Salve a tutti e grazie per l'ospitalità.
Sono un ultranovizio e, confesso, fino a qualche giorno fa ignoravo del tutto persino cosa fosse un impianto radiante.
Sono in procinto di ristrutturare completamente un appartamento che si trova in Roma. Ha una superficie di circa 150 mq netti e una grande vetrata che, sicuramente, dovrà essere rifatta (al pari, ovviamente, di tutti gli altri infissi). Prevedo, inoltre, di fare anche una coibentazione interna.
L'appartamento (buona edilizia residenziale primi anni 60) ha un tradizionale impianto centralizzato on termosifoni in alluminio, recentemente integrato da contacalorie. Si trova al quinto piano di sei ed è esposto su tre lati (tranne il nord).
Il clima di Roma ed il forte irraggiamento cui è esposto l'appartamento impongono forse più "attenzione" al caldo che non al freddo.
Ho sentito dire che l'impianto a parete sarebbe la soluzione ottimale ma, ovviamente, impone forti vincoli per l'arredamento (considerate che la parete vetrata rimane ovviamente nuda).
Dovendo fare una ristrutturazione totale, potrei ovviamente prendere in considerazione la soluzione a pavimento ma ho qualche perplessità sul raffrescamento, anche considerata l'ampia superficie vetrata prospiciente la sala di quasi 40 mq (nella quale, peraltro, vorrei conservare il marmo originario).
Rimane, infine, la soluzione a soffitto, per la quale personalmente propenderei per tutta una serie di considerazioni.
Mi chiedo:
1) è indispensabile la deumidificazione;
2) è indicata per i bagni?
Grazie in anticipo per i vostri consigli e la vostra pazienza.
Sono un ultranovizio e, confesso, fino a qualche giorno fa ignoravo del tutto persino cosa fosse un impianto radiante.
Sono in procinto di ristrutturare completamente un appartamento che si trova in Roma. Ha una superficie di circa 150 mq netti e una grande vetrata che, sicuramente, dovrà essere rifatta (al pari, ovviamente, di tutti gli altri infissi). Prevedo, inoltre, di fare anche una coibentazione interna.
L'appartamento (buona edilizia residenziale primi anni 60) ha un tradizionale impianto centralizzato on termosifoni in alluminio, recentemente integrato da contacalorie. Si trova al quinto piano di sei ed è esposto su tre lati (tranne il nord).
Il clima di Roma ed il forte irraggiamento cui è esposto l'appartamento impongono forse più "attenzione" al caldo che non al freddo.
Ho sentito dire che l'impianto a parete sarebbe la soluzione ottimale ma, ovviamente, impone forti vincoli per l'arredamento (considerate che la parete vetrata rimane ovviamente nuda).
Dovendo fare una ristrutturazione totale, potrei ovviamente prendere in considerazione la soluzione a pavimento ma ho qualche perplessità sul raffrescamento, anche considerata l'ampia superficie vetrata prospiciente la sala di quasi 40 mq (nella quale, peraltro, vorrei conservare il marmo originario).
Rimane, infine, la soluzione a soffitto, per la quale personalmente propenderei per tutta una serie di considerazioni.
Mi chiedo:
1) è indispensabile la deumidificazione;
2) è indicata per i bagni?
Grazie in anticipo per i vostri consigli e la vostra pazienza.
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