Per una famiglia che mette a disposizione il proprio tetto per realizzare un impianto fotovoltaico, il minimo che si può richiedere è che questa scelta non diventi un aggravio di costi nel già magro bilancio famigliare.
Con la convenzione stipulata con il Gruppo d’Acquisto fotovoltaico di Roncadelle, valutata la produzione ottenibile nelle nostre zone, siamo riusciti a centrare almeno questo obbiettivo, grazie anche al contributo a fondo perduto messo a disposizione dal bando comunale.
Scartata quindi la speculazione finanziaria, visto che alle tariffe vigenti, nei casi più fortunati come esposizione, resterà a beneficio del bilancio famigliare una cifra che potrà variare tra i 100 ed i 300 euro anno, rimangono le ragioni sociali di tale scelta.

Tali ragioni possono essere così sintetizzate:

? Attualmente il maggior picco di consumo di energia elettrica è posizionato nei mesi estivi. Il fotovoltaico produce la maggior parte dell’energia proprio durante i mesi estivi. Continua a produrre anche nei periodi di siccità, quando gli impianti termoelettrici ed idroelettrici hanno grosse difficoltà, per mancanza d’acqua a sostenere la loro quota di produzione.
? La produzione decentrata, oltre ad avvantaggiarsi per le minori perdite di trasporto, dà la possibilità di soddisfare, a parità di elettrodotti un maggior numero di utenze, sempre restando il picco dei consumi coincidente con la massima produzione del fotovoltaico.
? Il fotovoltaico poi, rispetto a tutte le forme di termogenerazione elettrica, agisce sottraendo energia all’ambiente. La radiazione solare, viene trasformata in energia elettrica senza organi in movimento. Certo che la quantità di radiazione trasformata da un impianto famigliare è veramente irrisoria, ma con le ultime realizzazioni del Gruppo d’Acquisto fotovoltaico, arriveremo ad un totale di 200 kWp, che se non saranno sufficienti nemmeno queste per avere un diretto beneficio, almeno non avremo peggiorato la situazione immettendo altra CO2 e calore residuo nell’atmosfera.

Ciao
Osvaldo