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Vecchio mulino...

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  • #31
    Originariamente inviato da Gianfe651 Visualizza il messaggio
    *** Citazione integrale rimossa. Violazione art.3 del regolamento del forum. nll ***
    Francamente non capisco, o forse sono un poco ritardato dall'età, che cosa centra questo post ed alcuni dei seguenti con i mulini.
    Potevi, volendo, con il motore di ricerca, trovare un thread appropriato, (ce ne sono decine), aprire un thread specifico, scrivere un messaggio privato al moderatore a cui ti rivolgi direttamente...
    Ultima modifica di nll; 02-09-2013, 21:22.

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    • #32
      Qualche giorno fa sono stato vicino Basilea, a Münchenstein, in un parco molto bello, Brüglinger Park im Grünen, gestito da alcune fondazioni.
      Lì ho trovato un antico mulino che viene utilizzato due volte al mese per didattica, sfortunatamente non ho le conoscenze di Wilmorel per descriverlo per cui cerco di sopperire con le seguenti foto.
      Il "salto" è molto basso, la ruota con un diametro di un paio di metri è coperta
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Nome:   ruota coperta.JPG 
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      qui un dettaglio
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Nome:   ruota dettaglio.JPG 
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      lo schema
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Nome:   schema.JPG 
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      le macine
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Nome:   pietre.JPG 
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      Vista complessiva degli ingranaggi e cinghie che ricalca lo schema.
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Nome:   interno.JPG 
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ID: 1938984
      Ciao a tutti
      Impianto FV 2,94 kWp 23° -85 est 1° CE e 3 PDC Riello aria 13 kWt dal 2007.
      Caminetto aria Montegrappa CMP05 10,5 kWt, 4* dal 2011. Caldaia a metano Riello Family 26K
      Twingo Electric Zen dal 2021 Tesla MY dal 2024

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      • #33
        Bravo Gigi, ben fatto!
        Temevo che la mia passione fosse un po troppo solitaria...
        Bello il museo, e le foto.
        Può essere che la ruota venisse coperta per ridurre l'impatto sonoro nel centro abitato o come protezione antinfortunistica.
        Oppure sono io che ragiono con la testa e cultura di oggi applicandole al passato.

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        • #34
          In realtà anche a me affascinano i mulini, quando alcuni mesi fa sono incappato casualmente in questa discussione, che ho letto avidamente, mi ero ripromesso di descrivere e fotografare un mulino nel lazio, sul fiume Simbrivio, affluente dell'Aniene nel paese di origine di mia madre, ho un ricordo di quando ero bambino dove io sul dorso di un mulo con mia zia (lei a piedi) andavamo a macinare il "grano turco" con il quale ci faceva polenta e pizze chiamate "fallò".
          Il mese scorso ci sono stato ma ci sono lavori in corso e aimè colate di cemento per cui ho rinunciato (per il momento) al servizio fotografico, mi sembra di aver capito che vogliono farci una piccola centrale elettrica per alimentare le luci comunali e forse anche li un museo.
          Ulteriori foto del mulino svizzero, il meccanismo da un altro punto di vista
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Nome:   vista ingranaggi laterale.JPG 
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          altro punto di vista della ruota
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          c'erano dei cassetti con i vari prodotti macinati con diverse grandezze, il grano
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          mais e riso, quest'ultimo non ho capito se era macinato...
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Nome:   mais.JPG 
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          ed altri tre cassetti con i relativi prodotti a me sconosciuti... poi scritti in tedesco
          ciao
          Impianto FV 2,94 kWp 23° -85 est 1° CE e 3 PDC Riello aria 13 kWt dal 2007.
          Caminetto aria Montegrappa CMP05 10,5 kWt, 4* dal 2011. Caldaia a metano Riello Family 26K
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          • #35
            Alcune cose meritano di essere evidenziate nel bel servizio di Gigi.
            Anzitutto lo schema assonometrico dei meccanismi e la esposizione dei diversi cereali nelle bacheche. Se come sembra lo schema è stato realizzato molti anni dopo la costruzione, va dato atto a questi signori della volontà di conservare la memoria storica delle loro opere, qualunque sorte subiscano.
            Mi è piaciuta molto la evidente qualità ed ordine dei meccanismi, ruote dentate, supporti e altro. In particolare, mi sembra di capire che alcune ruote, le maggiori, strutturalmente fuse in ghisa, hanno denti riportati in legno (che immagino di bosso). Con ciò si otterrebbero minori costi di manutenzione, minore usura delle ruote di diametro inferiore ingranate, migliore lubrificazione con lubrificanti solidi, maggiore silenziosità. Un compromesso fra modernità e tradizione. Ovviamente, spero di non avere detto una sciocchezza, dovuta alla dimensione e definizione contenuta della immagine e ai miei limiti di vista.

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            • #36
              Wil, complimenti per l'occhio!
              In effetti i denti degli ingranaggi sono in legno, questa cosa l'avevo notata e mi aveva fatto riflettere.
              Non posso postare l'immagine ad alta risoluzione perchè questa piattaforma non lo permette, ho però estratto un dettaglio ingrandendolo, dove si vede in fondo l'ingranaggio collegato alla ruota idraulica (part. 5 dello schema), la coppia conica (part. 6) ambedue con i denti in legno e l'ingranaggio (part. 7) con denti in metallo che aziona l'albero principale.
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Nome:   dettaglio coppia conica.JPG 
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ID: 1939069
              Impianto FV 2,94 kWp 23° -85 est 1° CE e 3 PDC Riello aria 13 kWt dal 2007.
              Caminetto aria Montegrappa CMP05 10,5 kWt, 4* dal 2011. Caldaia a metano Riello Family 26K
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              • #37
                Questo mulino, a differenza di quelli descritti in precedenza, non è un rudere ne una ristrutturazione, ma un impianto del tutto nuovo, sorto dove non esistevano ne vecchi fabbricati ne ruote, ma soltanto il canale, datato da secoli e destinato ad uso irriguo ed in alcuni e diversi luoghi, come forza motrice.
                Derivato da un torrente appenninico, in prossimità dello sbocco in pianura, si sviluppa in zona golenare, con il corso caratterizzato da discrete pendenze e corrente veloce, inframezzato di tanto in tanto da piccole briglie e modesti salti (e da derivazioni).
                Il costruttore e progettista, oltre che dalla propria attività professionale (titolare di studio di ingegneria edile ed ambientale), ha tratto spunto e stimolo da un precedente impianto a ruota per di sotto, rusticano e casereccio realizzato dal padre, vivace pensionato, in corrispondenza di uno dei salti presente nella loro proprietà.
                Il salto, in origine non superava 1,5 metri, ma un limitato intervento sulla briglietta, il consolidamento dell'argine e la regolarizzazione del fondo del canale, hanno consentito di elevare il salto a circa 2 metri.
                La portata massima del canale si aggira su 1,4 m3/sec con una forte variabilità stagionale. La installazione di una ruota idraulica, scelta anche per motivazioni estetiche, ambientali e di preferenza personale o simpatia, ha però consentito, data la grande flessibilità e costanza di rendimenti della macchina, di dimensionarla per valori di portata prossimi alla portata massima del canale, mantenendo ottime caratteristiche anche alle portate minori.

                Al culmine del periodo estivo del 2013, nelle poche settimane nel quale il canale è solitamente in secca, il titolare, avvalendosi di fidato personale, ha realizzato tutte le opere in CA; presa, vasca di decantazione, scarico di fondo e sfioratore, corsia e spalle della ruota, raccordo di scarico, oltre al piccolo fabbricato di contenimento dei meccanismi e dell'impianto elettrico.
                Aveva intanto appaltato ad una generica impresa metalmeccanica la costruzione della ruota, delle serrande di regolazione, di intercettazione e dello scarico di fondo e ad altra ditta elettrotecnica la progettazione e realizzazione dell'impianto elettrico, di interfaccia rete, di regolazione e logica.
                Così, all'inizio dell'autunno, all'arrivo delle prime piogge, ha potuto avviare l'impianto, il quale ha dimostrato da subito interessanti prestazioni.
                Purtroppo, un difetto costruttivo da ricondursi alla esecuzione di saldature fredde, ha comportato un fermo macchina e la modifica della parte danneggiata. Il problema è stato comunque risolto in modo soddisfacente e la produzione è ripresa regolarmente. Del resto, alzi la mano chi non ha avuto almeno un problema in un impianto prototipo...
                L'arresto dell'impianto ha inoltre consentito di effettuare una modifica per ottimizzare la regolazione dell'afflusso alla ruota e di automatizzare una serranda in origine a comando manuale.

                Le principali caratteristiche dell'impianto sono:
                Salto netto = 2 metri circa
                Portata di progetto = 1,3 m3/sec
                Ruota a pale ricurve colpita di fianco attraverso luce a battente.
                Diametro esterno ruota = 4,0 m
                Larghezza = 2,5 m
                Giri costanti = 8 circa
                Generatore asincrono trifase 50 Hz, 6 poli, 18,5 kW, collegato direttamente in rete.

                In fase di collaudo, le portate della ruota sono state verificate mediante la misura incrociata sia sullo sfioratore a stramazzo in parete spessa, così come tramite il flusso sotto la serranda a battente di intercettazione del canale di alimentazione.
                A condizione di accettare alcune ipotesi sulla efficenza della catena cinematica, moltiplicatore e generatore, risulta possibile valutare il rendimento idraulico della ruota, .
                Moltiplicatore epicicloidale a 3 stadi e = 0,92
                Generatore asincrono trifase 6 poli 18,5 kW nominali e = 0,91
                Totale trasmissione e generatore e = 0,84

                Questi sono alcuni dei valori rilevati in fase di collaudo ed esercizio:

                1)
                Q = 296 l/s
                q/Qmax = 21 %
                H salto utile = 2,22 m
                P poteza elettrica ai morsetti = 4 kW
                eta e complessivo = 62 %
                eta e ruota = 73 %

                2)
                Q = 617 l/s
                q/Qmax = 44 %
                H salto utile = 2,07 m
                P poteza elettrica ai morsetti = 10 kW
                eta e complessivo = 80 %
                eta e ruota = 94 %

                3)
                Q = 1273 l/s
                q/Qmax = 90 %
                H salto utile = 1,94 m
                P poteza elettrica ai morsetti = 14,8 kW
                eta e complessivo = 61 %
                eta e ruota = 72 %

                Sembra che la ruota riesca a "bere" fino a 1400 l/sec
                Anche volendo introdurre un margine di errore nella determinazione delle portate, specialmente le medie, e una certa variabilità nella efficenza della catena cinematica al variare del carico, i valori dei rendimenti sono coerenti con i migliori risultati sperimentali condotti su modelli da parte dei maggiori ricercatori contemporanei del settore, G. Muller e C. Wolter, e nettamente superiore ai valori ottenuti per ruote storiche equivalenti.
                Foto
                1) Scavo in corso
                2) Costruzione manufatti edili
                3) Montaggio moltiplicatore
                4) Ruota installata

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                Ultima modifica di Wilmorel; 07-05-2014, 16:43.

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                • #38
                  Considerato il vasto interesse e la partecipazione che la descrizione di questa ruota innovativa ha suscitato (ha! Ha! Ha!...) continuo con alcune osservazioni sulle problematiche rilevate in corso d'esercizio.
                  Premetto che, superati i descritti problemi di avviamento, la ruota e l'impianto stanno dimostrando una funzionalità più che soddisfacente. I problemi sono viceversa da ricondursi alle caratteristiche del canale e al suo esercizio.
                  Anzitutto le caratteristiche della opera di presa sul torrente, che è realizzata in modo approssimativo e priva di dispositivi di sgrigliatura e decantazione efficienti. Ciò comporta che dopo ogni episodio di piena importante, l'imbocco del canale si trovi parzialmente ostruito da ghiaia e sabbia e che per ripristinare la portata di progetto occorra intervenire con un escavatore che rimuova questi materiali dalla presa.
                  L'altro problema, che ha attinenza con il precedente, è generato dal deposito di sabbia che periodicamente decanta immediatamente a valle della confluenza e scarico dell'impianto nel canale e provocando un innalzamento del livello dello scarico medesimo, genera un rigurgito e riduce la efficienza della ruota.
                  Il primo problema non è di facile soluzione, in quanto il sollecito intervento per la pulizia della presa è, in linea di principio, di competenza del consorzio che gestisce il canale. Se sul canale (assai lungo) verranno realizzati altri impianti miniidro, oltre ai due ora esistenti, è possibile che l'interesse di tutti gli utenti per interventi risolutivi e radicali si concretizzi.
                  Viceversa il proprietario intende risolvere il secondo problema nel corso della prossima asciutta estiva, quando potrà intervenire per regolarizzare ed avviare meglio il canale in corrispondenza dello scarico.

                  Potete trovare una foto e alcune considerazioni di un visitatore "occasionale"al post n°5 del seguente link:
                  http://www.energeticambiente.it/idroelettrico/14758923-cosa-fareste-per-un-salto-di-queste-caratteristiche.html


                  Foto:

                  1. Opera di presa, serrande e ruota dal retro.
                  2. Ruota, nella fase finale della installazione.

                  Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

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                  Ultima modifica di Wilmorel; 27-05-2014, 13:07.

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                  • #39
                    Grazie a Wilmorel ho avuto il privilegio e il piacere di vedere questo bellissimo impianto,
                    Complimenti a tutti quelli che ci hanno lavorato!
                    Bisognerebbe farne molti,
                    c'è ancora tant'acqua che passa e vorrebbe macinare !!!

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                    • #40
                      Si Gino, una bella giornata in buona compagnia.
                      Le foto che ho pubblicato in precedenza, mostrano ruota ed impianto in corso di costruzione e montaggio.
                      Quelle che allego
                      ora, mostrano l'impianto in esercizio, con una portata di circa 1000 lt/sec.
                      Amplio anche la forbice dei rilevamenti, con altre due serie di dati.
                      Il titolare ha registrato e tabulato le prestazioni con una ampia serie di parametri che per semplicità e chiarezza non inserisco.
                      Concordo con te che lungo quel canale, ci sarebbero le condizioni per installare numerose altre macchine. E così, su molti altri canali.
                      Concludo riferendo un fatto che mi ha piacevolmente stupito.
                      La
                      ruota è poco rumorosa, in particolare i moti dell'acqua o la ricaduta a pioggia dal velo aderente alle pale. Di certo meno della cascatella creata dalla briglia originale. La parte prevalente del rumore proviene dal moltiplicatore e dal generatore, peraltro di ottima qualità che può essere ridotto con una opportuna insonorizzazione, sia localizzata che mediante schermi naturali o artificiali a seconda delle condizioni.
                      Questa macchina sfata il luogo comune e pregiudizio che vuole le ruote tecnologicamente superate, grossolane e inefficienti, dei residuati folcloristici di epoche passate e le riabilita come macchine idrauliche competitive e funzionali per determinate caratteristiche di salto, portata e condizioni di esercizio.


                      Foto:
                      1. 1) Canale e presa dal retro.
                        2) Ruota in esercizio.

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                      Ultima modifica di Wilmorel; 31-05-2014, 09:34.

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                      • #41
                        Sarebbe interessante veder anche l'opera di presa allora...
                        Ciao,


                        -Illo41100-

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                        • #42
                          E' nei pressi di Langhirano dove il prosciutto crudo è davvero tra i migliori al mondo ,credetemi , non altrettanto posso dire dell'opera di presa gestita da un consorzio irriguo in modo del tutto insufficiente .

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                          • #43
                            E' sempre un piacere leggere e perché no, rileggere questo post ricco di storia, tecnica e molta passione!Spero di recuperare anch'io qualcosa dei mulini del veneto Buona continuazioneRemPs: Sandro ti vedo molto attivo nel forum a differenza di me che sono un pò preso da impegni ultimanente...
                            "E' meglio essere approssimativamente corretti che esattamente sbagliati"
                            (v. 5.0 - Gennaio 2020) - RemTechnology 1999 - 2020 - ing.remtechnology@gmail.com
                            Leggete il regolamento del Forum EnergeticAmbiente.it

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                            • #44
                              La posizione dove il canale viene derivato dal fiume, è prossima alla conoide dello sbocco in pianura e quindi il letto è molto largo, oltre 400 metri. La corrente divaga da una parte all'altra del fondo ghiaioso. Nella foto che allego, la derivazione è immediatamente a monte del rinforzo spondale in gabbioni che si vede a destra (la foto è ripresa da monte a valle). Non esiste nessuna opera vera e propria e allo scopo di indirizzare la corrente verso la presa, stagionalmente viene ripristinata una modesta arginatura attraverso quella parte del letto.

                              Nella seconda foto, il proprietario ha effettuato la pulizia della griglia. Questa, è a maglie molto larghe e se non fosse per il materiale galleggiante grossolano che viene trascinato o peggio scaricato nel canale, richiederebbe soltanto rare operazioni di pulizia in occasione di piene o forti temporali. La ruota digerisce tranquillamente foglie e ramoscelli.


                              Saluto Rem e Sandro


                              PS
                              Ciao Sandro.
                              La ruota che hai revisionato e motorizzato anni or sono, funziona ancora? Il titolare è soddisfatto?

                              Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   presa2.JPG 
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                              • #45
                                Buongiorno a tutti!
                                al riguardo della progettazione della ruota a chi vi siete affidati? Io ho contattato una ditta di Cesano Boscone, ma forse avete altri nomi da consigliare!
                                "Mi fa tremar le vene e i polsi..."

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                                • #46
                                  Per esperienza ti posso dire che si è perso lo stato dell'arte su queste macchine ,ditte con grandi competenze fanno dei grossi errori che con il senno di poi sarebbero stati facilmente evitabili . Esiste poi anche un problema di costi ,trasporti , pesi ...tutte cose che in una progettazione devono necessariamente essere calcolati .Fare una chiaccherata con chi ha affrontato tutti questi problemi nel realizzare una ruota idraulica ,fugherà parecchi dubbi che ora hai .
                                  Sandro

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                                  • #47
                                    Come sostenevo gia in altro post, i progettisti, le ditte od i privati che in Italia hanno portato a compimento in modo soddisfacente la realizzazione di nuove ruote negli ultimi 50 anni, si contano sulle dita di una mano.
                                    Entro sera, ti invierò in PM i pochissimi nominativi di cui sono a conoscenza, fra i quali alcuni frequentatori del forum e il proprietario della ruota che ho descritto.
                                    Altro discorso si dovrebbe fare per il recupero di ruote esistenti o per realizzazioni in paesi europei come Germania e Francia.

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                                    • #48
                                      Wilmorel, ti sarei grato se potessi inviare anche a me tali contatti.. entro il 2017 vorrei mettere in marcia una delle tre ruote del mio mulino..

                                      grazie in anticipo

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                                      • #49
                                        Nei messaggi privati trovate i nominativi a mia conoscenza.
                                        Se realizzi l'impianto, documentalo. Grazie.

                                        Aggiungo due altre serie di valori fra i tanti tabulati dal titolare/progettista:

                                        5)
                                        Q = 480 l/s
                                        q/Qmax = 34 %
                                        H salto utile = 2,12 m
                                        P potenza elettrica ai morsetti = 7,5 kW
                                        eta e complessivo = 75 %
                                        eta e ruota = 88 %

                                        6)
                                        Q = 926 l/s
                                        q/Qmax = 66 %
                                        H salto utile = 2 m
                                        P potenza elettrica ai morsetti = 12,5 kW
                                        eta e complessivo = 69 %
                                        eta e ruota = 81 %

                                        Nella foto, il proprietario si interroga sui flussi...

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                                        • #50
                                          Ripristino idroelettico

                                          Salve a tutti, avete qualche segnalazione di mulini o sbarramenti idrici in Veneto sui quali è possibile intervenire con una valorizzazione del sito integrata alla produzione di energia elettrica?

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                                          • #51
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                                            • #52
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                                              https://youtu.be/NXgMrhtzf1g

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                                              • #53
                                                L'Italia è un paese di civiltà millenarie che nei secoli ha stratificato nel suo territorio innumerevoli strutture, fabbricati e ruderi, castelli, ville, templi, opifici ed intere città.
                                                In alcuni di questi luoghi, provincie o regioni, questo tessuto storico è stato sostituito da nuove e recenti costruzioni che rendono difficile la comprensione di ciò che preesisteva.
                                                In altri luoghi, per diverse vicende economiche, politiche o culturali, questi reperti sono meglio conservati ed evidenti.
                                                Fra questi, i mulini ad acqua di mio, nostro, interesse, luoghi di produzione preindustriale, conosciuti gia dal 2° secolo D.C. ,con scopi che vanno dal tradizionale mulino per cereali, alla
                                                macinazione di minerali, forgia, frantoio, segheria, follo ecc.
                                                Le provincie di cui ho descritto gli impianti nei messaggi precedenti, sono particolarmente ricche di queste strutture, (non finisce di stupire) spesso fatiscenti o recuperate per diversi scopi.

                                                Il mulino di Rezzano era una pertinenza dell'omonimo castello distante poche decine di metri, ristrutturato e trasformato in abitazione privata.
                                                Anche il mulino è stato recuperato nella sua struttura muraria, ma attualmente pare non avere alcuna destinazione. Stando ad informazioni reperite sul posto, i meccanismi interni e le macine sono stati eliminati, mentre il canale di adduzione, nelle ultime centinaia di metri, è stato ridotto a scolina della strada adiacente e infine tombato, di modo che scarica la sua acqua al piede della ruota invece che in sommità.
                                                La ruota, conservata e rugginosa, è una tradizionale per di sopra a cassetti, completa degli accessori esterni di regolazione, canale e serrande.
                                                Ha un diametro di 4 m e una larghezza di 1,4 m circa.
                                                Apparentemente è in discrete condizioni ma la ruggine ha corroso le tazze in profondità, cosa che renderebbe oneroso l'improbabile recupero.
                                                L'acqua è derivata dal torrente Chero mediante una lunga canaletta che attualmente pare avere un utilizzo irriguo. La portata estiva attuale è limitata, in sintonia con la scarsa portata del torrente.
                                                Foto:
                                                -Fabbricato mulino
                                                -Ruota
                                                -Canaletta/fosso di adduzione

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                                                • #54
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                                                  Foto:
                                                  -Fabbricato
                                                  -Ruota
                                                  -Locale con macine ed accessori
                                                  -Canaletta
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                                                  • #55
                                                    Fra tutti i mulini visitati negli ultimi anni, questo di Riè, situato nell'alto corso del torrente Perino, è il mulino più remoto, costruito al fondo di una gola, al termine di una serie di cascate scavate nella roccia calcarea.
                                                    Il percorso per raggiungerlo, partendo dalla chiesa del minuscolo paese, Calenzano, poche decine di residenti, richiede circa 20', prima su una sterrata che si snoda in discesa fra ampi prati fino alle ultime case, poi per una mulattiera che si inoltra nella forra e nel bosco che la riveste.
                                                    Il fabbricato e le pertinenze sono state recentemente ristrutturate, canaletta di adduzione e gora inclusi, ma la ruota e i meccanismi, pure esistenti, sono in evidente condizione di degrado. Forse i finanziamenti sono venuti a mancare? Interessante il complesso sistema di moltiplicazione dei giri per azionare le due coppie di macine.
                                                    La ruota ha un diametro di tutto rilievo, 7 metri circa, il maggiore fra quelli visitati, ma la portata possibile è modesta, pur essendo il torrente alimentato da sorgenti perenni con portata di alcuni litri/sec anche nella stagione più siccitosa.
                                                    Purtroppo, o per fortuna, chi volesse raggiungerlo, visitando inoltre le stupende cascate e l'ambiente incontaminato e rasserenante, dovrà sobbarcarsi almeno una ora e mezzo di auto dal più vicino capoluogo di provincia, in parte rilevante su strade fra le peggiori immaginabili.

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                                                    • #56
                                                      Il mulino che vi presento brevemente, si colloca in una situazione opposta al precedente. Situato a pochi metri dalla provinciale che attraversa la cittadina di Carpaneto, ad un centinaio di metri dal suo centro, rimane come un monumento inerte e muto di un passato irrimediabilmente concluso. Il canale di adduzione, derivato dal torrente Chero, il lungo manufatto in calcestruzzo che si vede nelle foto, è stato ricoperto, tombato, così come la porzione di scarico, che lambiva il castello Scotti, ora municipio, per prolungarsi poi nella campagna della bassa pianura. La ruota, in ferro e ghisa, è discretamente conservata, con un diametro di 3.5 m e larghezza di 1.2 m.
                                                      Il locale un tempo occupato dalle macine, ora trasformato in pasticceria, mi ricorda la evoluzione dei gusti ed il profetico dialogo fra Maria Antonietta ed un suo ministro: "Maestà, non c'è più pane ed il popolo ha fame!" ..."Che mangino delle brioches!"

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                                                      • #57
                                                        Grazie Wil per questi post spettacolari! Buona contuinuazione Rem
                                                        "E' meglio essere approssimativamente corretti che esattamente sbagliati"
                                                        (v. 5.0 - Gennaio 2020) - RemTechnology 1999 - 2020 - ing.remtechnology@gmail.com
                                                        Leggete il regolamento del Forum EnergeticAmbiente.it

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                                                        • #58
                                                          Grazie Rem, gentilissimo!
                                                          Spero sempre che qualcuno porti un contributo delle proprie esperienze e dei propri "sogni".
                                                          In ogni caso, sono pronti o quasi, alcuni servizi di altri mulini. Debbo appena organizzarli.
                                                          Saluti

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                                                          • #59
                                                            Pur essendo prossimo ad una strada comunale e a poca distanza dal borgo, il mulino di Vezzolacca, fra i tanti da me visitati, è quello in condizioni maggiormente degradate,
                                                            perchè l'ambiente montano sembra essersi ripreso tutto quanto modificato o costruito dall'uomo. Il sentiero che lo collega alla strada, segue un percorso nascosto, appena
                                                            percepibile fra i rovi e le infestanti. Alberi e cespugli hanno esteso le loro chiome e i modesti edifici si intravedono appena fra crolli e rottami. Le informazioni raccolte presso gli
                                                            anziani del luogo, affermano che è in abbandono da 40 anni, preceduti da un tentativo di rimediare alla ridotta attività estiva mediante la installazione di un generatore diesel.
                                                            Sito a 650 m di quota, era alimentato tramite canaletta e bottaccio dalle acque di un minuscolo ruscello, tributario, alcune centinaia di metri più in basso, del lago di Mignano.
                                                            In estate l'acqua è scarsa, pochi litri al sec, ma non si esaurisce mai (quasi) grazie alla presenza di sorgenti perenni ed alla folta copertura boscosa delle pendici del monte
                                                            Lucchi. I fabbricati sono due, minuscoli, in uno dei quali sono ancora presenti le macine, gli ingranaggi e accessori, tutti in pessimo stato. La ruota in ferro ridossata al fabbricato
                                                            superiore, presumibilmente di fine 800 inizi 900 con diametro di 6 m e larghezza 0.35 è conservata, mentre l'altra non è più presente. Nel fabbricato superiore si macinava
                                                            grano, nell'altro sorgo (meliga).
                                                            L'ambiente circostante ed il paese sono, manco a dirlo, suggestivi, meta estiva di villeggianti alla ricerca di quiete o di facili escursioni.

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                                                            • #60
                                                              bellissima presentazione, veramente

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