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  • plasma auto sostenuto

    ciao amici,vorrei capire qual'è allo stato dell'arte il cop di un plasma elettrolitico con semplici elettrodi di tungsteno,leggo sempre opinioni discordanti,c'è chi dice che non si ha alcun guadagno di temperatura rispetto ad una comune resistenza ,chi dice invece che si ha una produzione di idrogeno di 4 - 5 volte rispetto la semplice elettrolisi a parità di energia immessa.. mah..
    io pensavo se dato che una volta raggiunta la temperatura massima del plasma si ha (o si dovrebbe) avere un calo di assorbimento di corrente per il mantenimento della reazione,pensate si potrebbe adottare una soluzione in ricircolo dell'energia sfruttando un motore stirling come ho rappresentato nello schizzo..?
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    Ultima modifica di pino81; 11-01-2013, 22:27.

  • #2
    Originariamente inviato da pino81 Visualizza il messaggio
    ... c'è chi dice che non si ha alcun guadagno di temperatura rispetto ad una comune resistenza
    La temperatura può anche essere superiore a quella raggiungibile dalla resistenza, dipende da molte cose ma è indipendente dal bilancio energetico.

    chi dice invece che si ha una produzione di idrogeno
    Riferimenti?


    si potrebbe adottare una soluzione in ricircolo dell'energia sfruttando un motore stirling come ho rappresentato nello schizzo..?
    No non si può fare.
    Non si può fare per la stessa ragione che impedisce di far andare una bici elettrica con la corrente prodotta dalla dinamo mossa dalla ruota della bici stessa.
    Non si può fare perché nessuna trasformazione di energia può avvenire senza dissipazioni.
    Partendo con 100 di energia elettrica BT, si ottiene 95 di energia elettrica AT, da cui 94 di energia termica, che dà (qui ci entra la temperatura, stiamo larghi e otteniamo...) 40 di energia meccanica, che si trasforma in 35 di energia elettrica BT ....

    MaZ

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    • #3
      Originariamente inviato da Mazarul Visualizza il messaggio
      La temperatura può anche essere superiore a quella raggiungibile dalla resistenza, dipende da molte cose ma è indipendente dal bilancio energetico.
      cioe non dipende dalla quantità di energia immessa e potrebbe essere superiore o anche piu pessima dell'effetto joule,non capisco questa affermazione,
      comunque anche se non ci sarà un guadagno di temperatura cospicuo, in molti concordano che col plasma la dissociazione per termolizzazione avviene con un guadagno di 4-5 volte superiore alla normale elettrolisi... ci vorrebbe un modo efficiente di convertire in elettricità questo potenziale gassoso anzi che l'energia termica ,tipo celle al combustibile.. qui c'è una fonte :
      https://docs.google.com/viewer?a=v&q...iS2Rn60mEpe4yw

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      • #4
        Originariamente inviato da pino81 Visualizza il messaggio
        cioe non dipende dalla quantità di energia immessa e potrebbe essere superiore o anche piu pessima dell'effetto joule,
        Dipende dalle caratteristiche della resistenza: prova mettere in corto una pila con un filino di rame, vedi che fonde. Fai il corto con un grosso cavo di rame lungo qualche metro e vedi che non si scalda per niente. (Tralasciamo il discorso di capacità termica e superficie dissipante).
        Temperatura indica potenza, calore energia.
        La testa di uno spillo arroventata passa i mille gradi centigradi (temperatura), raffreddandola in una gocciolina d' acqua l' acqua evapora a 100 °C portandosi via tutto il calore della testa di spillo. Raffreddandola nell' acqua contenuta in un bicchiere la temperatura dell' acqua salirà di 0,00X °C.
        L' energia si è trasferita da un corpo a un altro senza variazioni; si degrada verso temperature minori ma la sua quantità non varia.

        Il caso del volano: con una potenza di 1 kW accelero un volano per un' ora, il volano accumula 1 kWh di energia; se gli infilo un palo di ferro tra i raggi, se il volano scarica questa energia in un secondo, fornisce una potenza di 3 600 kW.

        Quindi si può benissimo avere una temperatura superiore a quella di una comune resistenza, dipende da come si specifica la resistenza;
        come si può avere picchi di potenza molto superiore alla potenza di alimentazione.
        Quello che non si può avere è un aumento di calore, alias guadagno di energia.


        in molti concordano che col plasma la dissociazione per termolizzazione avviene con un guadagno di 4-5 volte superiore alla normale elettrolisi
        In molti concordano ... in molti concordano che la Terra è cava .. trovane almeno un altro paio che concordano.
        Sul documento da te linkato trovo (a pag. 3, III capoverso, in parole mie): "In questo processo si ottiene, a parità di energia introdotta, una produzione di idrogeno molti ordini di grandezza superiore ai metodi sopra elencati".
        Metodi elencati:
        - termolisi tradizionale.

        Quanti sono "molti" ordini di grandezza, diciamo tre? Mille volte di più. Di più di cosa? Della termolisi tradizionale.
        Per capire cosa c'è scritto, bisogna sapere quanto idrogeno produce, per una data quantità di energia, la termolisi tradizionale.
        Sarebbe stato più semplice se avessero scritto "Con tale procedimento si produce X kg di idrogeno per ogni kWh di energia elettrica in ingresso".
        A proposito, tu sai come misurano l' energia in ingresso? E l' idrogeno in uscita, come viene misurato?
        E come viene separato dall' ossigeno che si forma insieme all ' idrogeno?
        Perché per impiegarlo in una cella a combustibile va separato.

        [QUOTE]ci vorrebbe un modo efficiente di convertire in elettricità questo potenziale gassoso anzi che l'energia termica [/QUOTE]
        Allora non capisco perché ciai messo il motore Stirling.

        tipo celle al combustibile
        Le celle nel documento che hai linkato assorbono energia elettrica !!??

        MaZ
        Ultima modifica di Mazarul; 12-01-2013, 12:10.

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        • #5
          ok.. ,ho capito a cosa ti riferivi sul fatto che le alte temperature siano indipendenti dal bilancio energetico..,cioè paragonare la normale elettrolisi al cavo di grosso calibro (che non scalda),mentre il plasma ad un filo esile (subito incandescente) ma senza un surpluss di energia..,però vedi non trovo corretto fare questo paragone perche qui si parla di materia allo stato di plasma con emissione di neutroni (anche se deboli e schermati dall'acqua circostante) quindi fisica diversa,comunque io ho rappresentato lo stirling nell'eventualità di sfruttare le potenzialità termiche della "cella elettrolitica"mentre la "cella al combustibile" (che so esattamente cosa sia) la intendevo come riconvertitore del gas hho della elettrolitica,forse la chiave del successo è l'acqua pesante d2o per ottenere overunity.. chissà..
          la palla a voi sperimentatori

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          • #6
            ravvivo il tread

            mi sono documetato sulle celle al combustibile ed ho letto che hanno un efficienza intorno al 50 % (reale) se è vero che l'efficienza del plasma in produzione di idrogeno si attesta attorno al cop di 4 - 5 volte l'elettrolisi normale.. cosa impedisce la realizazzione di un generatore plasma-pila combustibile con un guadagno di 2 o 2,5 volte l'energia immessa ?

            @mazarul quella dell'eccesso di produzione di idrogeno è una cosa confrontabile fra più sperimentatori,che postano in rete,(solo perchè a me manca quest'esperienza)
            e per me non si tratta di un complotto,poi che sia di un fattore di 4 o 5 rispetto alla normale elettrolisi oppure all'energia complessiva va in secondo piano,trovo anche insensato obiettare sulle altrui misurazioni ,anche fosse.. lo scopo di mentire? (o che siano degli incapaci), chiunque può ricrearsi la propria cella al plasma...
            Ultima modifica di pino81; 20-01-2014, 11:59.

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            • #7
              Originariamente inviato da pino81 Visualizza il messaggio
              ciao amici,vorrei capire qual'è allo stato dell'arte il cop di un plasma elettrolitico con semplici elettrodi di tungsteno,leggo sempre opinioni discordanti,c'è chi dice che non si ha alcun guadagno di temperatura rispetto ad una comune resistenza ,chi dice invece che si ha una produzione di idrogeno di 4 - 5 volte rispetto la semplice elettrolisi a parità di energia immessa.. mah..
              io pensavo se dato che una volta raggiunta la temperatura massima del plasma si ha (o si dovrebbe) avere un calo di assorbimento di corrente per il mantenimento della reazione,pensate si potrebbe adottare una soluzione in ricircolo dell'energia sfruttando un motore stirling come ho rappresentato nello schizzo..?
              è possibile, solo, se il guadagno energetico, supera i consumi+leperdite.

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              • #8
                Io purtroppo non dispongo di un alimentatore da 300 volt, ma mi ci metterei sicuramente a fare qualche test per conto mio.. ho l'impressione che la fisica sia ancora da riscrivere sulle leggi del plasma.. e sugli eventuali "micro" fenomeni nucleari che potrebbero scaturire,forse il principale ostacolo che non siamo ancora riusciti a superare è l'avere un catodo che sopporti le temperature in gioco.. Come paragone se trovassimo un arma rovente sul deserto per colpire, ma al tempo stesso l arma sia troppo calda per essere maneggiata

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                • #9
                  ...se è vero che l'efficienza del plasma in produzione di idrogeno si attesta attorno al cop di 4 - 5 volte l'elettrolisi normale...
                  Se... se... se... ma ti rendi conto che se veramente la produzione di idrogeno tramite termolisi con o senza plasma raggiungesse un efficienza di 4-5 volte quella della normale elettrolisi, ovvero un efficienza attorno 400%, allora non ci sarebbe bisogno di inventarsi nessun accrocchio particolare, nè celle a combustibile ma basterebbe un normale motore endotermico per avere non solo l'O.U. ma un ulteriore produzione di energia?
                  Che sulla fisica dei plasmi ci sia molto fermento in ambito scientifico è vero ma da lì ad affermare che basta un semplice trasformatore per ottenere non solo energia gratis per se ma pure per i vicini è la cosa più assurda che si possa sentire tanto da far rivoltare nella tomba lo stesso Fleischmann.
                  Un alimentatore da 300v si fa con qualche condensatore e diodo (moltiplicatore di tensione), in rete di schemi ve ne è a bizzeffe ... buona sperimentazione ma occhio a non farti male, con l'AT non si scherza
                  Domotica: schemi e collegamenti
                  e-book Domotica come fare per... guida rapida

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                  • #10
                    Originariamente inviato da Lupino Visualizza il messaggio
                    occhio a non farti male, con l'AT non si scherza
                    ok lupino grazie del consiglio, tempo fa giochicchiai con un flyback per un lifter che non ha mai volato ,
                    Una prova che si potrebbe fare è l utilizzo di una batteria di es 70 ah ora , quindi energia finita e poi provare a vedere quanta acqua riesce a far evaporare prima con una resistenza a 12 volt ( lampadina?) fino a scarica completa e poi con la stessa batteria stavolta con il plasma tramite un inverter però direttamente a 12/300 volt (o il voltaggio che dovrebbe innescare le trasmutazioni al catodo), se la massa d acqua evaporata é la stessa per entrambi i test sarebbe gia una conquista,vuol dire che il sistema ha sopperito alle perdite di trasformazione,ma finché i test saranno svolti con la rete elettrica ci si potrà sempre appellare all inesattezza delle strumentazioni,a mio avviso

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                    • #11
                      Perché complicarsi la vita, basta un wattmetro per misurare la corrente consumata, un normale termometro per la temperatura dell'acqua e un contenitore adeguatamente isolato in cui attivare il plasma; seguendo il principio della bomba calorimetrica e paragonando il valore ottenuto con quello segnato sul wattmetro ottieni subito il rendimento della tua cella.
                      Domotica: schemi e collegamenti
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                      • #12
                        Ma perché complicarsi la vita con la cella ?
                        Basterebbe procurarsi un pezzo di scoria radioattiva proveniente da una banale centrale nucleare.

                        Ci sono certe scorie radioattive che sono calde e non c'è niente di esterno che le riscaldi.

                        Per esempio un pezzo di plutonio ha una temperatura superficiale di 60 gradi, ovviamente la temperatura dipende dal diametro della sfera di plutonio; tanto più grande è il diametro e tanto più alta sarà la temperatura superficiale, senza però esagerare troppo perché con diametro troppo grande la sfera all'improvviso esplode vaporizzando tutto nel raggio di 100 metri.

                        Stavo dicendo...
                        Quel pezzo di plutonio è caldo...
                        Misuri la temperatura, eventualmente vaporizzi un po d'acqua e vedi se il vapore prodotto è capace di fare girare qualche paletta di turbinetta.
                        Se la turbinetta è collegeta ad una dinamo e se una dinamo accende una lampadina, avresti la prova (senza ombra di dubbio), che quel pezzo di plutonio produce energia elettrica.

                        Mostrerai la lampadina accesa ad un pubblico il quale sarà interessato a farti delle domande.
                        i peggiori nemici del fotovoltaico sono gli speculatori edilizi perché costruiscono alveari di 15 piani anziché case di zero piani.

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