Originariamente inviato da cenox
Visualizza il messaggio
annuncio
Comprimi
Ancora nessun annuncio.
Pompe di calore solari
Comprimi
X
-
Salve ragazzi per i fan sfegatati del geotermico: la temperatura del terrreno può essere 13-17 gradi in italia ma te per estrarre calore devi mandargli un liquido più freddo in circolo.... risultato: alla metà inverno le temperature operative della PDC toccano 0gr in -4gr out... temperatura di evaporazione circa -7 -8 se la portata dell'acqua è giusta (m3h).
La temperatura sul lato caldo della PDC è di 35gr out 30gr in se abbiamo i pavimenti, Temp condensazione 40gr circa se la portata è giusta (se abbiamo i ventilati non ne parliamo nemmeno).
Se prendiamo un circuito frigorifero e calcoliamo il COP con la t evap e t cond (A loro volta legate alla pressione dello stesso gas operante) troviamo un COP teorico.
Sapendo che il cop reale al massimo può essere la metà di quello teorico... guardate se vi porta 2.8 effettivi o qualcosa del genere...
Meditiamo sulle pompe geo!!!
Commenta
-
Originariamente inviato da mdignani Visualizza il messaggioSalve ragazzi per i fan sfegatati del geotermico: la temperatura del terrreno può essere 13-17 gradi in italia ma te per estrarre calore devi mandargli un liquido più freddo in circolo.... risultato: alla metà inverno le temperature operative della PDC toccano 0gr in -4gr out... temperatura di evaporazione circa -7 -8 se la portata dell'acqua è giusta (m3h).
La temperatura sul lato caldo della PDC è di 35gr out 30gr in se abbiamo i pavimenti, Temp condensazione 40gr circa se la portata è giusta (se abbiamo i ventilati non ne parliamo nemmeno).
Se prendiamo un circuito frigorifero e calcoliamo il COP con la t evap e t cond (A loro volta legate alla pressione dello stesso gas operante) troviamo un COP teorico.
Sapendo che il cop reale al massimo può essere la metà di quello teorico... guardate se vi porta 2.8 effettivi o qualcosa del genere...
Meditiamo sulle pompe geo!!!
Asta
Commenta
-
mi intrometto nella vostra discussione senza polemiche; il 3d è lungo e lo ho scorso tutto ma posso aver tralasciato qualche particolare.
accantonando l'idea della CO2, molto interessante ma al momento utilizzata per altre cose a livello industriale, direi che applicare il solare termico all'evaporatore non è un'idea malvagia. ci consente di eliminare le costose sonde geotermiche e di abbattere i costi dell'impianto. il problema reale è che la modifica andrebbe fatta dal costruttore per non perdere la garanzia. sulla pompa di calore standard va inserito uno scambiatore all'uscita del liquido, prima dell'evaporatore; in questo scambiatore facciamo affluire acqua calda prodotta dai pannelli solari termici, proveniente dal serbatoio, ad una temperatura di 10/12 °C e facciamo così evaporare il refrigerante. il vapore viene aspirato dal compressore subendo solo un piccolo aumento della perdita di carico, che va annullato aumentando leggermente la carica. non dovrebbero esserci problemi a stoccare acqua a 12 gradi, anche in condizioni di neve, pioggia e mancata insolazione. tre pannelli solari orientati a 60° sud dovrebbero essere sovrabbondanti per fornire alimentazione d'acqua a una pompa di calore installata su edificio di superficie media 150 mq con involucro in classe B, con un COP compreso tra 3,5 e 4. nel malaugurato caso in cui la mancata insolazione dovesse protrarsi per tempi biblici, l'evaporazione avverrà nella normale batteria alettata, con un COP molto basso ma comunque sufficiente, in quanto per questi rari (se mai dovessero esistere) periodi basterà attivare una resistenza elettrica nel accumulo del riscaldamento. fatevi bene i conti e tutto funziona alla perfezione.
per l'estate poi non ce problema, si intercetta il flusso d'acqua allo scambiatore e il gas va condensare nella batteria alettata.
tennison
Commenta
-
Buongiorno a tutti.
Mi sono appena registrato, perchè gli argomenti qui trattati, mi interessano molto, visto che faccio di professione, il progettista nel settore refrigerazione commerciale.
Giusto per cominciare, vorrei precisare che gli impianti a CO2, offrono un miglioramento del consumo energetico, solo nella produzione di acqua sanitaria, ancora scarsi rendimenti nell'uso di riscaldamento con pannelli radianti, e totalmente sconvenienti nel condizionamento, appunto per la bassa temperatura critica del CO2.
Commenta
-
Originariamente inviato da barbycold Visualizza il messaggioBuongiorno a tutti.
Mi sono appena registrato, perchè gli argomenti qui trattati, mi interessano molto, visto che faccio di professione, il progettista nel settore refrigerazione commerciale.
Giusto per cominciare, vorrei precisare che gli impianti a CO2, offrono un miglioramento del consumo energetico, solo nella produzione di acqua sanitaria, ancora scarsi rendimenti nell'uso di riscaldamento con pannelli radianti, e totalmente sconvenienti nel condizionamento, appunto per la bassa temperatura critica del CO2.
il miglioramento del consumo energetico può essere dato dall'ammoniaca stessa che, in un refrigeratore d'acqua di medie dimensioni (circa 300 kw resi) rende il 17% in piu del vecchio R22, per non parlare poi dei nuovi gas.
non voglio andare OT, mi fermo.
tennison
Commenta
-
Ciao Tennison
Non mi riferivo alla CO2 abbinata all'ammoniaca, ma esattamente come viene impiegato qualsiasi gas refrigerante per le PDC, in piccoli impianti, da 1 a 5 Kw installati.
Nella refrigerazione è praticamente è utilizzata in un sistema refrigerante tradizionale, cioè a circuto chiuso ad espansione diretta, però operante in un ciclo transcritico.
Visto che attualmente si sta dibattendo a livello europeo, di regolamentare/eliminare anche gli HFC (134a, 407, 410 ecc) l'uso dei gas refrigeranti naturali, è venuto quasi d'obbligo prenderli in considerazione.
Da alcuni test effettuati, utilizzando la CO2 per il condizionamento e PDC, il migliore risultato si è ottenuto solo per la produzione di ACS con temperature dell'acqua di circa 60/65°C, ed un COP superiore a tutti gli altri gas refrigeranti attualmente usati.
Commenta
-
Originariamente inviato da tennison Visualizza il messaggiomi intrometto nella vostra discussione senza polemiche; il 3d è lungo e lo ho scorso tutto ma posso aver tralasciato qualche particolare.
accantonando l'idea della CO2, molto interessante ma al momento utilizzata per altre cose a livello industriale, direi che applicare il solare termico all'evaporatore non è un'idea malvagia. ci consente di eliminare le costose sonde geotermiche e di abbattere i costi dell'impianto. il problema reale è che la modifica andrebbe fatta dal costruttore per non perdere la garanzia. sulla pompa di calore standard va inserito uno scambiatore all'uscita del liquido, prima dell'evaporatore; in questo scambiatore facciamo affluire acqua calda prodotta dai pannelli solari termici, proveniente dal serbatoio, ad una temperatura di 10/12 °C e facciamo così evaporare il refrigerante. il vapore viene aspirato dal compressore subendo solo un piccolo aumento della perdita di carico, che va annullato aumentando leggermente la carica. non dovrebbero esserci problemi a stoccare acqua a 12 gradi, anche in condizioni di neve, pioggia e mancata insolazione. tre pannelli solari orientati a 60° sud dovrebbero essere sovrabbondanti per fornire alimentazione d'acqua a una pompa di calore installata su edificio di superficie media 150 mq con involucro in classe B, con un COP compreso tra 3,5 e 4. nel malaugurato caso in cui la mancata insolazione dovesse protrarsi per tempi biblici, l'evaporazione avverrà nella normale batteria alettata, con un COP molto basso ma comunque sufficiente, in quanto per questi rari (se mai dovessero esistere) periodi basterà attivare una resistenza elettrica nel accumulo del riscaldamento. fatevi bene i conti e tutto funziona alla perfezione.
per l'estate poi non ce problema, si intercetta il flusso d'acqua allo scambiatore e il gas va condensare nella batteria alettata.
tennison
P.S. Parli troopo al condizionale per i mie gusti.
Commenta
-
Originariamente inviato da libressa Visualizza il messaggioBelle tesi, tu fai l'impianto come dici e poi mi aggiorni su costi e risultati, sennò le tue rimangono solo supposizioni.
P.S. Parli troopo al condizionale per i mie gusti.
in quanto ai tuoi gusti, non posso contestare, ognuno di noi ha i propri. certo che anni fa quando ho progettato per la prima volta la mia prima macchina ad ammoniaca i miei condizionali erano più di uno, poi al collaudo sono stati immediatamente eliminati.
il tuo "belle tesi" non è stato apprezzato, io ho scritto dall'inizio "mi intrometto nelle vostre discussioni senza fare polemiche", tu cerca di fare altrettanto se puoi.
cordialmente
tennison
Commenta
-
Originariamente inviato da barbycold Visualizza il messaggioCiao Tennison
Non mi riferivo alla CO2 abbinata all'ammoniaca, ma esattamente come viene impiegato qualsiasi gas refrigerante per le PDC, in piccoli impianti, da 1 a 5 Kw installati.
Nella refrigerazione è praticamente è utilizzata in un sistema refrigerante tradizionale, cioè a circuto chiuso ad espansione diretta, però operante in un ciclo transcritico.
Visto che attualmente si sta dibattendo a livello europeo, di regolamentare/eliminare anche gli HFC (134a, 407, 410 ecc) l'uso dei gas refrigeranti naturali, è venuto quasi d'obbligo prenderli in considerazione.
Da alcuni test effettuati, utilizzando la CO2 per il condizionamento e PDC, il migliore risultato si è ottenuto solo per la produzione di ACS con temperature dell'acqua di circa 60/65°C, ed un COP superiore a tutti gli altri gas refrigeranti attualmente usati.
tennison
Commenta
-
Originariamente inviato da tennison Visualizza il messaggioio le macchine le progetto e le faccio costruire, non vivo di supposizioni.
in quanto ai tuoi gusti, non posso contestare, ognuno di noi ha i propri. certo che anni fa quando ho progettato per la prima volta la mia prima macchina ad ammoniaca i miei condizionali erano più di uno, poi al collaudo sono stati immediatamente eliminati.
il tuo "belle tesi" non è stato apprezzato, io ho scritto dall'inizio "mi intrometto nelle vostre discussioni senza fare polemiche", tu cerca di fare altrettanto se puoi.
cordialmente
tennison
Commenta
-
Originariamente inviato da libressa Visualizza il messaggioSecondo me tu racconti solo fregnacce.
io vivo e lascio vivere
tennison
Commenta
-
alve a tutti
Avrei bisogno di un aiuto per capire il consumo elettrico di pdc terra acqua,visto che poi vorrei provare a dimensionare il fotovoltaico.
La pompa assorbe 3,27 kw di en elettrica,è la weissman vito 300-g.
la casa è a milano e i mesi di riscaldamento sono da meta ottobre a meta marzo.
La pompa la uso per fare solo riscaldamento e coprire il 20% di acs,l'80% lo faccio col solare.Mi daresti una mano a mettere assieme questi dati?
Serve qualche altro dato?COP 4,6 fabb ene involucro 24824 kwh anno
fabb en acs 4318 kwh anno
Commenta
-
Originariamente inviato da magic Visualizza il messaggioalve a tutti
Avrei bisogno di un aiuto per capire il consumo elettrico di pdc ...
Stai per fare un investimento importante (FV+PDC) che condizionerà la tua vita per almeno i prossimi 20 anni e, per risparmiare 300/400€ di termotecnico, ti affidi ad un forum?
Non ti sembra di azzardare un pò troppo?
Tu fornisci il
-COP;
-assorbimento della macchina;
-fabbisogno del edificio;
pensando che questo basti per fare i conti ma in realta è necessario valutare il rendimento della macchina e il fabbisogno alle condizioni sia di progetto sia reali che la PDC potrebbe incontrare valutando poi le modalità di integrazione (alle condizioni in cui magari risulta insufficiente) per evitare che tu ti possa ritrovare al freddo.
Commenta
-
cop 4,6
fabb.edificio:24824,9 kwh/anno classe c certificato cened e best class
pompa wiessman vitocal 300 g da 15 kw
energia elettrica assorbita 3,27 kw
mq edificio 394,4
zona milano
gg 2340
Scusa in effetti ha ragione,ma non è un progetto vero e proprio.
Sto facendo una tesi di architettua sul confronto tra due tipologie di certificazioni energetiche.
Non immagini nemmeno di quanti prodotti ho gia dovuto approfondire prima di arrivare alle pompe di calore,essendo moderna tecnologia.Per questo volevo sapere se qualcuno poteva aiutarmi.....
Commenta
Commenta