzo profumato del Palladio e dei materiali, sarebbe possibile realizzare questa matrice 'nanotecnologica' con i mezzi di noi comuni mortali?
                      Certo, il fatto che Arata si sia limitato a pochi grammi non incoraggia...
                      Ultima modifica di Alex Svoboda; 06-06-2008, 07:34.
                      Piero 'Alex Svoboda'

                      Gentes - Il forum da sfogliare

                      Commenta


                      • #41
                        Ciao Alex,

                        pensare di ricreare più economicamente ciò che ha fatto Arata è impensabile.
                        La tecnica del melt spinning richiede apparechhiature molto sofisticate.
                        Ma la cosa più importante è che quel tipo di matrice ZrO2/Pd avvelena la reazione.
                        Quindi è stata usata per dimostrare che il principio funziona ma non può essere impiegata, cosi come è ora, per una futura ingegnerizzazione.

                        Il problema di base quindi è che proprio il materiale che catalizza la reazione poi ammazza la reazione stessa.
                        Ecco perchè la dimostrazione pubblica non è durata a lungo.

                        Qui: http://mio.discoremoto.alice.it/genni (e se Roy fa lo stesso lavoro col precedente pdf sarebbe una bella cosa) ho inserito un altro pdf: è la relazione finale di F.C. alla ICCF13.

                        F.C. proprio per ovviare al problema di Arata, segue una strada diversa: usa la gamma-allumina (la si trova in vendita normalmente su Aldrich) al posto del ZrO2.
                        Ma non conosco nè gli sviluppi nè le eventuali controindicazioni.

                        Qui: Copyright ISCMNS 2007
                        c'è parecchia roba da scaricare.

                        ciao
                        I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                        username: genni.rom
                        password: martina

                        Commenta


                        • #42
                          Ma qual'è il vantaggio di queste tecniche 'a secco', utilizzando getti di gas in pressione, piuttosto che il bagno elettrolitico?

                          Hanno più ripetibilità?
                          Piero 'Alex Svoboda'

                          Gentes - Il forum da sfogliare

                          Commenta


                          • #43
                            riproducibilità e caricamento con tempi ridottissimi.

                            soprattutto la riproducibilità, col caricamento elettrolitico il gruppo del rapporto41 otteneva solo il 60-65% e con una configurazione del catodo ("film" di Pd su substrato di allumina in configurazione bustrofedica) che si ditruggeva dopo l'innesco della reazione a causa di hot-spot.
                            Nella maggior parte delle volte il film si criccava anche durante il caricamento oppure dopo vari cicli di degasaggio.

                            Preferisco di più un sistema che si accende ogni volta al mio comando (anche se si autoavvelena col tempo) che uno che si accende 6 volte su 10 e senza capire perchè.
                            I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                            username: genni.rom
                            password: martina

                            Commenta


                            • #44
                              che nè dite si può usare questo? http://gcep.stanford.edu/pdfs/QeJ5ma...clemens_06.pdf

                              da notare i valori nella tabella a pagina 9 , visto che la ricerca è della SRI una soffiata a Mckubre per provare con il deuterio? (magari usando lo stesso metodo di arata)

                              da notare nel caso del sputter-deposited Pd sul SWNT si hanno 0,69-0,82 %wt (dipende dalla forma e dalle dimensione dei grani Pd) con 30 bar all'incirca 29,6 atm.

                              Commenta


                              • #45
                                In ogni caso la pressione non è un problema, anzi, se ho una pressione alta, anche oltre 50 bar, posso pensare di lasciar scaldare il deuterio gassoso nel contenitore di fusione per poi spillarlo bello caldo e mandarlo in una turbinetta collegata al generatore ed ad un compressore che poi mi reinvia il deuterio nel contenitore, dopo averlo raffreddato in un radiatore (tra l'uscita dalla turbina e l'ingresso nel compressore). Realizzo così un ciclo chiuso da turbina a gas (ciclo Joule). L'aria con cui ho raffreddato il gas posso usarla per riscaldare gli ambienti domestici, facendo di fatto una cogenerazione.

                                Se comunque sono sufficienti 30 bar per la reazione, potrei pensare di non lasciare deuterio puro, ma di mescolarlo ad un gas che non entri nel meccanismo di caricamento del palladio (potrebbe essere l'Azoto? Non so), quindi avere una pressione alta utile per il ciclo termodinamico, con una pressione parziale del Deuterio di soli 30 bar, giocando con la percentuale dei gas nella miscela.
                                Ultima modifica di Alex Svoboda; 06-06-2008, 15:25.
                                Piero 'Alex Svoboda'

                                Gentes - Il forum da sfogliare

                                Commenta


                                • #46
                                  Originariamente inviato da mgb2 Visualizza il messaggio
                                  Preferisco di più un sistema che si accende ogni volta al mio comando (anche se si autoavvelena col tempo) che uno che si accende 6 volte su 10 e senza capire perchè.
                                  Ciao, scusa l'ignoranza ... cosa intendi esattamente per avvelenamento?

                                  Commenta


                                  • #47
                                    anch'io sono ignorante,
                                    ho riportato solo quello che mi ha detto un ricercatore che ha collaborato e collabora ancora con Arata.
                                    credo che l'effetto sia dovuto a qualche modifica locale della matrice nanostrutturata in seguito alla fusione.
                                    ma è solo una mia idea...
                                    se riuscirò a sapere qualcosa di più preciso ne riparleremo.
                                    ma credo che sia comunque un problema secondario e risolvibile.
                                    il vero problema, prima di voler fare le pulci è quello di dimostrare che l'esperimento è stato eseguito a regola d'arte e che le misure sono inequivocabili.
                                    aspettiamo la seconda dimostrazione , la replica di terzi e la pubblicazione su riviste che "piacciono alla gente che piace" (ndr. lucasala).
                                    cioè, prima di tutto, facciamo si che il mondo "debba accettare" il FATTO che LA FUSIONE NUCLEARE FREDDA NELLA MATERIA CONDENSATA E' UNA REALTÀ .
                                    I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                                    username: genni.rom
                                    password: martina

                                    Commenta


                                    • #48
                                      non può essere elio che rimane nella matrici di ZrO2 e ostruisce il pasaggio al deuterio?

                                      si sà già quando inizierà la revisione del lavoro di Arata? quanto tempo ci vorrà?

                                      Commenta


                                      • #49
                                        Originariamente inviato da francescoG1 Visualizza il messaggio
                                        si sà già quando inizierà la revisione del lavoro di Arata? quanto tempo ci vorrà?
                                        Dipenderà da quanta pressione farà l'opinione pubblica sull'ambiente scientifico accademico, che per ora si presenta ancora come un solido muro di gomma.

                                        Speriamo che il secondo test, in versione 'scaldabagno a fusione fredda' riesca a convincere l'opinione comune... Se accadrà, il resto verrà da solo.
                                        Ultima modifica di ElettroRik; 08-06-2008, 01:25.
                                        "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                                        Commenta


                                        • #50
                                          Ciao a tutti, mi sembra che manchi il dato del tempo di avvelenamento.
                                          Per quanto tempo può funzionare la matrice di palladio ossido di zirconio?
                                          Grazie Camillo
                                          Hai figli che frequentano le scuole Medie e vorresti dare un aiuto in matematica?
                                          Forse ti potrebbe interessare il mio sito. Già oltre 20.000 scaricamenti. Assolutamente gratuito.
                                          http://didatticacomputer.it/index.ph...fileinfo&id=40

                                          Commenta


                                          • #51
                                            Ciao.
                                            Se intendi un'analisi che ne descriva le dipendenze da altri parametri, manca perchè per definirlo occorre fare ricerca, usando altri ossidi, per esempio, e capire in che modo si può far defluire l'elio in eccesso.

                                            Comunque, ci sono report di esperimenti in cui il processo, in pochi grammi di materiale, dura per migliaia di ore.
                                            "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                                            Commenta


                                            • #52
                                              Originariamente inviato da ElettroRik Visualizza il messaggio
                                              Dipenderà da quanta pressione farà l'opinione pubblica sull'ambiente scientifico accademico, che per ora si presenta ancora come un solido muro di gomma.

                                              .
                                              non mi è chiaro perchè dovrebbe essere la gente a chiedere la revisione (se così è non ci vedo nulla di buono) non lo può fare Arata? come dovrebbe essere; se non ci sono problemi il risultato sarà certo e inconfutabile nessuno potra continuare a dire che è una ca..ata..

                                              Commenta


                                              • #53
                                                Originariamente inviato da francescoG1 Visualizza il messaggio
                                                non mi è chiaro perchè dovrebbe essere la gente a chiedere la revisione (se così è non ci vedo nulla di buono) non lo può fare Arata? come dovrebbe essere; se non ci sono problemi il risultato sarà certo e inconfutabile nessuno potra continuare a dire che è una ca..ata..
                                                Sono 10 anni che la chiede, dal 1998, anno del brevetto. Ma pare che non interessi a nessuno. Ogni volta che trovi le parole 'fusione fredda' nell'ambiente scientifico s'innesca un fuggi-fuggi generale.
                                                Inoltre non è semplice trovare la figura adatta di un referee... In cosa si configura la Solid State Fusion? Fisica nucleare? Chimica? Scienza dei materiali? Nessuno intende giocarcisi la faccia.

                                                Ma basterebbe che qualcuno dicesse: "andateci a fondo", non fosse altro con la scusa di smascherare un presunto impostore, ed già il pretesto sarebbe ottimo per partire. A me starebbe più che bene, l'importante è indagare a fondo.
                                                "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                                                Commenta


                                                • #54
                                                  che nè dite?: http://www.aboutnuclear.org/docs/space/stirling.pdf

                                                  tecnologia che può tornare utile...

                                                  non ho capito da dove escono quei 650 gradi se 600 g di ossido di plutonio sviluppano 250 watt (tramite isolamento?o non so).

                                                  un problema della FF è la bassa differenza di temperatura, come lo si può risolvere? (se l'aumento del rateo di fusione risultasse molto complicato anche perchè il metallo tende a degassarsi e devo aumentare la pressione per mantenere l'indice di caricamento).

                                                  Commenta


                                                  • #55
                                                    Originariamente inviato da francescoG1 Visualizza il messaggio
                                                    non ho capito da dove escono quei 650 gradi se 600 g di ossido di plutonio sviluppano 250 watt (tramite isolamento?o non so).
                                                    La tecnologia degli RTG potrebbe tornare utile, si.

                                                    I 650°C saranno la temperatura di regime a cui si fissa l'equilibrio termico tra il calore generato dalla pastiglia di PtO2 e l'ambiente esterno, attraverso il corpo dello stirling.
                                                    "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

                                                    Commenta


                                                    • #56
                                                      Scambi per approfondire il draft di Arata:

                                                      > Caro F,
                                                      > > ho cercato di capire qualcosa nel draft di Arata che ci hai mandato. Gli
                                                      > > elementi non sono sufficienti per un accordo o un rigetto totale a livello
                                                      > > "°scientifcoi", cioe' è come siaituatimo ab nelle riviste con referee
                                                      > > internazionali. Tuttavia tento alcune osservazioni con quello che ho:
                                                      > >
                                                      > > 1) La fig. 4 (paragonata con la fig. 3) mostra un aumento di temperatura
                                                      > > parecchio piu' alto in un tempo molto piu' breve; anche la differenza di
                                                      > > temperatura tra interno ed esterno e' parecchio piu' alta. Conclusione
                                                      > > del povero lettore: con H2 il fenomeno è di gran lunga piu' intenso che
                                                      > > con D2 (tanto che e' stato interrotto dopo 16 min, mentre con il D2 e'
                                                      > > stato interrotto dopo 140 min.)
                                                      > > Conclusione di Arata : esattamente contraria. Forse gli
                                                      > > accademici giapponesi vedono cose diverse.
                                                      > >
                                                      > > 2) La Fig. 7 mostra una spettrometria di massa (senza scala in massa),
                                                      > > presumibilmente ripetuta periodicamente (manca anche la scala in minuti).
                                                      > > Nella fig. 7D si vede un contenuto quasi costante di cosiddetto He4,
                                                      > > molto piu' abbondante di un cosidetto D2. Cio' non e' possibile per
                                                      > > ragioni probabilistiche: il D2 iniettato puo' produrre (se mai) qualche
                                                      > > rarissimo He4. Anche filtrando con trappole ad azoto liquido il gas
                                                      > > prima della spettrometria, il D2 dovrebbe rimanere relativamente
                                                      > > abbondante. Ma non ho elementi per valutare.
                                                      > > La quantità di cosiddetto He4 (v. ordinate) e' comunque compatibile con
                                                      > > quello che puo' essere presente nell'aria (in alcuni laboratori ce n'e' di
                                                      > > piu'...) Come si fa ad affermare che ne e' stato prodotto altro?
                                                      > > Non posso sapere se la calibrazione in massa sia corretta. Magari quello
                                                      > > che e' etichettato come He4 sarà D2 e il picchetto dopo potrebbe essere
                                                      > > la molecola DT. Questo quindi sarebbe il gas della bombola, penetrato
                                                      > > in piccola parte nelle polveri.
                                                      > > Ma come mai non c'e' niente nel caso dell'idrogeno? Nell'ultima ipotesi
                                                      > > puo' non esserci niente.
                                                      > >
                                                      > > Veniamo a considerazioni piu' qualitative. Il prof. Arata, di veneranda
                                                      > > età , riporta 52 + 22 lavor, che iniziano nel 1989, appena andato in
                                                      > > pensione. Molti sono ripetuti presumo per far numero.
                                                      > > (Per es., i numeri 1+2+5, 10+12, 11 + 14, 34 + 38, 43 + 46 + 51 sono la
                                                      > > stessa cosa.) La totalita' dei lavori e' quasi esclusivamente su
                                                      > > letteratura giapponese e, credo, senza referee. Non è improbabile che
                                                      > > egli stesso, come accademico, ne sia direttore onorario. (Ciò non vale
                                                      > > ovviamente per Il Nuovo Saggiatore, che sfortunatamente compare in questo
                                                      > > elenco)
                                                      > > Il tono del testo e' stucchevolmente autoelogiativo. Le affermazioni non
                                                      > > sono spesso dimostrate (se non è dimostrato il contrario...) Avevo giÃ
                                                      > > avuto modo di osservare personalmente che il prof. Arata era...
                                                      > > comicamente "gasato".
                                                      > > Come detto, la mancanza di elementi precisi e importanti rende impossibile
                                                      > > un referaggio se non negativo. Tenuto conto anche del tono, nessuna
                                                      > > rivista scientifica occidentale potrebbe accettare questo lavoro. Non mi
                                                      > > meraviglia quindi che non abbia mai pubblicato su riviste con referee
                                                      > > internazionali. Non e' questione di ombelico del mondo: la scienza si
                                                      > > basa sul consenso degli altri che la fanno. Inoltre, non basta il
                                                      > > "provando e riprovando" galileiano, è necessaria una relazione dimostrata
                                                      > > ed accettata tra causa ed effetto (anche se scritta in arabo, come il
                                                      > > lavoro sulla velocità della luce di Al Hazen nell'anno mille).
                                                      > >
                                                      > > Scusa se nelle due ultime righe sono troppo saccente. Ciao.
                                                      > >
                                                      > > .
                                                      *************
                                                      ***********************

                                                      Caro B,

                                                      Mi duole informarti che hai effettuato una

                                                      LETTURA FRETTOLOSA

                                                      del testo di Arata.



                                                      In breve,

                                                      a) nella Fig. 4, oggetto del contendere, è stato effettuata la misura
                                                      della temperatura per il sistema Pd(35%)ZrO2(65%) con l'Idrogeno.
                                                      Da tale figura risulta una temperatura massima del sistema di circa 60°C.

                                                      B) Nella Fig. 3, da te analizzata, il composto è

                                                      Pd-Zr-Ni con Deuterio

                                                      NON il composto standard Pd(35%)ZrO2(65%)!

                                                      In tale caso si ha una temperatura massima di circa 47°C ed una evoluzione
                                                      temporale COMPLETAMENTE DIFFERENTE da quella del composto Pd-Zr.

                                                      C) La Figura giusta per il confronto isotopico Deuterio-Idrogeno, con lo
                                                      stesso materiale di partenza, è la Fig.2.


                                                      Riassumo: FIG.2, composto Pd-Zr e Deuterio. Temperatura massima di circa
                                                      71°C, cioè di OLTRE 10°C superiore rispetto all'esperimento con l'Idrogeno.



                                                      ** Non desidero polemizzare con Te, o chichessia altro, riguardo
                                                      l'eccellenza scientifico/tecnologica del Giappone in generale e
                                                      dell'Accademico (Japan Academy) Prof. Yoshiaki Arata in particolare.

                                                      Ricorda che il Prof. Yoshiaki Arata, grazie alle sue INVENZIONI, è stato uno
                                                      degli artefici della rinascita del Giappone nonostante i bombardamenti
                                                      atomici subiti ad Hiroshima e Nagasaki.
                                                      Tanto per ricordarTi, il perfetto funzionamento della serie di treni
                                                      superveloci noti come "Shin-Kan-Sen", la più grande nave commerciale del
                                                      mondo, la serie di missili H1 (per mettere in orbita satelliti), il caccia
                                                      intercettore tutto "made in Japan", la stazione di saldatura laser più
                                                      potente del mondo etc etc...sono REALTA' (e non chiacchiere...) grazie al
                                                      fondamentale contributo dell'Accademico Yoshiaki Arata.
                                                      A causa di suddette realizzazioni, UTILI al POPOLO GIAPPONESE, l'Imperatore
                                                      lo ha insignito (il 4 Novembre 2006) della più alta onorificenza prevista in
                                                      Giappone.


                                                      *** Ti chiedo, quindi, di NON IRONIZZARE sull'eccellente lavoro scientifico
                                                      di tale insigne Scienziato che nonostante non sia più giovanissimo (85 anni
                                                      di età), OGNI GIORNO va a lavorare in Laboratorio (gratis) e vi permane fino
                                                      a tarda ora.

                                                      L'unica sua "colpa" se così si può chiamare, è quella di scrivere gli
                                                      articoli in modo eccessivamente "ermetico" e soprattutto, ama parlare e
                                                      scrivere in Giapponese e non in Inglese.
                                                      I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                                                      username: genni.rom
                                                      password: martina

                                                      Commenta


                                                      • #57
                                                        icomiciamo bene con i malitesi, manco io ho delle sviste di tale portata....

                                                        che nè dite di questo chip? Untitled Document

                                                        da notare che con 20 gradi C parte fredda e 400 gradi C parte calda si ha un rendimento del circa 28% Directory:Eneco power chip - PESWiki

                                                        magari con dei nano chip (o vicino) è possibile avvicinarsi molto al limite del ciclo carnot.

                                                        Commenta


                                                        • #58
                                                          il veleno sembra essere proprio l'4He.

                                                          Quando Arata tenta di eleminarlo (degassing ad ALTA temperatura sotto
                                                          vuoto), purtroppo il materiale base si deteriora.

                                                          ciao
                                                          I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                                                          username: genni.rom
                                                          password: martina

                                                          Commenta


                                                          • #59
                                                            Ciao a tutti,

                                                            vi riporto altre notizie interessantissime:

                                                            Cari Colleghi,

                                                            Ho il grande piacere di ritrasmettterVi un gran bel risultato scientifico
                                                            ottenuto dal, a Noi tutti ben noto, gruppo Tedesco che si occupa, da oltre 8
                                                            anni, degli studi di CMNS usando un "convenzionale" fascio prodotto da
                                                            acceleratori di particelle.
                                                            Il lavoro è stato appena pubblicato da Physical Review C.

                                                            Buona lettura,

                                                            F.C.

                                                            ************************************************** **********************
                                                            ------Messaggio inoltrato
                                                            Da:
                                                            Risposta:
                                                            Data: Wed, 23 Jul 2008 18:21:07 +0200
                                                            A:
                                                            Oggetto: CMNS: New results from German deuteron beam exp's


                                                            Dear all,

                                                            the German LENR group Huke/Czerski/Ruprecht et al.) has just published
                                                            a longer paper in Physical Review C:
                                                            Cookies Required

                                                            As you may know they are bombarding deuterated metal targets with
                                                            deuteron beams of "medium" energy. Fusion reactions are expected
                                                            there, but they measure more than expected. They attribute increased
                                                            fusion rates to electron screening.

                                                            Kasagi et al. and Rolfs et al. have found out that electron screening
                                                            is high for low deuteron densities, contradicting experimental
                                                            experience by LENR researchers that fusion only occurs for high
                                                            deuteron densities.

                                                            In the new paper Huke et al. present new experimental results. They
                                                            show that results of Kasagi et al. and Rolfs et al. are most probably
                                                            due to measurement error and that their results show high screening
                                                            for high deuteron densities.

                                                            Their theory allows to explain LENR using orthodox physics theory. The
                                                            energy produced in a fusion event can be transferred to a 3rd deuteron
                                                            which is then very energetic to participate in further nuclear
                                                            reactions, inclusing transmutations.

                                                            This is my understanding of the work, I hope I didn't get anything
                                                            wrong. To make sure, better check and read the paper. A preprint is
                                                            here: [0805.4538] Enhancement of the Deuteron-Fusion Reactions in Metals and its Experimental Implications

                                                            Best

                                                            Il link su arxiv è leggibile da tutti.
                                                            Se volete l'articolo pubblicato su Physica C lo trovate qui:

                                                            http://mio.discoremoto.alice.it/genni

                                                            si chiama Huke

                                                            Ciao
                                                            Ultima modifica di mgb2; 25-07-2008, 09:49.
                                                            I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
                                                            username: genni.rom
                                                            password: martina

                                                            Commenta


                                                            • #60
                                                              Originariamente inviato da mgb2 Visualizza il messaggio
                                                              They attribute increased
                                                              fusion rates to electron screening.
                                                              se ho capito bene dipende dagli elettroni (ma anche dal numero?? se è cosi è possibile aumentare ancora il rateo di fusione "caricando" anche gli elettroni, non so come), ciò avvalora la teoria della quasiparticella applicata da Arata.

                                                              se così gentile mgb2 da spiegarmi (nulla di dettagliato solo per avere un'idea) cosa è lo screening?

                                                              Commenta

                                                              Attendi un attimo...
                                                              X