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Autocostruzione casa passiva in balle di paglia

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  • Autocostruzione casa passiva in balle di paglia

    Sto studiando il progetto della mia prossima casa.
    Sarà una casa passiva con struttura lignea e tamponamento in balle di paglia. Parteciperò io stesso alla realizzazione dei lavori mentre farò intervenire delle imprese per alcune opere.

    Ecco le line guida del mio progetto:
    Materiali ecosostenibili (paglia, legno, terra, calce, pietrame...)
    Priorità all'efficienza energetica solare (serra solare, massa termica in pietrame terra o acqua)
    Rapidità dell'esecuzione
    Costi contenuti

    Ecco il dettaglio delle idee che vorrei condividere ed approfondire.

    ASPETTI BUROCRATICI
    Per il momento h contattato uno studio d'ingegneria ed un'associazione che accompagna la realizzazione di case in paglia.
    I costi prospettati andrebbero dal 5 al 12% circa del valore commerciale della casa finita. Ma si tratta di un'idea datami per telefono senza un progetto preciso.

    VOLUMETRIA DELL'ABITAZIONE
    Penso ad una casa di 140 mq circa totali. Il grosso sarebbe al pian terreno. Nel sottotetto, ricaverei 2 camere in più per gli ospiti. Il tetto sarebbe a 2 falde nel senso ovest-est. Nelle teste aggiungerei dei terrazzi, in modo da rendere tutte le zone di muro accessibili senza impalcature. Aggiungerò un disegno appena possibile.

    FONDAZIONI
    Vorrei evitare il cemento Portland. Eventualmente si potrebbe sostituire con la pozzolana forse... Pensavo al classico pietrame. Aumentandone lo spessore (1m) fungerebbe anche d accumulatore termico...

    TECNOLOGIA COSTRUTTIVA DEI MURI
    Partirei dalla realizzazione di una struttura portante interna in pilastrini di legno. La fase del montaggio sarebbe affidata ad una ditta esterna. La tamponatura in balle di paglia (indicativamente 40x35x80 cm) deve essere dissociata dalla struttura portante. Doppia fila di balle appoggiate sul lato stretto. Spessore totale della tamponatura:70cm. Intonaco interno in terra cruda e fibre vegetali dello spessore dei pilastri (circa 10cm). Finitura di malta fine (grassello e sabbia). Aggiunta di una struttura lignea esterna leggera per bloccare la tamponatura in balle di paglia. Intonaco esterno in calce.

    TETTO
    Doppio strato di balle di paglia su travi e perlinato. Telo impermeabile e travi per portar le tegole. Aggiungerò un disegno della stratigrafia.

    RISCALDMENTO
    Sarà assicurato principalmente dalla serra adiacente. L'eccesso di aria calda prodotta durante il giorno, sarà mandata tramite ventole sotto il vespaio in pietrame. Il pietrame, accumulerà il calore per poi rilasciarlo lentamente.
    Costruzione di una stufa a razzo (rocket stove) per i periodi non soleggiati.

    RIVESTIMENTI
    Terra cruda, grassello di calce, legno. Pavimenti in piastrelle di gres appoggiate a secco sopra un massetto di sabbia o risetta.

    Rimangono altri mille argomenti da trattare (impianti, falegnameria, mobili...).
    Spero di poter scambiare pareri con chi è interessato o ha già esperienza.

  • #2
    prova a cercare non molto tempo fa un'altro si voleva costruire la casa con le balle può
    darsi che ha già iniziato

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    • #3
      Ho letto velocemente il post (prometto di essere più attento al prossimo giro... ora sono di corsa )
      Due domande:
      ...2 falde nel senso ovest-est...
      Non ti converrebbe la tipologia a falde sud/nord? Ti permetterebbe in futuro di integrare con FV o ST.
      ... appoggiate a secco...
      Cioè senza colla né stucco?
      Domotica: schemi e collegamenti
      e-book Domotica come fare per... guida rapida

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      • #4
        Ciao, X quanto riguarda la stratigrafia della struttura, il problema sta tutto nella condensa interstiziale, in questo link è spiegato molto bene:Casa di paglia buona lettura.Anche io tamponerò la mia casa in paglia, al momento non mi piace il modo di intonacare le balle a spruzzo, secondo me è una pratica da evitare perchè le balle non staranno lì ferme in eterno, le microcrepe e fessurazioni saranno sempre in agguato!Per questo mi piaceva trovare una soluzione a secco con pannelli prefabbricati, ma purtroppo ne dubito la traspirabilità! Soprattutto da evitare l'osb, contrariamente a quanto si afferma sulla sua traspirabilità, l'osb è pieno zeppo di collanti e ne dubito che l'effetto tappo di tali colle lasci traspirare queste lastre!

        Per la parte burocratica.... Evita i prezzi a percentuali, il mercato immobiliare è totalmente sballato e in crisi, fatti fare un prezzo a corpo comprensivo di tutto, dalla progettazione all'accatastamento.Non ci pensi più e eviti discussioni! Ovviamente il prezzo a corpo ti da il vantaggio di trattare una cifra.... TIRA come non hai tirato mai!! X mia esperienza ci sono studi che chiedono 12 k euro.... È molto meno del 5%!!
        Ultima modifica di richiurci; 19-10-2014, 10:06. Motivo: post consecutivi

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        • #5

          Note di Moderazione: Riccardo Urciuoli


          Ho spostato questo 3d nella sezione "in casa" che mi sembra più adatta.

          Visto che esiste un altro 3d specifico sulla tamponatura:
          http://www.energeticambiente.it/sist...-pressata.html

          vi invito a non duplicare gli interventi. Qui si deve parlare di tutti gli aspetti progettuali dell'assieme edificio/impianti, quindi non tanto di stratigrafia ma delle altre scelte fatte magari anche in conseguenza dell'uso della paglia come materiale isolante (scelta di infissi e copertura, impianto di riscaldamento ecc).
          Invece l'altro 3d è più adatto per discutere delle problematiche specifiche della stratigrafia scelta (barriera vapore e condensa interstiziale, struttura portante ecc)
          Buona continuazione!

          I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
          https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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          • #6
            Stucco e colla... intendevo per le piastrelle
            Domotica: schemi e collegamenti
            e-book Domotica come fare per... guida rapida

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            • #7
              Per ciò che riguarda l'orientazione, mi sono probabilmente spiegato male. Intendo avere una falda esposta in pieno sud. Vi sarà anche una serra appoggiata.

              Per le piastrelle, intendo proprio una posa senza colla, come per i rivestimenti da esterno. Si procede con un massetto di sola sabbia o risetta (ghiaia molto fine) e si appoggiano direttamente i piastrelloni di gres. Una volta finto, non si muove più niente. Si può poi stuccare semplicemente con calce e sabbia. Gl'impianti rimangono facilmente accessibili per un'eventuale manutenzione.

              Una piccola parentesi per la stratigrafia: c'è da notare che utilizzando materiali naturali come la terra e la paglia, la gestione dell'umidità è semplificata notevolmente. Infatti questi materiali assorbono l'eccesso e lo rilasciano lentamente. Le case costruite negli USA da decenni (seppur con intonaco cementizio) non presentano alcun problema di condensa all'interno del muro.

              Per i rivestimenti, anch'io preferisco dissociare le balle di paglia dalla struttura e l'intonaco. Infatti pensavo alla seguente stratigrafia (dall'interno verso l'esterno): Intonaco di terra e fibre vegetali, arelle, struttura portante lignea in pilastrini di circa 10x10 cm, balle di paglia, struttura lignea di contenimento delle balle, arelle, intonaco di calce. I vuoti tra le strutture lignee (interne ed esterne) saranno riempiti di terra cruda. In questo modo, le balle di paglia 'lavorano' separatamente dall'intonaco.

              Per l'OSB, concordo nel dire che si tratta di un materiale da evitare, in quanto è pieno di colla, la quale sicuramente non è salutare (oltre ai problemi di traspirabilità)...

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              • #8
                Buongiorno a tutti,
                grazie per questa discussione e l'altra su questo metodo costruttivo mi ha permesso di capire meglio questo interessante opportunità, ora dato che il progetto che stiamo iniziando a creare è proprio simile a questo, eccomi qua con voi

                Volevo chiedere aggiornamenti sul progetto oggetto di questa discussione , se ci sono nuovi dettagli;
                poi 3 prime domande che mi sorgono leggendo le vostre considerazioni:

                Come fare l'intonaco non a contatto della paglia di cui avete condiviso i benefici?
                Quali idee per le fondazioni sono maturate? una architetta con cui ho parlato recentemente mi metteva all'attenzione come cemento e legno siano materiali con una relazione ben poco sinergica e in generale vorrei usare meno cemento armato possibile, recentemente un carpentiere specializzato sulle case in paglia mi consigliava dei plinti di cemento come supporto a una palafitta di fondazione in legno.
                Che tipi di legno state pensando per la struttura lignea? Il carpentiere con cui ho parlato mi proponeva il Larice, qualcuno ha considerazioni circa pro e contro rispetto ad altri?

                L'altra idea che mi sta stuzzicando è un tetto verde, magari in piano su cui mettere delle arnie, dato che per passione facciamo apicoltura biologica, che ne pensate?
                Grazie
                Giorgio
                Ultima modifica di n1ente; 16-12-2014, 16:16.

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                • #9
                  Ciao Giorgio e benvenuto!
                  Io sono ancora un po' indietro con la scelta del terreno.
                  Per l'intonaco, secondo me, quando lo stendi, toccherà per forza la paglia. Deve però avere un anima di rinforzo in fibre vegetali. Io pensavo al canniccio o arelle.
                  In questo modo, se anche la paglia dovesse muoversi, l'intonaco starebbe in piedi da solo.
                  Per le fondazioni, mi sto orientando sui gabbioni di ferro zincato da riempire di pietrame (prima grosso e poi più piccolo). Eviterei le strutture a palafitta, perché in questo modo perdi la massa termica al suolo costituita da pietrame.
                  Per il legname, mi oriento sull'abete per una questione economica. Il larice è più resistente all'umidità ma se il progetto è realizzato bene l'umidità di risalita non ci deve essere in una casa di paglia. L'abete è più economico e stabile rispetto al larice. Al limite si può usare il larice solo nella base sopra le fondazioni. Comunque penso che sia superfluo (se tutto il resto è fatto bene).

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                  • #10
                    Ciao Giorgio, Come avrai capito questo argomento nella nostra nazione, anche se usato molto fino a 200 anni fa, è pressoché VERGINE, inesplorato, molto vago e pino zeppo di scetticismo!Le tue domande sono anche le mie, e credo di tutti, una risposta matematica credo non esista. Si dice che il cemento sia il demonio vicino alla paglia, in parte è verissimo, ma non lo demonizzerei come se fosse la peste assoluta!Nel mio caso ho una struttura in cls portante a telaio classicissima, tamponerò in paglia x motivi economici. x ovvie ragioni la paglia dovrà stare vicino al cemento armato, ma non a contatto!! A diretto contatto come fasciatura di travi e pilastri inserirò uno strato di fibra di legno. Tra la tamponatura in paglia e il solaio invece metterò uno strato di bricchetti in xps (di cui ora non ricordo il nome) ad alta densità studiati appositamente per essere inseriti sotto alle tamponature tradizionali che ha la funzione di collegare il cappotto esterno con l'isolante sotto al massetto. Nel mio caso avrà la funzione di alzare le balle di paglia dal solaio in cls e di evitare così spiacevoli risalite di umidità, anche di ridurre il ponte termico. Ho scelto di fare una struttura in cls x ragioni di conformazione del terreno, dalla strada di accesso è tutto in discesa, sono stato obbligato a fare un interrato che mi fa da garage e mi eleva la struttura alla quota della strada. Quindi fatto l'interrato in cls, valutai di continuare con il legno, ma x avere le stesse prestazioni di sfasamento, il legno mi costava molto di più. Purtroppo a quei tempi nessuno parlava di paglia. Se potessi tornare indietro, sicuramente valuterei una soluzione a traliccio in legno con interposta la paglia. E cmq vai con la soluzione del carpentiere, mi piace assai, x la massa usa un riempimento di argilla! O cmq un massetto da 10 sopra al telaio in travi in lagno a mo di palafitta è sempre una bella massa.X l'intonaco ancora ad oggi non ho idea di come farlo aggrappare, sulla prefabbricazione ci sono molti dubbi di traspirazione, non nego che forse la miglior soluzione è quella di orto naturale. Mi viene solo un dubbio, ma un intonaco armato in calce di 5/6 cm pesa un botto nei confronti della struttura di paglia sottostante, ma chi lo tiene questo intonaco??? Poi, uno nei paraggi sta realizzando una pressa particolare x fare "mattoni" pressati di paglia naturale, addirittura maschiettati, questi giorni andrò in visita! Appena ho notizie pubblico qualcosa, cmq nella mia zona ho mosso un polverone con questa paglia, non nego che l'idea di qualcuno di creare un distretto della paglia x destinazione edile, creando una sorta di cooperativa di agricoltori, potrebbe essere un'idea lungimirante, soprattutto se si trova una soluzione tecnica di pressatura e distribuzione.Se avete qualche idea o soluzione condivideteta mi raccomando!

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                    • #11
                      Ciao Orto naturale e grazie del benvenuto!

                      Che differenza c'è tra canniccio e arelle? mi piacerebbe compararle bene
                      e soprattutto valutare altre opzioni, chi ne ha da proporre? Mi state convincendo che questo disaccoppiamento tra balle di paglia e intonaco potrebbe essere utile però tutti gli esempi trovati mi sembra che abbiano intonacato direttamente la paglia, o mi sbaglio? (avete link?)

                      Hai parlato all'inizio di questo concetto: massa termica in pietrame terra o acqua (intendevi pietrame per vespaio e acqua per accumulatore termico tipo boiler?)...hai link per approfondire pietrame e acqua usati come masse termiche ?

                      Gabbioni di ferro zincato non li ho proprio presenti, preferirei orientarmi su altri materiali, come mai lo stai reputando più opportuno delle altre soluzioni?

                      Grazie

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                      • #12
                        Giorgio,
                        Cannicci e arelle, credo che siano la stessa cos, o comunque la stessa tipologia di prodotti.
                        Le userei in questo modo: paglia, pilastrini di legno portanti e arelle inchiodate sui pilastrini. Lo spazio vuoto tra paglia e arelle si riempie di terra (eventualmente con fibre di paglia e ghiaia). Intonaco finale (di terra, fibre vegetali fine e sabbia) sull'esterno delle arelle (1/2 cm). Rasatura finale di grassello e sabbia (o polvere di marmo).
                        Il pietrame lo userei sotto il pavimento come un vespaio. L'acqua la userei tramite una grande vasca da mettere nella serra. Magari ci si può anche fare l'acquacultura.
                        Prova a dare un occhiata qua: Guides to designing passive solar homes
                        I gabbioni di pietre mi sembrano la soluzione più ecocompatibile, economica e veloce. Contrariamente al cemento si può costruire subito sopra.

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                        • #13
                          Ciao a tutti,
                          @Pasoel
                          grazie Pasoel (sarei venuto nella tua discussione a breve ) , condivido con te la visione su questa cultura costruttiva, la paura infatti è interagire con architetti, ingegneri senza esperienza specifica .... insomma come si fa a fare senza conoscenza?

                          L'idea di usare l'argilla dentro la palafitta intendi quasi riempirla? in effetti se non si rende funzionale, tipo legnaia come suggeriva il carpentiere, sarebbe meglio tamponarla in parte, devo studiare non ho molte idee ora.

                          Su capire come l'intonaco si "regge" sulla paglia non ho proprio nessuna esperienza diretta, al carpentiere per esempio avevo la domanda se si poteva applicare piastrelle per esempio per il bagno e lui mi ha detto assolutamente di sì, però secondo lui sarebbe stato poco furbo a causa della traspirabilità persa e quindi muffe, e avrebbe consigliato del ciotto pesto o un trattamento superficiale ,penso col smalti?, al muro in argilla che lo rende compatibile con fatto di rimanere bagnati, però se diventa impermeabile perderebbe anche la traspirabilità credo....che ne pensate?

                          Anche io sto alzando un vespaio, anzi vi annuncio che settimana prossima ci giochiamo la carta su un terreno addocchiato, perchè con l'architetto andremo a presentare il progetto a sindaco e vicesindaco per conoscere la fattibilità dal loro punto di vista.

                          E anche io sto pensando che in questo settore ci sarebbe tanto da studiare, maturare knowhow concreto e vedo un circolo virtuoso incredibile... le imprese che vanno a fornirsi dagli agricoltori, efficienza energetica e meno spreco..ma qua ci guadagniamo tutti a chi interessa

                          Sul discorso della pressa per mattoni facci sapere!! intendi fatti di sola paglia? quindi di piccole dimensioni? nn sono meglio le balle belle grosse?

                          l'architetta con cui avevo parlato mi ha mostrato il cantiere che ha fatto, una cosa piccola di 30 mt2, le fondazioni le ha fatte con mattoni in argilla! e il vespaio con vasi di argilla ,sotto sopra, comuni di piccola dimensione! e anche autoportante ...vabbè qui mi fermo perchè devo rimanere coi piedi per terra

                          @Orto Naturale
                          grazie delle spiegazioni, sulle stratificazioni verrò a scuola da te
                          la tua soluzione di serra sulla parete sud e comunque sistema passivo per portare l'aria calda in casa è proprio quello che mi interessa! ma non ho proprio cognizione di come progettare i passaggi d'aria naturali, passivi, il sito che hai linkato è una miniera di informazioni, grazie, inizio a studiare. Se hai degli esempi specifici sul passaggio dell'aria tra serra e casa postali perfavore.
                          L'idea della vasca nella serra è per accumulare energia nell'acqua e questa poi viene ceduta di notte all'ambiente interno? Ma quanta profondità vasca, dimensioni...?

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                          • #14
                            ciao a tutti,
                            aggiungo qualche considerazione a quelle già fatte nell'altro 3d da qui in poi:
                            http://www.energeticambiente.it/sist...#post119550546

                            un conto è l'autocostruzione, argomento principale di questo 3d, altro la commercializzazione.
                            Non voglio scoraggiarvi ma dare solo un'opinione da "profano".
                            Oggigiorno i prodotti edili devono essere certificati, quindi l'eventuale pressatura e comunque la realizzazione contano, e immagino debbano essere fatti in maniera ripetibile e certificati da lab specializzati.

                            Nulla di impossibile intendiamoci, ma credo sia difficile competere con prodotti industriali di larga diffusione (e se la passano male anche loro), quindi con la paglia bisogna puntare molto sull'aspetto ecologico, ma questa è veramente una ovvietà.
                            I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
                            https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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                            • #15
                              Aspetto burocratico: dopo una discussione preliminare coi tecnici del comune di Valdagno (VI) ne risulta che una casa in legno e paglia sarebbe non solo accettata ma anche benvenuta. Beneficerebbe di agevolazioni legate al risparmio energetico. Inoltre il comune ci tiene alla valorizzazione del territorio che si potrebbe avere con costruzioni a impatto ecologico 0.

                              Rivestimenti: da quello che ho capito si può piastrellare con malta di calce e sabbia (invece delle colle convenzionali). Soluzione più economica ed ecologica.
                              Alternative sono il cocciopesto o il tadelakt marocchino. L'impermeabilizzazione in generale si può ottenere con sapone, olio di lino, cera d'api...
                              Secondo me il problema della traspirabilità del muro del bagno non è un vero problema. Se un muro deve essere impermeabile, chiaramente anche la traspirabilità ne risente (anche se con l'impermeabilizzazione naturale, non al 100%). Nella zona doccia e sanitari, le piastrelle son la cosa più pratica. Il resto del bagno può anche non essere interamente piastrellato in modo da migliorare la traspirabilità. Il resto lo farà la ventilazione naturale di prese d'aria o finestre.
                              Senza piastrelle, sarà ancora più traspirante ma tua moglie di maledirà per tutto il tempo in cui ci abiterete...

                              Fondazioni: secondo me il pietrame è preferibile all'argilla cotta per via della sua maggiore massa termica. Chiaramente bisognerebbe studiare anche la coibentazione delle fondazioni (resistente all'umidità e portante). Forse vetro cellulare o altro. Da studiare...

                              Serra: mi sto orientando verso la soluzione del passaggio naturale dell'aria tramite porte e finestre. In questo modo la sera si chiudono gli scuri e i vetri per trattenere il calore. Appena possibile faccio uno schema...
                              Ultima modifica di Orto naturale; 17-12-2014, 10:52.

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                              • #16
                                Giorgio, riguardo la traspirazione della parete ti espongo la mia opinione:

                                parete lato interno traspirazione pari a ZERO / parete lato esterno traspirazione massima ammissibile!

                                brevemente ti spiego perchè, secondo me, le pareti interne devono traspirare meno possibile, il concetto è che l'umidità che si crea in un ambiente casalingo viene dalle nostre attività biologiche e giornaliere, semplicemente dormendo creiamo vapore e quindi umidità, cucinando ne produciamo a livelli industriali, facendoci la doccia in un ambiente prettamente chiuso e piccolo come il bagno domestico ne creiamo ancora di più!!!! pertanto tanto vapore immesso nell'ambiente domestico = tanta umidità assorbita dalle pareti = vai tranquillo che la paglia in mezzo se la beve tutta = nel medio e lungo periodo marcescenza della paglia!!!

                                La soluzione è favorire una traspirazione della parete dall'interno all'esterno e bloccare quella che creiamo dall'interno. Quindi barriera a vapore parete interna / freno a vapore strato esterno, sotto all'intonaco (questo per frenare l'umidità dell'ambiente esterno nei periodi di clima umido.

                                Per eliminare l'umidità prodotta dall'attività casalinga, sempre secondo mia opinione, bisogna favorire il ricambio d'aria e l'arieggiamento = una bella VMC doppio flusso con recupero del calore!!!!!!

                                Detto questo, non fasciamoci la testa con soluzioni strane o forzatamente iperecologiche, puoi andare tranquillamente con prodotti da edilizia normali, magari scegliendo materiali più ecocompatibili e salutari, come i pannelli in cartongesso o fibrogesso o pannelli prefabbricati di argilla meglio ancora (hanno la capacità di regolare l'umidità), oppure come ha fatto il mio vicino in una casa passiva in legno, ha utilizzato un primo pannello in legno multistrato con sovrapposto un pannello in cartongesso per finitura, il tutto realizzato da solo con un ottimo risultato, la sua TV da 50 pollici si tiene con un braccio avvitato alla parete!!!!!

                                Per quanto riguarda i mattoni, son sempre balle di paglia ma pressate con una macchina diversa che da una pressatura totalmente diversa, parliamo di pressioni delle big baler, con possibilità di adattare farsi le balle delle misure a piacimento, esempio: vuoi fare una stratigrafia con balla da 70cm di larghezza e 50 di altezza e 60 di lunghezza? la facciamo!

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                                • #17
                                  Ciao Pasoel. Riporto qualche dato venuto fuori dagli studi americani e non. La paglia ha la capacità d'assorbire l'umidità per brevi periodi e di rilasciarla gradualmente verso l'esterno. Non è assolutamente vero che se assorbe l'umidità poi marcirà. La prova viene anche dalle numerose case nel mondo che hanno già diversi decenni di vita alle spalle. Alcune hanno anche il seminterrato in paglia con intonaco cementizio. Vedi libro "Le case in paglia. Come costruire edifici, uffici, capanne o cottage sostenibili e sicuri utilizzando le balle di paglia".
                                  Ho visitato una casa di paglia in provincia di Venezia. Il proprietario mi ha detto che la casa ha subito un allagamento per più di dieci ore. Dopo un anno i muri erano completamente secchi ed integri. La verifica è stata fatta rompendo l'intonaco a campione.
                                  L'intonaco d'argilla è di per sé un regolatore dell'umidità. La sua associazione con la paglia ha millenni di storia in diverse parti del mondo.
                                  Altri studi sulla bioclimatica stanno ridimensionando molto l'utilizzo dei freni/barriere al vapore. In particolar modo all'interno degli ambienti perché producono un aumento eccessivo dell'umidità dell'aria. Inoltre la loro applicazione perfetta è quasi impossibile. Basta una piccola fessura non chiusa bene tra i giunti per vanificare il loro scopo. Che dire poi se si deve fare un foro nel muro? I freni al vapore nascono principalmente per sopperire ai problemi di condensa nei cappotti interni.
                                  In un muro in balle di paglia con uno spessore di 70 cm e intonaco di terra, non si forma la condensa, quindi non c'è bisogno di freni o altro.

                                  Chiaramente concordo sulla ventilazione dell'aria che si respira.

                                  Per ciò che riguarda le balle di paglia, è importante notare che (oltre certi limiti) più si aumenta la densità più diminuisce il potere isolante.

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                                  • #18
                                    però scusate... ma sul discorso condensa interstiziale c'è poco da ipotizzare o citare studi.

                                    Le norme prevedono e impongono che sia rispettata la mancanza di condensa interstiziale e/o la rievaporazione. Per una muratura tutta in paglia aiuta senz'altro il fatto che l'isolamento è distribuito e non limitato a uno strato, ma la verifica va fatta specie se la casa è in zone climatiche umide e fredde.

                                    Un freno o barriera vapore forata è da evitare, ma non è vero che un foro vanifica tutto, comunque nel muro entrerà molta meno umidità che non averli per niente (e ovviamente bisogna permetterne la fuoriuscita).

                                    Quindi ovviamente, oltre a valutare anche gli strati di contenimento / strutturali, una bella verifica Glaser bisogna farla.... ed è specifica per la struttura in esame e per dove viene edificata (non si può generalizzare)
                                    I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
                                    https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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                                    • #19
                                      Riccardo,
                                      Non dico che si devono ignorare le norme. In Italia siamo abituati alle norme per tutto! Scusa la battuta legata all'esasperazione...
                                      Le norme danno una base ma l'esperienza può insegnare altre cose. Esempio: il diagramma di Glaser può evidenziare fenomeni di condensa in certe condizioni. Magari di notte si può dunque produrre una leggera condensa ma di giorno (o appena la temperatura esterna aumenta) questa condensa si elimina facilmente proprio perché il muro è altamente traspirante.
                                      Chiaramente le norme non possono contemplare tutto e come hai detto non si può generalizzare...

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                                      • #20
                                        se avviene quello che dici il programma di simulazione lo verifica...

                                        Io non dico che l'esperienza non conti (anche se molti casi vissuti...effettivamente...dimostrano che l'esperienza "ignorante" fa danni)

                                        Io dico che se ipotizzate anche implicazioni commerciali bisogna sottostare alle regole valide per tutti. Altrimenti si cade nel "miracolistico"...

                                        Però ribadisco che per il tipo di stratigrafia probabilmente non ci sono problemi, io parlo in generale.

                                        Se si vuole vendere un manufatto, o anche solo costruirsi una casa, ci deve essere dietro il rispetto di norme UNI, una progettazione tecnica e tutto il resto.
                                        Non basta dire che il muro è "altamente traspirante", bisogna dimostrarlo coi tanti strumenti disponibili.
                                        I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
                                        https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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                                        • #21
                                          Riccardo, concordo pienamente con quello che dici. Diciamo che l'aspetto commerciale non mi interessa particolarmente (almeno per adesso).

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                                          • #22
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                                            per il tetto,personalmente ti consiglierei di informarti sulle scandole in legno Coperture in Scandole di Legno , oltre ad essere bellissime (per mè) avresti molto meno peso mq , però non ho ben idea dei costi.
                                            "non sono una persona mattiniera...penso sia perchè ho cosi tanti pensieri profondi ,che la mia mente ha bisogno di molto tempo per rigenerarsi"

                                            http://gospa87.blogspot.it

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                                            • #23
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                                              • #24
                                                Ma la durata di una casa di questo tipo è paragonabile ai 100 anni che può sopravvivere una casa in calcestruzzo oppure dopo 40-50 si infradicia ed inizia a venire giù da sola?

                                                Curiosità, visto che è fatta con materiali biodegradabili non trattati chimicamente.

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                                                • #25
                                                  Le case più vecchie risalgono a circa un secolo fa. Alcune hanno anche il seminterrato in paglia. Chiaramente sono ancora in buono stato.
                                                  La condizione indispensabile per la durata di queste case, è d'isolare perfettamente i muri dall'umidità di risalita. Cosa comunque valida per tutte le case, anche quelle in laterizio.
                                                  Materiale biodegradabile non significa poco duraturo. Basti pensare a Venezia, costruita principalmente su pali di larice.

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                                                  • #26
                                                    Un esempio interessante di fondazioni. Chiaramente l'altezza potrebbe essere ridotta. Mi piace l'idea dei sassi.

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                                                    • #27
                                                      guarda, io ti consiglio di lasciar perdere soluzioni "vetuste" , o le fondazioni singole (alias i classici travi )
                                                      in base al tipo di terreno valuti se far consolidamento con pietrisco o meno, dopo fai una getata di magrone e poi una bella platea in cls

                                                      sicuramente è la soluzione più costosa, ma le fondazioni sono le fondazioni!
                                                      "non sono una persona mattiniera...penso sia perchè ho cosi tanti pensieri profondi ,che la mia mente ha bisogno di molto tempo per rigenerarsi"

                                                      http://gospa87.blogspot.it

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                                                      • #28
                                                        Beh in effetti si può fare come dici.


                                                        Ci sono anche dei motivi per non usare il calcestruzzo.
                                                        FUNZIONALI/PRATICI:
                                                        Costi importanti, tempo per la messa in opera e d'attesa prima degl'interventi seguenti.
                                                        Trattiene l'umidità. Scarsa traspirabilità. Necessità di altre strutture per proteggere dall'umidità di risalita (vespaio con igloo).

                                                        EFFETTI SULLA SALUTE:
                                                        Il cemento armato può essere responsabile di vari squilibri elettromagnetici (effetto Faraday/antenna).

                                                        ECOLOGICI:
                                                        Il cemento non è ecosostenibile. Ha un forte impatto ambientale, sia nella produzione che nello smaltimento. Ma qui si apre un altro dibattito in cui non voglio intervenire...


                                                        Le soluzioni per le fondazioni senza cemento armato esistono. In Italia abbiamo dei capolavori d'architettura ed ingegneria. Esistono da secoli o millenni (quando non esisteva ancora il cemento Portland). E stanno ancora in piedi, anche dopo tanti terremoti.

                                                        Scusa per lo sfogo. Magari sarò obbligato anch'io ad utilizzare il cemento armato per avere il permesso dal comune, ma se posso evitarlo lo farò certamente.

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                                                        • #29
                                                          guarda ho lavorato un pò di anni in edilizia (sottofondi-ristrutturazioni) , quindi puoi capire su che costruzioni ho lavorato.
                                                          neanch'io sono un fan del cls almeno per la struttura , dovessi fare una casa farei solo il basamento in cls (platea) e il resto potrelle imbullonate poi tampono in legno.
                                                          comunque sicuramente le soluzioni ci sono , dovresti parlare con qualche ingegnere ferrato su consolidamento e simili
                                                          pensandoci su, tipo i muraglioni di contenimento (scogliere e company) le fondazioni sono quasi sempre grossi massi.
                                                          "non sono una persona mattiniera...penso sia perchè ho cosi tanti pensieri profondi ,che la mia mente ha bisogno di molto tempo per rigenerarsi"

                                                          http://gospa87.blogspot.it

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                                                          • #30
                                                            In effetti avevo parlato con un ingegnere di Brescia, specializzato in queste costruzioni. Consigliava i gabbioni da riempire sul posto con pietrame. Gli stessi che si usano per rinforzare gli argini dei fiumi.

                                                            Quindi l'idea che mi sono fatto è la seguente:
                                                            Scavo perimetrale.
                                                            Disposizioni dei tubi per il drenaggio.
                                                            Isolante sfuso contro terra (vetro cellulare o argilla espansa termopiù).
                                                            Posa e riempimento dei gabbioni.
                                                            Innalzamento dal piano di campagna tramite muretto di sassi (come nella foto precedente). Magari se i gabbioni sono già sopra il livello, si possono solo rivestire coi sassi (per una questione estetica).
                                                            Posa dell'isolante sfuso contro terra su tutta la platea.
                                                            Riempimento della platea con pietrame (funge da vespaio e da massa termica).
                                                            Stabilizzazione a secco con ghiaia di cava.
                                                            Impianti.
                                                            Massetto a secco di sabbia (o ghiaia finissima).
                                                            Posa di piastrelle a secco.


                                                            Rimane da capire come fissare ai gabbioni i travi di legno perimetrali su cui costruire i muri...

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