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Vecchio mulino...

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  • #61
    Nella mia ormai decennale attività di scoperta e frequentazione di antichi mulini, questo di Viano, costituisce una singolarità.
    E' il solo, di cui io sia a conoscenza, che è operativo ininterrottamente da centinaia di anni, grazie forse alla collocazione in media collina a pochi passi dal centro del paese di tremila abitanti.
    Condotto per generazioni dalla medesima famiglia di mugnai, ha tuttavia vissuto una recente trasformazione e riduzione.
    Le quattro coppie di macine erano in origine mosse da altrettante ruote a ritrecine ( sorta di Turgo rusticane) costituite da una serie di mezze cucchiaie in quercia inserite su di un mozzo/albero centrale, pure in legno, colpite dall'acqua tramite una canaletta a forte pendenza. Ruote ad azione, quindi, semplici ma poco efficienti, come afferma anche l'anziano mugnaio.
    Il mulino era alimentato, tramite un canale, dalle acque del torrente Tresinaro. Il salto, considerate le caratteristiche altimetriche dell'area, non poteva superare i tre metri.
    Poco più di 30 anni or sono, la espansione edilizia del paese, coinvolse anche la zona adiacente al mulino. Il fenomeno è evidenziato anche da alcune mappe storiche conservate all'interno del fabbricato.
    Furono costruiti nuovi edifici residenziali ed industriali, che colmarono gli spazi fra il centro del paese e il borghetto dove aveva sede il mulino.
    Fu costruito un campo da calcio e altre attrezzature sportive, che cancellarono la antica canaletta di derivazione.
    Il mulino venne allora convertito ad alimentazione elettrica e le coppie di macine ridotte da quattro a due, una per il frumento e l'altra per il mais (ma a quanto pare macina anche castagne).
    Negli anni seguenti venne accuratamente ristrutturato il fabbricato del mulino e razionalizzato il locale di molitura. Purtroppo il sottostante locale che alloggiava le ruote, sia pure esistente, è di fatto inacessibile. Le canalette di adduzione e scarico furono colmate.
    Anche l'anziano mugnaio, 90 anni, sia pure vitalissimo, mostra i limiti di questo impianto, che vende le farine a scopo benefico, per finanziare missioni africane e (a mio parere) costituisce una ragione di vita ed un passatempo per l'anziano.
    Figli e nipoti sono dediti a più vantaggiose attività e tutto fa supporre che la operatività dell'impianto, non proseguirà a lungo.

    Foto
    -Targa di segnalazione
    -Fabbricato del mulino lato strada
    -Locale molitura con le due coppie di macine e il mugnaio
    -Mappa simil IGM della zona abitato e mulino
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    Ultima modifica di Wilmorel; 08-01-2017, 17:09.

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    • #62
      Non per ripetermi ma questo è uno dei post che leggo con estremo piacere per le storie del bravo Wilmorel ,ma con molta amarezza di tutto questo patrimonio culturale, tecnologico perso e in molti casto distrutto dall'uomo moderno
      A presto e buona continuazione
      Rem
      "E' meglio essere approssimativamente corretti che esattamente sbagliati"
      (v. 5.0 - Gennaio 2020) - RemTechnology 1999 - 2020 - ing.remtechnology@gmail.com
      Leggete il regolamento del Forum EnergeticAmbiente.it

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      • #63
        Buongiorno a tutti,
        condivido il pensiero di Rem e complimenti all'amico Wil
        ciao car.boni
        Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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        • #64
          Complimenti Wil
          Purtroppo ci sono poche persone interessate al recupero di questi pezzi di storia... e comporta anche dei costi notevoli... ne so qualcosa che in un mulino ci vivo e ci ho speso tutti i soldi che ho potuto recuperare negli ultimi 7 anni...

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          • #65
            Qualcuno sarebbe in grado di progettarmi (dietro compenso) la ruota per il mio mulino?
            grazie

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            • #66
              Ogni tanto mi rileggo con piacere tutti i post di questo 3d, e , forse per pigrizia o per non sporcare, non ho mai ringraziato.
              Penso sia giunto il momento!
              Da piccolo i miei nonni possedevano un mulino all interno di una riserva di caccia nel parco del Ticino, dove si passavano delle bellissime domeniche a far festa nella natura incontaminata, poi stufi dei continui furti e opere di vandalismo, lo vendettero per pochissimi soldi.
              A volte ci penso, complici le lunghe passeggiate che faccio appena tempo e impegni lo permettono e, quasi sempre, capita di vedere quello o altri vecchi mulini, quasi tutti in stato di forte degrado ( quello in particolare è stato recuperato).
              Per fortuna qua in zona stanno recuperando quasi tutte le centrali mini idro che hanno permesso lo sviluppo di questa zona della bassa, magari un giorno recupereranno anche i mulini!
              Ancora complimenti e buon lavoro!

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              • #67
                Non mi ero accorto di questo escursus sui mulini. Davvero interessante ed evocativo di un altra situazione. Da me ce ne ono alcuni. Devo decidermi a partecipare.
                [SIZE=3][FONT=book antiqua]Non e' la specie piu' forte o la piu' intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.[/FONT][/SIZE]

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                • #68
                  Business, Fedonis
                  siete i benvenuti!
                  Se partecipate con interventi lo siete doppiamente.

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                  • #69
                    Grazie a te, io non ho foto sottomano, ne saprei descrivere come fai tu nel dettaglio, perché sin solo un amatore senza basi
                    Ho però trovato questo link con annesso pdf del mulino funzionante più conosciuto della mia zona, in ottimo stato di conservazione
                    ricordo ancora quando da bambini ci si andava in visita con la scuola, ora so che organizzano mostre e presentazioni, l ambientazione è al top!

                    .: Parco del ticino e del lago Maggiore - Centri visita :.

                    Ps: aprendo il pdf mi son venuti gli occhi lucidi , tra gli autori una compagna di classe, nonché amica di famiglia di mia mamma, scomparsa appena 3 mesi fa ancora giovane, che ha dedicato tutta la vita al recupero e alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della nostra zona.

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                    • #70
                      Grazie per il benvenuto. Come business, ne approfitto per linkare un luogo dove da 15enne andavo a pescare trote e temoli. E' una zona ricca di rogge e risorgive e si raggiunge da via dei Mulini, a Codroipo. (UD).Andrei a fotografarlo ma sono all'estero per lavoro. Vale la pena soggiungere che, in questa zona insistono i resti di altri 4 mulini, anche risalenti al medioevo.
                      Codroipo Cuore Live del Medio Friuli
                      Viaggio in Friuli Venezia Giulia | Codroipo - Mulino di Bert e altri mulini
                      [SIZE=3][FONT=book antiqua]Non e' la specie piu' forte o la piu' intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.[/FONT][/SIZE]

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                      • #71
                        Grazie Business
                        della bella segnalazione.
                        Nella pagina del sito vedo che è disponibile un file PDF del mulino di Bellinzago prodotto dall'Ente parco n.d.v.d. Ticino, molto ricco di dati.
                        Peccato che Bellinzago, per me, non sia propriamente a portata di "mano", avrei visitato volentieri e il mulino e la cittadina.
                        Vedremo per il futuro.

                        Ciao Fedonis
                        Molto interessante il link ai mulini di Codroipo.
                        Superba la ruota del mulino Bert/Zoratto.
                        Sapevo dell'utilizzo di tali ruote per azionare segherie, magli, mantici, follatori ecc. ma non avevo mai sentito parlare di queste industrie per la
                        battitura dello stoccafisso. D'avvero fantastico!

                        Siamo/sono soliti/o considerare le epoche passate, anche soltanto di un centinaio di anni, primitive e capaci di realizzazioni elementari.
                        Questi e altri impianti smentiscono le nostre schematiche opinioni e meriterebbero davvero una visita.

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                        • #72
                          Salve, visto che con la banki non posso sfruttare il rio , costruendo una ruota idraulica di quanto deve essere il diametro?
                          Grazie

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                          • #73
                            Scusa, ma che domanda è? servino i dati di portata e di salto massimo disponibile! Poi uno non è che si deve leggere tutto il forum per trovare e capire cosa vuoi! Sei capace di prendere un bidone di capacità nota o un barile da 200 litri precisi e cronometrare in quanto si riempie? da quello che inuisco non hai molta acqua.

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                            • #74
                              I mulini saranno sempre un buon modo per ottenere energia

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                              • #75
                                Ciao Daniela
                                Certamente, ed in linea di massima sono anche ecologici e non invasivi.
                                Meriterebbero un maggior interesse, e dove presenti gli antichi fabbricati ed infrastrutture (e l'acqua!), anche recuperi potenzialmente economici.

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                                • #76
                                  A poche centinaia di metri da Rivalta, castello delle fiabe, che si affaccia sul corso del fiume Trebbia, vengono derivati due canali o rii, uno in sponda sinistra e l'altro in sponda destra. Quest'ultimo, conosciuto come rio Comune, fin da epoca storica alimentava, da lì a Piacenza, numerosi mulini, dei quali tutt'ora ne vengono ricordati almeno sei.
                                  Seguendo il corso d'acqua si incontrano Molinazzo di Sopra, Molinazzo di Sotto, Rossia, Galli delle tre ruote, Cassinari e infine, il mulino di Quartazzola detto anche del convento di S.Maria. Alcuni di questi, i più prossimi al centro abitato di Gossolengo, sono stati totalmente smantellati e non ne rimane traccia; altri sono stati trasformati in abitazioni e si distinguono soltanto per la prossimità al canale, in parte tombato, e per l'architettura, tipica ed ancora riconoscibile.
                                  Ben conservato ma inattivo, il Molinazzo di Sopra dispone di una imponente ruota di fianco a pale curve, del tipo Zuppinger, interamente metallica, utilizzante un salto di circa 1,3 m. La ruota, tutta in ferro e ghisa, risale presumibilmente alla fine del 1800 o agli inizi del 900, e ha un diametro di circa 5 metri ed una larghezza che si aggira sui 70 cm.
                                  E' ben visibile dalla strada che conduce al luogo del fiume, ora percorso da un ponte, dove, nel 218 a.C., si svolse la battaglia che contrappose i cartaginesi guidati da Annibale ai romani dei consoli Sempronio Longo e Scipione.
                                  A poche centinaia di metri si trova il Molinazzo di Sotto, il quale, pur se adiacente alla stessa strada, è sommerso da una invasiva, foltissima vegetazione e risulta visibile soltanto da chi ne conosce la esatta ubicazione. La ruota, discretamente conservata, è del medesimo tipo ma con dimensioni un poco differenti dall'altra. Del tutto fatiscente ed inacessibile è l'edificio del mulino e dei servizi, ricompresi in una area recintata, di proprietà privata.
                                  Da ultimo, il mulino annesso al monastero cistercense di S.Maria, in località Quartazzola, complesso ora trasformato in azienda agricola gestita da privati. L'edificio del mulino, che le fonti affermano essere molto antico, è posto sul canale che contorna il nucleo dei fabbricati aziendali, in posizione inacessibile dalla strada pubblica. E' documentato dalle foto storiche a bassa risoluzione che allego. La ruota, tuttora esistente è del tipo colpita di fianco, con pale radiali diritte, interamente in legno.

                                  BIBLIOGRAFIA
                                  -Piacenza e la sua provincia. Cafferini Leonardo
                                  -Diocesi di PC - Il nuovo Giornale. luglio 2018
                                  -Consorzio di bonifica di PC - Ritorno al Futuro. agosto 2018
                                  File allegati

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