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Iter autorizzativo impianti su acquedotti

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  • Iter autorizzativo impianti su acquedotti

    Buonasera, ho alcuni dubbi normativi relativi a questa tipologia di centrali che mi piacerebbe discutere con voi.
    Non mi è chiaro quali siano le responsabilità e competenze degli enti coinvolti.
    Gli enti coinvolti sono direi 4:
    1) Comune: ha la nuda proprietà dell’acquedotto.
    2) Società di gestione dei servizi idrici: gestisce in tutto e per tutto l’impianto quando il comune non lo gestisce in autonomia.
    3) ATO: Ambito Territoriale Ottimale. Rappresenta l’area territoriale all’interno del quale viene organizzato il Servizio Idrico Integrato.
    4) Società che andrà a realizzare l’impianto.
    Le mie domande sono
    a) Come si svolge normalmente il procedimento di richiesta di concessione considerando che l’acqua è già derivata ad uso potabile? Si richiede una variazione d’uso? O si tratta di una nuova concessione?

    b) E’ la società che ha in gestione l’acquedotto/il comune a chiedere la derivazione a scopo idroelettrico? Una società esterna non può in nessun caso richiedere la concessione?

    c) L’ATO che ruolo ha nel processo?

    d) Cosa comporti essere il “soggetto responsabile” di un impianto? E’ sinonimo di concessionario?

    La domanda d deriva dal fatto che il GSE specifica (PROCEDURE APPLICATIVE DEL D.M. 6 luglio 2012 CONTENENTI I REGOLAMENTI OPERATIVI PER LE PROCEDURE D’ASTA E PER LE PROCEDURE DI ISCRIZIONE AI REGISTRI, aggiornamento 13/1/2014, pag 16) che
    “Un impianto idroelettrico è ricompreso nella categoria “su acquedotto” nel caso in cui soddisfi tutti i
    seguenti requisiti: il Soggetto Responsabile deve essere il gestore di uno o più servizi idrici o il concessionario di un gestore di servizi idrici per la realizzazione e gestione dell’impianto idroelettrico. Per servizi idrici si intendono la distribuzione a terzi e/o a consorziati di acqua potabile, industriale e di irrigazione…”

    Vi ringrazio per l'attenzione,
    FGiannotta

  • #2
    Può essere anche un privato però tuttavia va sviluppata una CONCESSIONE per poter realizzare il servizio di costruzione e gestione dell'impianto tra il privato e l'ente detentore.

    Se è il privato che chiede la concessione e la ottiene, nella successiva procedura di scelta del concessionario non sarà necessaria l'evidenza pubblica poiché l'ente sarà obbligato a scegliere colui che ha la concessione che ha già scontato l'evidenza pubblica e la concorrenza durante il procedimento concessorio ai sensi del R.D.

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    • #3
      Originariamente inviato da utenteinformato12 Visualizza il messaggio
      Può essere anche un privato però tuttavia va sviluppata una CONCESSIONE per poter realizzare il servizio di costruzione e gestione dell'impianto tra il privato e l'ente detentore........
      Buonasera Utenteinformato12,
      mi spiace ma Ti devo contraddire.
      Solo chi detiene la concessione di derivazione idropotabile puo' chiedere di utilizzarla per l'uso idroelettrico.
      Quindi, nel caso di FGiannotta chi puo ottenere la concessione ad uso idroelettrico dovrebbe essere il Comune .
      ciao car.boni
      Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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      • #4
        Non sono d'accordo con questa visione anche perché ho due concessioni Idro ottenute da poco che mi accingo ad avviare alla VIA.

        Il concessionario di un gestore di servizi idrici per la gestione dell'impianto idroelettrico significa che se BETA è una società di servizi idrici che per statuto gestisce la distribuzione di acqua per fini potabili e/o irrigui e/o industriale ed ALFA un privato che ha chiesto ed ottenuto la possibilità di derivare su una condotta esistente posso diventare concessionario del solo servizio necessario alla costruzione e gestione del flusso idrico ai fini di costruire una centralina idroelettrica.

        Quindi il privato ALFA è il concessionario di BETA per la gestione della derivazione ottenuta.

        Non mi fare preoccupare però !!

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        • #5
          Buongiorno a tutti,
          pensiamo di vivere in un unica Italia mentre per cio' che concerne il settore idroelettrico di Italia ce ne sono 100, tante quante le provincie.
          Le realta' che conosco sono come ho detto; chi detiene la concessione per uso potabile puo' "allargarla" all'uso idroelettrico.
          Sentiamo cosa ne pensano gli altri amici del forum.
          ciao car.boni
          Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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          • #6
            Nel mio caso la Regione mi ha rilasciato una concessione idroelettrica, ovviamente invitando anche l'ente gestore del servizio idrico, che non ha ritenuto di partecipare in concorrenza !

            Successivamente abbiamo firmato una convenzione con il gestore dei servizi per essere in concessionario di quello specifico impianto idroelettrico.

            Ovviamente i tuoi pensieri mi danno comunque preoccupazione poiché dovremmo iscriverci ai prossimi registri e si deve fare la scelta più corretta.

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            • #7
              Buona sera a tutti,
              il tema trattato è molto spinoso perchè, oltre a non fasi sfilare da altri soggetti l'iniziativa, si dovrebbe mettere in piedi una procedura corretta per il sicuro riconoscimento della tariffa incentivante, registro o non registro (in funzione della potenza). Conosciamo tutti le insidie del GSE.

              Da una parte convengo con quanto sostiene l'informatissimo car.boni che saluto cordialmente. Infatti, l'intestatario della concessione di derivazione per uso potabile dovrebbe ottenere l'estensione della concessione anche per scopi idraulici per poi cederla al concessionario. Trascurando per un attimo il tema dell'evidenza pubblica, in questo caso però al GSE ci si presenta con una concessione idro intestata all'ente e non al richiedente tariffa incentivante (come venir fuori con certezza da questo ginepraio ?).

              Dall'altra, se come scrive utenteinformato12, un privato riesce ad ottenere una concessione di derivazione per uso idraulico in affiancamento ad una per un utilizzo potabile detenuta da un ente pubblico (che tra l'altro eroga un servizio di pubblica utilità e di rango superiore rispetto all produzione di energia elettrica), mi chiedo se il GSE possa riconoscere la legittimità del titolo idro e concedere tra altre 1.000 difficoltà la tariffa incentivante.

              Ci sono soggetti che hanno già percorso con esito positivo questo percorso e e sì, impostandolo come asserisce car.boni o utenteinformato12 ??
              saluti

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              • #8
                Buonasera a tutti,
                innanzi tutto, ringrazio e contraccambio i saluti di Idroflav.
                Personalmente sono molto convinto della mia posizione per esempi pratici che ho seguito direttamente.
                C'e' da dire che possono esistere due titolari di concessione sulla stessa derivazione, si chima "co-uso" ma vale solo ed esclusivamente sulle derivazioni irrigue. Anche di questi casi ho dati certi.
                Se Utenteinformato, sbagliando o confondendo le definizioni (tra potabile e irriguo), si riferisce alle derivazioni irrigue, dico che e' possibile anche se MOLTO difficili da ottenere.
                Se esiste "trippa per gatti" chi detiene la concessione di derivazione per uso irriguo molto difficilmente si lascia sfilare di mano da un terzo la possibilita' di estendere la concessione all'uso idroelettrico.
                Per quanto concerne il GSE nn so dirvi, ma credo che a loro interessi la pratica in modo complessivo, quindi prima bisogna dimostrare di avere il titolo e poi si procede.
                ciao car.boni
                Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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                • #9
                  Buongiorno a tutti !

                  In questo momento si sta parlando esclusivamente degli impianti su acquedotto ovvero una scelta ai soli fini della tariffa da ottenere poiché gli impianti ad acquedotto sono paragonati agli impianti ad acqua fluente.

                  E' quindi indubbio che la variabilità stagionale dell'acqua derivata degli impianti ad acqua fluente sia paragonata alla variabilità dell'uso dei servizi da parte del pubblico (servizi essi siano potabili, industriali e irrigui).

                  Quindi questa tipologia di impianti viene premiata con una maggiore tariffa incentivante rispetto ad un impianto a bacino ove (s'intente) il serbatoio viene appunto costruito per alimentare il gruppo generatore nei periodo di magra.

                  Detto questo il GSE è estremamente robotico nelle sue scelte poiché usa come una BIBBIA le regole applicative.

                  1) Io sono un privato che deve incentivare un impianto idroelettrico

                  2) prima domanda che mi pongo: a che tipologia di impianto sono riconducibile ? sono a bacino ? sono ad acqua fluente ? sono su acquedotto ?

                  3) per essere su acquedotto il GSE chiede la concomitanza di 3 variabili la cui più ovvia è essere il concessionario di un gestore di servizi elettrici.

                  Il GSE non ha nessun riferimento alla titolarità della derivazione (nel caso specifico degli impianti su acquedotto) né fa riferimento alla concessione in capo al gestore dei servizi idrici.

                  Per tornare al mio caso il gestore di servizi è un gestore di tipo misto (irriguo, potabile, industriale) e sono partito con la richiesta di derivazione ai sensi del R.D. 1775/1933.

                  Quando è stata accordata la preferenza di derivazione al sottoscritto si è provveduto a chiedere al gestore il rilascio di una convenzione per essere concessionario ai sensi del Codice degli appalti con procedura ristretta poiché ho il diritto esclusivo di sfruttamento di quella derivazione determinato dalla Regione con la conclusione del provvedimento di cui al R.D. 1775.

                  Il GSE quindi non dovrà far altro che verificare le tre condizioni che lui stesso chiede:

                  1) sono il concessionario ? SI
                  2)l'impianto è realizzato utilizzando le opere esistenti? SI
                  3)la portata idroelettrica corrisponde alla portata dei servizi idrici ? SI

                  Il punto 3 sarà dichiarato all'interno della concessione ma non è richiesta dal GSE la dimostrazione di come questo possa avvenire.


                  Ai fini della priorità posso dire che l'impianto è costruito su condotte esistenti senza aumento di portata derivata ma ATTENZIONE non sono obbligato a farlo poiché posso rinunciare alla priorità.

                  Questo lo dico poiché non tutti i gestori di servizi idrici hanno le concessioni a derivare a posto ! nel mio caso il gestore non ha la concessione a derivare ma deriva da decenni con una provvisoria rilasciati al tempi della Democrazia Cristiana.

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                  • #10
                    Un saluto a tutti.
                    Nel leggere il contributo di car.boni, anch'io convengo sul fatto che sia mooolto difficile, se non arduo, acquisire, da parte di un privato, una concessione "idraulica" in abbinamento ad una potabile già intestata ad un ente pubblico.
                    Ad ogni modo, i miei complimenti ad utenteinformato12 per aver ottenuto questo risultato !

                    Nell'ultimo capoverso utenteinformato12 ha toccato un tema altrettanto diffuso. Non tutti, o meglio molti degli enti non hanno la concessione a derivare (potabile, irriguo o industriale che sia). In questo caso (mi chiedo e vi chiedo) come può un ente richiede la concessione per produrre energia se non ha neanche quella per cui già eroga il servizio idrico ?
                    saluti idroflav

                    Commenta


                    • #11
                      Io ho usato un escamotage che non posso svelare oggi su questo forum ma ve lo dirà ad impianto costruito.

                      Volevo capire il pensiero di IDROFLAV su quanto ho scritto in merito agli impianti su acquedotto.

                      Commenta


                      • #12
                        Ciao utenteinformato12,
                        in che senso cosa ne penso ?

                        Commenta


                        • #13
                          che ne pensi di quanto ho detto sulla definizione di un impianto su acquedotto nel posti di sopra.

                          Ovvero di quanto chiede il GSE e del fatto che non è richiesto, al fine di essere ricondotti a tale categoria, la concessione del gestore dei servizi idrici.

                          Commenta


                          • #14
                            Buonasera Utenteinformato,
                            perdona la curiosita', in quale regioni operi ?
                            Mi risulta difficile riuscire a capire come un terzo soggetto possa utilizzare le condotte di proprieta' di un gestore o di un comune............e, soprattutto, come possa la provincia rilasciare la concessione di derivazione ad uso idroelettrico ad un terzo in presenza di una derivazione ad uso idropotabile. Mah .......
                            ciao car.boni
                            Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

                            Commenta


                            • #15
                              Ciao car.boni,

                              la concessione la ha rilasciata la Regione dietro anche il parere favorevole del gestore.

                              Nel caso il gestore non si occupa solo di potabile ma di uso promiscuo come ti dicevo.

                              Gradirei ricevere un tuo pensiero su quanto ho detto sopra sul riconoscimento di un impianto nella categoria.

                              Commenta


                              • #16
                                Ciao Utenteinformato12,
                                in riferimento al quesito che mi poni, alle info contenute nel tuo precedente post ed alle procedure applicative del GSE del gennaio 2014, parrebbe che tu sia in regola .... da quì a poterti assicurare che avrai il riconoscimento della tariffa incentivante e ovvio che no !

                                In riferimento, invece, a quanto sostiene Car.boni, sarei dello stesso avviso già accennato nei precedenti post, cioè che la gestione del servizio di distribuzione potabile (servizio pubblico di rango superiore rispetto alla produzione idro), a mio modesto avviso non può interferire con esigenze speculative legate alla produzione di energia elettrica. Per queste ragioni, ripeto, potrebbero (e dico potrebbero) sorgere problemi legati alla legittimità del titolo di derivazione in tuo possesso. Faccio un esempio molto stupido: metti che tu, un domani ed in buona fede, ceda la concessione di derivazione ad un prezzo mooolto alto ad un gruppo che abbia scopi diversi dalla produzione energetica .....
                                saluti


                                Commenta


                                • #17
                                  Rispondo subito al tuo quesito.

                                  La concessione ha ovviamente un disciplinare ove sono stabilite tutte le regole.

                                  E le regole ci sono anche nel disciplinare di concessione effettuato con l'ente gestore.

                                  In tutto questo è palese che la portata idroelettrica sia quella contemporanea al servizio stesso non può essere diversamente ed inoltre tutta l'acqua viene derivata a mezzo di by-pass e immessa nuovamente in condotta pochi metri più avanti ( ed appunto non sono modificabili tale caratteristiche in caso di cessione).

                                  Tra tutti i problemi questo non è un problema rilevabile appunto per la struttura normativa da cui è sorretto !
                                  Ultima modifica di utenteinformato12; 27-02-2015, 09:27.

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                                  • #18
                                    Buongiorno a tutti,

                                    @utenteinformato12
                                    Ti auguro di riuscire nella realizzazione dell'impianto ovviamente, ma permettimi di chiederti se ho capito correttamente:

                                    GSE: "...il Soggetto Responsabile deve essere il gestore di uno o più servizi idrici o il concessionario di un
                                    gestore di servizi idrici per la realizzazione e gestione dell’impianto idroelettrico. "

                                    Sostanzialmente tu ti vorresti configurare come "il concessionario di un gestore di servizi idrici per la realizzazione e gestione dell’impianto idroelettrico" in quanto hai siglato con il tuo gestore dei servizi idrici "una convenzione per essere concessionario ai sensi del Codice degli appalti con procedura ristretta poiché ho il diritto esclusivo di sfruttamento di quella derivazione determinato dalla Regione con la conclusione del provvedimento di cui al R.D. 1775.".

                                    E' corretto?

                                    Commenta


                                    • #19
                                      @FGiannotta

                                      esattamente così poiché, leggi alla mano, è quello che la norma permette.

                                      Se il GSE non prevedeva tale caratteristica (ovvero l'essere concessionario) si sarebbe potuto arrivare al semplice risultato anche solo con una convenzione sul co-uso.

                                      Commenta


                                      • #20
                                        essere concessionario dovrebbe prevedere che anche la concessione idroelettrica sia intestata al gestore servizi idrici, (come quella per la derivazione idropotabile), il quale poi, eventualmente, emana bando per individuazione del concessionario
                                        altra cosa ancora è la concessione di sub-derivazione, ma non so se possa essere rilasciata per impianti su acquedotto

                                        saluti
                                        vortex

                                        Commenta


                                        • #21
                                          il GSE non dice nulla su chi deve essere il titolare della concessione nel caso di impianti su acquedotto.

                                          Bisogna leggere sempre molto bene le regole applicative e agire di conseguenza sulla base delle stesse prima di partire con le procedure autorizzative.

                                          Commenta


                                          • #22
                                            ma dice:
                                            "il Soggetto Responsabile deve essere il gestore di uno o più servizi idrici o il concessionario di un gestore di servizi idrici per la realizzazione e gestione dell’impianto idroelettrico. Per servizi idrici si intendono la distribuzione a terzi e/o a consorziati di acqua potabile, industriale e di irrigazione; "

                                            essendo che tu non sei gestore servizi idrici puoi essere solo concessionario e per essere concessionario anche la concessione idroelettrica deve essere in capo del gestore


                                            secondo me ti conviene cedere la concessione della Regione al gestore servizi idrici e poi farsi dare la gestione dell'impianto come concessionario ..altrimenti il Gse fa maretta

                                            saluti
                                            vortex

                                            Commenta


                                            • #23
                                              Ma non è scritto da nessuna parte che il concessionario non può essere il titolare della concessione idroelettrica.

                                              Inoltre faccio notare come vengono effettuati grandi errori ogni volta che si parla si concessioni ad uso civile (potabile, irriguo) trasformate in concessioni idroelettriche parlando di sub-concessioni.

                                              Io sono ente gestore di un servizio idrico della Regione BETA e derivo 2.000l/s per servire una intera provincia.

                                              Se un soggetto (privato o pubblico) vuole installare una turbina all'ingresso di un serbatoio (dove transita una frazione dell'acqua derivata alla fonte) non dovrà "integrare la concessione originaria" ma dovrà essere creata una nuova concessione idro con dei valori specifici per quel tratto di condotta.

                                              Unica cosa che cambia è che non va chiesto il parere all'Autorità di Bacino poiché l'acqua è già derivata e non può modificare l'idrologia del bacino di riferimento.
                                              Ultima modifica di utenteinformato12; 27-02-2015, 19:15.

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                                              • #24
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                                                ...............Io sono ente gestore di un servizio idrico della Regione BETA e derivo 2.000l/s per servire una intera provincia.
                                                Se un soggetto (privato o pubblico) vuole installare una tutina all'ingresso di un serbatoio (dove transita una frazione dell'acqua derivata alla fonte) non dovrà "integrare la concessione originaria" ma dovrà essere creata una nuova concessione idro con dei valori specifici per quel tratto di condotta..............
                                                Buonasera Urtenteinformato,
                                                in un messaggio precedente Ti ho chiesto, senza avere risposta, in quale regione operi.
                                                Sono sempre piu' convinto che cio' che stai sostenendo nn sia possibile.
                                                Nn voglio usurpare il posto di moderatore dell'amico Rem, ma siccome la discussione sta diventando noiosa e nn porta da nessuna parte in quanto ognuno e' fermo sulle proprie convinzioni direi di rimandare la discussione a quando avrai ottenuto dal GSE il riconoscimento del Tuo impianto.
                                                ciao car.boni
                                                Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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                                                • #25
                                                  Non è una questione di NOIA ma è una questione di diritto.

                                                  Posseggo 3 impianti idroelettrici attivi e funzionanti con potenza comprese tra 200-500 kW dello stesso concetto (e tutti DM 6 luglio 2012) ovvero costruiti su tubazioni esistenti di cui non mi sono mai preoccupato dell'appartenenza alla tipologia su acquedotto proprio perché non hanno accumuli.

                                                  L'esigenza del confronto su questa tipologia nasce poiché queste due concessioni che ho ottenuto hanno alle loro spalle un accumulo.

                                                  Conosco bene il settore anche perché sono un legale e ho seguito, per me e per altri clienti, diversi ricorsi al Tribunale Reg. delle Acque fino alla Cassazione.

                                                  Tutti gli impianti che si sono presentati con una sub-concessione della generale sono o saranno rifiutati prima o dopo.

                                                  Io stesso nel caso dovessi avere problemi con la mia incentivazione impugnerò tutte le qualifiche IAFR che hanno tali problematiche poiché sono diverse le sentenze (non pubblicizzate) che definiscono in maniere univoca la normativa di settore.

                                                  Sono anche tanti gli impianti FER che vengono continuamente staccati dalla rete (diversi MW al mese tra tutte le fonti) e vi invito a guardare il nuovo sito di Giustizia Amministrativa nella funzione ricerca ed inserire le parole chiave giuste.

                                                  Gli impianti non si fanno sui forum però si deve stare attenti a ciò che si scrive perché si rischia di dare cattive informazioni al pubblico della rete.

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                                                  • #26
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                                                    per me la discussione si chiude qui.
                                                    Buon proseguimento a chi vorra' continuarla.
                                                    ciao car.boni
                                                    Acqua, sole e vento. La natura per l'energia pulita.

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