salve, per la riattivazione di una condotta che verrà usata anche a fini idroelettrici su un sistema ad acqua fluente, il concessionario nel disciplinare di concessione chiede che a monte della condotta sia prevista un organo di intercettazione del flusso d'acqua in caso di rottura della tubazione o di un sistema equivalente.
La condotta è in polietilene DN110 PN16 la portata di concessione massima è di 12 l/s, la condotta attraversa un pendio boschivo con tessuto vegetale che in caso di rottura può causare smottamenti sulla zona sottostante in cui passa un sentiero escursionistico.
L'opera di presa è dotata di luci calibrati e stramazzi tarati al fine di limitare la portata ai 12 l/s.
Con il progettista si pensava di inserire una valvola con detentore di velocità Palmole che interviene su una valvola a farfalla con contrappeso sostenuto da un pistone idraulico. Il diametro minimo commerciale è di 150mm il che richiede di montare degli aumenti e riduzione della condotta a monte e a valle del sistema di interruzione, oltre ai costi esorbitanti....
Ma mi è sorto un dubbio, avendo la luce di aspirazione calibrata e non avendo bacino di carico, se non una piccola vasca di decantazione (la sorgente è pulita) in caso di rottura della condotta a valle del "sistema di protezione", la mia portata sarà sempre al massimo di 12 l/s e quindi mai potrò avere una sovravelocità per far scattare il detentore o sbaglio?
Una idea che mi è venuta è quella di usare come detentore due misuratori di portata, uno posizionato presso la vasca di presa ed uno presso l'utilizzatore, in caso di una differenza di portata monte-valle che supera un determinato delta intervengo sempre su una valvola a farfalla con chiusura a gravità.
In merito a tale "richieste di organi di protezione" esiste una normativa che dice cosa bisogna installare?
L'applicazione poi deve essere testata sul campo da qualcuno? o importante è che ci sia e basta?
grazie dell'attenzione
La condotta è in polietilene DN110 PN16 la portata di concessione massima è di 12 l/s, la condotta attraversa un pendio boschivo con tessuto vegetale che in caso di rottura può causare smottamenti sulla zona sottostante in cui passa un sentiero escursionistico.
L'opera di presa è dotata di luci calibrati e stramazzi tarati al fine di limitare la portata ai 12 l/s.
Con il progettista si pensava di inserire una valvola con detentore di velocità Palmole che interviene su una valvola a farfalla con contrappeso sostenuto da un pistone idraulico. Il diametro minimo commerciale è di 150mm il che richiede di montare degli aumenti e riduzione della condotta a monte e a valle del sistema di interruzione, oltre ai costi esorbitanti....
Ma mi è sorto un dubbio, avendo la luce di aspirazione calibrata e non avendo bacino di carico, se non una piccola vasca di decantazione (la sorgente è pulita) in caso di rottura della condotta a valle del "sistema di protezione", la mia portata sarà sempre al massimo di 12 l/s e quindi mai potrò avere una sovravelocità per far scattare il detentore o sbaglio?
Una idea che mi è venuta è quella di usare come detentore due misuratori di portata, uno posizionato presso la vasca di presa ed uno presso l'utilizzatore, in caso di una differenza di portata monte-valle che supera un determinato delta intervengo sempre su una valvola a farfalla con chiusura a gravità.
In merito a tale "richieste di organi di protezione" esiste una normativa che dice cosa bisogna installare?
L'applicazione poi deve essere testata sul campo da qualcuno? o importante è che ci sia e basta?
grazie dell'attenzione
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