Autocostruzione di un rivelatore di neutroni - EnergeticAmbiente.it

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Autocostruzione di un rivelatore di neutroni

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  • Ciao EleKtron (he!he!he! era da parecchio che non ti sentivo...)
    allora....
    hai ragione sui diodi, anche se qualche volta si mettono delle capacità (con lo stesso scopo di equalizzare le tensioni, specie se la tensione di "partenza" non é "molto tranquilla"....non so se mi spiego...)
    poi una parolina sul tempo di recupero gliela...direi...
    specie se le frequenze di commutazione sono più alte dei comuni 50Hz (lo so che avete provato il 1n4007 e sembra funzionare,ma quello vi si mangia una buona fetta dell'energia dell'alimentatore, nel tempo di ripristino inverso !!...ehmmm...)
    scusate se ultimamente sono un pò lapidario,ma non ho molto tempo per "confenzionare" una risposta "carina"....
    (mi interessa solo che non vi "inturciniate" in "falsi problemi".....)
    mi scuserete...
    Ciao
    Mef

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    • Ciao a Tutti, e bentornati Mef ed Elektron!
      Mi pare di aver trovato la risposta alla questione che avevo lasciata aperta circa la concordanza tra la freqenza letta dell'inverter e quella calcolata. Uno svarione mio, dato anche dal fatto che sono un bel po' ruggine di circuiti accoppiati.
      il valore dell'induttanza Lp non si ottiene semplicemente sommando i valori di quelle dei due mezzi primari, bisogna pure tener conto della mutua induzione fra di essi, e dell'induttanza di dispersione associata. Dopo aver riguardato un po' la teoria e fatte altre misure sul trasf. mi pare di essere arrivato a far quadrare i conti e le misure, ma ci terrei che controllaste e suggeriste eventuali correzioni.
      Riposto ora le versioni corrette degli stessi files. I diodi utilizzati nel ponte sono BYV26E, 1000V, 75ns. Avevo anche guardato dei diodi con tensione inversa piu` elevata, ne avevo trovati da 4500V, ma considerando che con 1 euro compro 100 BYV e con 5 solo uno degli altri, ho pensato che vale la pena tentar di vedere se e quanto durano in barba alle previsioni. Per la stessa ragione non ho montato ne`partitori resistivi ne` capacitivi, stiamo a vedere che succede. Per ora, e sono in difetto rispetto al previsto (non ho diodi a sufficienza finche` a giorni non me ne arrivano di nuovi) ho un ponte teoricamente in grado di sopportare 2600V (un diodo montato tiene solo 600V) con tre diodi per braccio. Non si e` surriscaldato per effetto valanga come accadeva prima con un solo diodo per braccio, e sembra lavorare bene. Ieri ho tenuto acceso il tubetto GM per un'oretta a 1100 V circa, osservavo gli impulsi sull'oscilloscopio e tutto sembrava regolare.
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      • Ciao Mef ed Elektron!!

        Grazie per le vostre sempre preziose dritte!
        Parlo per me, a volte parto per la tangente e prendo direzioni assurde, mi è molto utile il punto di vista di qualcuno che ha una visuale più ampia e competente.
        E.. Mef, 'risposta carina'?
        Se chi ti legge è davvero interessato all'aspetto tecnico, anzichè a far bella figura, le tue risposte sono perfette. D'altronde, mi sa che chi vuol fare salotto lo abbiamo già allontanato io e bwana con dettagli tecnici esasperanti...

        L'obiettivo con bwana è spianare la strada a chi vuole autocostruire un alimentatore HT.
        Stiamo indagando i dettagli allo scopo di ridurre le possibilità di errore (gli errori li facciamo tutti lui ed io: lo so, ci stiamo comportando da egoisti, e forse anche un po' egocentrici ).

        Una volta superata la fase HT, passeremo a quella acquisizione (e lì vi daremo modo di spiegarci un sacco di cose, mef e elektron...).

        Intendo con questo dispositivo utilizzare quei tubi russi rivelatori di neutroni che ho acquistato tempo fa, ma l'idea è uno strumento del genere dello scaler, con possibilità di utilizzare diverse sonde, anche GM, regolando HT e modalità di acquisizione degli impulsi dal tubo.

        Ritengo molto importante la schermatura da interferenze elettromagnetiche, sia autogenerate (inverter HT) che esterne.

        Ciao
        lostdog

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        • Ciao a tutti!
          Dopo un bel po' passato a rompermi la testa sui modelli SPICE dei trasformatori, sono ora in grado di modellare quasi del tutto il trasformatore dell'inverter CCFL, e di conseguenza di simulare lo stesso per poi conglobarlo nell'alimentatore HV regolabile e retroazionato che e` il nostro obiettivo di breve termine. Non sono ancora del tutto soddisfatto, perche`il modello che ho generato a partire dalle misure condotte sul trasformatore reale dell'inverter si basa sul modello lineare del trasformatore, e percio` non prende in considerazione le non linearita` introdotte dal materiale ferromagnetico. Poiche` queste giocano un ruolo importante nella limitazione del fattore di amplificazione che stabilizza la frequenza di oscillazione, ne consegue che la simulazione del circuito mostra solo squegging, partenze ed arresti casuali, instabilita` nell'oscillazione. Utilizzando Magnetics Designer, ho allora provato a modellare un trasformatore equivalente. Questo programma pero` non e` adattissimo allo scopo, in quanto si presta bene alla progettazione di un trasformatore ex-novo, ma non permette di sceglierne i parametri teorici, come l'induttanza di magnetizzazione, e quindi in pratica non permette di replicare un trasformatore del quale si siano misurati i parametri. Ad ogni modo, questo e` decisamente un bel programma, perche`, nonostante i suddetti problemi, ha prodotto un modello piu` accurato del precedente (oltre agli eventuali dati costruttivi) che consente all'inverter di oscillare stabilmente. L'unico attuale difetto rilevato e` che, appunto, l'induttanza di magnetizzazione e` cosi` diversa da far oscillare l'inverter a circa un terzo frequenza. Vedremo se nei prossimi giorni mi riesce di progredire tanto da poter fare un merge fra i due modelli, in modo da perfezionare il modello che ho ricavato dal trasformatore esistente. Allego uno snapshot dell'ultima simulazione
          Dimenticavo:le costanti delle sonde amperometriche sono 1 V/mA.
          File allegati
          Ultima modifica di bwana; 05-09-2011, 02:30.

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          • Dato che il tema e` un rivelatore di neutroni, penso di fare cosa gradita segnalando che presso il venditore ebay sim0571 si possono trovare per pochi euro dei dosimetri ex esercito tedesco. Io purtroppo non conosco il tedesco, ma ho trovato un sito (in tedesco...AARGH!) che ne parla. Da quel poco che ho capito, sembrano funzionare a termoluminescenza, e vanno letti inserendoli in un particolare strumento.
            Sembrano anche rivelare gamma e neutroni. Se qualcuno piu` esperto del settore potesse postare qualcosa al riguardo, magari una descrizione comprensibile e un possibile impiego, gli sarei grato... Mef? Diavolaccio, ci puoi aiutare?
            Il link e` questo:Raketen- und Waffentechnischer Dienst (RWD) - RDC-III
            Un'ulteriore postilla: andando, al di fuori di ebay sul sito dello stesso venditore, viene offerto il lettore dei
            dosimetri e data qualche altra indicazione aggiuntiva, ma sono sempre molto poche.
            Aiut! Hilfe! Aiut! Sprechen Sie Deutsch, Bitte?
            Ultima modifica di bwana; 06-09-2011, 01:02.

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            • Ora padroneggio meglio Magnetics Designer.
              Ho imparato a forzare dei campi di progetto, per ottenere un risultato mirato.
              Sono cosi` riuscito a modellare piu` realisticamente il trasformatore dell'inverter.
              Ora la frequenza e` esatta, poiche` sono riuscito ad imporre l'induttanza di magnetizzazione che ho rilevato dalle misure sul campo.
              Purtroppo c'e` ancora qualcosa di imperfetto: le forme d'onda simulate sono ancora alquanto piu` instabili della precedente simulazione a f/3 e molto piu` distorte, piu` simili alla simulazione col modello lineare del trasf. Sembrerebbe quasi che il trasf. saturasse, ma con questi valori il trasformatore reale si comporta benissimo. Se qualcuno ha qualche suggerimento, e` pregato di farsi avanti.
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              • x bwana.....ehm.... sei certo di aver messo nel conto il traferro ?
                spesso non lo si riesce a stimare misurando l'induttanza ...con un induttanzimetro con pochi uA di corrente di test
                nel caso del tuo trasformatorino penso che il nucleo centrale abbia un ....gap ....

                hai detto ..gap ?....
                siii un gap !!...
                che l'è stu ...gap..??.....
                ho detto un gap...!!
                hai detto un ..gap?....(ad libidum sulle note di una famosa canzone ....)...he!he!he!..........

                vabbene piccolo ,ma abbastanza da non far saturare il nucleo con i tuoi valori....
                (basta un fogliettino di carta...)
                vabbè...
                per il rivelatore ......purtroppo é un integrale e non differenza fra gamma e neutroni...o altro
                serve per dare la dose media assorbita...(unità in Rem o Sievert/tempo.....tipiche unità di radioprotezione)
                (a meno che non lo si schermi dai gamma..con un foglio di piombo spesso)
                comunque per il prezzo visto in questo sito (90 euri..)
                Dosimetro Radiac Meter RDC III A
                forse vale la pena comprarlo (vi sono anche altri venditori anche se sospetto ...ri-venditori)
                e siccome so la sua complessità ...é regalato ! in più si potrebbero cannibalizzare alcune parti...fotorivelatore..ecc
                I dosimetri funzionano come é spiegato nel sito suddetto.
                Devo dire di aver fatto un pò di anni fà ...(heiiii...non così tanti...)
                l'alimentatore per uno dei primi prototipi per la datazione archeologica per termoluninescenza
                fatta da un gruppo di Fisica di Milano che l'ha brevettata (e che poi ha anche venduto in Cina...vabbè...altri tempi...)
                per i dosimetri bisogna essere certi della composizione perchè sembra che il suffisso D sia quello
                che indica la predisposizione (nei termini detti) per rilevare meglio i neutroni.
                Se può servire posso postare altre informzioni su questo..
                Ciao
                Mef
                Ultima modifica di mefistofele; 06-09-2011, 19:29.

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                • GRAZIE MEF!!
                  Allora:
                  certo, anche il trasformatore che ho progettato il col Magnetics Designer ha un traferro, che ho pure allargato io (d=2mm) , altrimenti non riuscivo a centrare il valore di induttanza prefissato. Quindi, anche se non l'ho aperto, sono convinto che pure quello dell'inverterino sia fatto allo stesso modo. D'altra parte, anch'io, quando molti anni fa mi ero divertito a fare qualcosa con le ferriti, mi ero subito reso conto che, senza un traferro che linearizzi ed eviti la saturazione, non c'e` praticamente storia. Ora posto la pagina riassuntiva dei dati calcolati del trasf. Per cercare di ridurre il problema relativo alla variazione d'induttanza causata dal variare della magnetizzazione, quando ho fatto le misure, (era l'unica cosa che potevo ancora provare) ho provato a misurare su due scale diverse, una molto alta, dell'ordine degli Henry, sperando che la corrente di misura fosse piu` alta, dato che avevo gia` notato lo stesso fenomeno su scale piu` basse. Mi ha dato un valore molto simile, tenuto conto che, a scala piu` alta, avevo minor precisione di lettura. Ma credo che comunque le letture siano state ben fatte, anche perche` ora vanno d'accordo tanto con i valori di funzionamento del circuito, tanto con quelli della simulazione. Mi resta solo questo maledetto problema di distorsione, che in certi casi (con altri modelli dello stesso trasformatore con parametri un po' diversi) sembra essere invece una modulazione dovuta al battimento con un'altra vicina frequenza. Ho pensato che dipendesse da una qualche risonanza del secondario, ma non varia inserendogli in parallelo una capacita`. Anche se fosse una capacita` parassita, la frequenza di battimento si dovrebbe alterare ugualmente introducendo un'altra capacita`, ma cosi` non sembra avvenire. Tieni presente che nel circuito reale dell'inverter non noto niente di tutto questo: e` stabile come una roccia (Oops... stavo pensando a Cardone...)
                  Le tue informazioni circa i dosimetri sono preziose: quelli che ho preso io, 2 x 5 euro, ed immagino pure gli altri che aspettano nel sito, sono appunto del tipo 260104h RDCIIID, dove immagino che 260104 indichi la data di fabbricazione. Mi sono fidato ad aprirne uno (solo dopo aver letto le descrizioni e visto le foto in rete) ed ho visto che contengono una mini provetta in vetro con al centro un cilindretto di sostanza bianza. Sembra un grosso fusibile con al posto del filo un materiale simile a quello degli ossidi usati nei catodi dei tubi. Magari si puo` riciclare per i nostri scopi.
                  Guardandolo meglio, ora che l'ho riaperto per fotografarlo, noto una laminetta, tutto intorno, eccettuata la zona anteriore, che mi sembra di piombo, spessa circa 1 mm, potrebbe servire a schermare radiazioni provenienti dalla persona (se contaminata) che lo indossa.
                  Posto anche un link, che mi ha passato lostdog, ad un sito di descrizione IN ITALIANO.
                  Dosimetro Radiac Meter RDC III A
                  File allegati
                  Ultima modifica di bwana; 07-09-2011, 10:47.

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                  • ehm...Bwana,
                    ma...ma..... sei certo di aver letto tutto il mio post ?
                    (he!he!he!.....il sito in italiano l'ho postato...prima.. ..io...!!)
                    vabbè scherzo...
                    e poi come dicevo col dosimetro solo non ci fai niente, devi avere anche tutto il misuratore,
                    a meno che non ci sia un indicazione esatta e ripetibile (nel senso che si possa ricomprare la stessa cosa) del materiale sensibile...
                    quello che non so é che si possa "resettare" in qualche modo il dosimetro..
                    (cosa che saprò a breve dato che ho comprato anche tutto il "meter")
                    con il nostro "datatore a termo-fluorescenza" si riscaldava il pezzetto a circa 800C e questo emetteva così dei lampi di fluorescenza, così facendo il pezzo perdeva i portatori intrappolati nel reticolo e quindi si "resettava" in qualche modo,
                    non so se il materiale del dosimetro germanico possa "sopravvivere" fisicamente al fornetto e quindi ritornare "vergine",
                    se così fosse sarebbe molto interessante.....
                    Ciao
                    Mef
                    P.S. per il ..gap....io ...c'ho provato...ma volevo anche imbastire... la ...gag
                    hai detto... gag ?....
                    ho detto..gag...!!.........
                    ch'é lè sta gag?............

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                    • Cazzarola!
                      Sono proprio un tonto! Il fatto e` che io funziono un po' come i processori: non accetto impegni, interruzioni, non mi guardo in giro, finche` non ho finito le cose che ho nelle "agenda". E, in questo caso, era previsto che postassi il link di lostdog...il tuo, e mi viene da ridere, l'avrei guardato dopo! Vedi che non ho bisogno di gags! le faccio gia` io!
                      Tornando alle cose serie: Ottocento gradi non sono pochi! se e` qualche sale che ha un reticolo cristallino, facile che si distrugga, e se le sue proprieta` sono connesse a questo, a non piu` rivederci! D'altra parte, fidando sulla innata parsimonia e abitudine alla pianificazione dei teutonici, mi sembrerebbe molto strano che un attrezzo costruito "per la Wermacht" non sia riutilizzabile.
                      Secondo te c'e` il modo per "stimolare" il materiale sensibile in modo da poterlo analizzare senza estrarlo dalla sua fialetta? Temo che come minimo sia igroscopico, e, conoscendo il brutto carattere del Litio e famiglia, non vorrei in qualche modo saltare in aria o bruciarmi prendendo sottogamba una sua decomposizione spontanea. Oltre al cloruro di litio, ci puo` essere qualche altro materiale piu` pericoloso, che venga utilizzato per lo stesso scopo? Ma forse mi fascio la testa inutilmente: la risposta me la dovrei dare da solo, osservando che un esercito serio non dota le sue truppe di qualcosa che, in un ambiente gia` ostile come quello bellico, puo` per caso creare problemi.
                      Scusa per la svista! E se hai qualche suggerimento circa dei tests da fare ai dosimetri (a parte il fatto che hai detto di aver comprato l'attrezzo, e quindi siamo gia` a cavallo), tests per il momento ancora del tipo con "spago e filo di ferro ruggine", proponi, proponi, che vediamo che cosa ne esce.
                      Riciao

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                      • Originariamente inviato da bwana Visualizza il messaggio
                        io funziono un po' come i processori: non accetto impegni, interruzioni
                        Avevo studiato che tutti i processori sono in grado di gestire le interruzioni.

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                        • Lo sono... se sono programmati per farlo, altrimenti, come sai, possono ignorare anche un collasso gravitazionale!
                          Ma questo, scusa, cosa c'entra col nostro thread?
                          Una battuta e` un conto, il sarcasmo e` meglio se resta a casa.
                          Per caso, invece, conosci la sigla di un transistor NPN, TO-92 60V 1A Ft 150 MHz HFE min 200
                          europeo o americano, recente, da sostituire al 2SD1616A impiegato nell'inverter?
                          Ho guardato in giro un bel po' ma non ho trovato niente di utile con caratteristiche tanto complete da poterci fare un modello SPICE.
                          Grazie.
                          Ultima modifica di bwana; 07-09-2011, 13:03.

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                          • Ciao ragazzi!

                            Sono appena tornato da un faticoso lavoro in trasferta, vi leggevo ma non potevo rispondere, causa poco tempo disponibile e connessione instabile.

                            Con più calma (sono ancora un po' frullato) interverrò più approfonditamente, per ora questo:
                            La termoluminescenza è un fenomeno fisico di emissione di luce da parte di alcuni cristalli
                            Gli elettroni in seguito all'irraggiamento naturale di radiazioni alfa, beta e gamma, rimangono stabilmente "intrappolati". In seguito al riscaldamento il materiale riceve energia che consente la "liberazione" degli elettroni: l'energia accumulata viene emessa sotto forma di fotoni (luce).
                            che ho letto nel sito che ho chiesto a bwana di postare per me, e che ha postato anche Mef.

                            Mef, a proposito.. Hai detto che hai ordinato il misuratore, non vedo l'ora di sapere se secondo te funziona per i nostri scopi, ovvero rivelare neutroni. Anche io, quando ho letto le caratteristiche, ho pensato a una foderina di piombo per il dosimetro.

                            Ciao, a presto
                            Ultima modifica di lostdog; 08-09-2011, 05:13.

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                            • per il transistor potresti usare lo ZTX651 che é un pò più prestante,essendo un 2A 80V TO92
                              della ZETEX che puoi trovare sia su RS sia su Farnel....
                              il modello spice lo trovi sul sito Zetex ,comunque é :

                              .MODEL ZTX651 NPN IS =2.218E-13 NF =.9956 BF =230 IKF=2 VAF=100 ISE=2.9E-14+NE =1.35 NR =.995 BR =56 IKR=1 VAR=30 ISC=2.971E-13 NC =1.321 RB =.04+RE =.075 RC =.069 CJC=51E-12 MJC=.42 VJC=.595 CJE=318E-12 TF =.77E-9+TR =27E-9**$

                              oppure sempre Zetex il ZTX453 che é un 1A 100V TO92:
                              .MODEL ZTX453 NPN IS=3.8E-14 NF=1.008 BF=150 IKF=2 VAF=300 XTB=1.4+ ISE=1E-14 NE=1.22 NR=1.015 BR=6 IKR=1.8 VAR=48 ISC=5E-13 NC=1.2+ RB=1 RE=0.155 RC=0.061 CJC=18E-12 MJC=0.31 VJC=0.45 CJE=65E-12+ MJE=0.34 VJE=0.7 TF=8E-10 TR=6E-7 QUASIMOD=1 RCO=17 GAMMA=1E-7 VO=20**$
                              oppure un ZTX451 1A 60 V TO92 di cui però non ho il modello Spice.
                              Per l'interrupt vi sono quelli software e quelli hardware i secondi hanno la precedenza su tutto....un pò come Voi se veniste nel mio antro....avreste subito...la mia ....attenzione....(he!he!he! sto già affilando le punte dei forconi....he!he!he!)Meffone

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                              • Grande MEF!!!

                                Guarda che lo prendiamo come un invito, sai...
                                Ci sto a pagare con un'inforcata il tuo aiuto sempre prezioso!

                                Commenta


                                • Perfetto MEF! Lo inserisco subito nel circuito e vedo come va.
                                  Io avevo trovato un Darlington in TO-92, senza troppa convinzione,
                                  ma comunque l'avevo gia` in database, e non ci ho messo molto a
                                  provarlo. Il battimento, per qualche ragione a me ignota, sembra un po'
                                  ridotto in ampiezza.
                                  E, ovviamente, ciao e "bentornato in formazione" a Lostdog!
                                  I forconi... si, be`... Ma nel tuo antro,
                                  CI SONO LE DIAVOLESSE?

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                                  • DIAVOLESSE ??
                                    MEF, dov'è questo tuo antro?

                                    Ho fatto un po' di ricerca e di riflessione sul RDC3A. (mef e bwana, correggetemi se dico castronerie)

                                    In primo luogo, il prodotto così come è venduto non permette più misure assolute, in quanto una condizione imposta per la vendita ai civili è stata la rimozione della sorgente di calibrazione (suppongo fosse una debole sorgente gamma).
                                    Questo si può aggirare, immagino, utilizzando una propria sorgente calibrata. Ma lo scopo è rilevare i neutroni, quindi ritorniamo alla sorgente di neutroni (Mef, aiuto.. (a proposito, ho recuperato un sensore di fumo ad americio, libera vendita all'estero, appena ho tempo per fare le cose bene lo apro e vedo se mettendoci sopra un pezzo di lega rame/berillio succede qualcosa... Ma prima necessito del rivelatore di neutroni..)).
                                    In ogni caso, nota la relazione tra sensibilità ai gamma e ai neutroni, dovrebbe essere un semplice calcolo matematico... Ma non ho ancora voglia e tempo di tradurre i manuali in tedesco... (Uso il traduttore di google, non fatevi strane idee su di me..)

                                    Poi, mi sono chiesto... Come fanno a scaldare il composto interno per effettuare la misurazione? Perchè l'unico modo per misurare è riscaldare, e quindi resettare il dosimetro, giusto?
                                    Bwana dice che il dosimetro somiglia a un grosso fusibile. E ipotizzo che l'apparecchio di misura faccia passare una corrente attraverso gli elettrodi e in questo modo scaldi l'interno.
                                    la corrente massima assorbita dal misuratore è di 2,5A in un range 10,8-33,6V. Un po' pochini, a occhio, per scaldare il dosimetro a 800 gradi, ma dalle foto non capisco quanto è grande... Magari bastano...

                                    In effetti, l'oggetto per quella cifra sembra interessante, visto che se ho ben capito dentro c'è un amplificatore di luce, simile a quelli usati negli scintillatori... Si potrebbe usare per altri scopi, immagino...
                                    Mef, ci posti maggiori dettagli sull'impiego e sugli eventuali altri scopi?

                                    Per ora è tutto, vado a godermi l'alba...
                                    Ciao
                                    lostdog

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                                    • Complimenti Lostdog! Hai fatto un'ottima osservazione!
                                      Cosi` si che e` bello lavorare in squadra!
                                      E io che mi lambiccavo il cervello pensando ad astrusi sistemi a radiofrequenza!
                                      Ho immediatamente riaperto il dosimetro, e ti posso confermare che ha una resistenza di 11 Ohm.
                                      Peraltro, un ulteriore osservazione ravvicinata mi fa pensare che l'interno deva essere sotto vuoto, poiche` fra il dosimetro e la lamina che penso faccia da schermo (riguardandola, e` spessa circa 0.7 mm, non riesco a misurarla col calibro senza estrarre il "fusibile" e danneggiare permanentemente l'alloggiamento, e, segnandola con una punta, conferma l'idea del piombo)e` inteposto un foglietto di materiale gommoso, spesso circa 1/2 mm, azzurro, simile a quello che si vede in certi dissipatori da integrati, che si potrebbe descrivere come un panno vileda miniaturizzato. Ora, questo materiale, secondo me si brucia molto prima di raggiungere 800 C. E l'unico modo per impedire che bruci e` di circondare l'elemento riscaldante col vuoto, almeno finche` non si scaldano i "cappellotti" del "fusibile". Potrebbe anche darsi che la corrente di riscaldamento venga impulsata con un duty cycle molto stretto, determinando un elevato innalzamento istantaneo di temperatura nelle zone attraversate da corrente, sufficiente (?) ad innescare la termoluminescenza, senza per questo portare la potenza termica irradiata a valori tali da danneggiare il "vileda". Ora che guardo meglio, la tua supposizione sembra anche confermata da quanto vedo cercando all'interno dei cappellotti, per capire come e` montato il "filo" del fusibile. Sembra proprio un catodo a riscaldamento indiretto: contrariamente a quanto mi era sembrato in un primo momento, non si tratta di un cilindretto di materia bianca, ma di una PASTA bianca dalla quale si vede spuntare verso il cappellotto una specie di molla, o piu` facilmente, di resistenza a filo. E se e` cosi`, allora e` evidente che, come nei tubi, il filamento puo` raggiungere anche temperature elevate senza che per questo l'involucro esterno superi di molto la temperatura ambiente. Con questo metodo di riscaldamento avrebbero pure un modo intrinseco di conoscere la temperatura raggiunta, misurando la variazione di resistenza per mezzo della variazione della caduta di tensione.
                                      A questo punto mi sento anche autorizzato a supporre che la pasta sia stata cotta, trasformandola in una specie di porcellana, e questo mi conduce a pensare che il suo comportamento non cambi se non dopo molti cicli di temperatura.
                                      Le dimensioni del "fusibile" sono le seguenti:lunghezza totale: 25 mm, lunghezza cappellotti: 8 mm, diametro cappellotti: 7 mm, lunghezza finestra esposizione (tubo di vetro esposto): 9 mm, al quale forse va sottratto un anello di 1.5 mm di larghezza, spesso 0.2 mm che si estende da un cappellotto, interposto fra vetro e cappellotto, fatto di una resina color grigio piombo. il tubo di vetro ha un diametro esterno di 5.6 mm e non e` saldato ai capellotti al termine della finestra, ma risulta coassiale con loro. Probabilmente fissato agli estremi.
                                      Le misure dell'elemento interno sono stimate, non potendolo estrarre dal dosimetro. E` costituito da una bacchetta di materiale scuro di circa 1.5 mm di diametro sul quale e` avvolta una molla (diametro del filo 0.3 mm, diametro molla 1.8mm, passo molla, 2-2,5 mm) sulla quale poi e` stesa la pasta bianca dell'elemento sensibile. Diametro esterno zona con pasta, 2 mm. La zona con pasta si estende oltre la finestra, fino a 2-4 mm dagli estremi interni.
                                      Tornando all'inverter, ho inserito i transistors di MEF, ZTX453, ed il comportamento e` rimasto pressapoco lo stesso. Ho fatto altre prove, per esempio sostituendo i transistors con MosFets (IRFD210), e qui si e` evidenziata un' oscillazione di disturbo a frequenza circa 6-8 volte piu` elevata, ho pensato che dipendesse da una banda piu` larga del FET.
                                      Tornando poi ad inserire i transistors, mi e` finalmente riuscito di bloccare sull'oscilloscopio un' immagine abbastanza chiara di un battimento. La posto, con la speranza che faccia venire qualche idea. Sono ormai convinto che dipenda dal trasformatore, in quanto varia a seconda del trasformatore che inserisco, anche se non molto. Sono anche convinto che il trasformatore, cosi` come lo costruisce Magnetics Designer, non e` adatto a lavorare in alta frequenza, in quanto non permette altri metodi di avvolgimento oltre a quello a strati sovrapposti, che notoriamente e` il meno indicato. Vorrei passare oltre, anche perche` il trasformatore reale non evidenzia questi problemi, ma l'esperienza mi ha insegnato che ogni problema che non affronti ti si ripresenta moltiplicato. E quindi mi vedo costretto a tornare a ragionare sul modello, e capire come lo si fa, invece di utilizzare un programma "che fa tutto lui".
                                      Buona giornata
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                                      • Bwana, dalle misure direi che 800 gradi si raggiungono, è più piccolo di quel che pensavo...
                                        Concordo con il sottovuoto, o magari gas inerte, vista la natura probabilmente a rischio esplosione del contenuto.

                                        Per il trasformatore, io ne ho aperto uno nelle mie prime prove, e ti posso confermare che gli avvolgimenti non solo non sono sovrapposti, ma addirittura se ben ricordo sono suddivisi tra più spazi separati tra loro. Più tardi vado in lab, lo riapro e poi posto la foto.

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                                        • Direi piu` ragionevole il vuoto, col gas inerte ci sono moti di convezione che portano il calore fuori, specialmente se considero la cura che hanno messo per evitare di far toccare il vetro ai cappellotti.
                                          Ah, ho provato a valutare la resistivita` del materiale della spiralina: con i dati che ho mostrato viene 115 ? x m, dieci volte quella del nichelcromo. Ho controllato i conti diverse volte e mi sembra di non aver fatto errori, ma non sono riuscito a trovare nessun materiale con queste caratteristiche.
                                          Del trasformatore ne ero convinto, primo per la ragionevolezza di farlo a bobine affiancate, tutti i trasf. HV di solito evitano le bobine sovrapposte. Poi lo indicava anche il datasheet della Bourns che hai postato. Quindi, se vuoi posta la foto, ma non mi sembra indispensabile. Ora che sei rientrato, se vuoi ti mando tutti i files relativi all'inverter ed al trasformatore. Dato che anche tu hai multisim, puoi direttamente vedere quel che ho visto io. Pensavo anzi di preparare un nuovo circuito da simulare, mettendo insieme l'inverter ed il raddrizzatore, per capire se ci si puo` fidare ad andare lo stesso avanti col controllo retroazionato, dato che alla fine quello che conta e` la continua raddrizzata. Addirittura, se il controllo mostrasse di funzionare livellando bene la continua nonostante i casini del battimento, dal nostro punto di vista sarebbe ampiamente giustificato tralasciare per il momento di occuparci del malfunzionamento (oltretutto solo teorico) del trasformatore, in attesa di un'ulteriore illuminazione, e continuare a sviluppare il modulo HV.
                                          Comunque, hai qualche idea su che cosa possa fare sto casino?
                                          Ciao
                                          Ultima modifica di bwana; 08-09-2011, 14:00.

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                                          • Ciao bwana.
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                                            Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   trafo aperto.JPG 
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ID: 1926732
                                            Si vede chiaramente che il tre primari sono avvolti in un unico rocchetto, e gli altri tre rocchetti sono dedicati al secondario HT, messi in serie.
                                            Riguardo al casino che dici, beh... Non ho tutta questa pratica con i trasformatori e la simulazione spice...
                                            Ma quando posso provo a metterci la testa.

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                                            • scusate ,
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                                              io parlavo esattamente del prototipo per la datazione (circa 18 anni fa)...che poteva arrivare a 800°C,
                                              lamina di tungsteno al calor rosso nel fornetto che potete vedere quasi uguale
                                              nella presentazione di chi adesso fa l'apparecchiatura completa:| IPSES | Fornetto scaldacampioni per TL2000 (unit? integrata per misure di termoluminescenza)
                                              che viene usata su rocce, quarzi ecc...(ed ora l'intervallo di temperatura é fino a 650°C)
                                              ma nel caso del meter in questione é probabile che usi il LiF (come dite anche voi), il cui campo di temperatura é limitato a 250°C,
                                              quindi del tutto "fattibile" per la "spiralina" della fialetta del dosimetro.
                                              X bwana per risolvere le oscillazioni dovrei indagare di come hai fatto(o.. é fatto) il feedback....ma non ho molto tempo a disposizione, forse basta mettere qualche filtro passa basso,
                                              magari piccato sulla oscillazione spuria...o caricare un pò le basi dei transistor per evitare che funzionino su porzioni
                                              assolutamente non lineari della loro caratteristica....
                                              o aggiungere una capacità sulla resistenza bassa di partizione HV,
                                              ma sono tutte cose che forse hai già fatto e che io non ho letto...

                                              X lostdog ....di diavolesse ne ho due ....e ....bastano....

                                              Ciao
                                              Mef
                                              Ultima modifica di mefistofele; 09-09-2011, 10:50.

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                                              • Grazie Mef!
                                                Per favore, hai qualche dato ulteriore sul LiF, e qualche suggerimento per verificare se il nostro dosimetro effettivamente lo usa?
                                                Per quanto riguarda l'inverter, e` piu` un problema del circuito simulato che di quello reale, ma vorrei essere sicuro di capire quello che succede. Continuanto a lambiccarmi il cervello, ho dato un'occhiata anche alle correnti nei transistors, rilevate dalle sonde, ed ho visto che le spurie avvengono sul finire della semionda di tensione, quando probabilmente la corrente di risonanza e` al massimo ed il transistor entra in conduzione. Sono sicuramente dovute ai parametri di dispersione del trasformatore calcolato, diversi da quello reale. Nelle immagini che posto, l'oscilloscopio superiore mostra con i canali 1 e 2 le tensioni sui collettori di Q1 e Q2, mentre 3 e 4 le correnti dei rispettivi collettori, il cui valore efficace e` letto attraverso le sonde di corrente ed i voltmetri U1 e U2. Stessi segnali per le tracce 1 e 2 dell'oscilloscopio inferiore, mentre le tracce 4 e 3 mostrano le tensioni sulle rispettive basi. La quinta traccia e` ricavata matematicamente come Ch3-Ch4, e mostra la tensione che esce dall'avvolgimento di reazione. Le oscillazioni compaiono saltuariamente sul fronte discendente delle tensioni di collettore, qualche attimo prima che i transistors saturino. Il loro coefficiente di smorzamento varia moltissimo, in qualche caso va sotto allo smorzamento critico, e si ha solo un transitorio esponenziale, in altri invece l'oscillazione persiste smorzata per diversi periodi, frequenza stimata sempre superiore a 30 fo. Anche sulle forme d'onda della corrente, nel momento di commutazione da un transistor all'altro si notano spikes ed oscillazioni, in qualche caso a frequenze anche piu` vicine ad fo ed ampiezze molto maggiori, che alcune volte distorcono l'onda completamente. proprio questo fatto mi fa pensare se non si tratti di errori di calcolo e successive correzioni da parte del simulatore. Altrimenti sembrerebbe che le correnti iniettate dai transistors provocassero in qualche caso, e non saprei come, un comportamento anomalo del nucleo, che satura istantaneamente, perdendo di botto l'induttanza di magnetizzazione e lasciando al suo posto la molto piu` bassa induttanza di dispersione, che oscilla, finche` non finisce il picco di saturazione o l'energia in essa immaggazzinata. Oscillazioni di piccola ampiezza ed elevata frequenza si notano pure sul canale 5 virtuale, qui sono talmente fitte da dare l'impressione che la traccia diventi pelosa. Per me e` un problema "magnetico", ma non riesco ad andare molto piu` in la`. Il tuo suggerimento sulle basi, non credo sia applicabile, nel senso che, da quanto ho capito io, i transistors non si comportano da amplificatori, ma da interruttori, e quindi altamente non lineari. Loro danno solo delle "sberle" alle bobine, e` poi il circuito oscillante che con le sue caratteristiche forza le correnti a diventare sinusoidali. Niente, se ti avanza un po' di tempo e ti viene qualche idea, siamo qui per ascoltarti.
                                                Ciao e buon pomeriggio
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                                                Ultima modifica di bwana; 09-09-2011, 13:40.

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                                                • Ciao bwana,
                                                  purtroppo sono via per dieci giorni e non so se riesco a connettermi ed ad avere il tempo.... per farlo...
                                                  quando torno vedrò meglio cosa posso fare, se non hai ancora risolto..
                                                  ciao a tutti
                                                  Mef

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                                                  • Tranquillo Mef, non siamo a cottimo!
                                                    E poi tante volte, dopo aver staccato un po' l'illuminazione diventa piu` facile. E` per questo che a me, che sono un mastino e non mollo l'osso, vengono cosi` difficilmente.
                                                    A presto!

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                                                    • Ciao a tutti!
                                                      Dopo diversi giorni, per la curiosita` degli interessati, posto una prima versione "funzionante" (simulata) dell'inverter completo. Ci sono ancora molte cose da sistemare e rifinire, ma sono abbastanza contento di quello che ho visto. Con la retroazione inserita, la regolazione porta (a vuoto) l'uscita da circa 1000 a circa 2000V. Con 1 MOhm di carico, almeno per il momento l'inverter tende a sedersi sulle alte tensioni e le forme d'onda sul trasformatore incominciano a presentare distorsioni di terza armonica, denunciando saturazione del nucleo.
                                                      Ci stiamo lavorando io e lostdog. Tenete comunque presente che il trasformatore inserito nella simulazione non e` esattamente quello reale, dell'inverter che abbiamo acquistato, ma un suo modello, che ho cercato di fare quanto possibile identico, nei limiti della mia comprensione del programma Magnetics Designer, che ho utilizzato allo scopo.
                                                      File allegati

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                                                        Scusate l'assenza ma in questi giorni sono fuori sede per lavoro.
                                                        Sono rientrato per un giorno (...) e riparto.
                                                        Ho avuto il tempo per guardare (solo esteriormente) il misuratore per i dosimetri radiac, non ho resistito e ne ho comprato uno.
                                                        Insieme ci sono un bel po' di dosimetri.

                                                        MEF, SEI RIENTRATO?

                                                        Hai guardato il tuo dosimetro?

                                                        Sono curioso di fare qualche prova con i neutroni (ma dove li vendono? me ne servirebbero un paio di grammi, tanto per fare qualche prova...)

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                                                        • A tutto c'è un perchè...

                                                          Stavo leggendo incuriosito i vostri esperimenti...volevo chiedervi: perchè volete costruire il rivelatore di neutroni?

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                                                          • Ciao Dcest, e benvenuto! Dovrebbe far parte della strumentazione da impiegare per caratterizzare gli esperimenti sulla "clonazione" dell'Ecat. Poiche` non si ha ancora un modello teorico condiviso e gli esperimenti pubblicati in giro per il mondo danno risposte contraddittorie praticamente su tutto, sembra ragionevole costruire un "banco" di misure che rilevi quanti piu` possibili aspetti di un esperimento, tra i quali l'eventuale emissione di neutroni, tra l'altro prevista dalla fisica nucleare "ortodossa" nel caso di fusione D-D, se non sbaglio. Anche se ci si muove parecchio piano (io, in particolare, sono impelagato da almeno sei mesi a studiarmi un po' di simulatori piu` evoluti di quello che ho usato qui, e quindi non vado avanti con quanto vorrei), se dai un'occhiata al thread sperimentazione vedrai che gia` Camillo ed altri hanno costruito il loro "reattore" ed iniziato a comunicarci i dati degli esperimenti in corso.

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                                                            • Salve, ho letto con molto interesse questo articolo perchè mi vorrei costruire un detector per neutroni però ad un certo punto mi sono un po' perso nei discorsi quindi vorrei farvi una domanda piuttosto diretta: non ho la possibilità di costruirmi un generatore di neutroni, quindi neanche la possibilità di testare il detector quindi vorrei capire se qualcuno ha provato qualche metodo. Io sono rimasto che i detecton a bolle e a CR39 erano i più semplici da realizzare. Dal mio punto di vista reperire il CFC per il detector a bolle non sarebbe un problema dato che mi trovo spesso in laboratorio di chimica però mi sembra difficile l'omogenizazione. Il metodo a CR39 invece sembra più banale però non ho capito se questo polimero deve essere trattato o meno (e in caso come) con acido borico. Inoltre per l'o sviluppo ho letto che si deve usare una soluzione di NaOH ma non mi pare si parlai nè della concentrazione nè dei tempi di esposizione.

                                                              ho trovato in rete questo oggetto (non posto il link perchè non vorrei violare qualche regola di forum):
                                                              "COPPIA FILTRI NEUTRI TRASPARENTI VISTA CR39 CLASSE OTTICA 1 CON CERTIFICATO"
                                                              In pratica sarebbero delle lenti da occhiali non ho trovato niente di più fine o specifico, può andare bene? avete qualche altro consiglio?

                                                              Grazie mille per l'aiuto.

                                                              PS
                                                              ho trovato qualcosa di più economico dal nome "2St. 1000h Vorsatzscheibe CR39 Schweißschirm Schutz"
                                                              Ultima modifica di theiden; 18-05-2012, 23:51.

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