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Geo-termoelettrico industriale

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  • Geo-termoelettrico industriale

    Salve!
    Sono nuovo, ho scoperto casualmente oggi questo sito e subito mi ha appassionato!
    Volevo parlare di un argomentazione che mi interessa moltissimo, ma che mai si sente dire da nessuna parte...la geotermia come sistema primario di produzione elettrica.
    E' noto che più si scende in profondità nel terreno e più aumenta la temperatura, ho letto che mediamente l'incremento è di 1°c ogni 30 metri....ovviamente ci sono zone del pianeta dove il magma è più vicino di altre alla superficie e quindi la temperatura aumenta più rapidamente.
    Tenendo conto che la temperatura superficiale della crosta terrestre mediamente si aggira sui 15-16° e che scendendo di ogni 30 metri aumenta di 1...a 2,5 km di profondità si dovrebbero raggiungere i 100°c. grazie ai quali bolle l'acqua.
    Se consideriamo che oggi giorno per scavare dei pozzi petroliferi si sono raggiunte quote molto superiori, non vedo dove sia il problema nel farlo per uno scopo ancora più nobile.
    Inoltre si consideri il fatto che esistono dei fluidi che hanno un punto di ebollizione più basso di quello dell'acqua e che quindi necessitano di quote inferiori, con i quali opportunamente intrappolati in un sistema a ciclo chiuso, si potrebbe avere una quantità di vapore tale da generare costantemente 24 ore su 24 energia elettrica.
    Questo sarebbe un sistema con un impatto ambientale irrisorio, per non dire inesistente, in grado di garantire corrente in ogni condizione atmosferica in quanto completamente indipendente da essa...e soprattutto è possibile realizzarlo in ogni parte del mondo, il quale opportunamente integrato con gli altri sistemi eolici, idroelettrici, solari, etc. garantirebbe totalmente il fabbisogno energetico del pianeta.
    Fatemi sapere che ne pensate per favore...ciao!

  • #2
    ciao,
    io inizierei a tenere conto dell'efficenza che ha un tale sistema. La resa di una fonte di calore per sviluppare moto e quindi corrente è vincolata nel migliore dei casi dal ciclo di Carnot. Anche se hai una macchina efficente sei vincolato a considerare la differenza di temperatura che utilizzi: se per esempio hai una fonte abbondante a 400°K e l'ambiente è mettiamo per semplicità a 300°K si ottiene un efficenza di

    n=(T2-T1)/T2=(400-300)/400=0.25

    ovvero 25% nel caso ideale. Nella realtà se togli tutti i contributi dovuti alle perdite e alla trasformazione in corrente elettrica sei bravo se ci ricavi un 10%.
    Forse qualcosa di più interessante si potrebbe ricavare attorno ai vulcani o a zone interessate da attività di questo tipo. In Toscana sfruttano già centrali geotermiche perchè fonti naturali di acqua calda.

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    • #3
      Premetto che io non sono un ingegnere...e non sono in grado di effettuare calcoli di nessun genere..sono solo uno che cerca di ragionare....come dicevi giustamente tu, a Larderello, in Islanda, e in altri luoghi del pianete (molto pochi per la verit&agrave già viene usato questo sistema, solo perchè il vapore fuoriesce in maniera autonoma...io sto parlando di andarselo a cercare il calore, il pianeta terra ne ha moltissimo e infinito nel sottosuolo, ma in superficie è raro che lo riversi gratuitamente.
      Anche se il rendimento ottenuto non fosse eccellente alla fine che ce ne frega??? Il calore è gratis, quindi è tutto di guadagnato.

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      • #4
        il ragionamento di entrambi è giusto. in effetti il calore nella profondità c'è e ci sarebbe anche la giusta differenza di temperature che potrebbe alimentare un ciclo di carnot "reale". il problema non sono i costi ma, come giustamente detto parlando di perdite, la manutenzione. te lo immagini un buco nella U dei 2 tubi (almeno) a 2,5 km sottoterra? e se avviene un movimento di faglia? chi li rimette a posto i tubi schiacciati come da una pinza? e non contiamo la perdita di calore dovuta alla risalita attraverso strati di terreno o falde freatiche più fredde...

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        • #5
          Utilizzando un ciclo rankine organico con temperature massime di 120-125 °C si ha un rendimento elettrico netto di 8-9%. Al mio parere non è male se consideriamo che è possibile utilizzare il calore e quindi il rendimento globale sale. Non ho idea sui costi (ho più volte chiesto informazione su questo sito sui costi, ma mi hanno sempre detto che è difficile stimarli) comunque se lo paragoniamo con un impianto fotovoltaico abbiamo un rendimento elettrico uguale o di poco inferiore ma un rendimento globale (per la cogenerazione) più alto.
          Concludo dicendo che in Germania (dove attualmente lavoro) il ministero per l'ambiente ha deciso di investire una barca di soldi sulla geotermia

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          • #6
            Daphni 78 di che geotermia stai parlando? Perchè in Germania la geotermia delle basse entalpie è da quasi 40 anni che si utilizza. Saluti

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            • #7
              CITAZIONE (moliere @ 12/7/2007, 15:12)
              Daphni 78 di che geotermia stai parlando? Perchè in Germania la geotermia delle basse entalpie è da quasi 40 anni che si utilizza. Saluti

              Il ministero dell'ambiente tedesco (che si occupa della geotermia a grande profondit&agrave sta investendo tante risorse per l'individuazione di pozzi per la produzione di energia elettrica, quindi pozzi da cui estrarre acqua a 120-150 °C.
              Da quanto ne so io questo tipo di geotermia non è sviluppato in Germania.

              Stammi bene.

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              • #8
                esatto, come ti dicevo, nulla a che fare con la bassa entalpia, parliamo di tutt'altro, Ciao

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                • #9
                  CITAZIONE (moliere @ 12/7/2007, 15:42)
                  esatto, come ti dicevo, nulla a che fare con la bassa entalpia, parliamo di tutt'altro, Ciao

                  ...ma in questo thread si parlava di geotermia per la produzione di elettricità no per il riscaldamento!

                  Vabbè stammi bene

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