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cambiare la normativa: come fareste?

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  • cambiare la normativa: come fareste?

    Penso che siamo tutti d'accordo sul fatto che l'attuale iter per l'ottenimento di una concessione è

    - farraginoso
    - lungo a dismisura
    - mai uguale sè stesso (basta che un ente coinvolto si sogni di chiederti una qualsiasi itegrazione e tu stai sempre lì a produrre carta)

    sarebbe fantastico raccogliere proposte per una nuova regolamentazione, ragionando anche come gli avvocati del diavolo, almeno un po'

    lieto di leggere proposte

  • #2
    Originariamente inviato da Termi Visualizza il messaggio

    sarebbe fantastico raccogliere proposte per una nuova regolamentazione, ragionando anche come gli avvocati del diavolo, almeno un po'
    Io inizierei il regolamento con un preambolo: "Ogni l/sec di acqua spercata, oltre al dmv, è un danno all'ambiente"
    Ciao
    Georg
    Il top delle energie rinnovabili? Quella che ti tira giù dal letto ogni mattina.

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    • #3
      Buongiorno a tutti,
      ritengo che prima di cambiare i regolamenti si debba cambiare il modo di pensare, sia di chi governa e di chi e' governato.
      Questo concetto nn vale solo per l'idroelettrico ma per tutte le attivita' della nostra vita.
      Senza questo mutamento di pensiero difficilmente si avra' un cambiamento dell'attuale situazione.
      Auguriamoci che le future generazioni abbiano questa forza.
      Comunque condivido il pensiero di Georg.
      ciao car.boni
      Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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      • #4
        Buoongiorno a tutti,
        giusta la tua proposta Termi e giuste le risposte dei miei colleghi.
        il buonsenso dovrebbe essere il primo caposaldo di ogni normativa tra cui evitare gli sprechi, tranne quelli dovuti per l'ecosistema, e una mentalità aperta e attenta allo sfruttamento corretto della risorsa idrica senza sprechi. L'Italia ha poche fonti fossili e molta tecnologia sul campo delle rinnovabili, la parte normativa è purtroppo un tasto dolente che spesso ci fa perdere molto tempo non avendo chiarezza di intenti e omogeneità nei provvedimenti.
        La cosa che mi preoccupa è che anche il senso comune, detto dell'uomo della strada , a volte si scaglia contro le iniziative idroelettriche e ne abbiamo parlato spesso in questo forum. Siamo una nazione che ha 3 auto per famiglia, 5 telefoni, tutti i confort e chi produce l'energia è "qualcuno" che non deve inquinare (giusto) non deve avere l'impianto vicino a casa mia e non devo nemmeno vederlo se faccio una passeggiata. Nel frattempo usiamo tutto e di più senza pensare al concetto di sostenibilità. Questo è molto preoccupante.
        Se potessi cambiare una cosa io propongo una limitazioni alle integrazioni degli enti e uno sfoltimenti delle amministrazioni coinvolte che a volte arrivano a 20 con alcuni che ti chiedono la copia del progetto non in formato elettronico ma cartaceo.Enti che poi non intervengono nelle conferenze di servizi e non hanno poteri decisionali.
        A voi la parola
        Rem
        "E' meglio essere approssimativamente corretti che esattamente sbagliati"
        (v. 5.0 - Gennaio 2020) - RemTechnology 1999 - 2020 - ing.remtechnology@gmail.com
        Leggete il regolamento del Forum EnergeticAmbiente.it

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        • #5
          Capisco il parziale sconforto dovuto al caldo...

          ma la mia era una proposta seria. Intanto che noi ci dibattiamo in una ragnatela burocratico-tecnico-amministrativa spesso conflittuale, c'è chi lavora contro le rinnovabili

          e...come al solito, l'idroelettrico è veramente odiato

          ci cito questo progetto di legge regionale (Piemonte) che, se mai passasse, decreterebbe la fine o quasi del mini idroelettrico

          http://arianna.consiglioregionale.pi...IONE&PDL=90077

          stendiamo proposte concrete allora

          parto io:

          1) esista un'unica procedura per l'ottenimento di tutte le autorizzazioni, che incorpori la verifica VIA, la domanda di concessione e la 387

          2) esista un elenco unico di studi e documenti che debbano essere presentati alla consegna della domanda, con la precisa indicazione delle richieste da evadere, con l'indicazione degli studi tralasciabili nel caso l'opera non ricada in aree protette, che siano inoltre indicate le linee guida per le mitigazioni ambientali

          qua conto su di voi per creare un elenco, in base alle nostre esperienze, ragionevole e completo

          in modo che uno sappia esattamente cosa serve per arrivare alla fine senza dover continuamente integrare

          3) che non siano permesse richieste di opere compensative da parte degli enti locali

          4) che, dal momento della consegna della documentazione, lo sportello unico abbia 180 giorni di tempo per chiudere il procedimento, viceversa scatterà il silenzio assenso

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