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Regolazione climatica

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  • Regolazione climatica

    Come sappiamo, per gestire una regolazione climatica, si monta una sonda esterna, preferibilmente a Nord, lontana da fonti che possano turbarne la rilevazione come fumi di scarico o sistemi di ventilazione, sole diretto o zone particolarmente ventilate etc.
    Essa monitora la temperatura esterna al fine di adeguare la potenza di erogazione dell'impianto per compensare il fabbisogno energetico dell'immobile.
    Ovviamente, tale temperatura esterna, necessita di essere 'interpretata' tramite una così detta 'curva climatica'; ovvero un algoritmo che moduli la potenza termica necessaria compresa tra un minimo ed un massimo in base alla T esterna rilevata.
    L'utilizzo tipico richiede che l'impianto sia operativo H24-7/7

    Il dubbio che mi sorge è questo:
    Non sarebbe più corretto monitorare la T di ritorno dell'impianto ?
    Ovvero piuttosto che monitorare la T esterna basarsi sulla dispersione effettiva dell'immobile.
    Il fine è sempre lo stesso, ma risulterebbe più semplice trovare il punto di equilibrio corretto della T di mandata dell'impianto.

    Cosa sbaglio nel ragionamento ?
    Regolamento: http://www.energeticambiente.it/misc.php?do=vsarules

  • #2
    Secondo me non sbagli nulla, le due soluzioni in teoria sono equivalenti.

    Con la climatica fai in modo di compensare le dispersioni, che dipendono dal DT1 tra T interna e T esterna. La T interna la assumi fissa e quindi il DT1 dipende solo dalla T esterna. Una volta che hai regolato la climatica usando la T esterna come variabile la potenza istantanea che mandi compensa la dispersione istantanea. Ma la potenza che mandi dipende dal DT2 tra mandata e ritorno (se la portata è fissa), quindi in modo equivalente potresti anche regolare la mandata sulla base del ritorno....

    Solo che:

    1) la T esterna ha una maggiore dinamica del DT2, avendo un intervallo di variabilità maggiore, quindi è un miglior parametro
    2) non tutti i generatori hanno portata costante, quindi dovresti tener conto anche di variazioni di portata.
    PDC Ibrida Daikin HPU 8/35 kW . FV: 2,58 kWp, Az 0°, Tilt 26°. Solare Termico 9.6 mq Tilt 54°. Auto Volvo XC40 T5 Recharge Plug-In Hybrid

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    • #3
      Concordo con l'analisi di Sergio e aggiungo che a basarsi solo sul DT2 si rischia di avere t° ambiente non confortevoli a causa dell'inerzia insita nel radiante.
      Forse sarebbe meglio aggiungere all'algoritmo della curva climatica una variabile predittiva basata sul meteo a 2/3 giorni. In questo modo si arriva ad avere la t°ambiente giusta al momento (meteo) giusto.

      Saluti
      Il dono della fantasia è stato per me più importante della mia capacità di assimilare conoscenze (A.Einstein)

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      • #4
        Se posso aggiungere:

        1- ok per il discorso correlazione T esterna e T mandata
        2- T ritorno secondo me, nelle caldaie piu' evolute, viene correlata alla portata ed ottimizzata in modo da massimizzare la condensazione.

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