Impressioni nuova GAIA L e GAIA L HYBRID di Clivet - EnergeticAmbiente.it

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Impressioni nuova GAIA L e GAIA L HYBRID di Clivet

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  • Impressioni nuova GAIA L e GAIA L HYBRID di Clivet

    Ciao a tutti,

    finalmente anche Clivet propone la propria PDC splittata "da costruire" ad un prezzo competitivo.

    Il nuovo modello oltre ad essere proposto in 6 taglie (da 5,2 a 17 kWt A7 W35), io l'ho definita "da costruire" perchè la puoi settare adattandola alle richieste più svariate.

    Infatti si può scegliere se fornirla o meno di scambiatore solare per recuperare il calore dai moduli termici-solari già presenti in casa o da acquistare, oppure se prenderla o meno accessoriata di caldaia a condensazione da 24 kWt.

    Nel caso del modello ibrido, fornito di caldaia a condensazione, anche gli impianti non proprio energeticamente efficienti, possono trovare la maniera per migliorare significamente il proprio impatto sul portafoglio rispettando di più l'ambiente.
    Particolarmente indicate, le versioni ibride, per quelle abitazioni già provviste di impianto fotovoltaico e che hanno un fabbisogno termico alto.

    A differenza di qualche concorrente, questa macchina, che viene fornita con un accumulo sanitario da 280 litri, usa il sistema in PDC (pompa di calore) sia per produrre acqua calda sanitaria e sia per riscaldare la casa.

    Un altro plus interessante rispetto a qualche concorrente, sta nel fatto che in estate si può invertire il ciclo e usare la macchina per fare freddo e ACS.

    Le prime 3 taglie hanno meno di 3 kg di gas R-410A.

    Poichè la massima potenza generata dal sistema viene richiesta solo per brevi periodi di tempo, è fondamentale disporre della massima efficienza nelle condizioni di carico parzializzato.

    Per questi motivi, la macchina funziona seguendo la logica della massima potenza oppure della temperatura dell'acqua da riscaldamento.

    Anche se il prezzo tende ad adeguarsi al proprio segmento di mercato, la qualità Clivet non viene meno:

    non mancano infatti nel circuito frigorifero, sia il separatore che il ricevitore di liquido: componenti tutt'altro che scontati in altre macchine.

    Avendo accesso ai prezzi della concorrenza, posso garantire che questo prodotto si allinea agli altri e qualche volta è anche meglio degli altri.

    Per chi vuole integrare queste macchine alla VMC e al controllo di tutti i componenti presenti in un normale impianto evoluto, Clivet dispone e propone il proprio sistema di controllo e supervisione che mediante rete seriale interfaccia tutti i componenti di un sistema casa.

    Rimango in attesa delle domande e delle critiche da parte di tutti coloro che vorranno.

    Un saluto a tutti.
    File allegati
    HONOS ALIT ARTES

  • #2
    Ciao, io stavo pensando di fare un impianto di riscaldamento/raffreddamento radiante a pavimento, UTA Unit Comfort 300-MHE RDZ e pompa di calore Clivet Gaia; meglio la versione L o la tradizionale 31 ?

    Grazie
    Ultima modifica di eroyka; 13-11-2015, 09:31.

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    • #3
      Buongiorno
      le GaiaL si stanno dimostrando delle ottime macchine.
      I problemi segnalati sui nostri nuovi avviamenti, risultano ad oggi zero.
      La risposta sul sanitario risulta rapida ed abbondante grazie anche ai 300 lt di accumulo.
      La doppia termostatica permette una più attenta regolazione della macchina e una gestione nettamente migliore nell'inversione dei cicli.
      Lo sbrinamento in pressione evita i tradizionali pendolamenti o ritardi o comunque segnalazioni di falsi allarmi.
      La macchina è relativamente più semplice del Gaia aria anche se bisogna ricordare all'installatore di seguire le semplici indicazioni del costruttore e comunque della pratica.
      Ti consiglio quindi tranquillamente e serenamente questo acquisto.
      Non condivido invece la scelta di un UTA rdz, che non lavora come elfofresh di clivet, oltre al fatto che avresti una gestione separata. Installando entrambi i prodotti Clivet, potresti aggiungere il controllo seriale e gestire da Elfocontrol tutto il tuo impianto, sia a livello di temperature, che di controllo umidità e orari, anche per quanto riguarda acs.
      Bisogna segnalare che scegliendo la versione Gaia31 tradizionale, elfocontrol è già compreso, oltre ad avere una macchina più performante: va infine ricordato che gaia31 ha il compressore nella parte da installare dentro casa, mentre gaiaL ha il compressore nell'unità esterna.
      A te la scelta.
      Cordialità
      Andrea
      HONOS ALIT ARTES

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      • #4
        Ma perché? ma perché? ma siamo ancora a questi livelli? e non ce l'ho con lei Marchiori che sta facendo il suo mestiere anche se così sfrontato sarebbe contro il regolamento.. ma non sono io l'arbitro..
        Ma perché una azienda italiana che si spaccia tra le più grosse, almeno come dipendenti e macchine prodotte è ancora a questi livelli... Ma possibile?
        Ti rendi conto che nei forum tuono contro quelli che spingono il prodotto giapponese a favore del made in italy e poi mi trovo, dopo ben 6 anni a vedere ancora le solite cosucce piccole.. da piccoli proprio sono deluso.
        Siamo ancora alla 14511.. eh va ben, sei anni fa era il riferimento e bisognava avere il COP 4,1 per le on/off e potevi "depotenziarlo di un 5% per le inverter" quindi 3,9.
        Se non avevi questi valori non erano detraibili del 55%, se non detraibili non vendibili... allora tutti i costruttori dichiarare il 4,1! vi ricordate? 4,11 4,12, 4,15.. poi era vero un ca.x.o poi provavo le macchine e davano un misero 3,4...
        I prodotti cinesi erano meglio!!! Una vergona, tutti in italia che taroccavano i numeri del COP perché fanno tutti così...
        dal 26 settembre è obbligatorio il labelpack, adesivetto da stampigliare nella macchina con scritto A, A+,A++
        e una delle più grosse realtà italiane scrive "Conforme requisiti incentivi" potevate scrivere "approvata dall'associazione medici dentisti italiani"
        Il COP di tutte le macchine 3,91, 3,91, 3,91.
        quale è il minimo? il minimo è 3,9... bene allora, scrivi 3,91 tanto la gente non capisce un caxxo... dopo anni nulla è cambiato.
        Però ormai con dati così bassi, ma nemmeno i cinesi ci lavorano.. non così bassi ! Porta la mia protesta! neanche i cinesi! diglielo
        Poi scusa se posso: i problemi in avvio ora pari a zero, prima? 50%? 80%?
        Anche io la consiglio tranquillamente, ma prima consiglio di cercare qualcosa di meglio tra le cinesi.
        e scusa lo sfogo, niente di personale con te... ma solo con gli italiani costruttori che vogliono far guerra sul prezzo ai cinesi.
        300 litri di accumulo... novità questa?
        Doppia termostatica, costa poco ma siamo nell'era delle elettroniche.
        Sbrinamento con i pendolamenti era un problema che avevo visto anche io che avevate, ma è un problema tutto vostro, non generalizzare.

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        • #5
          ciao Massimo
          capisco il tuo sfogo ma sarebbe più utile comunque trovare delle soluzioni.
          @DG74 mi ha chiesto un parere e io gliel'ho dato. Se tu non sei in accordo puoi portare le tue tesi. Se alla fine il tuo problema è che vuoi evidenziare il fatto che si può fare di più, questo è condivisibile. Anche io sono del parere che non è ammissibile avere ancora automobili che ti fanno 10 con un lt. Purtroppo quelle che fanno 100 km con un lt non te le vogliono dare: sarà mica colpa mia.
          L'evoluzione della tecnologia in pompa di calore, anche dal punto di vista idraulico, ha portato a costruirle sempre più perfezionate. Questo ha ridotto i feed negativi e fatto crescere la consapevolezza che questa tecnologia è sempre più affidabile sul campo.
          Ritornando al tema:
          6 anni fa i problemi di avviamento erano legati ad una serie di aggiustamenti che ora non ci sono più.
          Le termostatiche nel GaiaL sono quindi due e sono ovviamente elettroniche.
          L'accumulo di 300 lt in un mobiletto che misura 60x80x200, compreso anche il circuito frigo e le pompe, non è una cosa che si trova ovunque.
          Per quanto riguarda i pendolamenti tutti nostri, non ho mai scritto che questo era un problema ricorrente, ma solo un problema risolto con lo sbrinamento in pressione.
          Comunque, al di la di tutta una serie di considerazioni da bar o da primo della classe, sarebbe interessante per me capire, se conosci la macchina, che cosa non ti convince.
          La strada dei cinesi è una strada. Non è la mia strada. Non la consiglio. Se invece tu la promuovi, magari posta anche il tuo numero di cellulare cosicché in tanti ti possano ringraziare un giorno.
          Magari ci sono anche degli spunti interessanti per lavorarci sopra.
          Sui numeri truccati, al posto tuo farei attenzione perché se quello che dici è vero, forse hai per le mani uno scoop e quindi fagli te il mazzo a tutti, ma se al contrario stai sparando minchiate, dovresti contenerti. Io non ho elementi per confermare quello che hai scritto tu.
          Infine non scrivo per essere sfrontato, ma con cognizione di causa e mi piacerebbe molto confrontarmi liberamente con altri.
          cordialità
          HONOS ALIT ARTES

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          • #6
            Ciao, si è stato uno sfogo perché spingo il made in Italy, ma di fronte a certe cose come faccio difendere gli italiani dai giapan per esempio lasciando stare i cinesi.
            Per quanto riguarda il discorso del COP da fare il mazzo a tutti ma che dici? io ho fatto un 1+1 da tanto di quel tempo ma non è proprio nessuno scoop, è normale in Italia ed è così, non accuso nessuno in particolare lungi da me.
            io ti faccio alcuni passaggi semplici semplici:
            Italia non ha aderito al protocollo EHPA
            EHPA non riconosce gli enti certificatori italiani, perché all'estero sulla certificazione lo stato eroga soldi. e all'estero lo stato eroga soldi solo a fronte di certezze.
            In Italia solo con il conto energia è richiesta la certificazione, ora i costruttori italiani chiedono in associazione di togliere questo obbligo( quindi nemmeno la certificazione di enti italiani) e di continuare con le autodichiarazioni, a fronte di un compenso economico statale doppio.
            Per la detrazione del 65% il minimo richiesto è il 3,9 COP dato ormai anche vecchiotto se posso... (intendo facilmente superabile) con le on/off è 4,1..
            Posso rimanerci male se leggo 3,91.. 3,91... 3,91... come qualche anno fa leggevo 4.11, 4,12...
            Quindi nessuna accusa di dati taroccati, se sono coincidenze saranno coincidenze io intanto guardo altrove però.
            E aggiungo almeno le grosse aziende italiane dovrebbero dare il buon esempio.
            Ultima modifica di massimo72; 13-11-2015, 18:36.

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