100C° per produrre energia elettrica - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

100C° per produrre energia elettrica

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • 100C° per produrre energia elettrica

    Salve a tutti, mi rivolgo ai tecnici ed appassionati. in modo che mi possiate dare delle dritte.
    Ho un amico che ha una villetta a Ischia isola verde, dove ha un posso artesiano che produce costantemente vapore acqueo di 115C° e pressione costante di 0.2Bar.
    Il riscaldamento non è un problema, ma pensavamo di estrerre energia elettrica dal calore....come??? Pensavamo con le celle di Peltier oppure con un sistema fisico con gas pregiati come se fosse un frigo al contrario da poter far girare una turbina.
    Voi che ne dite? chiedetemi che vi faccio sapere , tecniche che eseguiremo nei giorni avvenire.
    Attendo le vostre idee brillanti

  • #2
    beh, ORC a bassa temperatura ne trovi, necessitano 120 ° ma penso che a Ischia non sarebbe difficile aumentare la temperatura di una decina di gradi con il sole.... Sai dire quanti kg. di vapore all'ora produce il pozzo e che temperatura si rileva a fondo pozzo? Non metto in dubbio che si tratti di un pozzo in pressione , ho qualche dubbio riguardo la sua " artesianità"

    Commenta


    • #3
      Ciao Sulzer1, allora i chili come faccio a calcolarli, io posso sapere solo la pressione in bar, che è 0.2Bar.
      Riguardo il pozzo è un pozzo artesiano, perchè l'acqua c'è , infatti con una pompa sommersa che cambiamo puntualmente ogni 6mesi perchè brucia che ha il compito di prelevare acqua che poi noi decantiamo in una cisterna a parte.
      Non possiamo andare più giù perchè i triconi della trivella fondono appena scendiamo di qualche altro metro.
      Grazie per il primo Input.

      Commenta


      • #4
        Scusami, per me un pozzo artesiano è un pozzo in pressione alimentato da un acquifero a un'altezza superiore a quella della bocca. Non capisco una cosa , se pompi acqua dal pozzo , significa che il vapore non viene dalla stessa falda. Può darsi che sia emesso a una quota superiore a quella dell'acqua?
        Altro aspetto , non avete misurato la temperatura alla quota a cui avete demolito i triconi ? L'acqua pompata quando arriva alla cisterna bolle ? che portata ha il pozzo ( quanta acqua riesci a pompare all'ora senza che scenda il livello nel pozzo ?) .

        Commenta


        • #5
          Ciao, il pozzo è artesiano perchè è stato fatto da una trivella da pozzi artesiani, è stato fatto un foro che ci permettese di prelevare acqua.
          L'acqua c'è ma è caldissima.
          Il pozzo è lungo 30 metri, a 20 metri c'è una piccola falda che immette acqua a temperatura circa di 50C° che cade giù a 30metri, cadendo giù fa salire costantemente vapore acqueo.
          In pratica è una pentola che bolle.

          Commenta


          • #6
            Artesiano deriva da Artois in Francia dove si sono scavati i primi pozzi con le caratteristiche che ti ho enunciato nel post precedente , sono artesiani anche se usi un cavaturaccioli per farli e non sono artesiani ma freatici quando sono come il tuo. Parliamo del tuo pozzo che è molto più interessante di un artesiano. Da quello che scrivi , se aveste fermato la perforazione a 20 metri avresti acqua calda ma non bollente perchè viene da una falda sospesa sopra il giacimento geotermico. Questo significa che probabilmente le rocce tra i - 20 e - 30 m sono ancora più calde dei 120 ° C necessari. Mi viene in mente che potresti inserire nel pozzo o addirittura in più pozzi contigui una " sonda" metallica ( costituita da tubo di rame p.es ) nel tratto -20° -30 ° , cementare il pozzo sino a quella profondità , magari con uno slurry refrattario o semplicemente con del caolino che una volta disidratato ha ritiri minimi e continuare a utilizzare il pozzo alla quota di falda e nella sonda fare circolare olio diatermico. Questo olio arrivando in superficie entrerà in uno scambiatore di un ciclo ORC e produrrà elettricità.
            Il problema dei cicli ORC a fluidi organici a bassa temperatura è la T° di condensazione . Difficilmente il condensatore supera temperature di raffreddamento maggiori ai 29 ° . Questo comporterebbe una torre di raffreddamento a evaporazione che consumerebbe molta acqua demineralizzata e non penso sia una cosa accettabile a Ischia , a meno che tu non preveda di dissalare acqua di mare e utilizzare quella....
            Ultima modifica di Sulzer1; 14-12-2009, 17:13.

            Commenta


            • #7
              Originariamente inviato da Sulzer1 Visualizza il messaggio
              beh, ORC a bassa temperatura ne trovi, necessitano 120 ° ma penso che a Ischia non sarebbe difficile aumentare la temperatura di una decina di gradi con il sole.... Sai dire quanti kg. di vapore all'ora produce il pozzo e che temperatura si rileva a fondo pozzo? Non metto in dubbio che si tratti di un pozzo in pressione , ho qualche dubbio riguardo la sua " artesianità"
              Vorrei far notare che sicuramente il vapore (a 115° e 0.2 bar relativi, cioè 1.2 bar assoluti) è stato prodotto da una sorgente di acqua calda a 115° e quasi 2 bar assoluti di pressione; poi salendo ha perso pressione ma ha mantenuto la temperatura. La maggior parte del calore che contiene è quello di condensazione, che a 1.2 bar assoluti avviene a una temperatura di poco più di 100°.
              Scaldare il vapore sarebbe poco utile perchè si tratterebbe di calore sensibile, poco sfruttabile (per dare qualche numero, il calore latente di condensazione a 100° é 540 kcal/kg mentre il calore specifico del vapore è 0.5 kcal/kg/C e si vede che il vapore può fornire poco calore finché non condensa, e a quella pressione condensa a poco più di 100°.
              Allora bisogna trovare il modo di sfruttare del calore a 100°.
              La cosa più immediata che mi viene in mente è di fare espandere il vapore in turbina da 1.2 bar assoluti fino a una pressione molto bassa, 0.1 bar assoluti. Il vapore espanso si condensa con acqua a circa 50° e la condensa verrebbe estratta con una pompa. Nel condensatore resterebbe una certa quantità di incondensabili che dovrebbero essere estratti in continuazione da una pompa per mantenere il vuoto. Il rendimento sarebbe anche buono, anche se comunque inferiore a quello del ciclo di Carnot: (100-50)/(273+100)=13.4%, diciamo un 10% se va bene, per cui il calore di condensazione di ogni kg di vapore (534 kcal) potrebbe produrre 53.4 kcal di lavoro, cioè 62 Wh, cioè 6,2 kW con 100 kg/h di vapore consumato.

              Il discorso non cambia se al posto di un ciclo a vapore si usa qualche altro sistema, un ciclo con qualche altro fluido o una cella Peltier. Il limite di Carnot esiste sempre. I rendimenti e la potenza generabile sarebbero anche minori con una cella Peltier, ma almeno non si avrebbero turbine e stantuffi e sbuffi.

              Commenta


              • #8
                Scusa Stregatto, hai letto il mio post successivo alla spiegazione data da energiasolare ? Dopo che ha chiarito che l'acqua viene da una falda sospesa , ho ipotizzato che l'ultima parte del pozzo sino a fondoforo fosse asciutta . Se la condizione fosse questa basterebbe evitare l'apporto di acqua allo stato liquido dall'alto per permettere al fondo pozzo di raggiungere la temperatura delle rocce circostanti , sicuramente più elevata dei 115°. Se questa energia termica fosse prelevata con la circolazione di un olio diatermico e portata in superficie a uno scambiatore olio-fluido organico potrebbe alimentare un ciclo ORC con rendimenti un po' superiori a quelli che citi. Isolare la parte inferiore da quella superiore non dovrebbe essere difficile , si tratterebbe di cementare dal fondo alla quota inferiore alla falda. Essendo elevata la temperatura invece di usare una malta tradizionale a base di cemento , adoperando una argilla e aspettando di vederla asciugare , magari per non creare una colonna idrostatica sull'argilla e permetterne la disidratazione , infilando un packer con valvola e tubo di sfogo sopra che scarichi fuori pozzo. Ma è una idea e bisognerebbe valutare da una sonda così corta quanta energia termica si riuscirebbe a portare fuori con l'olio diatermico....

                Commenta


                • #9
                  Penso che ho a che fare con due persone molto esperte, e questo mi fa molto piacere provare a competere.
                  Noi possiamo provare ad attappare le falde a -20metri con delle pompe da fango, cioè attappare con il cemento le falde.
                  Può servire a qualcosa??

                  Commenta


                  • #10
                    Originariamente inviato da Energiasolare100 Visualizza il messaggio
                    Penso che ho a che fare con due persone molto esperte, e questo mi fa molto piacere provare a competere.
                    Noi possiamo provare ad attappare le falde a -20metri con delle pompe da fango, cioè attappare con il cemento le falde.
                    Può servire a qualcosa??
                    Allora, tappare gli ultimi 10 metri servirebbe solo a ridurre il surriscaldamento dell'acqua, la mia idea era di inserire una serpentina di rame negli ultimi 10 metri e poi cementarla con un fango a basso ritiro, isolare il fango dall'acqua soprastante con un packer dotato di tubo di iniezione e aspettare che sfogando il vapore dovuto all'evaporazione dell'acqua contenuta nel fango questo diventi secco. A questo punto il fango e di conseguenza la serpentina raggiungeranno la temperatura della roccia circostante e non quella dell'acqua che adesso riempe il foro e che si raffredda e raffredda il foro evaporando. Nella serpentina farei circolare dell'olio diatermico che sarebbe scaldato dalla energia termica delle rocce circostanti e lo pomperei nello scambiatore di un frigo al contrario come quello di cui parlavi all'inizio. A quel punto avresti l'acqua che esce dalla falda a -20 che sarà a soli 50° da pompare nel serbatoio di stoccaggio - raffreddamento e un flusso costante di olio diatermico a una temperatura superiore ai 120 ° C che produrrebbe EE con una macchina ORC

                    Commenta


                    • #11
                      ...e per i 100°C???

                      Salve a tutti,
                      anch'io ho la fortuna di abitare in una zona dei campi flegrei in cui "la terra scotta", posso recuperare facilmente i 100°C non so se riesco a ricavare temp maggiori, ho aperto due pratiche alla regione campania per la regolamentazione di 2 vecchi pozzi condonati con acqua a 90°(sono otto anni e, ancora non rilasciano concessioni ogni volta che chiamo mi dicono che devono ancora definire il regolamento attuativo) l'ultima legge è questa http://www.sito.regione.campania.it/...08/lr08_08.pdf
                      Comunque una volta ottenuta la concessione dovrei pagare alla regione dai 500 ai 2000 € annui di tasse (così dice la legge regionale) a secondo del tipo di sfruttamento.
                      La mia idea era sfruttare lo scambio termico diretto con il terreno in una zona della mia campagna dove ad un metro di profondità misuro già 100°, in questo modo raggirerei la legge regionale in quanto non sfrutterei le acque calde sotterrane ma lo scambio diretto con il terreno (che non penso abbia vincoli).
                      Per l'acqua calda sanitaria e per il riscaldamento non ci sono problemi.
                      Per il raffrescamento estivo ho contattato i distrubutori di unità a condensazione tipo climatewell e yazaki
                      Ma per produrre energia elettrica?
                      nel mio caso conviene peltier, orc o cos'altro?
                      ho contattato turboden per info sull'unità orc pure cycle, ma non è che sia tanto fattibile, a parte i costi cmq elevati, mi hanno detto che per alimentare l'unità ad una temp di 90° bisogna fornirgli una portata di almeno 60lt/sec.

                      Qualche suggerimento?

                      Grazie

                      Commenta


                      • #12
                        Originariamente inviato da lucariello Visualizza il messaggio
                        Salve a tutti,
                        anch'io ho la fortuna di abitare in una zona dei campi flegrei in cui "la terra scotta", posso recuperare facilmente i 100°C non so se riesco a ricavare temp maggiori, ho aperto due pratiche alla regione campania per la regolamentazione di 2 vecchi pozzi condonati con acqua a 90°

                        Ma per produrre energia elettrica?
                        nel mio caso conviene peltier, orc o cos'altro?
                        ho contattato turboden per info sull'unità orc pure cycle, ma non è che sia tanto fattibile, a parte i costi cmq elevati, mi hanno detto che per alimentare l'unità ad una temp di 90° bisogna fornirgli una portata di almeno 60lt/sec.

                        Qualche suggerimento?

                        Grazie
                        Ciao Lucariello...

                        posso permettermi di chiederti quanto è grande il terreno? Per produrre energia elettrica penso che va sicuramente bene l'orc di turboden. In ogni caso i costi sono elevati: ti servono temperature maggiori...produrre energia elettrica da fonte geotermica è piuttosto costoso per un privato..

                        Commenta

                        Attendi un attimo...
                        X