Recupero, riuso e riqualificazione edifici storici vincolati - EnergeticAmbiente.it

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Recupero, riuso e riqualificazione edifici storici vincolati

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  • #31
    non so dire nulla dei camini bucolici, perché se un caminetto potrebbe esserlo, un camino invece non è per niente bucolico, nè romantico... tutt'altro

    per quanto riguarda i dati di arpa, tieni conto, marcober, che per "camino" non si intende il camino o il caminetto a legna, ma qualunque "camino", inlcusi quelli che scaricano i fumi dati dal riscaldamento... a gas.
    per "camino" si intende anche il camino della raffinerie di taranto, per esempio, che da sole inquinano anche più dei trasporti, e che sono uno dei veri, grandi problem sia di inquinamento che di salute pubblica in questa regione.

    per ragionare con dati veri, e pensare anche a soluzioni, occorre distinguere fra emissioni industriali, emissioni civili, emissioni agricole come fa l'enea.

    invece che l'enel qui inquini poco è abbastanza evidente agli occhi di tutti: il tavoliere è pieno di pale eoliche, che comunque sono diffuse un po' ovunque, e ci sono vastissime zone dedicate solo al fotovoltaico.
    senza contare le centinaia di migliaia di privati che hanno il fv sul loro proprio tetto e rivendono l'energia all'enel.
    da qui il basso impatto.


    ma: quello della rapida obsolescenza di tutte le tecnologie è invece un problema serissimo, anzi uno dei principali.
    ad esempio: l'enel inquina poco perchè c'è una enorme distesa di fotovoltaico installato qui.
    bhè, io direi l'enel inquina poco "oggi", ma quando quei pannelli dovranno essere smaltiti, i conti si ribalteranno pesantemente.
    meno pesantemente solo per il fatto che tanti di questi problemi di smaltimento saranno conteggiati non a carico dell'enel, ma dei privati che all'enel hanno ceduto energia per anni.

    temo che a volte ci si lasci trasportare dalle ultime novità, senza proiettarle nel futuro.
    ben venga il termocamino con vecchi termi in ghisa, ben venga anche il camino che utilizza la sola potatura annuale che andrebbe "comunque" eliminata e, lasciata a terra a marcire, emetterebbe esattamente la stessa co2 che emette riscaldando una casa.

    comunque emetto, scaldando col camino o col termovcoamino, la stessa co2 che gli ulivi, caso particolare forse, hanno assorbito dall'aria per "generare" quei rami che poi vanno potati.
    poi quando la legna di potatura è finita, non si trova più legna in giro e nessun olivocultore va a danneggiare la sua produzioni di olio per far 10 euro vendendo un quintale di legna. ergo, non si brucia "in esubero": non ce n'è di esubero

    nessuno però dice che questo circolo che chiamerei virtuoso sia applicabile ovunque, anzi purtroppo non lo è, ma quando esiste una "patta" di questo genere è da sciocchi cercare di convincere che soluzioni diverse e più inquinanti sia a breve che a medio/lungo termine, siano da preferire "per principio".

    posto poi che ciascuno fa le scelte che preferisce, la pdc oltre a problemi di obsolescenza e di futuro smaltimento in alcune zone secondo me non è poi il massimo perchè per un funzionamento ottimale richiede un delta tra temperatura interna ed esterna che qui difficilmente le permette di avere una resa ottimale.
    poi per carità, ovvio che non necessariamente tutto deve funzionare in modo ottimale.

    ci sta però che alcune nuove tecnologie, più che il rispetto per l'ambiente tendano a "rispettare" il pil, cosa per carità comprensibile, ma il discorso deve essere allora un filo più ampio.

    ad esempio: l'inquinamento per lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici acquistati presso una azienda di singapore (dico un nome a caso), a chi viene "imputato"??
    secondo me alla azienda di singapore, infatti i produttori di fv garantiscono ritiro e smaltimento.
    questo significa che enel, con le sue distese di pannelli fv, non inquinerà al momento dello smaltimento? direi che non inquina "qui", ma "là"... ma non tenerne conto è un po' come dire "non voglio il bruciatore nel mio comune"... però se lo mettono nel comune vicino non sono affari miei.

    penso che, come diceva un utente, quello del ciclo di vita dei prodotti sia uno dei primi parametri da tenere in mente.
    poi ciascuno fa come crede, come preferisce, come ritiene essere meglio per lui.
    ma non si può dire che applicare una soluzione, che inquina mentre viene prodotta, inquina mentre viene trasportata, inquina in fase di smaltimento sia "sempre" una soluzione ottimale per l'ambiente.
    lo è se, da quando è stata prodotta a quando viene completamente smaltita ha un impatto inferiore a quello che avrebbe avuto il suo "non" utilizzo.
    poi ciascuno fa le sue scelte.
    Ultima modifica di ,morenag; 09-11-2015, 11:31.

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    • #32
      sicuramente lo scopo del forum è informare sullo scopo e l'utilizzo di materiali e apparecchiature che
      permettano il risparmio energetico uguale meno inquinamento,di cui tutti non possiamo che essere
      d'accordo,
      quando si fa disinformazione devo ribattere pur non potendomi qualificare come esperto ma come
      informato
      se qualcuno ha la muffa dietro l'isolamento interno,è chiaro che si tratta,di un lavoro fatto con
      approssimazione,la condensa può essere un problema non sono stati fatti i calcoli,poi probabilmente
      è stato posato l'isolante direttamente sulla muffa,senza rimuoverla e meglio ancora rimuovere la
      pittura che è il suo nutrimento.
      se poi ci vogliamo preoccupare dello smaltimento dei pannelli fv che sono riciclabilissimi,e pensare che
      è una una moda per poi tornare alle origini invece che una tecnologia alternativa o ponte verso sistemi
      più evoluti,allora perchè non preoccuparsi di lavatrici frigoriferi auto di tutte le tecnologie batterie ecc
      poi le soluzioni possono essere tante,usare tecnologie con più basso impatto ambientale non fare niente
      o tornare a stili di vita più primitivi,ma andarlo a spiegare a miliardi di persone

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      • #33
        Caro pox, mi sorge spontanea una domanda tanto ovvia quanto logica: come fai ad accorgerti se si forma muffa dietro al bel lavoro di coibentazione interna che hai fatto? Me lo garantisce il padreterno che si è incarnato nel mio architetto o nel mio ingegnere o nel mio termotecnico? O me lo puoi garantire tu? Mi spiace ma non lo può garantire nessuno e siccome si parla della salute e di un rischio importante per la salute, è primario rispetto al risparmio di qualche centinaio di euro all'anno. Riguardo al lavoro a casa mia, siccome io ero presente, affermo che non vi era nessuna muffa in precedenza, che il lavoro è stato fatto ad arte, che è stato steso un apposito strato di vernice antimuffa, che vi era una 'intercapedine di oltre due centimetri. Insomma, forse non la perfezione scesa in terra, ma sicuramente un lavoro ben svolto. Quindi allerta a mettere coibentazioni o cappotti interni e questa è vera informazione, altro che disinformazione!!!! Anche perché, siccome non sto consigliando altro, non ci può essere alcuna intenzione di dirottare qualcuno verso un altro prodotto. Riguardo al confronto PDC a cop 2 con prelievo di energia da Enel con relative perdite di rete versus termocamino ad acqua alimentato con potature di ulivo ( anch'io preferisco l'ulivo ) a chilometro zero o quasi, davvero bisogna vedere cosa inquina di meno, di certo non do più i miei soldi a Putin in cambio del suo gas né a ditte che estraggono petrolio e che sostengono l'altro impianto bellico mondiale... E se questo vi pare poco, vi consiglierei di andare un po' sul fronte di qualch guerra sparsa per il mondo per cambiare idea. Inoltre, forse non è un caso, che le mie spese di riscaldamento si sono ridotte del 60%. Butta via... Sul riciclo dei pannelli fv in teoria dovrebbero essere riciclabili almeno al 90%, il problema è che se venissero riciclati oggi o fra cinque anni, ve ne sarebbe tutto l'interesse a recuperare silicio e quant'altro, ma forse fra 20 anni questi materiali non interesseranno più a nessuno e allora sarà pane delle solite mafie, ahi ahi ahi...
        FV 5,76 Kwp.Auto elettrica:Nissan Leaf 24 Kw.Acs:boiler PDC 300L,Cordivari,con solare termico a CF con 5 mq di pannelli piani,tilt:61,8°.Riscaldamento:8 pdc aria/aria di cui 6 inverter con COP fra 3,6 e 5,25, integrati da un termocamino Vulcano.Piano a induzione.1 auto a metano.Asciugatrice a PDC inverter.Vetrocamera Saint Gobain selettivi/basso-emissivi 4/12/4 con Argon

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        • #34
          scusa llj,visto che stai dando dettagli sull'esecuzione del lavoro,magari dacci più elementi tipo
          quanti cm di isolante stratigrafia del muro tipo isolante in modo da capire se era possibile prevedere
          il problema della muffa se era prevedibile o un caso anomalo,è giusto portare i casi personali
          non è giusto fare delle considerazioni generali.isolamento interno è un'alternativa al cappotto esterno
          ma richiede più attenzioni

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          • #35
            miii ragazzi sta diventando un forum in cui si parla di tutto di più...

            Lucky, i cappotti inteni hanno tanti svantaggi, tra i quali la necessità di barriera vapore fatta bene (se l'analisi lo dice) ergo il tuo se ha fatto muffa NON era fatto bene.
            In effetti, per esempio, io ritengo che l'intercapedine vuota (credo sia quello che intendi) di 2 cm sia solo un male per la condensa interstiziale, non è una scelta ottimale.

            Poi un'osservazione: se le spore stanno dietro un pannello non credo facciano male, non vanno mica in giro. Il rischio CREDO è più per il muro che per le persone.

            Riguardo ciclo di vita, riciclaggio eccetera tutto va considerato immaginando il futuro, quindi immaginando una filiera seria di riciclo.

            Anni fa le batterie al Pb e i pneumatici venivano buttate ovunque...ora non più, almeno nelle zone mediamente civili d'Italia.
            I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
            https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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            • #36
              Originariamente inviato da pox1964 Visualizza il messaggio
              se poi ci vogliamo preoccupare dello smaltimento dei pannelli fv che sono riciclabilissimi,e pensare che
              è una una moda per poi tornare alle origini invece che una tecnologia alternativa o ponte verso sistemi
              più evoluti,allora perchè non preoccuparsi di lavatrici frigoriferi auto di tutte le tecnologie batterie ecc
              poi le soluzioni possono essere tante,usare tecnologie con più basso impatto ambientale non fare niente
              o tornare a stili di vita più primitivi,ma andarlo a spiegare a miliardi di persone
              non occorre affatto "tornare alle origini", basta non lasciarsi "drogare" né dalle nuove tecnologie (che domani saranno vecchie) , né dagli incentivi.

              basta dimensionarsi un fv ad hoc, rispondente alle reali necessità energetiche.
              sul mercato esistono poi, da decenni, elettrodomestici in cc che vengono utilizzati su barche, camper ecc. e sono meno "energivori" proprio perchè nati per situazioni in cui l'utilizzo della corrente deve essere oculato e che evitano la perdita di energia data dalla conversione in ac

              in realtà, l'unica cosa per cui non ho visto una soluzione meno "mangiona" è la lavatrice. se qualcuno ne sa qualcosa... gli regalo l'inverter

              di fatto, proprio perchè esiste la tecnologia, fare oggi l'uguaglianza fra luogo isolato e vita primitiva non ha senso.

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              • #37
                Appena ho tempo documento tutto meglio, anche se il lavoro di smantellamento è in progress, dato che su tre pareti e un controsoffitto per ora ho smantellato solo una parete trovando quello che ho trovato, sono ora curioso di vedere il resto. Caro Riccardo, per quanto un lavoro sia fatto bene e sia fatto in modo tecnicamente perfetto, nessuno ti garantisce che lì dietro non si formeranno muffe. Questo vorrà dire che nessuno lo può garantire. Sul fatto che poi non si crei la minima fessura o che non vi sia il minimo passaggio di aria e quindi di spore e muffe varie (buchi da cui passano i tubi dei climatizzatori o quelli per le vmc o per le prese elettriche o per le manovelle delle tapparelle o... chi più ne pensa più ne metta ) di questo credo che nessuno possa essere sicuro. Io in base alla mia esperienza reale muri e controsoffitto in cartongesso non ne metterei mai
                FV 5,76 Kwp.Auto elettrica:Nissan Leaf 24 Kw.Acs:boiler PDC 300L,Cordivari,con solare termico a CF con 5 mq di pannelli piani,tilt:61,8°.Riscaldamento:8 pdc aria/aria di cui 6 inverter con COP fra 3,6 e 5,25, integrati da un termocamino Vulcano.Piano a induzione.1 auto a metano.Asciugatrice a PDC inverter.Vetrocamera Saint Gobain selettivi/basso-emissivi 4/12/4 con Argon

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                • #38
                  beh, garanzie al cento per cento è impossibile. Però penso che Riccardo non intendesse Fatto Bene in quanto ad esecuzione ma in quanto a scelte tecniche, ovvero materiali e spessori....

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                  • #39
                    entrambe le cose...

                    Continuiamo con questo divagare? Morena avresti dovuto (puoi farlo comunque) aprirti un tuo 3d!

                    Non bisogna farsi "drogare" ma neanche diffidare delle tecnologie, quelle vere e certificate. Un conto è dubitare di dispositivi o tecnologie controverse (rifasatori, radiatori svedesi, moto perpetuo, materiali riflettenti in stratigrafia) un conto è dubitare di un cappotto, durerà decenni o secoli a seconda del materiale...

                    Lucky, mai letto i 3d sul cappotto interno? A te e soprattutto Morena suggerisco di curiosare in tutta la sezione sul risparmio energetico, con calma.

                    I cappotti interni sono meno prestazionali e più critici ma si possono fare e bene. Sicuramente è difficile o forse impossibile fare una barriera vapore perfetta, e con 10 cm di isolante interno o più qualche buco può scappare, ma c'è anche la rievaporazione dell'umidità prevista da norma e accettata.

                    Quello di cui parli tu sembrano cartongessi posati senza nessuna barriera e con cm di aria dietro, perchè l'aria ferma è un isolante discreto e soprattutto gratis, ma è quanto di peggio si possa fare come isolamento interno, e infatti l'ho sempre sconsigliato pur non essendo un esperto di cantiere nè di demolizioni.

                    Se leggete il 3d, e anche le mie realizzazioni, in interno consiglio sempre EPS o meglio (per spessori notevoli) XPS con pelle. Sigillando le fughe non si crea muffa, almeno così dice sia la teoria che la logica e l'esperienza pratica.

                    Per gli amanti dei materiali naturali... pannelli di silicato di calcio, venduti come "igroregolatori".

                    La teoria direbbe che ci vorrebbe barriera vapore lo stesso, quindi io qualche dubbio lo ho, ma se non se ne mettono 10 cm il fato che assorbono e distribuiscono l'umidità dovrebbe aiutare a evitare muffe.

                    Ora basta OT, se volete approfondire la questione umidità interstiziale ci sono un paio di 3d specifici
                    I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
                    https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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                    • #40
                      Morenag....guarda che Arpa ha scritto chiaramente che la causa è la combustione in camini domestici per riscaldamento a legna, in special modo potature di ulivo. Più mirato di così? Sembra scrivere direttamente al tuo indirizzo. Non cita mai il gas..che non emetto quasi PM10... Cita la legna di ulivo, e dice che il Pm che rileva non è di Enel perché non vi sono le sostanze che invece ci sono in quello che esce dal camino di Enel, che però % è irrilevante.

                      Se vuoi il mio parere, i pannelli oggi sono molto richiesti, da "riciclatori" rumeni o nordafricani che appunto li riciclano su altri mercati...e anche fra 20 anni, se proprio lì vorrai cambiare (ma se funzionano ancora al 80% del loro potenziale e ciò ti basta, mi chiedo perché cambiarli) , secondo me troverai gente che ti paga per portarli via ...è rimetterli magari in un campo a generare ..tanto se non te li paga, anche se poca, è sempre energia gratis, che avrà un certo valore.

                      Se oggi mi regalassero panelli che fanno il 50% del loro nominale, comunque li metterei in un campo con 4 supporti a L ...e mi faccio la pensione integrativa.

                      LLJ...cappotto interno con intercapedine? È come facevano a garantire la barriera al vapore con un'intercapedine? Dovevano mettere il pannello isolante contro parete, con pelle AL esterna e poi nastrare fughe con nastro AL...in tal modo non penso avrebbe potuto fare condensa. Comunque non vorrei essere quello fissato coi numeri, ma se faceva condensa oppure se si creavano situazioni per muffa (cioè UR oltre 75%) lo si poteva vedere con una verifica di Glaser....te l'hanno consegnata in fase di preventivo? Senza quella non si può dire che sia stato un lavoro a regola arte.
                      Ultima modifica di richiurci; 12-11-2015, 01:19.
                      CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                      • #41
                        Macober, trovare qui qualcuno che faccia i rilievi di cui mi hai ora parlato tu, credo possa accadere solo in uno stato onirico. Neppure l'ingegnere che mi ha seguito i lavori di sopraelevazione mi ha mai parlato di questa prassi. Comunque per curiosità mia appena lo vedo gliene parlo perché sono proprio curioso di vedere che mi dice. Comunque io cappotti interni di qualunque tipo non ne metterò mai più. Chiudo OT come da richiesta di Riccardo. Volevo solo dare una mano a Ligabue che aveva richiesto esperienze dirette e personali su capotti interni. Ciao ( e trattatemi bene la mia compaesana di adozione, che dice cose interessanti e nessuno nasce imparato, siamo tutti qui per imparare ( qui è un concetto lato... qui su questa terra..., ricordatevene )
                        FV 5,76 Kwp.Auto elettrica:Nissan Leaf 24 Kw.Acs:boiler PDC 300L,Cordivari,con solare termico a CF con 5 mq di pannelli piani,tilt:61,8°.Riscaldamento:8 pdc aria/aria di cui 6 inverter con COP fra 3,6 e 5,25, integrati da un termocamino Vulcano.Piano a induzione.1 auto a metano.Asciugatrice a PDC inverter.Vetrocamera Saint Gobain selettivi/basso-emissivi 4/12/4 con Argon

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                        • #42
                          zona ed edificio protetti: gli interventi da parte dei privati sia sul suolo che sugli edifici che sui manufatti presenti sono assolutamente vietati, esclusi i casi di consolidamento delle strutture, che devono comunque essere preparati, dettagliati ed approvati dal comune di pertinenza.
                          ergo: se la mia casa richiede infissi storici, con scuretti interni, quelli "devo" mettere.
                          scuretti che per altro mi creano, de facto, una bella intercapedine di aria, non tra due vetri, ma fra il vetro ed il legno che è parte integrante dell'anta.
                          poi capisco che per alcuni potrebbe essere scomodo chiudere gli scuretti interni la notte, personalmente lo trovo più comodo delle tapparelle (che per altro, molta gente non chiude nemmeno nelle notti invernali).

                          se poi dentro casa, di nascosto, qualcuno utilizza materiali non ammessi o se nascosti dal muro qualcuno propone interventi non a progetto e non approvati, onestamente il problema della legalità è loro, non mio.
                          guarda, c'è qualche incivile che si è pure fatto la piscina in zona protetta: è ben vero che "tutto si può fare".... siamo in italia

                          ma poi tante solfe a me in tema di legalità... e nessuno qui ha presente che gli alberi sono un patrimonio comune, tutelato e protetto da leggi nazionali e regionali, cosa che qui vale "specialmente" per gli ulivi e per gli alberi della macchia mediterranea, ergo non è legale espiantare un pino marittimo senza apposita verifica e successiva autorizzazione? autorizzazione che NON ti viene data con la sola motivazione che l'albero "potrebbe" creare un domani problemi alla casa?
                          non metto in dubbio l'onestà delle scelte altrui e non chiedo certo "prova" della autorizzazione, anche perchè lui forse non lo sa.
                          ma chi gli ha espiantato l'albero lo sa eccome.
                          come vedi... siamo in italia.
                          Ultima modifica di richiurci; 12-11-2015, 01:21.

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                          • #43
                            ho creato questo nuovo 3d.

                            Alcune questioni sono interessanti, e spero che Morena voglia anche descrivere più nel dettaglio cosa ha fatto.

                            Se ritenete che qualche post andava meglio nell'altro 3d o va duplicato ditemelo.

                            Rispondo a Morena.

                            In effetti avrei dovuto scrivere "il giudizio non può essere emesso perchè non abbiamo elementi sufficienti".

                            Ma non è il caso di prendersela, mai parlato di abusivismo. E' solo che a me alcune affermazioni sembrano strane.

                            Ora...non mi chiedere di andarmi a studiare nel dettaglio la norma, al limite postala tu, mi sembri preparata.

                            Ma i miei dubbi sono riguardo il fatto che in una casa tutelata si DEBBANO usare vetri singoli e non si possa isolare.

                            Io credo che la norma al limite ti PERMETTA di farlo, e non voglio giudicare certo la scelta, se sei soddisfatta hai fatto benissimo. Anche perchè c'è sempre da considerare il rapporto prezzo/prestazione, e se non hai freddo, non spendi troppo e ti piace così...

                            MA... io credo, e ripeto credo, che nessun vincolo ti possa impedire, per esempio, di mettere infissi a doppio vetro purchè esteticamente uguali ai vecchi.

                            O di isolare con un bel cappotto interno, magari fatto con materiali speciali, che io spesso critico ma in una applicazione del genere ci possono stare (silicati, aerogel ecc). A meno che ci siano, per esempio, affreschi.

                            Tutto qui, qualche dubbio riguardo le scelte fatte.

                            Per me restaurare una casa di pregio lasciandola energivora (e lo è anche se bruci scarti di ulivo) è discutibile in ogni caso. A meno che si dimostri che proprio non si può fare altrimenti
                            I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
                            https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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                            • #44
                              bhè, che dire... scomodarsi a fare un thread a parte per parlare di casa mia vuol dire essere curiosi da morire.

                              secondo qualcuno prima ero "illegale" per via della coibentazione, poi per via degli sfalci, ora per via delle finestre.
                              a quanto pare resto comunque una con una casa energivora che diffida delle nuove tecnologia...

                              e dire che ero intervenuta su un thread solo per dire che il tufo, a differenza del cemento, viene sbriciolato dalla umidità e con un cappotto interno c'è il rischio serio di rovinarsi le pareti in modo irreparabile...

                              e come ho detto anche nel thread in questione, la mia casa c'entra poco

                              ad ogni modo: la mia casa è un antica casina in tufo, con volte a stella, del finire del 700, i muri sono circa un metro, le finestre sono inserite all'interno di nicchie spesse quanto il muro, sono in legno, sono spesse svariati cm perchè nella finestra è inserito uno scuretto in legno a protezione del vetro, ovviamente apribile in modo "autonomo".
                              ha come tutte le casine il colonnato, quello lungo i 300 metri di camminamento a croce è ancora in fase di ripristino, è circondata da ben 500 metri di muro a secco alto due metri, che racchiudono i 15mila metri di uliveto secolare.
                              ho la mia zona orto racchiusa da un muretto a secco, lqualche pero, viti, un mandorlo pluricentenario, qualche pino pure secolare, querce spinose, lentisco... insomma gli alberi della macchia mediterranea che danno frescura, ma non solo.
                              ad esempio amo vedere passare i rapaci ed è stato fantastico scoprire che un rigogolo aveva fatto il nido in uno dei miei alberi.

                              spero che se ne scoprano ancora molte di perle come questa, perchè siamo solo di passaggio e le cose belle che ci hanno lasciato vanno curate e tramandate. esattamente come vanno curati e tramandati gli alberi alle generazioni che verranno.

                              sulla casa poi, che dire, io so come ci si vive, ma non so dare, come dicevo, particolari tecnici.
                              ma, anche se non è inserita nel libro perché ho avuto l'enorme lato b di trovarla in stato di semi abbandono, ti suggerisco se vuoi dettagliate informazioni sulla tipologia di casa, di acquistare il libro del professor cazzato che si chiama "paesaggi e sistemi di ville nel salento" e vedere come sono fatti i casini e le casine in tufo.
                              lì trovi dati tecnici, misure, modalità di costruzione e quant'altro e magari ti fai un'idea anche della normativa che li tutela.


                              per il resto, prima di parlare di "casa energivora" ci penserei: io non scordo che dove sono nata fa freddo, ma tu non scordare che qui fa caldo.
                              quindi:

                              1. non ho bisogno di rinfrescare perchè dentro fa fresco in modo naturale anche con caldi torridi.

                              2. per scaldare uso solo la potatura annuale dei miei ulivi, che vanno potati per questioni agronomiche

                              3. l'energia elettrica mi viene da un fv ad isola dimensionato ad hoc sulle esigenze minime, che "di più" si può sempre fare se serve, visto che già oggi ci sono tecnologie in fase avanzata di studio che rischiano di rendere obsoleti in fretta i pannelli al silicio.

                              4. l'acqua utilizzata, sia in casa che fuori, è l'acqua piovana raccolta nella cisterna.

                              la mia è certamente una situazione particolarmente fortunata, ed infatti non volevo parlare di me... ma visto che hai aperto un apposito thread, senza per altro nemmeno chiedere se io volessi parlare di casa mia... spero di essere stata esaustiva ed avere soddisfatto la tua curiosità.

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                              • #45
                                beh Morena certo che c'è curiosità!

                                Dunque... ho aperto il 3d e l'ho chiamato così, se vuoi cambiamo nome e lo chiamiamo "la scelta di Morena", "casina di tufo di Morena" o come vuoi.

                                Non voglio certo obbligarti a descrivere casa tua, infatti avevo scritto "spero voglia anche descrivere". Uno degli scopi del nuovo 3d era poterti far esporre le tue idee senza andare OT nel 3d di ligabue.

                                Io in Puglia ci ho fatto il mare per decenni, vuoi che non mi interessi? E sul terrazzino padano mi sono portato un po' di piante della mia Lucania.

                                Ora... alcune tue affermazioni sono state contestate perchè questo è un forum tecnico e la fisica non ammette "deroghe" le formule e i concetti sono sempre validi, alcune tue frasi contraddicevano nozioni certe e dimostratissime di fisica.

                                Ciò non toglie che, ripeto sempre se vuoi, potresti documentare un po' di più la tua casina, con qualche foto per esempio.

                                Alcune tecniche "antiche" di costruzione sfruttavano al meglio i materiali disponibili, ovviamente naturali, e vengono riprese da alcuni progettisti (bioarchitettura e dintorni).
                                Molti di noi resteranno convinti che si potrebbe fare "di più" o meglio con materiali moderni, ma appunto ci sono vincoli, esigenze personali e gusti personalissimi, e comunque le tue esperienze potrebbero essere utili ad altri.
                                I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
                                https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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                                • #46
                                  direi che ot era il continuo riferirsi da parte di altri a casa mia, comunque...

                                  comunque riccardo, la puglia è lunga qualche centinaio di chilometri e quindi dipende anche dalla zona.
                                  il liga ha in firma una frase di una canzone che mi ha fatto pensare che la sua casa fosse in salento.
                                  ergo io parlavo in generale di quelli che avrebbero potuto essere i problemi di una casa in tufo in salento.

                                  una minuscola infitrazione dal tetto nascosta dal cappotto rischia di danneggiare irrimediabilmente il muro.
                                  le guaine esterne, che alla minima miniinfiltrazione non vista rischiano di mangiarti le pareti.
                                  come potrebbe dire qualunque possessore di barca o di camper: l'acqua, una volta entrata, non la fermi più.
                                  vale per il truciolare delle barche e vale anche per il tufo che si sbriciola.

                                  sul resto il discorso mio era un discorso terra terra: se lo spessore delle muratura di una casa è tale da far si che, nonostante il pieno sole per tutta la giornata, il calore non fa in tempo ad arrivare all'interno, allora non ho bisogno di isolarmi per il caldo.
                                  la trasmissione della temperatura non ha il teletrasporto come in star trek, ma ha bisogno di tempo: se tale tempo è superiore a quello in cui il sole sta in cielo... dentro non fa in tempo ad arrivare il caldo.
                                  banale questione fisica.

                                  per le case in tufo, oramai l'ho ripetuto n-mila volte, il discorso non è legato quindi al materiale, infatti parlavo di pareti e quando ho detto tufo ho poi dato ragione a marco sul materiale in se stesso.

                                  poi che c'è chi ama i nuovi materiali per principio, chi non li ama per principio, esiste anche la gente come me che prende atto di quel che c'è e ai materiali che ci sono si adegua.

                                  tuttavia, per spiegare:
                                  le vecchie case in tufo (ma anche liame pajare trulli9, anche tenendo conto della grandissima e primaria necessità di rinfrescare gli ambienti, si facevano posando due murature parallele, con una intercapedine interna che veniva riempita di sassi e terra, creando uno sfasamento termico che è, tra le altre cose, utile anche in ibnverno anche se il suo scopo primario è la protezione dal caldo torrido.
                                  i tetti a volta sono in cuzzetti di tufo e in molti casi venivano riempiti con sabbia e ghiaia per rendere piano il tetto a cupola si riempiva con sabbia su cui poi andavano posate le chianche in pietra leccese come isolante. ovviamente lo spessore del riempimento del tetto varia a seconda dell'ampiezza dell'arco.
                                  ma questo è più o meno quel che so da non tecnico, ergo possono esserci anche soluzioni diverse, anche se non ne ho mai sentito parlare.

                                  sempre per via del calore, e ovviamente ovvia conseguenza dello spessore delle murature, le finestre spesso erano incassate in nicchie, le mie ad esempio sono di oltre 50 cm.
                                  le ante erano (e sono) dotate di scuretti interni per proteggersi invece dal freddo invernale.

                                  sulle mie finestre personali, la mia perplessità non era tanto la dispersione di calore, quanto la luminosità e devo dire che invece l'architetto che ha fatto il progetto ha detto bene a dire che sono molte luminose.
                                  la stanza principale, ad esempio, è 5,5 m x 4,8 m ed è illuminata da una finestrella, posta in alto in una alta nicchia ricavata nella muratura, ovviamente dotata di anta in legno interna per la notte, ma composta di soli due vetri di 30x50 cm.

                                  onestamente la dispersione di calore da una sì minuscola finestrella è risibile, in compenso la nicchia in cui è inserita crea una enorme diffusione di luce che permette, ovviamente se c'è il sole, di avere sempre la stanza tutta illuminata.
                                  in compenso le caratteristiche murature delle case salentine in tufo sono veri e propri scambiatori di calore.

                                  la mia è una casina, il recupero (non "ristrutturazione") ha ovviamente permesso impianto idrico, bagno, impianto elettrico, per il resto ci sono ad esempio se ti può interessare a livello tecnico le linee guida della regione puglia per interventi di questo tipo.
                                  non dicono ovviamente di "non" fare (sennò non avrei il bagno ), ma di "fare solo se necessario", che sono due cose un filino diverse.
                                  il "necessario" va ovviamente visto caso per caso... o meglio: casa per casa.

                                  nota che il sole invernale, anche nelle linee guida che ti allego, viene considerato "importante per l'apporto termico".
                                  di fatto è quello che dicevo parlando del mio vetrino singolo: a me d'inverno fa piacere che di giorno mi entri caldino dalla finestra
                                  http://paesaggio.regione.puglia.it/P...tti rurali.pdf
                                  Ultima modifica di richiurci; 11-11-2015, 18:49. Motivo: corretto link

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                                  • #47

                                    Note di Moderazione:

                                    Ho fatto un lungo e faticoso lavoro di pulizia.

                                    Ora la situazione è più chiara, e ne ho approfittato per aprire una nuova discussione sulle case vincolate, discussione che dovrà essere meno basata sulle classiche tecniche di efficientamento energetico ma dovrà considerare casi e tecniche costruttive particolari e tutelate da leggi speciali.

                                    Buona continuazione

                                    Riccardo

                                    I miei articoli su risparmio energetico, veicoli elettrici, batterie e altro
                                    https://www.electroyou.it/richiurci/...-miei-articoli

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