Ragazze/I, ho bisogno del vostro aiuto in quanto alcuni professionisti ascoltati non mi hanno saputo dare risposte certe.
Lo scorso anno ho acquistato una casetta da demolire e ricostruire, di diverso rispetto alla struttura attuale c'e' principalmente un piano interrato che prima non c'era e qualche altra minima differenza.
In Comune mi hanno detto da subito che per loro si tratta di ristrutturazione (senza ampliamento), ma qualche giorno fa ho letto sulla guida dell' AdE (di quest'anno) che in caso di demolizione la ricostruzione deve essere "fedele" altrimenti non si possono richiedere le detrazioni.
Ecco un estratto:
" Riguardo agli interventi di ristrutturazione edilizia ammessi al beneficio della
detrazione fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito, tra l’altro, che:
per la demolizione e ricostruzione con ampliamento, la detrazione non spetta in
quanto l’intervento si considera, nel suo complesso, una “nuova costruzione”
se la ristrutturazione avviene senza demolire l’edificio esistente e con
ampliamento dello stesso, la detrazione spetta solo per le spese riguardanti la
parte esistente in quanto l’ampliamento configura, comunque, una “nuova
costruzione”.
Ovviamente mi e' crollato il mondo addosso, sarebbero 50mila euro in meno in 10 anni rispetto al preventivato
Il commercialista interpellato non mi ha saputo dare soluzioni, lo stesso il progettista (il quale dovrebbe presentare a giorni il progetto al Comune).
L'immobile attuale e' stato finora vissuto ed e' quindi regolarmente accatastato.
1- Cosa dovrei fare per cercare di rientrarci ?
2- Ne subirebbe danno anche la detrazione per il risparmio energetico ?
3- E per il sisma bonus ?
4- Quello che accetta il comune puo' non andare daccordo con quanto dice l'AdE ?
5- E' vero che costruendo prima una parte (per es. Struttura piu' tamponatura), fare il fine lavori, e poi terminare la casa con un secondo progetto mi farebbe rientrare nelle detrazioni (per la seconda fase) ?
So' che e' un po' impicciata la situazione...
Grazie a tutti
Lo scorso anno ho acquistato una casetta da demolire e ricostruire, di diverso rispetto alla struttura attuale c'e' principalmente un piano interrato che prima non c'era e qualche altra minima differenza.
In Comune mi hanno detto da subito che per loro si tratta di ristrutturazione (senza ampliamento), ma qualche giorno fa ho letto sulla guida dell' AdE (di quest'anno) che in caso di demolizione la ricostruzione deve essere "fedele" altrimenti non si possono richiedere le detrazioni.
Ecco un estratto:
" Riguardo agli interventi di ristrutturazione edilizia ammessi al beneficio della
detrazione fiscale, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito, tra l’altro, che:
per la demolizione e ricostruzione con ampliamento, la detrazione non spetta in
quanto l’intervento si considera, nel suo complesso, una “nuova costruzione”
se la ristrutturazione avviene senza demolire l’edificio esistente e con
ampliamento dello stesso, la detrazione spetta solo per le spese riguardanti la
parte esistente in quanto l’ampliamento configura, comunque, una “nuova
costruzione”.
Ovviamente mi e' crollato il mondo addosso, sarebbero 50mila euro in meno in 10 anni rispetto al preventivato
Il commercialista interpellato non mi ha saputo dare soluzioni, lo stesso il progettista (il quale dovrebbe presentare a giorni il progetto al Comune).
L'immobile attuale e' stato finora vissuto ed e' quindi regolarmente accatastato.
1- Cosa dovrei fare per cercare di rientrarci ?
2- Ne subirebbe danno anche la detrazione per il risparmio energetico ?
3- E per il sisma bonus ?
4- Quello che accetta il comune puo' non andare daccordo con quanto dice l'AdE ?
5- E' vero che costruendo prima una parte (per es. Struttura piu' tamponatura), fare il fine lavori, e poi terminare la casa con un secondo progetto mi farebbe rientrare nelle detrazioni (per la seconda fase) ?
So' che e' un po' impicciata la situazione...
Grazie a tutti
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