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Impianto Geo+Tesi di lurea

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  • #31
    CITAZIONE (clash4 @ 12/6/2006, 15:45)
    Si si ho capito il tuo discorso, l'irraggiamento e gli scambi convettivi creano un fattore di accumulo sulla parete la quale "rilascia" questa energia che sarebbe poi il carico termico a cui dobbiamo far fronte positivo d'estate e negativo d'inverno, e questa energia la rilascia sfasata e attenuata nel tempo, all'uni si paragona la parete come resistenze in serie e condensatori in parallelo, alla fine la U della parete non cambia ma cambia il tempo nel quale rilascia il flusso termico... insomma è un po accademica la cosa ma dovrebbe essere questo che intendi no?

    urca aspetta che mi copio questa descrizione <img src="> è esattamente quello che volevo dirti

    CITAZIONE (clash4 @ 12/6/2006, 15:45)
    Come ho calcolato la U della mia parete:

    spessore / ////////conduttività term [W/mK] ///////////// R [m^2K/W]

    Strato liminare esterno ////////////////////////////// 0,043
    Intonaco esterno 1cm //////////// 0,810 //////////// 0,012
    Poroton 10cm ///////////////////////0,20 ///////////////0,05
    Neopor 3cm /////////////////////////0,031 //////////////0,968
    Neopor 3cm /////////////////////////0,031 //////////////0,968
    Laterizio 25cm ////////////////////*0,4 /////////////////0,625
    Intonaco interno 1cm /////////////0,810 //////////////0,012
    Strato liminare interno //////////////////////////////////0,123
    TOT 43 cm /////////////////////////////////////////////////2,801

    U=1/R = 0,357 W/m^2K

    Cosa ne pensi? Ho sostituito allo strato d'aria un altro strato di neopor su consiglio del costruttore, per quanto riguarda la conduttività termica dei materiali dovrebbe andare le ho trovate sui libri, l'unica che ho cercato in internet è il laterizio forato del quale nn sono sicuro!!

    si l'aria è gratis ma non ha un gran rendimento <img src=">

    si direi che il calcolo va bene, è un ottimo valore quello che hai trovato

    le mie tabelle mi danno questo per il laterizio
    Muratura in mattoni da 25cm 0,680 C=2,720 R=0,368

    se hai una scheda tecnica del neopor se mi avanzano 10 min se vuoi ti posso fare una verifica del U con il mio programma

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    • #32
      http://www.ambrotecno.it/neopor/index_cov_dat.htm

      qui trovi tutte le caratteristiche del neopor, cavolo devo dotarmi anche io di un software, farmi tutti calcoli a mano ci sto una vita, mi dai qualche nome di software? ma dentro hanno già i dati climatici di tutte lezone? E per il calcolo della condensa interstiziale e superficiale come fanno? io sto elaborando un prog in excel ma è da rompersi la testa...

      a prop l'aria che conduttività termica avrebbe se la usassi al posto dello strato aggiuntivo di neopor? dovrei tenere conto a che temperatura e a che umidità?

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      • #33
        CITAZIONE (clash4 @ 13/6/2006, 10:17)
        cavolo devo dotarmi anche io di un software, farmi tutti calcoli a mano ci sto una vita, mi dai qualche nome di software? ma dentro hanno già i dati climatici di tutte lezone? E per il calcolo della condensa interstiziale e superficiale come fanno? io sto elaborando un prog in excel ma è da rompersi la testa...

        si i programmi contengono quasi sempre tutto (con tutto quello che li paghi!!)
        cmq esiste una normativa con l'eleco dei materiali piu diffusi e i relativi dati.

        pure io uso dei fogli excel, è una rottura farseli ma poi vedrai che sono molto utili sopratutto quando qualche cliente ti chiede in velocità
        qualche dato!!

        io senza excel sarei morto :B):

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        • #34
          qualche nome di software, la rete è grande magari...

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          • #35
            CITAZIONE (clash4 @ 13/6/2006, 13:43)
            qualche nome di software, la rete è grande magari...

            :lol: ehhehehhe il software si paga!! <img src=">

            cmq MC4, MC Impianto del'aermec, oppure fai una ricerca su google con "programmi calcolo L.10/91"

            MC Impianto non ha la parte grafica come il MC4 ma è molto ben fatto e completo (e costa decisamente meno)

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            • #36
              MC4 fa anche la verifica a condensa delle pareti?
              Inoltre è semplice da usare o devo leggermi un manuale infinito?

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              • #37
                CITAZIONE (clash4 @ 13/6/2006, 13:59)
                MC4 fa anche la verifica a condensa delle pareti?
                Inoltre è semplice da usare o devo leggermi un manuale infinito?

                Manuale? e chi ha mai letto quel mattone? <img src=">

                il primo impatto è duro ma con tutto ma con calma fai tutto

                tutti fanno glaser e quelli aggiornati fanno pure la verifica superficiale

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                • #38
                  Cmq dici che sia aggiornato con la nuova normativa MC4? Tu quale mi consigli dato che nn vorrei perderci una vita dato che devo finire anche altri esami?

                  Edited by clash4 - 26/9/2006, 17:31

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                  • #39
                    MC Impianto del'Aermec costa meno della metà del MC4 ed se hai bisogno l'ufficio tecnico ti aiuta

                    sarei curioso di vederlo l'Energy Plus

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                    • #40
                      Hei atomozero l'U calcolato della mia parete nn è veritiero ho sbagliato gli strati nn va il doppio neopor, se mi mandi via MP l'email ti mando appena lo finisco un foglio word così mi dici il tuo parere!
                      Ciao

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                      • #41
                        Ho ricalcolato la trasmittanza e mi è venuta U=0.497

                        Per i solai però sono incerto come strati ho considerato:
                        piastrelle cm=1
                        sabbia e cemento cm= 5
                        polistirene sinterizzato (che è l'isolante per l'imp. pavimento) cm= dipende dalla ditta RDZ=2 o 3 cm
                        Isocal (polistirolo più cemento) cm=6
                        Calcestruzzo cm=5
                        Interposto laterizio cm= 20
                        Intonaco cm=1

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                        • #42
                          CITAZIONE (atomozero @ 12/6/2006, 14:15)
                          mai parlato di sonda esterna.

                          io preferisco avere una sonda sul ritorno e sulla mandata per valutare la richiesta dalla stanze
                          la sonda esterna è valida e utile sono in presenza di grandissime masse in gioco, ad esempio capannoni industriali

                          Senza sonda esterna hai solo un controllo temperature in meno, quindi un controllo sulle stesse meno raffinato. <_<
                          A..0 Ti risponderò ai messaggi che hai inviato nei prossimi giorni, ma sei sicuro di aver fatto bene i calcoli che esponi? <img src=:">

                          un saluto

                          Commenta


                          • #43
                            Il software si paga, non c'e' dubbio ed e' giusto cosi'. Ma per scegliere quale maggiormente corrisponde alle tue richieste puoi usare dei demo. Se ti interessa Thermus (o Termus o qualcosa cosi') della ACCA ha una demo con l'unico vincolo dei 30 g e lo scarichi direttamente dal loro sito. Per dati climatici, trasmittanze e corrispondenze alla normativa italiana va benone

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                            • #44
                              CITAZIONE (atomozero @ 9/6/2006, 14:05)
                              CITAZIONE (IlSolitoSconosciuto @ 9/6/2006, 12:11)
                              Per quanto dici sul confort da vendere, devi convenire che Messana espone e risolve molto bene la questione; aggiungerei, a quanto scrive nel suo libro, che si può conseguire al 95% lo stesso risultato, in termini di confort, con un costo d'impianto pari ad un terzo, facendo affidamento su un buon sistema di coibentazione, dislocato come lui consiglia nella parte interna e sulle pareti esterne dell'ambiente, e su sitemi che annullino le turbolenze provocate dalla conv.forzata.

                              im questo punto non concordo con Messana, e la mia convinzione è supportata anche dall'andamento di altri professionisti negli ultimi tempi

                              Professionisti che potrebbero, dico potrebbero, <img src="> essere motivati dagli stessi interessi economici.
                              Concordi comunque, come scrivevi, che il pavimento diventa un grosso calorifero, e che questo permette al sistema di funzionare con il liquido termovettore a temperature più basse? Fermorestando che l'impianto deve rimanere attivo in modo continuativo per entrare in funzione al momento che la temperatura dell'aria negli ambienti, che va tenuta costantemente a livello di "confort", lo richiede?
                              Anche io non concordo sulla necessità di coibentare dall'interno, ma se non è possibile nelle ristrutturazioni, per vincoli architettonici, farlo dall'esterno è necessario, per utilizzare i sistemi radianti, utilizzare le superfici interne, e come dice Lui.
                              A questo punto si può fare la seguente riflessione, molto elementare: ipotizziamo un confronto tra un sistema radiante e a convezione forzata, a parità di coibentazione e prendendo ad esempio il famoso vaso bucato, i buchi , più o meno grandi e uguali per i due sistemi, rappresentano le dispersioni, il vaso che rappresenta il sistema radiante non si svuota mai, ma continua a far fuoriuscire il liquido dai fori, quello che raffigura la CF si svuota e si riempie molto velocemente e permette al fluido di fuoriuscire solo durante il tempo in cui viene versato il liquido ( ore di effettivo utilizzo delle unità abitative).

                              ISS

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                              • #45
                                CITAZIONE
                                ci sono un paio di punti da sottolineare:

                                1) L'impianto radiante (non importa dove venga installato) carica energeticamente l'intera struttura edile e non riscalda l'aria come un termosifone.
                                lo scambio di energia avviene tramite l'irraggiamento tra il corpo umano e TUTTE le superficie della stanza, sicuramente in percentuale superiore con il pavimento e il soffitto (ripeto non importa dove è installato l'impianto radiante) il raggio che si crea si innesca in tutte i componenti con un carico energetico superiore e si spostano verso gli oggetti con un carico energetico inferiore.

                                Ok, sono daccordo, ma per caricare en.te la struttura, senza dare origine a sprechi energetici per conduzione, è inevitabile, come Tu stesso scrivi, coibentarla perfettamente ( cappotti esterni, tetti termoisolanti ecc...) per eliminare anche i ponti termici. Ma in un ambiente così isolato basta un soffio d'aria tiepida per raggiungere il " confort " ( la candela che scalda l'igloo)!! Ovviamente se vogliamo conseguire il massimo del " confort" il soffio non deve farsi pescare a soffiare. <img src=">
                                Una domanda: in un'ambiente quali sono gli oggetti con carico energetico ( moto intramolecolare) superiore e quelli con carico inferiore? image Non voglio essere sarcastico, ma anche nel famoso libro c'è, a mio avviso, un pò di foschia su questo argomento, soprattutto sulla direzione delle onde infrarosso dei raggi che si creerebbero. :wacko:

                                ISS

                                Commenta


                                • #46
                                  CITAZIONE
                                  2) Una struttura con l'isolamento dalla "parte" interna detto anche Isolamento a cassonetto dal punto di vista di trasmittanza (K [w/m2k]) non cambia molto da una struttura con un cappotto esterno, si possono ottenere gli stessi K lavorando sui spessori. le differenza maggiore invece è dal punto di vista dell'inerzia termica.

                                  Concordo. <img src=">

                                  CITAZIONE
                                  teniamo presente che le considerazioni seguenti valgono per tutti i tipi di impianto

                                  il sistema a cassonetto è la massa esterna che crea problemi cioè la tramezza interna avendo una massa molto leggera si carica e si scarica molto velocemente (e questo potrebbe essere utile in un impianto ad aria dove non abbiamo inerzia termica), ma quella esterna si carica in caldo o in freddo diventando la massa che mi va ad cedere o togliere calore all'ambiente interno.

                                  Non concordo, se isolo internamente con la stessa efficienza del cappotto esterno il mio strato di coibentante blocca allo stesso modo il moto sovramolecolare che si innesca per conduzione. Le molecole con moto intramolecolare maggiore inseguono sempre quelle con m.i. minore, noi con l'isolante le blocchiamo +o- bene. <img src=">

                                  CITAZIONE
                                  la tendenza attuale invece (supportato anche dal d.LGS 192/05) tende a costruire strutture con una massa ragionevole dalla parte interna
                                  in modo tale da creare una stabilità durante l'anno dei trasferimenti di energia.

                                  i moduli piu usati sono:

                                  intonaco
                                  tramezza "pesante" da 12
                                  isolamento (polistirene 5-7cm o altri isolanti naturali (qui lo spessore va calcolato, per avere lo stesso k di 5 cm di polistirene ne servono 7 di sughero)
                                  bimattone da 25
                                  intonaco

                                  lo stesso si può fare anche con le pietre a faccia vista magari pure facendole ventilate.

                                  ripeto dal punto di trasmissione statica del calore non cambia nulla è il modo con il quale avviene che cambia molto

                                  dai che sistemiamo tutto questo tread del forum e facciamo un libro :B):

                                  Dal punto di vista della trasmisione del calore, lo dici Tu, non cambia molto, il modo come avviene lo dobbiamo approfondire, ma una mia idea ce l'ho, è il concetto stabilità della temperatura su base annua che mi lascia perplesso, ma a chi e a che cosa giova tutto ciò? Sono sicuro che una risposta al quesito la troveremo. :angry:

                                  Un saluto

                                  ISS

                                  Ps: è sott'inteso che laddove è richiesta la climatizzazione costante ( giorno e notte) i sistemi radianti sono, anche a mio avviso, quelli più indicati e, soprattutto, sono quelli che assicurano il migliore livello di confort.

                                  Commenta


                                  • #47
                                    CITAZIONE (IlSolitoSconosciuto @ 15/6/2006, 13:27)
                                    Ps: è sott'inteso che laddove è richiesta la climatizzazione costante ( giorno e notte) i sistemi radianti sono, anche a mio avviso, quelli più indicati e, soprattutto, sono quelli che assicurano il migliore livello di confort.

                                    E' appunto questo il vantaggio, l'idea è quella che finita la stagione estiva la casa (pareti e terreno circostante) hanno un notevole carico termico, se noi lasciamo raffreddare le pareti classica cosa che accade con un impianto a convezione quando dobbiamo scaldare ci serve una notevole potenza e in ogni caso sentiremo una sensazione di freddo perchè l'aria è calda ma le strutture sono fredde.

                                    Se appena il periodo estivo finisce la centralina rileva un abbassamento notturno anche di un grado la caldaia modulante parte con una fiammella piccola quindi con poca potenza e pochi consumi, il tutto nell'ottica di mantenere calda la struttura casa.

                                    Mantenere una certa temp costa molto meno di dover ripristinarla con transitori dovuti a spegnimenti, questo se l'impianto è ben dimensionato, per questo io metto un accumulo da 600 litri sai che volano...

                                    Commenta


                                    • #48
                                      CITAZIONE
                                      E' appunto questo il vantaggio, l'idea è quella che finita la stagione estiva la casa (pareti e terreno circostante) hanno un notevole carico termico, se noi lasciamo raffreddare le pareti classica cosa che accade con un impianto a convezione quando dobbiamo scaldare ci serve una notevole potenza e in ogni caso sentiremo una sensazione di freddo perchè l'aria è calda ma le strutture sono fredde.

                                      Il vantaggio di chi ha bisogno di climatizzare costantemente! Stiamo parlando del modo migliore di distribuire l'energia termica all'interno degli ambienti, non di come la produciamo!!
                                      Il carico termico in profondità del terreno ( gradiente) da sfruttare, ad esempio, con sonde geo.che non è influenzato dalle stagioni , quello più superficiale si. Le pareti degli edifici, se opportunamente coibentate con cappotti esterni, sono del pari insensibili, ad un livello +o- elevato, alle variazioni di temperatura stagionali.
                                      Con i sistemi a serpentina immersa carichiamo le superfici strutturali isolate esternamente, ho detto carichiamo, <img src="> e lo facciamo producendo energia termica, queste rimarranno caricate finchè non verrà meno l'apporto, anche se discontinuo. Nella CF le stesse pareti ( coibentate esternamente) si caricheranno tendenzialmente allo stesso modo, ma con tempi e modalità diverse, questo perchè il serbatoio di accumulo di energia termica, in questi sitemi, è dislocato nel fluido aria ( contenuto ) e non nei muri ( contenitore).
                                      Per quanto riguarda le senzazioni di disconfort invito anche Te C..4 a rispondermi alla domanda sulle onde infrarosso. <img src=">

                                      CITAZIONE
                                      Se appena il periodo estivo finisce la centralina rileva un abbassamento notturno anche di un grado la caldaia modulante parte con una fiammella piccola quindi con poca potenza e pochi consumi, il tutto nell'ottica di mantenere calda la struttura casa.

                                      Mantenere una certa temp costa molto meno di dover ripristinarla con transitori dovuti a spegnimenti, questo se l'impianto è ben dimensionato, per questo io metto un accumulo da 600 litri sai che volano...

                                      L'ottica che io prenderei in considerazione, scusami C..4, <img src="> è quella di mantenere gli ocupanti di un ambiente in situazione di confort igrotermico, cosi Tu lo fai in modo costante e sanza soluzione di continuità, hai bisogno di questo! La fiammella avrà tutta la potenza necessaria per ripristinare l'equilibrio preimpostato che Ti abbisogna.
                                      Mi spieghi, C..4, che cosa intendi per ben dimensionato, e i 600 litri di accumulo quale gradiente termico sfruttano? <img src=">

                                      Un saluto

                                      ISS

                                      Commenta


                                      • #49
                                        Forse mi sono dimenticato da dove è iniziato il discorso, tu mi hai messo in guardia dal fare un imp a pavimento, solo che nn vedo gli svantaggi che vedi tu. Per ben dimensionato intendo passi e anelli ben dimensionati nn stimati a caso. Se l'impianto è fatto bene nn consumi di più di un impianto a CF a questo mi riferivo quando parlavo dell'accumulatore in quanto limita le accensioni a max potenza della della caldaia. Per quanto riguarda il comfort secondo me nn c'è paragone ma poi è soggettiva la cosa.

                                        Le pareti degli edifici, se opportunamente coibentate con cappotti esterni, sono del pari insensibili, ad un livello +o- elevato, alle variazioni di temperatura stagionali.

                                        Non concordo, perchè se tu spegni l'impianto di riscaldamento o climatizzazione per un giorno, oppure in estate lo accendi solo alla sera e di giorno apri le finestre, le strutture hanno il così detto fattore di accumulo, quindi il carico termico ti arriva sempre, solo che ritardato. nn si può paragonare una struttura ben isolata al terreno...

                                        Nella CF le stesse pareti ( coibentate esternamente) si caricheranno tendenzialmente allo stesso modo, ma con tempi e modalità diverse, questo perchè il serbatoio di accumulo di energia termica, in questi sitemi, è dislocato nel fluido aria ( contenuto ) e non nei muri ( contenitore).

                                        Questa è una contraddizione scusa, tu preferisci la CF per poter fare on/off in quanto un locale lo scaldi solo nelle ore che ti interessano, ma pensi davvero che le pareti si caricheranno tendenzialmente allo stesso modo,? l'aria esercita uno scambio convettivo il e per scaldare così una parete nn ti bastano le poche ore, motivo per il quale preferisci la CF.

                                        Io nn dico che con la CF spendi di più in assoluto, ma spendi di più se desideri avere il comfort di una casa calda e accogliente nella quale puoi camminare scalzo anche in inverno e dove le superfici nn sono fredde.

                                        Ma in un ambiente così isolato basta un soffio d'aria tiepida per raggiungere il " confort "

                                        Il comfort di cui parliamo è diverso evidentemente

                                        Non voglio essere sarcastico, ma anche nel famoso libro c'è, a mio avviso, un pò di foschia su questo argomento, soprattutto sulla direzione delle onde infrarosso dei raggi che si creerebbero

                                        Nn ho capito a cosa ti riferisci, la legge di Wien dice che:
                                        lunghezza d'onda=3000/temp corpo

                                        La radiazione solare proviene da un corpo a T=6000K quindi lungh d'onda circa 0,5micro

                                        L'infrarosso deve provenire da un corpo che emana calore, nn dall'aria calda, per il pavimento è a circa 293K quindi 10,2 micro, nn saprei con questa lunghezza d'onda come si comportano le pareti bisognerebbe dare un occhio al libro di fisica tecnica...

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                                        • #50
                                          CITAZIONE (clash4 @ 15/6/2006, 16:55)
                                          Forse mi sono dimenticato da dove è iniziato il discorso, tu mi hai messo in guardia dal fare un imp a pavimento, solo che nn vedo gli svantaggi che vedi tu. Per ben dimensionato intendo passi e anelli ben dimensionati nn stimati a caso. Se l'impianto è fatto bene nn consumi di più di un impianto a CF a questo mi riferivo quando parlavo dell'accumulatore in quanto limita le accensioni a max potenza della della caldaia. Per quanto riguarda il comfort secondo me nn c'è paragone ma poi è soggettiva la cosa.

                                          No proprio C..4, <img src="> mi sono limitato a proporre, con cortesia, quelle che sono le mie riflessioni / convinzioni in cerca di argomenti che possano, altrettanto cortesemente, smentirle, ma non mi formalizzerei su questo.
                                          Il gradiente termico dell'accumulo lo costituisci, quindi, preventivamente con il funzionamento della caldaia!! <img src=:">
                                          Scusami, e qui sono sarcastico, con quello che costano questi impianti, quasi interamente prefabbricati, ci mancherebbe che il loro dimensionamento fossero stimati a spanne!!! :angry:
                                          Per quanto riguarda il confort non posso che riformulare la domanda di prima: quali sono gli oggetti di uno spazio abitato con maggiore e minore moto intr.mol. ?

                                          CITAZIONE
                                          Le pareti degli edifici, se opportunamente coibentate con cappotti esterni, sono del pari insensibili, ad un livello +o- elevato, alle variazioni di temperatura stagionali.

                                          Non concordo, perchè se tu spegni l'impianto di riscaldamento o climatizzazione per un giorno, oppure in estate lo accendi solo alla sera e di giorno apri le finestre, le strutture hanno il così detto fattore di accumulo, quindi il carico termico ti arriva sempre, solo che ritardato. nn si può paragonare una struttura ben isolata al terreno...

                                          Se apro le finestre, e le tengo aperte un giorno intero con impianto inattivo, certamente la temperatura esterna ( calda o fredda) mi condiziona quella interna dell'aria ed indirettamente quella delle superfici, ma perchè dovrei fare una castronata del genere? A casa mia, con impianto a convezione forzata, apro le finestre al mattino per il tempo che ci vuole a sciacquarmi la faccia e lavarmi i denti, in tutto 5 minuti, così ho aria abbastanza pulita ( vivo in citt&agrave tutto il giorno.
                                          Sono daccordo, non possiamo paragonare le pareti al terreno, le prime vengono influenzate dal variare delle condizioni atmosferiche molto di più del terreno, questo in funzione del grado di coibentazione presente.
                                          CITAZIONE
                                          Nella CF le stesse pareti ( coibentate esternamente) si caricheranno tendenzialmente allo stesso modo, ma con tempi e modalità diverse, questo perchè il serbatoio di accumulo di energia termica, in questi sitemi, è dislocato nel fluido aria ( contenuto ) e non nei muri ( contenitore).

                                          Questa è una contraddizione scusa, tu preferisci la CF per poter fare on/off in quanto un locale lo scaldi solo nelle ore che ti interessano, ma pensi davvero che le pareti si caricheranno tendenzialmente allo stesso modo,? l'aria esercita uno scambio convettivo il e per scaldare così una parete nn ti bastano le poche ore, motivo per il quale preferisci la CF.

                                          Ma chi vuole scaldare quelle benedette pareti termivore!!In pochi minuti, con la CF, riporto la temperatura dell'aria a livello di confort conferendo alla stessa energia termica per reintegrare i circa 2/3 gradi dispersi in 4/5 ore di of, dando per scontato che mi sono ricordato di chiudere le finestre!! <img src=">
                                          CITAZIONE
                                          Io nn dico che con la CF spendi di più in assoluto, ma spendi di più se desideri avere il comfort di una casa calda e accogliente nella quale puoi camminare scalzo anche in inverno e dove le superfici nn sono fredde.

                                          D'inverno in casa, se voglio risparmiare, posso indossare delle pantofolone con un bel faccione da cane s.bernardo, <img src="> il confort non cambia per questo, anzi, la CF mi garantisce lenzuola tiepide nel letto dove i san bernardi non possono entrare <img src=">; siamo proprio sicuri che queste superfici non riscaldate da pannelli radianti diano così fastidio? Mi preme ricordare che le molecole di aria con maggiore moto intra mol. si muovono verso quelle con minore moto i.mol.
                                          CITAZIONE
                                          Ma in un ambiente così isolato basta un soffio d'aria tiepida per raggiungere il " confort "

                                          Il comfort di cui parliamo è diverso evidentemente

                                          Sii onesto e completa la frase, -_- più avanti, scherzando, dico che il soffio non deve farsi pescare a soffiare, questo vuol dire che la covezione forzata e controllata, di cui ho scritto in altri messaggi, può essere di diversi livelli di efficienza, soprattutto dal punto di vista aeraulico. <img src=">
                                          CITAZIONE
                                          Non voglio essere sarcastico, ma anche nel famoso libro c'è, a mio avviso, un pò di foschia su questo argomento, soprattutto sulla direzione delle onde infrarosso dei raggi che si creerebbero

                                          Nn ho capito a cosa ti riferisci, la legge di Wien dice che:
                                          lunghezza d'onda=3000/temp corpo

                                          La radiazione solare proviene da un corpo a T=6000K quindi lungh d'onda circa 0,5micro

                                          L'infrarosso deve provenire da un corpo che emana calore, nn dall'aria calda, per il pavimento è a circa 293K quindi 10,2 micro, nn saprei con questa lunghezza d'onda come si comportano le pareti bisognerebbe dare un occhio al libro di fisica tecnica...

                                          Io sinceramente di come si comportano e di cosa fanno le pareti meno ne sò e meglio è!!! <img src=">
                                          L'aria di una stanza non emana calore è calore o fresco, così lo percepisce il corpo umano.
                                          Dici bene C..4, il corpo attivo è quello che emana calore quello passivo quello che lo riceve, ma allora le pareti radianti sono corpo attivo rspetto a cosa? Rispetto all'aria di una stanza, rispetto ad un corpo che vi alloggia o a che cosa? :huh:

                                          Un saluto a Tutti <img src=">

                                          ISS

                                          Edited by IlSolitoSconosciuto - 15/6/2006, 19:39

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                                          • #51
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                                            il confort (concetto molto meno soggettivo di quanto si posssa credere) e' connesso a vari parametri climatici.

                                            1 considerazione:
                                            Da un punto di vista termico (solo riferito a temperature) esso e connesso con la temperatura operante (il piu' possibile omogenea in ogni punto della stanza), che a sua volta e' in connessione con la temperatura dell'aria e delle superfici interne del locale. Questo fa si che si puo' mantenere la stessa temperatura operante (quindi confort SOLO da un punto di vista puramente termico) pur riducendo la temperatura dell'aria interna se le superfici del locale hanno una temperatura superficiale maggiore.

                                            2 considerazione:
                                            un impianto si dimensiona a regime e lo si verifica nel transitorio. Guardiamo cosa succede a regime: il pavimento e' gia' caldo e quindi non serve nessuna energia a mantenerlo in temperatura, tutta l'energia scalda l'ambiente (altre pareti, aria, oggetti e persone). Di fatto e' cosi', perche' tutto il calore che il pavimento cede lo rilascia all'ambiente interno, cedendo calore lo riassorbe dalle serpentine per poi ricederlo all'ambiente interno. Visto che l'effetto utile e' il riscaldamento del sistema interno il pavimento non richiede calore per essere mantenuto in temperatura.

                                            3 considerazione:
                                            differenza tra radiatore in alluminio e in ghisa: la grande differenza sta che uno e' piu' "veloce", l'altro piu' "lento" ma, alla fine della fiera hanno fatto lo stesso lavoro (inteso come scambio di calore con l'ambiente interno). Facciamo entrare acqua alla stessa temperatua in uno di ghisa (messo in un locale) e in uno di alluminio (in un altro locale identico al primo). Mettiamo che da questi 2 l'acqua esca anche alla stessa temperatura. Siamo d'accordo tutti che dopo 100 ore che i 2 sistemi sono in funzione il confort e' lo stesso. Ma cosa succede nei primi 10 min? (mettiamo di scaldare 10 min e spegnere l'impianto. un radiatore e' caldo e l'altro meno. Ma entrambi dopo 100 ore hanno ceduto la stessa energia all'ambiente.

                                            4 considerazione:
                                            il sistema abitativo e' composto da masse dinamiche e statiche. Quelle statiche sono sempre li (ovviamente). Quindi il pavimento continua a restare all'interno del locale, la sezione di parete interna all'isolante pure, i mobili pure. Altre masse sono dinamiche, in particolare l'aria che va costantemente ricambiata (vuol dire che continuamente la si sostituisce con aria esterna a temperature spesso sotto lo zero). Il riscaldare meno l'aria a parita' di confort quindi ha un valore energetico importante e assolutamente non trascurabile (soprattutto per edifici molto ben isolati per cui, in ogni caso l'aria va ricambiata).


                                            in linea di principio la massa della parete e' meglio che sia contenuta all'interno dell'isolante (soluzione a cappotto per esempio) per una serie di motivi.
                                            Da un punto di vista termico fornisce inerzia. Questa serve a mantenere il sistema come se fosse a regime e ridurre i transitori al massimo. Mantiene le temperature maggiormente costanti anche a seguito di importanti dispersioni: questo fa in modo di "livellare" gli sbalzi edi permettere all'impianto di lavorare sempre nelle condizioni di massima efficienza (il bruciatore avra' cicli on-off piu' lunghi, con minor numero di spunti, questo inoltre aumenta notevolmente la vita dell'impianto e in particolare delle pompe)
                                            Da un punto di vista costruttivo mantenere le strutture internamente all'isolamento (spesso) facilita le scelte delle soluzioni tecniche per risolvere ponti termici.
                                            La condensa. Se gli stessi strati di un elemento tecnico vengono cambiati di posizione la trasmittanza totale e' ovviamente la stessa. Ma se l'isolante e' interno la probabilita'che si formi condensa e' molto piu' elevata (e poi, mannaggia, la condensa si forma proprio li nell'isolante). Inoltre nei casi in cui comunque ci sia formazione di condensa se l'isolante e' fuori si asciuga piu' facilmente nei mesi estivi

                                            Col pavimento radiante il fluido termovettore sara' a temperatura basse, col vantaggio di avere minori dispersioni nella distribuzone (delta t minore) e di poter utilizzare sistemi di produzione a bassa temperatura che spesso sono ad alta efficienza



                                            scusate ma devo scappare via........

                                            in bocca al lupo per la tesi




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                                            • #52
                                              CITAZIONE (marco piana @ 15/6/2006, 19:38)
                                              in linea di principio la massa della parete e' meglio che sia contenuta all'interno dell'isolante (soluzione a cappotto per esempio) per una serie di motivi.

                                              Grazie CREPI IL LUPO...

                                              Per quanto riguarda quello che hai scritto sono d'accordo anche io la vedo così, l'unica cosa se dici che è meglio una massa contenuta all'interno come può essere meglio il cappotto esterno? In questo modo hai verso l'interno la massa maggiore...
                                              Questa parte nn mi è chiara... Io così a spanne direi che è meglio avere massa interna in modo che una volta portata in temperatura ci stà di più a scaricarsi termicamente e di sicuro lo fa verso l'interno nn verso l'esterno dove c'è l'isolante

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                                              • #53
                                                CITAZIONE (IlSolitoSconosciuto @ 15/6/2006, 12:52)
                                                Ok, sono daccordo, ma per caricare en.te la struttura, senza dare origine a sprechi energetici per conduzione, è inevitabile, come Tu stesso scrivi, coibentarla perfettamente ( cappotti esterni, tetti termoisolanti ecc...) per eliminare anche i ponti termici. Ma in un ambiente così isolato basta un soffio d'aria tiepida per raggiungere il " confort " ( la candela che scalda l'igloo)!! Ovviamente se vogliamo conseguire il massimo del " confort" il soffio non deve farsi pescare a soffiare. <img src=">

                                                la coibentazione perfetta non esiste, altrimenti esisterebbero solo case passive.

                                                il problema di fondo è la modalità con la quale i due sistemi funzionano, uno per convezione e uno per irraggiamento.

                                                a parità di confort quello per irraggiamento consuma di meno.

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                                                • #54
                                                  CITAZIONE (IlSolitoSconosciuto @ 15/6/2006, 12:52)
                                                  Una domanda: in un'ambiente quali sono gli oggetti con carico energetico ( moto intramolecolare) superiore e quelli con carico inferiore? image Non voglio essere sarcastico, ma anche nel famoso libro c'è, a mio avviso, un pò di foschia su questo argomento, soprattutto sulla direzione delle onde infrarosso dei raggi che si creerebbero. :wacko:

                                                  semplicemente gli oggetti che hanno una differenza di temperatura (energia) positiva rispetto ad altri

                                                  CITAZIONE (IlSolitoSconosciuto @ 15/6/2006, 13:27)
                                                  Non concordo, se isolo internamente con la stessa efficienza del cappotto esterno il mio strato di coibentante blocca allo stesso modo il moto sovramolecolare che si innesca per conduzione. Le molecole con moto intramolecolare maggiore inseguono sempre quelle con m.i. minore, noi con l'isolante le blocchiamo +o- bene. <img src=">

                                                  no perchè il cappotto ha una massa e quindi un'inerzia diversa da un mattone e questo cambia la "tempistica" dell'onda energetica. anche a partià di k

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                                                  • #55
                                                    CITAZIONE (clash4 @ 16/6/2006, 08:50)
                                                    CITAZIONE (marco piana @ 15/6/2006, 19:38)
                                                    in linea di principio la massa della parete e' meglio che sia contenuta all'interno dell'isolante (soluzione a cappotto per esempio) per una serie di motivi.

                                                    Grazie CREPI IL LUPO...

                                                    Per quanto riguarda quello che hai scritto sono d'accordo anche io la vedo così, l'unica cosa se dici che è meglio una massa contenuta all'interno come può essere meglio il cappotto esterno? In questo modo hai verso l'interno la massa maggiore...
                                                    Questa parte nn mi è chiara... Io così a spanne direi che è meglio avere massa interna in modo che una volta portata in temperatura ci stà di più a scaricarsi termicamente e di sicuro lo fa verso l'interno nn verso l'esterno dove c'è l'isolante

                                                    Non mi ero spiegato bene. Per cappotto si intende il posizionamento dell'isolante all'esterno degli elementi strutturali e di tamponamento (per intenderci: si costruiscono le strutture, si montano i tavolati di chiusura e successivamente si appendono alle superfici esterne i pannelli isolanti). Con questa soluzione la massa muraria e strutturale resta all'interno dello strato coibentante.

                                                    Viene chiamata massa calda tutta quella compresa tra aria interna ai locali e strato coibentante. Massa fredda tutta la massa posizionata all'esterno dello strato coibentante.
                                                    La massa calda è quella che determina l'inerzia.

                                                    Con la soluzione a cappotto tutta la massa edile è massa calda

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                                                    • #56
                                                      urca sono stato via 4 giorni per lavoro e ho perso completamente il filo di questo topic.

                                                      non stiamo andanto un po fuori argomento?

                                                      CITAZIONE (IlSolitoSconosciuto @ 15/6/2006, 19:16)
                                                      Dici bene C..4, il corpo attivo è quello che emana calore quello passivo quello che lo riceve, ma allora le pareti radianti sono corpo attivo rspetto a cosa? Rispetto all'aria di una stanza, rispetto ad un corpo che vi alloggia o a che cosa? :huh:

                                                      con impianti ad aria il corpo passivo è sicuramente il corpo umano
                                                      la differenza dei livelli energetici è cosi elevata che lo scambio è diretto

                                                      con un impianto radiante la differenza è cosi limitata che lo scambio è invertio ma è talmente basso che la sommatoria delle temperature medie delle pareti ci regala un confort maggiore di uno scambio tra entità ad elevato differenziale di energia termica.

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                                                      • #57
                                                        CITAZIONE (marco piana @ 18/6/2006, 20:34)
                                                        Non mi ero spiegato bene. Per cappotto si intende il posizionamento dell'isolante all'esterno degli elementi strutturali e di tamponamento (per intenderci: si costruiscono le strutture, si montano i tavolati di chiusura e successivamente si appendono alle superfici esterne i pannelli isolanti). Con questa soluzione la massa muraria e strutturale resta all'interno dello strato coibentante.

                                                        Viene chiamata massa calda tutta quella compresa tra aria interna ai locali e strato coibentante. Massa fredda tutta la massa posizionata all'esterno dello strato coibentante.
                                                        La massa calda è quella che determina l'inerzia.

                                                        Con la soluzione a cappotto tutta la massa edile è massa calda

                                                        concordo con tutti i tuoi punti precendenti (sono quasi le basi della termotecnica) ma sulla scelta del cappotto io "sposto un po il naso"

                                                        se proprio devo scegliere una struttura che mi dia stabilità termica e mi faccia rispettare anche le normative future (vedi d.LGS 192/05) io preferirei usare un pacchetto del tipo:

                                                        Aria ambiente esterno
                                                        Strato liminare esterno
                                                        Muratura in mattoni (esterno) 13
                                                        Polistirene esp. lastre 5
                                                        Muratura in mattoni (esterno) 25
                                                        Intonaco calce e cemento 1,5
                                                        Strato liminare interno
                                                        Aria ambiente interno

                                                        Totali struttura:
                                                        Spessore totale (cm) : 44,5
                                                        Trasmittanza termica totale W/m²K : 0,4350

                                                        con una massa totale molto simile a quella del muro a cassetto ma con una massa superficiale molto piu interessante pari a 364kg/m2

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                                                        • #58
                                                          CITAZIONE (atomozero @ 18/6/2006, 20:56)
                                                          se proprio devo scegliere una struttura che mi dia stabilità termica e mi faccia rispettare anche le normative future (vedi d.LGS 192/05) io preferirei usare un pacchetto del tipo:

                                                          con soluzioni a cappotto non viene rispettata la 192/05? C'è qualche passaggio del dlgs che prescrive il non utilizzo di questi sistemi? perchè come calcoli funziona......... fammi sapere (proprio in questi giorni sto fiemando una 192 di questo genere..........)

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                                                          • #59
                                                            piccola annotazione: il clima di un ambiente è caratterizzato principalmente da temperatura (e sua distribuzione), umidità e velocità dell'aria. Le voluzioni radianti agiscono solamente sulle temperature quindi non si può parlare di climatizzazione per pavimenti radianti.

                                                            I pavimenti radianti mettono poco in movimento l'aria. Il confort invernale si ottiene con velocità dell'aria ridotte. In estate con velocità leggermente maggiori.

                                                            I pavimenti radianti possono scaldare e/o raffreddare ma con essi non è possibile controllare l'umidità. In inverno questo limite si supera con "umidificatori" (come i contenitori di acqua appesi ai radiatori, che non necessitano di nessuna energia aggiunta). In estate la deumidificazione è possibile solo mediante impianti paralleli (un deumidificatore per l'intero ambiente è di fatto un impianto aggiunto).

                                                            Il potere frigorifero dei pavimenti radianti è molto limitato. Infatti per ottenere livelli di Dt sufficienti al corretto raffrescamento servirebbe una temperatura superficiale che (nella quasi totalità dei casi) creerebbe condensazione sul pavimento stesso. In ogni caso, salvo elevati ricambi d'aria che comportano però un elevato carico temico, l'umidità relativa (non potendo essere controllata dall'impianto) sarebbe troppo elevata.

                                                            Questo è il motivo per cui nel caso estivo (gli stessi produttori lo considerano) il paviemento radiante da un apporto molto basso (in genere così basso da non rendere conveniente un impianto estivo se solo a pabimento).

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                                                            • #60
                                                              CITAZIONE (marco piana @ 15/6/2006, 19:38)
                                                              Un paio di osservazioni che magari vi possono essere utili:

                                                              il confort (concetto molto meno soggettivo di quanto si posssa credere) e' connesso a vari parametri climatici.

                                                              1 considerazione:
                                                              Da un punto di vista termico (solo riferito a temperature) esso e connesso con la temperatura operante (il piu' possibile omogenea in ogni punto della stanza), che a sua volta e' in connessione con la temperatura dell'aria e delle superfici interne del locale. Questo fa si che si puo' mantenere la stessa temperatura operante (quindi confort SOLO da un punto di vista puramente termico) pur riducendo la temperatura dell'aria interna se le superfici del locale hanno una temperatura superficiale maggiore.

                                                              Ciao Marco,
                                                              concordo pienamente, ma mi chiedo: se le superfici interne le rendiamo il più possibile neutre ( per quanto concerne la temperatura ), con un'adeguata coibentazione, la T.op è allora espressione solo della T. bs ( bulbo secco)? Si parla sempre di T.op connessa all'equilibrio termico di un corpo energeticamente passivo!
                                                              Sono daccordo che se si ha una T.op omogenea si può modulare, con più efficacia, lo scambio
                                                              ( trasferimento) termico di un corpo en. attivo verso l'aria che lo circonda che, a sua volta, lo cede al sistema deputato a far fronte ai carichi termici sensibili, ma questo si può ottenere, come già scritto, anche con una comvezione forzata gestita in modo più efficace nel perseguire l'omogeneità della T.op.
                                                              Nei sistemi radianti la T.rad, quando attivi, è sempre più alta della T.bs, al variare delle due varia la T.op. non Ti pare? <img src=">
                                                              CITAZIONE
                                                              2 considerazione:
                                                              un impianto si dimensiona a regime e lo si verifica nel transitorio. Guardiamo cosa succede a regime: il pavimento e' gia' caldo e quindi non serve nessuna energia a mantenerlo in temperatura, tutta l'energia scalda l'ambiente (altre pareti, aria, oggetti e persone). Di fatto e' cosi', perche' tutto il calore che il pavimento cede lo rilascia all'ambiente interno, cedendo calore lo riassorbe dalle serpentine per poi ricederlo all'ambiente interno. Visto che l'effetto utile e' il riscaldamento del sistema interno il pavimento non richiede calore per essere mantenuto in temperatura.

                                                              A regime il pavimento lo abbiamo già riscaldato con energia termica e ne servirà di nuova ogni volta che l'ambiente lo richiederà. Sono daccordo, l'energia termica accumulata nella massa solida riscalda nell'ordine : l'aria, quindi l'ambiente, oggetti en. passivi e pareti in proporzione inversa alla loro coibentazione, anche se inattivo il sistema a pavimento( inerzia termica). Le persone, soggetti energeticamente attivi, no vengono assolutamente riscaldati dal sistema.
                                                              Posso accettare un'affermazione del genere solo se fatta da uno che tratta di energia solo per passione come me, ma non da un professionista del settore, non sò se Tu lo sei!!
                                                              Per quanto riguarda il confort ed il bilancio energetico mi riservo di riconsultare Fanger e Ashrae, magari facciamolo assieme senza dilungarci troppo nella presente discussione.

                                                              ora devo scappare continuo dopo!!
                                                              Vi saluto
                                                              ISS



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