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Energia dall'acqua salata, un prototipo italiano

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  • Energia dall'acqua salata, un prototipo italiano

    Ciao a tutti,
    è di circa un anno fa questa notizia molto interessante sullo sfruttamento dell'energia chimica (ionica) che si può ottenere dall'incontro di 2 acque saline con alta differenza di concetrazione di sali. Principio di per se semplice ma che, almeno fin ora, non aveva un alta concetrazione energetica o una semplicità tale di utilizzo da risultare conveniente.

    Però forse questo gruppo di lavoro ha imboccato una strada buona. Qualcuno ha novità?

    Energia dall'acqua di salina, è Made in Italy il primo prototipo al mondo

    Il gruppo di ricerca dell'Università di Palermo ha sviluppato il primo prototipo sperimentale per la produzione di energia elettrica dalle acque di saline e di mare sfruttando la tecnologia di elettrodialisi inversa.


    Produrre energia con l’acqua di mare, direttamente dalle saline trapanesi, in Sicilia. E’ questa la scommessa e il frutto di una ricerca condotta da un gruppo di studiosi del dipartimento di Ingegneria dell'Università di Palermo – i professori Giorgio Micale, Michele Ciofalo e Onofrio Scialdone, gli ingegneri Andrea Cipollina e Alessandro Tamburini. Una ricerca che ha avuto come obiettivo quello di produrre energia a basso costo e, soprattutto, a impatto ambientale praticamente pari allo zero. «Ci siamo sempre occupati di ricerca e tecnologie per la dissalazione dell’acqua di mare - ci racconta Giorgio Micale, docente di Teoria dello sviluppo dei processi chimici -. Con questo progetto abbiamo voluto effettuare un’operazione inversa e utilizzare le concentrazioni saline per produrre energia»

    Il primo prototipo che converte l’acqua salata in energia
    La ricerca ha, infatti, portato allo sviluppo del primo prototipo sperimentale per la produzione di energia elettrica dalle acque di saline e di mare sfruttando, appunto, la tecnologia di elettrodialisi inversa. L’energia che si ottiene è quella che in gergo tecnico viene chiamata «da gradienti salini». «Abbiamo voluto fare qualcosa che nessun altro aveva mai fatto - ci dice Giorgio -. Ottenere energia in condizioni estreme, quindi attraverso la miscelazione di due acque: quella di salina che ha una concentrazione di sale 10 volte superiore a quella di mare e acqua di mare» (quando fino ad ora si era proceduto sempre con una miscelazione di acqua di mare con acqua di fiume). Miscelando queste due soluzioni si genera un flusso di ioni che può essere catturato e sfruttato per produrre elettricità proprio attraverso l’elettrodialisi inversa. Il gruppo di ricerca è quindi riuscito a sviluppare il primo prototipo - installato in una salina di Marsala - in grado di produrre energia elettrica da salamoie di salina e acqua salmastra, producendo una potenza di quasi 1kW, quindi un terzo dell’energia necessaria per alimentare un appartamento. Un risultato mai ottenuto prima. «Siamo consapevoli di aver varcato una nuova frontiera dello sviluppo energetico - continua Giorgio -. Siamo fieri dei risultati ottenuti in soli 4 anni di ricerca».

    Nuove membrane
    La ricerca ha del rivoluzionario, soprattutto in un periodo di crisi energetica e soprattutto poichè la tecnologia sviluppata non produce alcun tipo di emissione atmosferica. Il prototipo, peraltro, ha consentito anche di sviluppare una nuova generazione di membrane per l’elettrodialisi inversa, messa a punto da Fuijfilm nell’ambito del progetto europeo Fp7 ReaPower.

    Articolo di valentina ferrero
    Essere realisti e fare l'impossibile
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