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Indagine COP pompe calore aria-acqua

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  • Indagine COP pompe calore aria-acqua

    In questo sito sono elencati i recenti risultati delle misurazioni del COP di alcune pompe di calore (data documento 26-11-2009).

    http://institute.ntb.ch/fileadmin/In...-2009%20FR.pdf

    Guardando per esempio la SATAG nel caso A-7 - W35 il COP è pari a 2,9.
    Ora, se non ricordo male, FCattaneo diceva che il punto di convenienza rispetto al metano è 2,7.
    Ad A-7 - W50 il COP crolla a 2,1.

    Sono comunque valori interessanti, anche per chi, come me, si trova in zona climatica E.

    Si tratta di non far lavorare la pompa sopra i 35°, per l'ACS mi sovviene il consiglio di Dotting di piazzare degli scaldabagno elettrici istantanei (e la legionella?).

    Mi conviene la PDC oppure meglio la legna (che troverei a 10 euro al qle) ?
    zona climatica E (Castelfranco Veneto)
    fabbisogno complessivo (riscaldamento + ACS) di 12 KW (calcolo legge 10)
    riscaldamento a pavimento
    contatore dedicato (20 cents Kwh ?)

    Grazie e ciao, Daniele
    File allegati

  • #2
    Originariamente inviato da margiop Visualizza il messaggio

    Guardando per esempio la SATAG nel caso A-7 - W35 il COP è pari a 2,9.
    Ora, se non ricordo male, FCattaneo diceva che il punto di convenienza rispetto al metano è 2,7.
    Ad A-7 - W50 il COP crolla a 2,1.

    Sono comunque valori interessanti, anche per chi, come me, si trova in zona climatica E.
    Le PDC e soprattutto quelle aria/acqua, vanno giudicate sul COP medio stagionale e non su COP a particolari condizioni ( a meno di farlo solo per motivi di dimensionamento e non per giudicarne la convenienza ).

    Il COP medio stagionale e' il rapporto tra l'energia termica resa su quella elettrica consumata durante tutta la stagione in cui e' attivo il riscaldamento.

    Oggi a Milano fa un freddo assurdo.. nelle ore notturne e in periferia si e' raggiunti i -3 e nelle ore diure + 4 ..... la media come vedi pur in giornate freddissime e' molto piu' alta di quello che si crede.

    Originariamente inviato da margiop Visualizza il messaggio
    Si tratta di non far lavorare la pompa sopra i 35°, per l'ACS mi sovviene il consiglio di Dotting di piazzare degli scaldabagno elettrici istantanei (e la legionella?).
    SI potrebbe anche fare il grosso della ACS con la PDC ( fino a 35 gradi... ) e riscaldare con una resistenza solo in gradiente rimanente....... magari integrandole con il solare termico.

    ... esistono soluzioni commerciali che funzionano cosi e che ,in questo modo, enfatizzano ulteriormente il COP medio stagionale che ovviamnete sale rispetto a soluzione dove tutta l'ACS e' prodotta da scaldabagni.

    La soluzione di adottare scaldabagni elettrici e' comunque migliore rispetto alla produzione totale della ACS con PDC... soprattutto se per fare quest'ultima si produce TUTTO il calore, anche quello del riscaldamento, alla T. dell'acs per poi miscelarlo ...

    Si lo so che e' un assurdo ma tuttavia molti impianti li fanno cosi..PCD che carica un accumulo a T. fissa !!!!

    Ciao,
    F.
    Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
    Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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    • #3
      Quali sono le condizioni standard per calcolare il COP medio stagionale ?

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      • #4
        La soluzione di adottare scaldabagni elettrici e' comunque migliore rispetto alla produzione totale della ACS con PDC
        Questo non mi è chiaro: producendo acqua sanitaria, anche a 55°, con la pdc ottengo COP modesti, mettiamo COP 2, con lo scaldabagno invece anche volessi fargli fare solo il salto termico da 35° a 55° lavorerei a COP 1...dove sta il vantaggio???

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        • #5
          Originariamente inviato da anton Visualizza il messaggio
          Questo non mi è chiaro: producendo acqua sanitaria, anche a 55°, con la pdc ottengo COP modesti, mettiamo COP 2, con lo scaldabagno invece anche volessi fargli fare solo il salto termico da 35° a 55° lavorerei a COP 1...dove sta il vantaggio???
          in linea teorica hai ragione, ma nella pratica puoi usare l'acqua a 35° per tutte le utenze, riservando un boiler elettrico (o a termopompa tipo il minievo) alla doccia, per portare l'acs alla temperatura che ti serve (magari con un cronotermostato).
          tieni conto che i microboiler hanno maggior senso se le distanze dalla produzione di acs sono considerevoli.
          quindi nella pratica è il fattore economico-impiantistico che può rendere convenienti altre soluzioni.

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          • #6
            Originariamente inviato da fcattaneo Visualizza il messaggio
            Le PDC e soprattutto quelle aria/acqua, vanno giudicate sul COP medio stagionale e non su COP a particolari condizioni ( a meno di farlo solo per motivi di dimensionamento e non per giudicarne la convenienza ).

            Il COP medio stagionale e' il rapporto tra l'energia termica resa su quella elettrica consumata durante tutta la stagione in cui e' attivo il riscaldamento.

            Oggi a Milano fa un freddo assurdo.. nelle ore notturne e in periferia si e' raggiunti i -3 e nelle ore diure + 4 ..... la media come vedi pur in giornate freddissime e' molto piu' alta di quello che si crede.



            SI potrebbe anche fare il grosso della ACS con la PDC ( fino a 35 gradi... ) e riscaldare con una resistenza solo in gradiente rimanente....... magari integrandole con il solare termico.

            ... esistono soluzioni commerciali che funzionano cosi e che ,in questo modo, enfatizzano ulteriormente il COP medio stagionale che ovviamnete sale rispetto a soluzione dove tutta l'ACS e' prodotta da scaldabagni.

            La soluzione di adottare scaldabagni elettrici e' comunque migliore rispetto alla produzione totale della ACS con PDC... soprattutto se per fare quest'ultima si produce TUTTO il calore, anche quello del riscaldamento, alla T. dell'acs per poi miscelarlo ...

            Si lo so che e' un assurdo ma tuttavia molti impianti li fanno cosi..PCD che carica un accumulo a T. fissa !!!!

            Ciao,
            F.
            Se trasferissi dal fluido a 35c°,con una pdc acqua-acqua e due serpentine.....mi fermo qua' per eccesso di c...te?

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            • #7
              Originariamente inviato da Alex74 Visualizza il messaggio
              Se trasferissi dal fluido a 35c°,con una pdc acqua-acqua e due serpentine.....mi fermo qua' per eccesso di c...te?

              Non hai invece detto caxxxte... il tuo e' il principio delle PDC a doppio ciclo che esistono in commercio... pero' con scambio Aria/gas/ /gas/acqua .... e non Aria/gas/acqua/ /acqua/gas/acqua .

              Nelle PDC a doppio ciclo il COP viene fatto tutto nel primo ciclo ottimizzato per lavorare a COP altissimi.. il secondo ciclo invece ha il COP a 1 e serve ad ottimizzare la temperatura di lavoro.

              I vantaggi sono COP decisamente piu' alti ad alta temperatura.... mentre gli svantaggi sono un COP piu' basso a bassa T. rispetto ad una PDC a bassa T pura.

              Ciao ,
              F.
              Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
              Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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              • #8
                Io avevo in mente una pdc secondaria che lavora sulla T raggiunta in un puffer dalla prima pdc.
                In questo modo la prima pdc lavora prelevando energia dall' esterno.
                La seconda che preleva energia dal puffer si ritroverebbe una capacita' di lavoro con COP sempre maggiore.
                E' possibile un'applicazione del genere peraltro utilizzabile in una miriade di occasioni?

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                • #9
                  Originariamente inviato da Alex74 Visualizza il messaggio

                  Io avevo in mente una pdc secondaria che lavora sulla T raggiunta in un puffer dalla prima pdc.

                  In questo modo la prima pdc lavora prelevando energia dall' esterno.

                  La seconda che preleva energia dal puffer si ritroverebbe una capacita' di lavoro con COP sempre maggiore.
                  Impossibile.... la seconda avrebbe comunque COP 1 perche l'energia massima che puo assorbire e' solo quella messa a disposizione dalla prima PDC.

                  se consideri l'intero sistema il COP equivale al COP della prima PDC... la seconda esegue solo un innalzamento della T.... il rapporto portata X delta T in ingresso e in uscita della PDC e' lo stesso....

                  Qin X DTin = Qout X DTout


                  Se fosse come ipotizzato da te, sarebbe bastato mettere 10 PDC in serie, per aver COP di 1000 ;-)))

                  Ciao,
                  F.
                  Segui on-line il funzionamento dei miei impianti in tempo reale.
                  Impianto Fotovoltaico grid: 7 pannelli Sanyo HIP 205, 1.44 kWp, Az 90°, Tilt 17°, Inverter Fronius IG.15 + Impianto fotovoltaico in isola da 0,86 kWp con 10 kWh di accumulo + impianto solare termico a svuotamento da 7mq + pompa di calore Altherma 3 Compact R32 da 8 kW.

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                  • #10
                    Ho visto che alcuni noti produttori utilizzano un sistema aria-acqua doppio ciclo, con T. raggiunte, sulla carta, di 80 C°.
                    Altra pdc con recupero del calore prodotto sia in funz. estivo che invernale e prod. ACS in modo quasi gratuito(Tonon Genius)
                    Parere? Siccome sto immaginando per me l' impianto ideale con pdc, vado selezionando i migliori sistemi disponibili.
                    Se poi geotermico o no, mi sembra piu' affidabile delle pdc aria-acqua.
                    Invece trovo interessante l' utilizzo di pozzo canadese per alimentarle, seppur con qualche dubbio sulle portate d' aria necessarie..ciao

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