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Rilascio concessione idroelettrica ed autorizzazione unica

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  • Rilascio concessione idroelettrica ed autorizzazione unica

    Scusate, probabilmete è una domanda stupida quella che sto per porre, ma è il primo impianto idroelettrico (turbina Pelton in condotta di acqua potabile) del quale mi sto occupando e sto entrando parecchio in confusione a proposito dell'iter autorizzativo.

    L'impianto è ubicato in Sicilia, si tratta di una piccola derivazione e pertanto la competenza al rilascio della concessione idroelettrica è della Regione Siciliana per il tramite del Genio civile. Qui tutto è chiaro. Sono stato al Genio Civile ed ho depositato l'istanza ed il relativo progetto secondo quanto previsto dal T.U. del 1933. Ci vorrà un bel pò di tempo perchè in Sicilia non esiste un iter procedurizzato non essendoci molte esperienze di idroelettrivo ma prima o poi penso di riuscire a sbrogliare la vicenda.

    Ma gli altri permessi/autorizzazioni?

    Leggendo l'art.12 del decreto 387/2003 sembrerebbe di capire che anche l'impianto di produzione di energia idroelettrica è compreso tra gli impianti per i quali è necessario attivare la procedura di autorizzazione unica. L'unica differenza con qualsiasi altro impianto di produzione di energia elettrica da FER dovrebbe riassumersi nella necessità di procedere, in via preliminare, all'ottenimento della concessione idroelettrica (vista la specificità di tale autorizzazione, non configurabile come un normale permesso di un ente interessato ai lavori, soprattutto con riguardo alle forme di garanzia della concorrenza e delle osservazioni).

    Il comma 5 dello stesso articolo (così come modificato dall'art.2 comma 158 della L.24 Dicembre 2007 n. 244 (legge finanziaria 2008), pubblicata nella GU n.300 del 28/12/2007 Suppl. Ordinario n.285) prevede tuttavia che qualora l'impianto idroelettrico abbia una potenza installata inferiore ai 100kW si applica la disciplina della denuncia di inizio attività di cui agli artt.22 e 23 del T.U. di cui al D.P.R. 6 giugno 2001 n.380 e sue successive modificazioni. Ovviamente questo significa che non è necessario richiedere l'attivazione della procedura di autorizzazione unica ai sensi del decreto 387/2003.

    I miei dubbi (che spero qualcuno mi aiuti a risolvere) sono:

    1. nel caso in cui l'impianto abbia una capacità di generazione superiore a 100 kW e sia pertanto necessario attivare la procedura di autorizzazione unica:

    a) è necessario attendere il rilascio della concessione idroelettrica o si può procedere in parallelo? in questo caso probabilmente perà l'A.U. arriva prima della concessione idroelettrica visti i tempi biblici necessari per ottenere quest'ultima...
    b) potete fornirmi una check list di enti a cui chiedere le autorizzazioni e da invitare quindi alla conferenza di servizi?

    2. nel caso in cui l'impianto abbia una capacità di generazione inferiore a 100 kW e non sia pertanto necessario attivare la procedura di autorizzazione unica ma sia richiesta la sola DIA:

    a) è necessario attendere il rilascio della concessione idroelettrica o si può procedere in parallelo?
    b) è comunque necessario farsi autorizzare l'impianto da tutti gli enti coinvolti (che sono poi gli stessi di quelli di cui al punto 1.b.) immagino... scusate ma a questo punto che cambia? Non era meglio prevedere anche per i piccoli impianti l'autorizzazione unica?
    Ultima modifica di Maurizio78; 17-01-2009, 13:21.

  • #2
    La tua disamina è corretta.
    Noi portiamo avanti in parallelo per anticipare un pò i tempi, considera però che curiamo da soli la progettazione, abbiamo cioè solo le spese vive da affrontare.
    Per i 100 kW devi considerare anche altre FER, pensa ad un FV da 3 kW.
    Ma anche ad un mulino di proprietà da riattivare. Per il resto hai ragione tu.

    Ora stiamo facendo un esperimento, abbiamo 4 impianti gemelli, 1 lo abbiamo fatto con 103 kW in Provincia, gli altri con 95 kW in Comune; fra qualche mese ti saprò dire come andrà a finire.
    Per la lista è un pò complicato per me che sono novizio; chi è più esperto potrà aiutarti.
    Un augurio per la tua iniziativa
    Spes

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    • #3
      Buongiorno Maurizio,
      normalmente la richiesta di autorizzazione unica e la domanda di concessione di derivazione ad uso idroelettrico camminano insieme ma tutto dipende dalla Regione e/o Provincia di appartenenza.
      Dovresti pertanto informarTi presso l'Ufficio competente su come procedere.
      Ritengo comunque che se l'impianto e' realizzato su una condotta di acqua potabile esistente e' molto piu' semplice arrivare alla concessione e nella stragrande maggioranza dei casi nn serve l' AU.
      ciao car.boni
      Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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      • #4
        Grazie ragazzi,

        Originariamente inviato da car.boni Visualizza il messaggio
        Buongiorno Maurizio,
        normalmente la richiesta di autorizzazione unica e la domanda di concessione di derivazione ad uso idroelettrico camminano insieme ma tutto dipende dalla Regione e/o Provincia di appartenenza.
        Dovresti pertanto informarTi presso l'Ufficio competente su come procedere.
        Ti assicuro che non è davvero facile:
        • qui gli impianti idroelettrici li ha fatti solo l'ENEL che non fa testo (al Genio civile stesso dicono che pur disponendo delle relative concessioni non ci sono nemmeno i progetti delle centrali...) e quindi il Geni civili sono già un tantino in dubbio su come organizzarsi per la pratica di concessione (è comprensibile, non ne hanno mai fatte e di conseguenza non esistono automatismi);
        • l'assessorato reg.le ai LL.PP. che, in Sicilia ha in carico la responsabilità del rilascio della concessione, sostiene che, pur essendo l'impianto di potenza superiore a 100kW, loro sono l'unico Ente regionale che deve autorizzare, grazie al rilascio della concessione, e che quindi non serve l'Autorizzazione unica (qui credo che l'affermazione sia legata all'esercizio di un potere che non si vuole sminuito da interventi di altri assessorati, come l'Industria, che potrebbero avere un peso importante nel caso in cui mettesse in essere la procedura di A.U.).. In ogni caso non sanno cosa risponderti quando gli fai presente che devi comunque farti autorizzare l'iniziativa singolarmente dagli altri Enti.


        Originariamente inviato da car.boni Visualizza il messaggio
        Ritengo comunque che se l'impianto e' realizzato su una condotta di acqua potabile esistente e' molto piu' semplice arrivare alla concessione e nella stragrande maggioranza dei casi nn serve l' AU.
        ciao car.boni
        Sono d'accordissimo sulla considerazione che, essendo l'impianto realizzato su una condotta di acqua potabile esistente, sia più facile arrivare al rilascio della concessione. Il fatto è che purtroppo non trovo alcun riferimento legislativo che conferma l'interpretazione che non ritiene necessario il rilascio della autorizzazione unica: il comma 5 dell'art.12 del decreto 387/2003 (così come modificato legge finanziaria 2008) prevede chiaramente che qualora l'impianto idroelettrico abbia una potenza installata inferiore ai 100kW si applica la disciplina della D.I.A. e pertanto, nel caso specifico, si dovrebbe di contro richiedere il rilascio della A.U.
        Ed in ogni caso il dubbio che ponevo nel precedente post (nel punto 2.b) rimane valido: anche se non si andasse ad A.U. servirebbe comunque farsi autorizzare singolarmente dagli Enti interessati, quindi che cambia? Probabilmente sarebbe anche peggio perché almeno la disciplina dell'art.12 della 387/2003 fissa dei tempi massimi entro i quali è necessario pronunciarsi...

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        • #5
          Se ricordo bene un vecchio proverbio recita "tutto il mondo è paese".
          Le difficoltà che elenchi caro Maurizio78 sono le stesse che stiamo affrontando noi.
          Qui da noi le competenze dell'A.U. erano del Comune sino al 2007, ho presentato la pratica ai sensi della 387, ma era la prima che riceveva ed ho impegato il primo anno e mezzo a spiegare che i Regi Decreti e il Testo Unico sulle Acque (anni 30) sono antecedenti all'ENEL (1962), che gli impianti idroelettrici in Italia li hanno costruiti per la maggior parte aziende private prima degli anni 60, che anche l'ENEL è una società privata. Quando sono arivato alla fine ho ripresentato il progetto a Gennaio 2008, nel frattempo la Finanziaria aveva riportato le competenze alla Regione dove ho dovuto rispiegare il tutto, quindi la Regione ha trasferito le competenze alle Provincie trasferendo il progetto; qui ho ricominciato da capo per l'A.U. ed in parallelo la Concessione Idroelettrica.
          Fa qualche giorno scadono le pubblicazioni sia della VIA che della Concessione; attendiamo fiduciosi, forse ad Aprile potremmo farcela.
          Non scoraggiarti.
          Ciao Spes

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          • #6
            Buongiorno Spes,
            mi scuso per il parziale fuori tema, anche se giuridicamente "le cose" stanno cosi, definire l'ENEL una societa' privata mi pare eccessivo.
            Considera che la percentuale ancora in mano al Tesoro e' molto elevata, che le nomine del CdA sono tutte a livello politico.........
            L'ENEL, come tante altre aziende statali (Poste Italiane ad esempio) hanno la "faccia" privata ma il bastone del comando e' in mano pubblica : le cosiddette false privatizzazioni.
            Nel Tuo messaggio trovo anche una diversita' rispetto alle zone in cui opero dove l' A.U. nn e' mai stata rilasciata dai Comuni ma dalla Provincia o dalla Regione.
            ciao car.boni
            Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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            • #7
              Caro Car.bon ti confermo che con la 387 la Regione aveva delegato i Comuni.
              Nel mio Comune sono state presentate 2 pratiche, 1 per bruciare CDR-Q nel termovalizzatore e il mio idro.
              Dal 01/01/2008 la Finanziaria ha ribadito che la competenza è della Regione (perchè avrebbe dovuto facilitare le Autorizzazioni) ma in meno di 6 mesi la delega è andata alla Provincia.
              Oggi, per impianti sopra i 100 kW, se vuoi presentare un progetto qui da noi vai in Provncia sia per l'A.U. che per la Concessone a derivare acqua.
              --------------------------------------------------------------
              L'elenco delle obiezioni che ho fatto ai vari impiegati di turno e che riportavo a Maurizio78 posso confermartele.
              All'impiegato che mi dice che li gli impianti li ha costruiti ENEL in quanto Ente Pubblico io rispondo che gli impianti in Italia li hanno costruiti società private come SIP, Edison, SADE, TERNI, UNES, S.R.E.,SME e via discorrendo con leggi degli anni 30, le stesse leggi valide ancora oggi. Che l'ENEL non è più Ente Pubblico ma S.P.A. (con il 30% delle azioni in mano al Tesoro).
              Ti assicuro che detto con garbo e sempre con molta riverenza funziona e serve a far riflettere la controparte.
              Cordialmente Spes

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              • #8
                Ok ho capito che anche questo è un argomento controverso e che quindi ciascuno si organizza sì secondo quanto prevede la Legge, ma anche secondo le sensibilità delle amministrazioni con cui si trova a trattare.

                Spero però che qualcuno possa almeno fornirmi una check list di enti a cui chiedere le autorizzazioni nel caso di A.U. (da invitare quindi alla conferenza di servizi).

                Grazie.

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                • #9
                  Ho fatto un pò il punto della situazione e volevo condividerlo con voi. Date un'occhiata all'allegato, potrebbe essere un utile sintesi dell'iter autorizzativo. Ciao
                  File allegati

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                  • #10
                    Ciao,
                    grazie del contributo che hai postato.
                    Lo stampo e me lo leggo con calma quando riesco.
                    Rem
                    "E' meglio essere approssimativamente corretti che esattamente sbagliati"
                    (v. 5.0 - Gennaio 2020) - RemTechnology 1999 - 2020 - ing.remtechnology@gmail.com
                    Leggete il regolamento del Forum EnergeticAmbiente.it

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                    • #11
                      Decreto attuativo 18/12/2008 pubblicato in G.U n° 1 del 02/01/09
                      Art. 2
                      (Definizioni)
                      --------------
                      s) potenza attiva nominale di un impianto è la somma, espressa in MW, delle potenze attive nominali dei generatori che costituiscono l’impianto;

                      t) potenza nominale media annua di un impianto è:
                      · per gli impianti idroelettrici, la potenza nominale di concessione di derivazione d’acqua, tenendo conto della decurtazione conseguente all’applicazione del deflusso minimo vitale;
                      · per gli altri impianti, la potenza attiva nominale di impianto;
                      -----------------
                      Ho un dubbio. La potenza nominale media per l'idro è la potenza idraulica di concessione calcolata con il modulo medio (senza rendimento) o la potenza media annua (energia anno/ore anno)?

                      Potete aiutarmi a trovare la definizione?
                      Grazie
                      Spes

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                      • #12
                        tempistiche

                        Passano gli anni e come al solito cambia tutto.
                        Con il D.L. 91/2014 sono state abolite le soglie per cui un impianto <100 kW potrebbe finire in fase di verifica e quindi di V.I.A.

                        Che sia < o > 100 kW conviene sempre l'AU (anche fossi nel caso di presentare una P.A.S.). Questo perchè sono necessarie un'infinità di autorizzazioni varie rilasciate da vari Enti (con l'AU ne vengono richieste qualcuna di più, ma tutto si esaurisce con quella procedura ed ha tempi relativamente più brevi).

                        Per una centralina normalmente è richiesto:
                        -concessione a derivare acqua pubblica per fini energetici (qua all'interno si otterranno tutti i nulla osta di competenza, tipo ente regionale per la tutela ambientale, ASL, uffici provinciali per ambiente, fauna, ufficio espropri, autorità di bacino, esercito, aeronautica militare e civile, sovrintendenze, ministero sviluppo, Enel, comune, regione settore decentrato OOPP e assetto idrogeologico... mediamnete sono una ventina...)
                        -autorizzazione idraulica ex r.d. 523/1904
                        -autorizzazione in ambito di rischio idrogeologico
                        -paesaggistica
                        -autorizzazione rialsciata dal comune (p.d.c. - P.A.S. -etc...)
                        -preventivo di connessione ed eventuali servitù coattive di elettrodotto.

                        Se si fa una A.U. tutte le autorizzazioni e nulla osta rientrano in quella sede. Se si opta invece per procedere a step (prima in provincia, poi in regione, poi in comune) si ottiene una moltiplicazione dei tempi e del lavoro burocratico. (Esempio: nel rilascio dell'autorizzazione a derivare della Provincia nell'iter è richiesto il parere della Regione. Successivsamente se si ottiene la concessione bisogna prcedere in regione per l'autorizzazione idraulica. Lo stesso ufficio che è intervenuto nella fase in provincia deve ritornare sullo stesso progetto e ridire le stesse cose. Nel frattempo però hai già riprodotto enne altre volte tutto il progetto, i costi di istuttoria ed i tempi).

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