novita' cella GDPE Iorio-Cirillo ottobre 2008 - EnergeticAmbiente.it

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novita' cella GDPE Iorio-Cirillo ottobre 2008

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  • #61
    Ciao,

    vi posto una caratteristica I-V di un catodo di Mo in una soluzione 0.2M di K2CO3 sottoposto a plasma.

    Per gentile concessione dei Quantum leap.

    Come vedete, il comportamento ohmico si instaura solo dopo l'innesco.

    I dati sono stati ottenuti ripulendo gli originali dalle instabilità elettriche per meglio visualizzare il comportamento della cella.

    Come vedi gabri, bisogna integrare necessariamente.

    Ciao
    Ultima modifica di mgb2; 31-03-2010, 14:08.
    I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
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    • #62
      Carissimi Amici,

      Condivido quanto detto da MgB2 che Saluto calorosamente,..... e anche quanto detto dal caro Elettrorik che saluto con identico e rimarchevole affetto.

      Aggiungo solamente che il tempo è una seconda variabile molto importante. Prove come quella illustrata della durata di 300 secondi sono pericolose.

      Lavorando su tempi lunghi (almeno 1000 secondi) gli errori si riducono. Inoltre, può essere quasi trascurato il riscaldamento della soluzione poichè il parametro significativo diventa la quantità di acqua evaporata.

      E a questo punto, se lo sperimentatore lavora con 700 cc o ancora meglio un litro di soluzione di cella, si accorgerà che il rapporto di resa si avvicina inesorabilmente a 0,85,.....e io aggiungerei CVD.

      Una mitragliata di baci a tutti voi (la mitragliata a salve,...he....he....he...)

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      • #63
        Ciao mgb2, Ennio e tutti gli altri amici.

        Il grafico postato da mgb2 è molto interessante, anche se ha quelle due gobbette iniziali che se aumenti il rapporto tra anodo e catodo se ne vanno o si normalizzano.

        Anche i valori di tensione e corrente sono molto alti, si possono diminuire sempre aumentando il rapporto suddetto.

        Ora analizzando la curva si nota che a un certo punto si innesca il plasma e tensione e corrente crollano.

        Ma cosa succede in quell'istante?
        La spiegazione più plausibile è che da resistenza la cella si trasforma in un condensatore con il dielettrico formato dalle bolle di gas, che si formano sugli elettrodi.
        Questo dielettrico viene bucato di tanto in tando da un'arco elettrico che scarica tutti gli amper in un punto piccolissimo Fondendo la zona (Elettroerosione) e facendo consumare l'elettrodo.

        Ma succede anche qualcosa d'altro in quel'istante, ripeto se il rapporto tra anodo e catodo è molto alto, si hanno delle piccole esplosioni, io ipotizzo che siano di tipo atomico ma è una mia ipotesi.

        Ora Alimentando la cella in modo impulsivo in modo di togliere tensione dopo il picco di innesco dela plasma fregandomene di questo, e ripeto questa operazione un centinaio di volte al secondo, se le esplosioni sono di tipo atomico posso registrare un eccesso di calore nell'elettrolita.

        L'obbiezione potrebbe essere: ma cosi vai a lavorare dove il reattore ha il massimo dell'assorbimento, si è vero ma lavorando a regime impulsivo se faccio la meddia è sempre un valore più basso.

        Con l'esperimento classico si ha solo UN innesco del plasma e poi si lascia andare il plasma che non genera più esplosioni e quindi non rende in calore.

        Un cordiale saluto a tutti Gabri.

        Guardiamo se cosi è più chiaro, chi ha fatto delle prove col plasma di queste 'Esplosioni' iniziali ne avra sentite tantissime strano che nessuno si sia domandato da che parte arrivano.
        Ultima modifica di GabriChan; 05-11-2009, 17:31.
        "Non date da mangiare ai troll"
        http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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        • #64
          Caro GabriChan,
          e' proprio questo il punto.

          Se alimenti la cella a regime impulsivo sembra che il rapporto calorie in uscita rispetto all'energia elettrica in ingresso (supposto entrambi i valori misurati correttamente) aumenti spropositatamente oltre l'unità.

          E questo è falso.

          Questo tipo di comportamento della cella è stato ampiamente studiato e posso assicurarti che questa modalità di alimentazione è affetta da questa anomalia che deve essere considerata un effetto collaterale che non ha niente a che vedere con l'apparente rilevazione di energia.

          Questo accade poichè il regime impulsivo innesca nei parametri reattivi della cella condizioni di transitorio che producono una misura in difetto dell'energia elettrica applicata.

          Giocoforza, se l'energia in input viene sottostimata il rendimento ci appare più alto.

          E' un errore veramente semplice ma, solo un buon elettronico è in grado di accorgersi di questo fenomeno.

          Se provi ad osservare a regime impulsivo la cella utilizzando un oscilloscopio ad ampia banda passante (meglio se di tipo digitale) ti accorgeresti che all'inizio del fronte del gradino di commutazione appare un impulso di corrente limitato unicamente dalle possibilità di visualizzazione dell'apparecchio.

          Questo significa che in teoria (ho detto in teoria) ci troviamo di fronte ad un segnale di corrente con ampiezza infinita ma, di durata di pochi microsecondi.

          Un impulso del genere (quasi un segnale di Dirac) trasporta un quantitativo di energia (energia elettrica in ingresso) molto elevato, e questo accade ripetutamente per ogni ciclo.

          E' ovvio che poichè molti misuratori di energia hanno una banda limitata, questo segnale è completamente invisibile.

          Se io ti dicessi come ho scoperto questo fatto, non ci crederesti.
          Pensa che la resistenza di shunt del mio apparato che poteva dissipare 100 W si è fatta di fuoco un giorno.

          100 watt , dopo 1000 secondi sono pari a 100.000 Joule.

          Ecco quindi dove si riversava l'energia elettrica in ingresso che non veniva correttamente contabilizzata dai misuratori elettronici.

          Nella speranza che ti ho dato un certo aiuto ti saluto.
          Siamo qui sempre a tua disposizione, e se non riesco a risponderti subito è solo perchè sono tanti gli impegni che sono costretto ad assolvere durante il giorno.

          Se però hai notato ci sono amici qui di una competenza così elevata (certamente molto più elevata della mia) che non starai mai solo.

          Un abbraccio
          Ultima modifica di Ennio Vocirzio; 05-11-2009, 23:51.

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          • #65
            Ciao!
            MgB2 ,
            il grafico che hai postato è molto interessante! Quand'è assente il plasma, la curva I(V) mi ricorda quella dell'esperimento di Franck-Hertz:



            Tuttavia, l'esperimento era ben diverso dalla cella GDPE. Qual è il fenomeno fisico che giustifica quei max e min? Si sa che la conducibilità elettrica di una soluzione elettrolitica dipende, in modo non lineare, dalla concentrazione del soluto e dalla temperatura della soluzione. Ma bastano questi due effetti per giustificare l'andamento del tratto di curva in assenza del plasma? O, magari, c'entra qualcosa l'eccitazione degli ioni tramite urti anelastici (in blanda analogia coll'esperimento di Franck-Hertz)?

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            • #66
              Ciao Nabla,
              non ho studiato a fondo il preinnesco quindi non ti so rispondere (ma credo di più alla conducibilità che ad Hertz).
              Però, se hai voglia di verificare, e se i quantum ed ennio mi autorizzano a passarti i dati, sarò felice di darti una mano.

              Per gabri e le "esplosioni atomiche"

              ho ritrovato questi vecchi articoli che, tutti quelli che sperimentano con la GDPE dovrebbero avere ben presenti.

              http://www.overunity.it/Doc/GDPE/Ele...20surfaces.pdf

              http://www.overunity.it/Doc/GDPE/Dev...discharge).pdf

              Da tener presenti anche tutti gli altri articoli che trovate qui:

              Fusione Fredda e Trasmutazioni Nucleari by Riccardo Bennati

              nella sezione documenti.

              Ciao
              I miei file li trovate qui: http://file.webalice.it
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              • #67
                Caro Mgb2, ti saluto con tanto affetto e saluto anche l'amico Nabla.

                Da parte mia puoi pubblicare tutto quello che vuoi.

                Ovviamente bisogna assicurarsi che Quantum Leap sia d'accordo.

                Un abbraccio forte

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                • #68
                  Ciao mgb2 grazzie mille per i file gli avevo gia visti e letti.
                  Pero non spiegano il fenomeno che segnalo io che si nota prima dell'innesco del plasma.

                  Caro Ennio la tua spiegazione mi sembra molto plausibile ho sempre detto di avere dei mezzi di misura limitati.... comunque sono un buon elettronico

                  Una domande quando ti è successo della resistenza abbrostolita usavi un variak elettromeccanico o uno elettronico? se ne usavi uno elettromeccanico la spiegazine è abbastanza semplice visto che è un'induttanza andava in risonanza col l'effetto capacitivo della cella e il dirak arrivava da questo non dalla cella.

                  Io usando un parzializzatore elettronico non rilevo questo problema, considera che uso un scr da 12A senza alette di raffreddamento e rimane freddo e anche la resistenza di shount da 0,1Hom 5W rimane fredda.

                  In effetti sto pensando il modo di ottenere lo stesso effetto di "esplosione" in un modo diverso..

                  Accetto volentiere consigli
                  Un cordialissimo saluto GabriChan
                  "Non date da mangiare ai troll"
                  http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                  • #69
                    Caro GabriChan nessuna spiegazione è abbastanza semplice. Io usavo un Variac elettromeccanico ma, posso assicurarti che non vi era alcuna risonanza.

                    Mi sembrava che avessi capito che mentre effettuavo queste prove un oscilloscopio campionatore Lecroy da 1,5 GHz stava monitorando questo fenomeno proprio sulla resistenza di shunt.

                    I parzializzatori elettronici ad SCR funzionano controllando l'angolo di fase e stabiliscono l'istante di innesco del componente attivo. In questo caso come sai bene si verificano dei fronti di onda molto ripidi. La Semionda viene brutalmente portata a zero. Anche supponendo la presenza di circuiti di isteresi o eventuali filtri, converrai con me che questo modo di alimentare la cella è quasi impulsivo.

                    Per cui, questo potrebbe essere il motivo per il quale misuri anomalie energetiche (vedi mio precedente post).

                    Ti consiglio di usare un variac elettromeccanico e posso assicurarti che se effettuerai un progetto molto accurato (e tu sei un esperto) dotando il tuo sistema di un raddrizzatore provvisto di una buona batteria di condensatori, e altri accorgimenti che qui non sto a spiegare e che tu conosci, avrai di sicuro più soddisfazioni.

                    Anche se, come tutti qui abbiamo detto, poi bisogna cominciare a farsi venire qualche idea nuova.

                    Buona notte amico mio

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                    • #70
                      Caro Ennio come noterai dall'ora della risposta è ancora notte...
                      Scusami ma non sono d'accordo, il problema è che il reattore oltre a essere: una resistenza, un condensatore e un'induttanza è anche un interrutore on off che a suo malgrado continua ad oscillare.
                      Quindi se sulla linea di alimentazione c'è qualche induttanza vedi variak o trasformatore questo genererà dei "disturbi" tipo dirak che vanno a scaricarsi sul reattore, rendendo difficili e imprecise le misure.
                      Cosa che ho potuto constatare, analizzando le forme d'onda, provando con e senza trasformatore.
                      Col trasformatore notavo questo picco sia positivo che negativo, senza no,
                      poi non so se senza si generava lo stesso, ma a frequenze cosi elevate che non riuscivo ad analizzare, ma ti faccio notare che più la frequenza sale e più la potenza trasmessa diminuiscie.
                      Be nuove idee.... se il Prof. Carbone ha ragione e sono le vibrazioni e la pressione a generare le reazioni di tipo nucleare bisogna reigegnerizzare il reattore, tenendo conto anche di questo e poi alimentare a regime impulsivo e salire di molto con le frequenze...
                      Un cordialissimo saluto Gabri.
                      "Non date da mangiare ai troll"
                      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                      • #71
                        Caro GabriChan io progettavo sistemi ad SCR circa 35 anni fa, e un tempo sono stato insegnante di misure elettriche, stai tranquillo il picco Dirac (non dirak) che la mia strumentazione ha rilevato non era di risonanza, io ne sono certissimo.

                        Un abbraccio

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                        • #72
                          Carissimo Ennio assolutamente non era mia intenzione mettere in dubbio la tua preparazione, che so essere a livelli altissimi, ho semplicemente espresso un mio dubbio che ho sperimentalmente rilevato nelle mie prove.
                          Il problema per me e rilevare da che parte assiva il Dirac e valutarne l'intensità.
                          Problema risolvibile mettendo dei diodi di disaccoppiamento sull'alimentazione,
                          la domanda interessante potrebbe essere se davvero viene dal reattore da cosa è generato?
                          Un Cordialissimo saluto Gabri.
                          Sinceramente ti facevo più giovane quanti anni hai se ti va di dirlo...

                          Ha ho messo giu uno schemino, ovviamente diodi e condensatori dimensionati secondo le tensioni ed ampere in gioco.
                          File allegati
                          Ultima modifica di GabriChan; 07-11-2009, 15:28.
                          "Non date da mangiare ai troll"
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                          • #73
                            Però, secondo me, nonostante il circuito, non si riesce a distinguere tra causa ed effetto. Mi spiego. Se la cella "tira" un impulso di corrente, allora questo passa; ma anche se l'alimentazione "forza" un impulso di corrente, allora questo passa. Viceversa, se la cella tenta di forzare un impulso, allora non passa; così come se l'alimentazione tenta di tirare un impulso dalla cella, allora questo non passa.
                            Ovvero, si vedrà solo se l'impulso viaggia un un verso piuttosto che in un altro. Ma poi non sappiamo distinguere tra cosa lo imprime o cosa lo richiede.
                            Inoltre io sarei ulteriormente cauto. Un impulso molto stretto temporalmente ha uno spettro molto ampio. Quindi, forse, non è del tutto vero dire che un eventuale impulso nella direzione cella-alimentazione non si propaghi, perché da una certa frequenza in poi il diodo in inversa potrebbe essere quasi un corto. Magari passerà comunque un impulso attenuato... Che, a questo punto, sarebbe male interpretato come un impulso che si propaga nella direzione opposta.

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                            • #74
                              Cari GabriChan,
                              Assolutamente non ho pensato che tu metessi in dubbio la mia preparazione, che ti assicuro non è a livello altissimo, sono un figlio della scienza e sono un figlio molto ma molto piccino. Volevo solo deviare subito da discorsi inutili e lunghi e da ripetuti scambi di post relativi ad un problema che per me è diventato la pietra d'angolo dell'intero paradigma della cella GDPE.

                              L'impulso è la prova incontrovertibile che la cella è fondamentalmente un carico capacitivo, come tra l'altro aveva già intuito il carissimo Elettrorik.

                              L'impulso non è da abbattere o da filtrare, ma rappresenta il comportamento della cella, quindi deve essere esaminato e studiato ed è quello che ho fatto.

                              Dalla teoria dei sistemi, come sai, un sistema generico può essere esaminato applicando all'ingresso di quest'ultimo vari tipi di segnali e studiare il comportamento della sua funzione di trasferimento.

                              Quindi, è meglio lasciare evolvere l'uscita del sistema per poter comprendere il funzionamento e modellizzare una teoria. La cella GDPE è stata analizzata a regime statico, a rampa e anche all'impulso.

                              Ovviamente è giusto, e qui ti do veramente ragione, assicurarsi che non esistino problemi di risonanza o altri tipi di interferenze che possono invalidare i dati raccolti.

                              Se pazienterai un pochino i risultati di questo studio, che io sto condividendo con uno dei due ricercatori di Caserta fra poco sarà reso pubblico.

                              Però è corretto che io ti dica, come anche gli altri che sono inseriti in questa discussione possono confermarti, secondo me,.....energia da misurare non c'è ne neanche l'ombra di un joule.

                              Ovviamente potrei sbagliarmi, ma se hai letto bene le dichiarazioni che i Casertani hanno rilasciato a settembre del 2008, e il caso di trasformare e ristrutturare tutta l'impalcatura sperimentale della GDPE.

                              Tu sei un elettronico e converrai con me che è molto importante tenere tutto sotto controllo. A parte un buon progetto di insieme deve essere attentamente verificata la lunghezza dei collegamenti elettrici, i filtri, le schermature, il punti di massa telaio (SPG) e sopratutto la banda passante e la sensibilità degli strumenti di misura di energia.

                              E' cosa veramente dura e ostica.

                              Pensa che io ed Elettrorik (che è un grande elettronico), per un certo tempo abbiamo anche pensato di progettare exnovo un misuratore di energia utilizzando sofisticati operazionali che effettuavano il prodotto analogico.

                              Ma è un impresa veramente spaziale.

                              Bisogna concentrarsi invece su cose più abbordabili......
                              Oppure bisogna stravolgere gli obiettivi.

                              E qui condivido Elettrorik che propone esperimenti nel vuoto,...è un campo ancora per certi versi inesplorato.

                              Ragazzi, non perdiamo l'entusiasmo poichè l'entusiasmo è la misura della nostra vecchiaia.

                              Mi chiedi quanti anni ho,.....il mio punto debole e che non posso mentire, per l'entusiasmo ho 18 anni, per il piacere di vivere ne ho 27, per i libri letti ne ho 82, tuttavia da un punto di vista cronologico su questo pianeta sono passati poco meno di 3 cicli saros dal mio primo vagito.

                              Un grande abbraccio

                              Commenta


                              • #75
                                Originariamente inviato da Ennio Vocirzio Visualizza il messaggio
                                E qui condivido Elettrorik che propone esperimenti nel vuoto,...è un campo ancora per certi versi inesplorato.
                                Un grande abbraccio
                                Io propongo di sostituire l'alimentatore elettrico con un piccolissimo ciclotrone casalingo fatto in questo modo.
                                http://www.gencodex.com/ciclotrone.zip

                                Cosi facendo succede che la cella di Iorio e Cirillo non assorbe più elettricità, ma caso mai assorbe neutroni.
                                Tali neutroni, (rallentati dall'acqua), provocherebbero la radioattività degli elettrodi, tali elettrodi rimarrebbero radioattivi per chissà quanti secoli e quindi si potrebbero fare delle pilette atomiche che durerebbero tanti anni prima di scaricarsi.
                                i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

                                Commenta


                                • #76
                                  Carissimo Nabla,
                                  Ogni elettronico è in grado di capire molto bene la direzione di un impulso, sopratutto quando questo impulso viene rilevato su una resistenza quasi ideale come quella di uno shunt......

                                  Un grande abbraccio affettuoso a te e a tutti gli amici

                                  Commenta


                                  • #77
                                    Ciao Ennio!
                                    Originariamente inviato da Ennio Vocirzio Visualizza il messaggio
                                    L'impulso è la prova incontrovertibile che la cella è fondamentalmente un carico capacitivo
                                    Questo punto sarà approfondito e giustificato nello studio che pubblicherete?
                                    Originariamente inviato da Ennio Vocirzio Visualizza il messaggio
                                    Dalla teoria dei sistemi un sistema generico può essere esaminato applicando all'ingresso di quest'ultimo vari tipi di segnali e studiare il comportamento della sua funzione di trasferimento.
                                    Quest'è vero limitatamente ai sistemi lineari (o in un intorno "sufficientemente piccolo" di un punto d'equilibrio di un sistema non lineare). Il modello che avete identificato è a tempo-continuo o a tempo-discreto? Quanti ingressi avete considerato? E quali sono? Quante e quali uscite? Avete validato il modello?
                                    Originariamente inviato da Ennio Vocirzio Visualizza il messaggio
                                    La cella GDPE è stata analizzata a regime statico, a rampa e anche all'impulso.
                                    Non in regime sinusoidale (variando poi la frequenza)? O usando un ingresso che simula un rumore bianco?
                                    Originariamente inviato da Ennio Vocirzio Visualizza il messaggio
                                    condivido Elettrorik che propone esperimenti nel vuoto... è un campo ancora per certi versi inesplorato.
                                    Effettivamente le condizioni dell'esperimento si semplificano sensibilmente.
                                    Originariamente inviato da Ennio Vocirzio;
                                    Ogni elettronico è in grado di capire molto bene la direzione di un impulso, soprattutto quando questo impulso viene rilevato su una resistenza quasi ideale come quella di uno shunt.
                                    Sì, questo non lo metto in dubbio. Io speculavo sul fatto che individuare la direzione dell'impulso magari non implica, di conseguenza, stabilire rapporti di causa-effetto.

                                    Comunque, se le risposte alle mie domande saranno presenti nello studio che pubblicherete, allora non perdere tempo a rispondermi: aspetto la pubblicazione!
                                    Ciao e grazie.

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                                    • #78
                                      Carissimo Ennio aspetterò con ansia la pubblicazione....
                                      continuo a darti ragione per quanto riguarda l'emissione di energia nel plasma non c'è. Rimango della mia idea che se c'è emissione c'è all'innesco o addirittura prima. Cosa che poresti rilevare cercando li i neutroni... è solo un'ipotesi ovviamente.
                                      Per il vuoto, i generatori di raggi X non lavorano gia cosi?
                                      per me la direzione rimane l'acqua bisogna strecciarla e deformarla in modo che le presioni interne generino fenomeni di fusione.
                                      Secondo te come si può fare a vedere come si deforma la pressione dell'acqua al passaggio della corrente?
                                      Un cordialissimo saluto Gabri. Ha per parcondicio io ne ho un po più di due di cili di saros
                                      Ultima modifica di GabriChan; 08-11-2009, 11:50.
                                      "Non date da mangiare ai troll"
                                      http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                      • #79
                                        Innanzitutto una buona Domenica a tutti.
                                        Rispondo a Nabla:

                                        Si certamente,…per il primo punto quello che si sta preparando riguarda appunto questo problema.

                                        Per quanto riguarda il secondo punto, sono molto contento della domanda. Effettivamente carissimo Nabla il sistema cella è molto complesso da questo punto di vista. E ci sono molte condizioni operative per le quali certamente la GDPE lavora a regime non lineare. Lo studio deve necessariamente essere approssimato. Quello che conta è rispondere con una certa sicurezza ad alcune domande basilari, che sono, come converrai, quelle più importanti che tutti noi ci chiediamo. Quindi, quello che in concreto è stato effettuato e viene tuttora monitorato è una misura elettrica e calorimetria fatta nel miglior modo possibile e tenendo conto di come il sistema risponde alle sollecitazioni.
                                        L’input è sempre lo stesso e cioè la tensione applicata, per l’output invece sono stati controllati vari parametri; la corrente, la temperatura, le calorie.

                                        Per il terzo punto, ti rispondo molto direttamente. No,….nessuno studio è stato effettuato a regime sinusoidale. Sono state fatte delle semplici osservazioni nel 2004 che ricordo ancora, e che come ovviamente si può comprendere hanno dato esiti molto curiosi. Alimentando la cella a regime sinusoidale sia l’anodo che il catodo subivano il fenomeno dell’elettroluminescenza e l’efficienza energetica ( se si poteva definire tale ) misurata in quegli anni risultò bassa.

                                        Ho capito quello che intendevi per quanto riguarda l’impulso. Comunque è ovvio che l’impulso di corrente è assorbito dalla cella GDPE quindi è un effetto che riguarda la cella stessa e che dipende dal regime di alimentazione.

                                        Rispondo a GabriChan:

                                        Si,….i generatori a raggi X funzionano così,….infatti, lo studio andrebbe effettuato prendendo delle misure precauzionali. Innanzitutto mai elettroni sparati direttamente su metalli ad alto peso atomico, i raggi X si produrrebbero con più facilità (stiamo parlando nel vuoto ovviamente). In ogni caso quello che andrebbero ricercato in questo tipo di esperimenti sarebbero eventuali nuclidi trasmutati. E invece degli elettroni andrebbero usati ioni di idrogeno.

                                        Per quanto riguarda la tua domanda sull’acqua mi mette veramente fuori gioco. Non saprei risponderti. Quello che tu dici è molto interessante poichè devi sapere che l’acqua per me ha un ruolo considerevole per questi curiosi processi della materia condensata. Ma, non ho ben capito cosa intendi.
                                        Il passaggio della corrente elettrica in un elettrolita risulta avere ancora dei lati oscuri. Se proviamo ad analizzare il processo in base alla teoria attuale delle soluzioni acquose tutto sembra molto chiaro, ma, probabilmente non è così.
                                        Forse ti riferisci ai fenomeni di cavitazione ?

                                        Comunque sono molto contento di sapere che hai qualche ciclo Saros più di mè,…e mi piace leggere persone con il cervello cosi attivo. Complimenti !
                                        Ti auguro almeno altri 10 saros di buona salute……(non dico 100 perché sarebbe esagerato )
                                        Un grande abbraccio a te a Nabla e ovviamente a tutti gli altri.

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                                        • #80
                                          Ciao Ennio credo di essermi spiegato male: 2 cicli saros + 4 anni.....
                                          comunque grazzie per l'augurio...

                                          Si lo so la domanda sull'acqua e davvero difficlie, e credo come te che il punto focale sia li, io pensavo di usare la luce... far passare tra gli elettrodi un fascio luminoso poi alimentare e vedere come veniva deformato dalla diversa densità dell'acqua per trovare i livelli di tensione e corrente che innescano fenomeni di fusione.....

                                          Tornando un attimo al filtro Dirac non credi che sia comunque un'energia da raccogliere e
                                          misurare se arriva dalla celle e al limite sottrarre all'energia data per calcolarne il rendimento. Sempre per le mie prove ho notato che con il trasformatore la forma d'onda in ingresso di questo si deformava in concomitanza all'impulso indice che la cella stava
                                          assorbendo un sacco di corrente, tolto questo l'onda rimaneva perfetta.

                                          Quindo non nel vuoto ma in un recipiente pieno di hidrogeno ionizzato e sparato tramite un campo magnetico contro un materiale ricettivo?

                                          Un caro saluto a tutti. Gabri
                                          Ultima modifica di GabriChan; 08-11-2009, 18:00.
                                          "Non date da mangiare ai troll"
                                          http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                          • #81
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                                            Una prima parte di un documento relativamente alla cella Mizuno-Cirillo-Iorio-ecc è pronto da oggi su youtube.

                                            La cella Elettrolitica GDPE e le anomalie energetiche
                                            Prima Parte
                                            http://www.youtube.com/watch?v=WoSdjzETVGo
                                            Seconda Parte
                                            http://www.youtube.com/watch?v=bT2BCdFKvJk

                                            Buona Visione
                                            Un grande abbraccione a tutti

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                                            • #82
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                                              però almeno hanno tenuto aperto uno spiraglio sull probabile eccesso di energia al momento dell'innesco....
                                              Anche se sono convinto anche io che il plasma di per se non da eccessi energetici.

                                              Fai una prova molto semplice sempre se ti va di provare... alimenta la cella solo con un impulso tale da innescare il plasma e poi guarda 'con l'oscilloscopio oviamente' cosa succede e tensione 0 per i successivi 10-20 mSec e poi ne discutiamo.

                                              Ciao.
                                              Ultima modifica di GabriChan; 16-11-2009, 19:00.
                                              "Non date da mangiare ai troll"
                                              http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                              • #83
                                                Ciao a tutti, Venerdi 20 Novembre sono andato, come credo molti di voi, alla conferenza "Eppur si fonde" ed è stato un piacere conosciere di persona alcune entità del forum.... che finalmente hanno un nome e una faccia.
                                                Ho ascoltato con piacere e interesse i vari interventi, purtroppo non tutti per questioni di orari di treni... e spero verranno pubblicati i filmati al più presto.
                                                Ma torniamo all'argomento della discussione, la relazione di quantum leap è stata molto intressante, finalmente sono stati trovati dei neutroni usando la tecnica del CR39 , e anche gli eccessi energetici sono stati verificati da altri gruppi di studio, e quindi i filmati postati in precedenza non sono più validi????

                                                Comunque finalmente le cose comiciano a girare, anche la relazione del Prof. Carpinteri del politecnico di torino è stata davvero ineressante. E credo che la spiegazione tra i 2 fenomeni cioè plasma elettrolitico e compressione dei corpi solidi sia la stessa.

                                                Un' ultima nota per Quntum Leap per fare la controprova tara il variak come un trasformatore 1:1 e guarda come si comporta il plasma e poi provi senza. Semplice e indolore se il risultato è uguale vuol dire che lo stadio di alimentazione è stato dimensionato nel modo corretto, se è diverso prova a fare anche le misure calorimetriche...

                                                Ciao
                                                "Non date da mangiare ai troll"
                                                http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                • #84
                                                  Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                                                  Ciao a tutti, Venerdi 20 Novembre sono andato, come credo molti di voi, alla conferenza "Eppur si fonde" ed è stato un piacere conosciere di persona alcune entità del forum....
                                                  Ciao,
                                                  volevo parlarti a fine convegno, ma non mi sono accorto che sei andato via prima!

                                                  Comunque, scrivo qui la mia opinione sulla GDPE, alla luce di quanto sentito ad "Eppur si fonde".

                                                  Auguro al mio amico Domenico tanta fortuna, e di trovare presto quel che si aspetta dalla cella GDPE. Ma resto più propenso all'idea di Ennio.

                                                  Domenico è una persona corretta, e credo non avrà difficoltà ad ammettere che quelli che ha presentato al convegno sono solo vaghi indizi. Poche tracce di CR39 dicono molto poco, dato che esiste sempre il fondo. Occorre una calibrazione sistematica, ed un'analisi statistica fatta su molti campioni. Non credo che sia un modo efficiente di trovare 'pochi' neutroni. Funziona bene se c'è un 'burst' massivo, ma non è questo il caso. inoltre il Boro piazzato così è poco efficiente. A proposito, io avrei 'spalmato' il CR-39 con un sottile strato di sali di boro, ed avrei racchiuso il cr39 in una provetta metallica, sia per avere un filtro alle EMI (non si sa mai), sia perchè ferma meglio le alfa di fondo, mentre la 'trasparenza' ai neutroni credo sia la stessa.

                                                  Altro punto, le trasmutazioni. Gli elettronici sanno bene che c'è un procedimento fisico di purificazione degli elementi metallici, che si usa molto col silicio, basato sull'elettromigrazione spontanea delle impurità quando il metallo è tenuto ad alta temperatura. Siccome questo accade al catodo della cella, le sue impurezze intrinseche (il 98,5% di un elettrodo tig non è poi granchè) vengono 'spostate' in superficie, dove l'analisi al SEM le rileva. Questo porta a pensare ad elementi trasmutati, in realtà erano 'dentro' il catodo, impurezze tipiche della metallurgia del tungsteno.

                                                  Ultimo punto, le misure. Ritengo che le nuove misure, fatte ( si presume ) in maniera corretta ma comunque con un certo margine d'errore, portino a ridimensionare talmente tanto l'eccesso di energia da avere grossissime difficoltà a misurarla, anche con strumenti molto più sofisticati.

                                                  In merito alle critiche sull'alimentatore, mi trovo invece d'accordo con Domenico. Un generatore ideale può essere equiparato ad un generatore reale con un C in parallelo di capacità infinita. Se questa C è molto alta, l'alimentatore non si 'siede' affatto, anche se il carico (cella) 'tira' di brutto. Casomai, non vanno affatto ignorate le impedenze rappresentate dai cablaggi, che ai regimi di HF tipici della gdpe, sono impedenze piuttosto alte. Ecco allora che la cella può 'ballare' liberamente, perchè tra sé ed il generatore (che può essere reso molto stabile da una grande C in parallelo) c'é un'impedenza piuttosto alta, che le consente le oscillazioni ed i 'picchi' che sappiamo.

                                                  Certo, per non sbagliare l'ideale è fare misure A MONTE del condensatore (e del ponte diodi, ancor meglio). Così facendo, guardando il circuito al contrario, dove la cella è il generatore d'impulsi e l'alimentatore è il carico (un cortocircuito), si vede un bel circuito RC passabasso, che tiene i disturbi sulla cella, senza che essi possano arrivare al generatore (dove invece c'è solo la componente continua).

                                                  Il problema è che così facendo, di overunity non c'è nemmeno l'ombra....

                                                  Scusate il 'peso' del lungo post.
                                                  "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                  • #85
                                                    Ciao ElettroRik in effetti la conferenza ha sforato abbastanza coi tempi...
                                                    anche se spero vengano pubblicati i filmati.
                                                    Avevo il treno per tornare a casa... anche io avrei fatto volentieri 2 chiacchiere con te comunque possiamo continuare qui Concordo con te al'80% di quello che hai detto.

                                                    Per il CR39 credo tu abbia ragione non è di sicuro la prova definitiva dell'avvenuta fusione, l'ideale sarebbe riuscire a rilevare dell'elio4, ma è una cosa ancora più difficile.
                                                    Perchè dico cosi.... perchè la scarica elettrica che parte dalla bariera degli ioni positivi formati da H+ e K+ al catodo in teoria dovrebbe essere sufficente a fondere gli atomi di H in elio o comunque generare particelle velovi che fanno trasmutare il K in Ti che poi ossida.

                                                    Anche se devo notare una cosa strana, si parla sempre degli elettrodi ma dell'elettrolita mai.... un'analisi dell'elettrolita non l'ho mai vista, in teoria si dovrebbero trovare tracce almeno di titanio.
                                                    Sicuramente le impurità del catodo danno dei falsi positivi.
                                                    Quindi a logica un modo per risolvere questi problemi è evitare che il catodo fonda, e ho indicato come fare per evitare questo problema, usando una alimentazione impulsiva e interrotta proprio quando scocca la scintilla.

                                                    Be per le misure elettriche oltre all'errore degli strumenti qualche errore di misura può sicuramente esserci, il problema è la natura veramente turbolenta del fonomeno, e per l'alimentazione come ben sai inserisci un'induttanza quindi un trasformatore o un variak è come sommare la derivata negativa alla forma d'onda generata dalla cella che è gia di per se un insieme di spike, cosa che sfalsa ancora di più le letture. Be sicuramente il gruppo RC è un filtro passa basso passivo, ma considerato l'ordine di grandezza, l'estensione e le frequenze in gioco anche qualche farad di condensatori non penso bastino.

                                                    Mi stò lentamente convincendo che per avere qualsiasi tipo di trasmutazione o emissione di particelle è fondamentale avere un gran numero di elettroni accumulati nel materiale che abbassano la bariera coulombiana "cosa detta anche dal Dot.Preparata nella sua piacevolissima introduzione".
                                                    Prendi ad esempio lo studio sul marmo e il granito, il marmo è formato da carbonato di calcio per il 98% e quando lo comprimi non succede nulla si rompe e basta. Il granito è invece formato per il 75% di ossido di silicio "quarzo"che gurada caso è un materiale piezzoelettrico lo comprimi e questo per effetto della deformazione crea delle fortissime d.d.p nelle zone del granito formate dagli altri materiali che lo compongono e alla fine quando si rompe tutta l'energia elettrica accumulata si scarica generando emissioni di particelle.

                                                    Credo sinceramente che questo tipo di esperimento possa dare ancora un saccodi informazioni interessanti, ovviamente bisogna cambiare geometria e punto di vista.

                                                    Un Cordialissimo saluto GabriChan.
                                                    "Non date da mangiare ai troll"
                                                    http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                    • #86
                                                      Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                                                      l'ideale sarebbe riuscire a rilevare dell'elio4, ma è una cosa ancora più difficile.
                                                      Purtroppo questo genere di equivoci è figlio di un atteggiamento di scarsa chiarezza che in tanto tempo è stata perpetrata in questo forum, ed è la ragione per cui avevo chiesto in altri post ad alcuni 'veterani' del forum di usare terminologie differenti, purtroppo suscitando reazioni violente e nulla più.

                                                      Vedi, un conto è la reazione :
                                                      D +D = 4He, dove due deuteri 2 x (protone + neutrone) danno origine ad un nucleo di elio 4 (2 protoni e 2 neutroni)

                                                      Ed un altro è quella di cattura elettronica beta- che si ipotizza nella GDPE, dove un neutrone viene 'sintetizzato' da elettrone + protone + antineutrino.

                                                      Nel primo caso, cerchi 4He. Nel secondo, devi cercare neutroni termici (come ha esposto Cirillo).

                                                      Be sicuramente il gruppo RC è un filtro passa basso passivo, ma considerato l'ordine di grandezza, l'estensione e le frequenze in gioco anche qualche farad di condensatori non penso bastino.
                                                      Okkio! Più ti alzi in frequenza, e più ti basta una piccola capaticà.
                                                      Quindi alcune decine di migliaia di microF possono bastare per 'fermare' le pulsazioni più basse, come il pulsare della 'bolla' al catodo, che sta sopra la decina di Hz.

                                                      Mi stò lentamente convincendo che per avere qualsiasi tipo di trasmutazione o emissione di particelle è fondamentale avere un gran numero di elettroni accumulati nel materiale che abbassano la bariera coulombiana "cosa detta anche dal Dot.Preparata nella sua piacevolissima introduzione".
                                                      Anche qui c'è un equivoco. Del Giudice, grande amico del defunto Giuliano Prepatara, parlava delle reazioni nella materia condensata, ovvero del deuterio assorbito dentro il reticolo metallico del Palladio. Nel caso Gdpe, abbiamo condizioni sicuramente più 'libere', in cui valgono i diagrammi di Feynman classici di interazione tra singole particelle.

                                                      Prendi ad esempio lo studio sul marmo e il granito, il marmo è formato da carbonato di calcio per il 98% e quando lo comprimi non succede nulla si rompe e basta. Il granito è invece formato per il 75% di ossido di silicio "quarzo"che gurada caso è un materiale piezzoelettrico lo comprimi e questo per effetto della deformazione crea delle fortissime d.d.p nelle zone del granito formate dagli altri materiali che lo compongono e alla fine quando si rompe tutta l'energia elettrica accumulata si scarica generando emissioni di particelle.
                                                      Interessantissima osservazione!
                                                      Concordo.
                                                      "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                      • #87
                                                        Ciao Elettrorik replico...
                                                        Originariamente inviato da ElettroRik Visualizza il messaggio
                                                        Purtroppo questo genere di equivoci è figlio di un atteggiamento di scarsa chiarezza che in tanto tempo è stata perpetrata in questo forum, ed è la ragione per cui avevo chiesto in altri post ad alcuni 'veterani' del forum di usare terminologie differenti, purtroppo suscitando reazioni violente e nulla più.

                                                        Vedi, un conto è la reazione :
                                                        D +D = 4He, dove due deuteri 2 x (protone + neutrone) danno origine ad un nucleo di elio 4 (2 protoni e 2 neutroni)

                                                        Ed un altro è quella di cattura elettronica beta- che si ipotizza nella GDPE, dove un neutrone viene 'sintetizzato' da elettrone + protone + antineutrino.

                                                        Nel primo caso, cerchi 4He. Nel secondo, devi cercare neutroni termici (come ha esposto Cirillo).
                                                        Credo che stia qui il punto... nella cella vicino al catodo, causa l'alto campo magnetico che si forma col passaggio della corrente, si forma una zonna altamente densa che si possa considerare matria condensata con tutti nessi e connessi, quindi un'analisi dei gas prodotti sarebbe davvero interessante da fare.


                                                        Originariamente inviato da ElettroRik Visualizza il messaggio
                                                        Okkio! Più ti alzi in frequenza, e più ti basta una piccola capaticà.
                                                        Quindi alcune decine di migliaia di microF possono bastare per 'fermare' le pulsazioni più basse, come il pulsare della 'bolla' al catodo, che sta sopra la decina di Hz.
                                                        é vero però bisogna sempre trovare un compromesso fra banda passante in frequenza e linearizzazione della tensione, be oviamnte non di co che non servano, ma fare una prova con variak e senza e vedere come si comporta la cella è una prova molto facile.

                                                        Originariamente inviato da ElettroRik Visualizza il messaggio
                                                        Anche qui c'è un equivoco. Del Giudice, grande amico del defunto Giuliano Prepatara, parlava delle reazioni nella materia condensata, ovvero del deuterio assorbito dentro il reticolo metallico del Palladio. Nel caso Gdpe, abbiamo condizioni sicuramente più 'libere', in cui valgono i diagrammi di Feynman classici di interazione tra singole particelle.
                                                        Scusami è uno dei pochi difetti che ho sbaglio e non ricordo i nomi. Su questo non sono del tutto d'accordo l'acqua e un bipolo quindi è soggetto alle variazioni elettromagnetiche e se nell'elettrolisi ci fai passare correnti molto alte alche le molecole si comportano di consegnuenza e credo vadano a formarsi strutture anche molto dense dove possono esserci dei fenomeni di fusione. Avvalora questa mia ipotesi il fatto che le superfici tra anodo e catodo devono essere sbilanciate propprio per avere queste densità diverse.

                                                        Originariamente inviato da ElettroRik Visualizza il messaggio
                                                        Interessantissima osservazione!
                                                        Concordo.
                                                        Grazie Ciao
                                                        Ultima modifica di GabriChan; 22-11-2009, 15:16.
                                                        "Non date da mangiare ai troll"
                                                        http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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                                                        • #88
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                                                          Originariamente inviato da GabriChan Visualizza il messaggio
                                                          ...nella cella vicino al catodo, causa l'alto campo magnetico che si forma col passaggio della corrente, si forma una zonna altamente densa che si possa considerare matria condensata ..
                                                          Beh, mancherebbe comunque la struttura reticolare dei metalli che rendono valida la teoria di Preparata. E poi, l'idrogeno è una cosa, il deuterio è un'altra. E verò che c'è 1/6000 parti di deuterio in acqua 'normale', ma... La vedo un po' una forzatura.
                                                          "Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari." Max Planck

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                                                          • #89
                                                            Salve a tutti,
                                                            è un piacere ritrovarci qui dopo uno splendido pomeriggio dedicato al tema passato a stretto contatto ritrovando i vecchi amici e conoscendo di persona i recenti.

                                                            In effetti i problemi delle misure delle energie in ingresso e in uscita permangono. E sono perfettamente in linea con elettrorik sulla necessità di migliorare le misure, con tutti i problemi conseguenti:
                                                            - se si vuole analizzare l'energia acquisendo i valori a monte della cella (quindi inglobando nella misura gli assorbimenti del trasformatore di isolamento, del variac e del ponte raddrizzatore), come dice elettrorik, non si misura più nulla di ineterssante. Fino a che non si riesca a caratterizzare tali assorbimenti (impresa ardua), non si può dire nulla sulla cella.
                                                            - se si vuole analizzare l'energia di alimentazione in maniera precisa misurando tensione e corrente sulla cella,diviene necessario l'utilizzo di circuiterie e sistemi di acquisizione dedicati e delicati. Cio' significa di disporre di circuito adeguatamente allestito e strumentazione con frequenza di acquisizione elevata (ordine dei MHz).
                                                            Se si ricorre a questi ultimi accorgimenti si ha un notevole ridimensionamento degli eccessi energetici. Gli ultimi risultati dati dal gruppo di Favarque hanno dimostrato proprio questo, ma ciò non ha comportato la sparizione di tali eccessi.
                                                            Per ora.
                                                            La scienza è fatta così, risultati che si inseguono e si correggono man mano che le misure migliorano.
                                                            Personalmente credo che una volta che siano inquadrati i giusti parametri che innescano il giusto tipo di reazioni non ci sarà più il problema della misura 'sporca e disturbata' che si ha oggi. Fino ad allora dobbiamo continuare a ricercare l'errore, inseguire la precisione, studiare e 'smontare' il fenomeno analizzando quello che c'è.

                                                            Riguardo il CR39 i campioni che ho utilizzato si rifanno alla metodologia inventata dal prof. Fabio Cardone. Tale metodologia prevede l'impiego di acido borico 'granulare' (granulometria media : 0,5 mm) introdotto in contenitore di dimensioni opportune, al centro del quale viene inserito il campione di CR39.

                                                            Prima di fare il test con il plasma ho inviato 4 campioni presso il laboratorio di 'metrologia delle radiazioni ionizzanti' dell'ENEA Casaccia, dove i campioni sono stati esposti a un flusso di neutroni termici di 0,1 ?S/s nel seguente modo:

                                                            - il primo è stato esposto per 1 minuto
                                                            - il secondo per 5 minuti
                                                            - il terzo per 30 minuti
                                                            - il quarto NON è stato esposto (facendo così da riferimento)

                                                            Dopo che mi sono stati rispediti i campioni ho preso altri due campioni ed ho agito così:

                                                            - il primo è stato esposto a 505 sec di plasma
                                                            - il secondo è stato tenuto in laboratorio a 4 metri dalla cella, protetto in una struttura in legno

                                                            Alla fine ho 'sviluppato' i 6 campioni insieme e ne ho analizzato la superficie.
                                                            I bianchi (ovvero i campioni NON esposti) presentavano un numero pressocchè nullo di tracce, i campioni esposti al flusso calibrato presentavano una densità di tracce crescente col tempo di esposizione.
                                                            Il campione sottoposto ai 505 secondi di plasma presentava una densità di tracce assimilabile a quella del campione irradiato da flusso tarato per 5 minuti.

                                                            La differenza fra le tracce presenti nel campione sottoposto al plasma e il campione tenuto a 4 metri da esso è immediatamente visibile. Nel primo vi sono tracce, nel secondo no.
                                                            Ingrandendo le singole tracce a 1200X ho visto (e fotografato) tracce assimilabili a quelle presenti in letteratura (Roussetski, Mosier, Boss...) definite come segni lasciati dalle alfa.

                                                            Quindi, a prescindere dall'imprecisione del metodo che certamente c'è, una differenza fra tipologia di eventi balza subito agli occhi quando si confrontano i campioni non irradiati con quelli irradiati al plasma o ai neutroni noti.
                                                            E i campioni irradiati al plasma 'somigliano' a quelli sottoposti a neutroni.
                                                            Ovviamente, ci tengo a precisare, il metodo va affinato e aggiustato in ogni sua parte e c'è ancora tanto da fare nel rendere sistematici i test.
                                                            In questi giorni sto sviluppando un sistema statistico di analisi delle immagini dei campioni in modo da poter fornire dati più precisi sulle densità di tracce presenti nei miei campioni.

                                                            Però qualcosa c'era.
                                                            ?"Se pensi che una cosa sia impossibile, la renderai impossibile" (Bruce Lee)

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                                                            • #90
                                                              Originariamente inviato da ElettroRik Visualizza il messaggio
                                                              Ciao,

                                                              Beh, mancherebbe comunque la struttura reticolare dei metalli che rendono valida la teoria di Preparata. E poi, l'idrogeno è una cosa, il deuterio è un'altra. E verò che c'è 1/6000 parti di deuterio in acqua 'normale'...
                                                              Ciao la struttura reticolare è data dall'acqua addensata dal campo elettromagnetico, e alcuni atomi di idrogeno declassano per effetto degli elettroni in (p = n + mesone) quindi hai dei neutroni sparati via, che comunque sono stati rilevati da quantum leap, che possono collidere sia con l'idrogeno formando deuterio e sia col potassio formando un'isotopo.
                                                              Anche se non so le probabilita e le sezione d'urto.
                                                              In effetti i neutroni rilevati potrebbero esserre molto pochi perchè tutti gli altri vengono assorbiti dagli altri materiali o avere velocità troppo basse.

                                                              Sarebbe interessante fare delle analisi dell'elettrolita e cercare il deuterio in particolare per vedere se c'è ne una percentuale più alta o più bassa del normale. Ovviamente queste sono tutte analisi che un obbista come me non può certo fare.

                                                              Ciao Quantum Leap ti rinnovo i complimenti per il lavoro fatto....

                                                              Comunque la critica di fondo su questi esperimenti rimane e credo sia per questo che è un po snobbata... ed è la bassa produzione di energia in eccesso, se si vuole sviluppare questa tecnologia da punto di vista energetico bisogna trovare qualche altro modo per migliorare la produzione di energia, credo modificando la geometria della cella e tipo di alimentazione. Vedi studi fatti dagli isdraeliani sulla cella classica palladio, deuterio che modificando l'alimentazione della cella vedi SuperWave riescono a caricare il palladio in tempi molto brevi.

                                                              ciao.


                                                              Ciao.
                                                              Ultima modifica di GabriChan; 23-11-2009, 14:24.
                                                              "Non date da mangiare ai troll"
                                                              http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)

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