Salve a tutti, sono nuovo del forum e spero di nn fare errori.
Lavoro come progettista per un'azienda di fotovoltaico, e sempre più alta si fa la richiesta di conversione di impianti di riscaldamento con pompe di calore.
Per quanto riguarda nuovi impianti, nessun problema...pavimenti radianti...ventilconvettori..pompa di calore, puffer, ed ok....ma la vera sfida si ha sugli impianti esistenti, normalmente dotati di radiatori in alluminio o ghisa, e caldaie a gas.
L'utilizzo di PdC ad alta temperatura (60°) non mi soddisfa del tutto visto che le temperature di mandata in un normale impianto sono di circa 65-70°, e per di più con ritorni nell'ordine dei 55-60°... allora l'utilizzo di una PdC sembrerebbe inutile.
La mia idea è: PDC che lavori a 60° su boiler d'accumulo di 700l mediante serpentina (abitazione 300m2) in uscita dal quale, caldaia esistente per il superiore salto termico fino ai 65°. Ritorno stimato intorno ai 50° all'interno del boiler.
Acqua calda sanitaria, o pescata nella parte alta del boiler (casomai boiler a doppia camera concentrica tipo 700l/150l) e mandata in caldaia per eventuale riscaldamento istantaneo. Ho qualche dubbio sulla reale condizione di esercizio e sulla possibilità di riuscire a riscaldare abitazioni con isolamenti da classe C o D...Insomma il matrimonio PDC e radiatori è possibile?????
Lavoro come progettista per un'azienda di fotovoltaico, e sempre più alta si fa la richiesta di conversione di impianti di riscaldamento con pompe di calore.
Per quanto riguarda nuovi impianti, nessun problema...pavimenti radianti...ventilconvettori..pompa di calore, puffer, ed ok....ma la vera sfida si ha sugli impianti esistenti, normalmente dotati di radiatori in alluminio o ghisa, e caldaie a gas.
L'utilizzo di PdC ad alta temperatura (60°) non mi soddisfa del tutto visto che le temperature di mandata in un normale impianto sono di circa 65-70°, e per di più con ritorni nell'ordine dei 55-60°... allora l'utilizzo di una PdC sembrerebbe inutile.
La mia idea è: PDC che lavori a 60° su boiler d'accumulo di 700l mediante serpentina (abitazione 300m2) in uscita dal quale, caldaia esistente per il superiore salto termico fino ai 65°. Ritorno stimato intorno ai 50° all'interno del boiler.
Acqua calda sanitaria, o pescata nella parte alta del boiler (casomai boiler a doppia camera concentrica tipo 700l/150l) e mandata in caldaia per eventuale riscaldamento istantaneo. Ho qualche dubbio sulla reale condizione di esercizio e sulla possibilità di riuscire a riscaldare abitazioni con isolamenti da classe C o D...Insomma il matrimonio PDC e radiatori è possibile?????
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