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Comunicazione per attività edilizia libera con vincolo paesaggistico

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  • Comunicazione per attività edilizia libera con vincolo paesaggistico

    Si accettano commenti o miglioramenti per il file allegato
    Si tratta di zona sottoposta a vincolo paesaggistico in cui viene installato un impianto fotovoltaico con la stessa inclinazione ed orientamento della copertura dell'edificio.
    File allegati

  • #2
    Ciao a tutti,
    anch'io avevo dato questa interpretazione alla normativa, ma poi più di un comune ha preteso ugualmente la valutazione paesaggistica con tutto ciò che questo comporta (relazione paesaggistica, allungamento dei tempi, ecc.).

    Spero chealtri comuni siano più "illuminati" e non pretendano l'autorizzazione paesaggistica.

    Ciao a tutti.

    Ric

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    • #3
      Anche io la pensavo come voi e l'interpretazione è giusta. In realtà l'autorizzazione paesaggistica non è un titolo edilizio quindi bisogna dare ragione ai comuni che la pretendono.
      Per spiegarci meglio possiamo fare la comunicazione ai sensi del 115 ma dobbiamo allegare copia dell'autorizzazione paesaggistica, questo passo è anche evidenziato al punto 11.9 lettera "a" del DM 10 Settembre 2010 (linee guida per l'autorizzazione ....).
      Saluti.

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      • #4
        Indubbiamente e' un casino..., comunque il comma 11.10 del del DM 10 Settembre 2010 dice qualcosa di diverso:
        11.10. Alla Comunicazione di cui all'articolo 27, comma 20, della legge n. 99 del 2009
        e di cui all'articolo 11, comma 5, del decreto legislativo n. 115 del 2008, non si
        applicano le disposizioni di cui all'articolo 6 del D.P.R. n. 380 del 2001.
        (http://www.provincia.ap.it/upamb/D.M.-10.09.2010.pdf)

        Comunque anche a me risulta che i comuni (Roma IIIX circoscrizione per quello di cui sono a conoscenza diretta) chiedano il nulla osta paesaggistico in caso di vincolo.

        Ci vorrebbe un guru della giurisprudenza per venirne a capo.

        ciao
        Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
        Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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        • #5
          L’art. 6 del DPR 380-2001 esordisce così:
          1 Salvo più restrittive disposizioni previste dalla disciplina regionale e dagli strumenti urbanistici, e
          comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell'attivita' edilizia e,
          in particolare, delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, i seguenti
          interventi possono essere eseguiti senza titolo abilitativo…….
          Il comma 5 del Dlgs non sembra che vada a favore nostro.
          Comunque detto ciò si tratta di edilizia libera e su questo non ci piove, nel senso che il comune non deve rilasciare autorizzazione. Ma il campo paesaggistico esula dalle competenze del comune e pertanto anche se in edilizia libera si deve avere il nulla osta della sovrintendenza.
          Quindi applico il comma 3 dell’art. 11 del D.lgs 115/08, o meglio paragrafo 11 e 12 del DM 10 settembre 2010, e vado in edilizia libera facendo la comunicazione, ma ricordandomi il comma 1 dell’art. 6 del DPR 380-2001, il punto 10.9 del DM 10 settembre 2010 che mi ricordano di chiedere eventuali permessi (che non sono autorizzazioni) ad enti terzi oltre il comune.
          Spero di essere stato chiaro, non per altro io ho fatto una guerra e l’ho persa e così ho capito come funziona.
          Saluti.

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          • #6
            Secondo me i comuni sono sempre stati abituati a richiedere l'autorizzazione paesaggistica per interventi riguardante l'aspetto esteriore degli edifici e non si sono mai aggiornati alle nuove leggi che regolamentano il fotovoltaico quindi per non crearsi problemi visto che a loro non cambia nulla è sempre meglio richiedere l'autorizzazione. Ma a questo punto in tutti i comuni in cui è presente il vincolo paesaggistico mi faccio un giro per le strade e denuncio tutti coloro che hanno installato una parabola satellitare o una veranda di tela parasole o hanno installato una grondaia per la discesa dell'acqua etc.. perchè anche se è manutenzione ordinaria stanno modificando il paesaggio! e non penso che abbiano richiesto l'autorizzazione paesaggistica!

            Anche io ho sempre richiesto l'autorizzazione per gli interventi riguardante il fotovoltaico ma ora voglio cominciare a vederci chiaro! per cui se il Comune non vuole accettare la semplice comunicazione, per lo meno mi deve rispondere formalmente facendo riferimento alla normativa.

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            • #7
              Per mia esperienza personale ho progettato un impianto agricolo in zona ATE C, con Denuncia di Inizio Attività ed ho richiesto l'autorizzazione paesaggistica contestualmente alla presentazione della DIA.
              Il Responsabile dell'ufficio tecnico mi disse che l'autorizzazione paesaggistica l'avrei dovuta richiedere prima di presentare la DIA.

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              • #8
                Originariamente inviato da sischo Visualizza il messaggio
                Il Responsabile dell'ufficio tecnico mi disse che l'autorizzazione paesaggistica l'avrei dovuta richiedere prima di presentare la DIA.
                E ha ragione, è una cosa che va oltre la pratica edilizia e bisogna averla al momento della richiesta , sia essa una DIA, comunicazione di manutenzione o richiesta di concessione.
                E' una competenza che esula dall'ufficio tecnico del comune.
                Poi se qualcuno vuole andare in giro a denunciare tutti quelli che hanno messo la parabola o la tenda o chi sa cosa lo faccia pure, ma di sicuro se vuol fare un impianto fv in zona vincolata deve avere il permesso della sovrintendenza, anche se in edilizia libera.
                Mi dispiace, sarà un casino, una cosa odiosa, una perdita di tempo ma è così. Io ho fatto battaglia per avere ragione come dite voi ma alla fine mi sono reso conto che è giusto così. Il comune non c'entra una mazza non è questione che non si vogliono prendere la responsabilità, e poi di cosa se fai una CIL sei tu sr che dichiari e male che vada sei tu che ci rimetti e non il comune.
                Saluti.

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                • #9
                  Penso tu abbia ragione Sg74.

                  Pero' resta l'amaro in bocca per due motivi:

                  1) Le varie leggi di liberalizzazione del fotovoltaico lasciano intendere (come pensavi tu ed anch'io) che non fosse necessario il nulla osta paesaggistico, tranne nei casi di vincolo sull'edificio. I legislatori hanno ingarbugliato la normativa in modo esemplare.
                  2) Tutto sommato se avessero liberato dal vincolo del nulla osta paesaggistico (appunto tranne nel caso di vincolo sull'edificio) non mi sembra avrebbero fatto un soldo di danno. E' vero che un impianto fotovoltaico altera il paesaggio, ma tutto altera il paesaggio, se ho una bella vista sul fiume che c'e' di male se il casolare vicino ha un impianto sul tetto ? Poi certo se voglio vincolare il casolare metto il vincolo sull'edificio. Qui in Italia siamo un po' troppo orientati alla conservazione dell'esistente, ma mica viviamo in un museo.

                  ciao
                  Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
                  Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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                  • #10
                    Toninon, con me sfondi una porta aperta. Hai ragione in pieno, però qua si parla di come stanno le cose e non di come le vorremmo. Qualcuno ha chiesto delle info e noi dobbiamo dire come stanno le cose. Anche io sono d’accordo sul fatto che è molto restrittivo e ti dirò di più: metti il caso che il sovrintendente ti nega l’installazione (casi già successi almeno in centri storici) io credo che possa essere denunciato per il fatto che ti sta privando della possibilità di godere di un incentivo pubblico in teoria destinato a tutti….. ma qua c’è da scrivere un libro.
                    Certo che basterebbero delle linee guida ferree e chiare dove noi tecnici asseveriamo che abbiamo rispettato tanti paletti, ma il problema è un altro:
                    siamo in Italia
                    La paura del legislatore è solo quella di non lasciare troppe maglie larghe perché altrimenti ci se ne approfitta (vedi salva alcoa, una per tutte)

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                    • #11
                      Originariamente inviato da sg74 Visualizza il messaggio
                      Il comune non c'entra una mazza non è questione che non si vogliono prendere la responsabilità, e poi di cosa se fai una CIL sei tu sr che dichiari e male che vada sei tu che ci rimetti e non il comune.Saluti.
                      Il problema sorge ora che i comuni devono rilasciare la dichiarazione di validità del titolo autorizzativo ed allora, cosa che è capitata, se prima bastava la comunicazione ora devono rivedere meglio le cose e non sanno come muoversi, anche perchè molti comuni richiedono titoli come PDC o scia quando sicuramente basta una comunicazione a prescindere dal vincolo.

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                      • #12
                        Pulsar proprio non ci siamo….
                        La lettera pubblicata da te all’inizio della discussione, o meglio la grinta di quella lettera, deve essere usata con i comuni che non vogliono applicare le leggi e disposizioni del governo centrale.
                        Mi spiego meglio, come detto nel caso di vincolo non abbiamo ragione, ma se il vincolo non c’è il comune deve accettare per forza quanto prescritto dal dm 10 settembre 2010 e non può essere di intralcio. Il funzionario si dovrà assumere tale responsabilità e non credo che ci sia un solo tribunale a dargli ragione.
                        Impariamo ad urlare quando abbiamo ragione e a piegare la testa quando non ne abbiamo.
                        Saluti.

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                        • #13
                          sg74 sono daccordo con te, la mia non vuole essere una polemica nei confronti dei tecnici che lavorano, però, per come la vedo io (e mi sembra di capire che anche altri ci hanno provato) in caso di vincolo non è richiesta l'autorizzazione.
                          Se il comune è in grado di confutarmi quello che è scritto nel primo post (sono leggi non chiacchiere) allora gli dò piena ragione, gli porgo le mie scuse per avergli fatto perdere tempo etc. etc..
                          Però non mi basta la classica risposta: "la zona è sottoposta a DL 22 Gennaio 2011 n. 42 per cui non mi interessano le leggi che semplificano tale iter"

                          A mio avviso il comune mi deve rispondere con un riferimento normativo.

                          Purtroppo l'unico modo per avere risposte certe è fare ricorso al TAR, ma visto che per l'edilizia libera parliamo di piccoli impianti ovviamente la spesa non vale l'impresa!

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                          • #14
                            C'è un pò di confusione, sembra quasi che i comuni per cautelarsi chiedano l'autorizzazione paesaggistica. Non è così.
                            I comuni hanno necessità del parere della soprintendenza, senza il quale, tenete bene a mente, la comunicazione o autorizzazione o quant'altro diventa carta straccia e vi trovate a pagare un danno ambientale, denuncia, reato, procura e macelli a non finire. Questa è una cosa sulla quale non si scherza e sulla quale il comune non ha alcuna discrezionalità.
                            Naturalmente questo vale per i casi in cui vi è un vincolo che richiede il parere della soprintendenza, che sia perchè ricade in centro storico, o in località di rilevanza paesaggistica o nella costa etc....

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                            • #15
                              Ciao Pulsar, scusa ma le leggi ci sono e fra tutte in particolare le linee guida (DM 10 settembre 2010 paragrafo 11.9).
                              Poi il comune lo fa nei tuoi interessi credimi, perché se fai una comunicazione ai sensi del 115 quando questa non è fattibile i problemi sono tuoi e non del comune.
                              Ad ogni modo, puoi sempre provarci e la risposta sarà:
                              …… zona sottoposta a vincolo legge 1497 del 29-06.1939…… dal DL 42 22/01/2004 (e non 2011) e da LR (eventuale legge regionale piano paesaggistico)…… in tale contesto dovranno, prima dell’inizio dei lavori, essere trasmessi gli estremi dell’autorizzazione paesaggistica otenuta con separata istanza….. ecc... ecc…
                              Ripeto per l’ennesima volta la semplificazione è nell’ambito urbanistico e non paesaggistico che sono due cose separate e indipendenti, non è difficile da capire.
                              Urbanistica se ne occupa il comune, e nelle semplificazioni nessuno ti può dire niente.
                              Paesaggistica se ne occupa la sovrintendenza che deve darti il permesso, poi tu con questo permesso fai la comunicazione in edilizia libera.
                              Lascia stare il TAR, oltre che perdere tempo butti via soldi.
                              Saluti.

                              Commenta


                              • #16
                                pulsar ha ragione

                                Pulsar, concordo pienamente con te e sono totalmente in contrasto con quanto dice sg 74.
                                Infatti il dlg. 115/08 parla chiaro e dice che se non si rientra nelle esclusioni ( titolo II del D.lgs 42/04 e gli ormai famosi casi dell'art. 136 del D.lgs 42/04) è sufficiente solamente una comunicazione....
                                L'art. 6 del DPR 380/01 non abolisce ciò che è detto nel D.lgs 115/08, ma anzi lo amplia; infatti per il 115 sarebbe sufficiente una comunicazione solo nel caso di complanarità , mentre l'art. 6 del DPR 380/01 consente di effettuare comunicazione libera anche senza la complanarità( ovviamente senza complanarità nel caso del DPR 380/01 se si è sottoposti a vincolo paeaggistico c'è bisogno di nulla osta ambientale poichè è scritta la frase" fatti salvi le norme,etc,etc)
                                A maggior prova di ciò le linee guida delle rinnovabili contemplano tutti e 2 i casi e lart. 11.10 dice esplicitamente che nel caso del D.lgs 115/08 non si applicano le disposizione del DPR 380/01, ossia non si devono allegare le normative di settore e quinid anche quella ambientale
                                Infine l'ultimo DPR che regolamenta l'autorizzazione paesaggistica semplificata , dice esplicitamente l'autorizzazione paesaggistica semplificata non è richiesta per i casi più favorevoli previsti dal D.lgs 115/08.
                                Per me utto chiaro solo che i comuni o non fanno finta di non capire o non sono in grado di capirlo

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                                • #17
                                  e vabhe...........

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Originariamente inviato da sg74 Visualizza il messaggio
                                    e vabhe...........
                                    Questa è la classica risposta di chi non sa cosa dire e come controbbattere come la maggior parte dei responsabili degli Uffici Tecnici Comunali....Le leggi, a mio giudizio, sono chiare e permettono l'installazione di impianti fotovoltaici in modo complanare anche in zone vincolate con la sola comunicazione.
                                    Gradirei però di avere un confronto fondato su riferimenti legislativi con chi non la pensa come me,poichè credo sia questo lo spirito del forum; per lo meno, permettimelo sg74, un dubbio sull'applicazione del D.lgs 115/08 esiste...

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                                    • #19
                                      Mi rendo conto che in alcuni casi è una guerra persa, però per alcuni comuni vincolati sono riuscito a procedere con la sola comunicazione per gli altri comuni poichè assimilano gli impianti fotovoltaico alle opere edili (trascurando quindi la normativa specifica per il fotovoltaico) sono rimasti alle norme che qualsiasi modifica del prospetto dell'edificio richiede il nulla osta è non vogliono nemmeno cercare il dialogo per confrontarsi con gli altri tecnici, per cui hanno loro il coltello dalla parte del manico.

                                      in riferimanto a quello che afferma sg74 sono d'accorda che l'urbanistico ed il paesaggistico sono due enti separati ma nello specifico la legge mi permette di esonerarmi dal richiedere pareri inutili.
                                      Altrimenti allo stesso modo il comune mi potrebbe obbligare a richiedere il parere della ASL o della forestale etc... ma non sono richiesti perchè inutili!

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                                      • #20
                                        Ciao Alex, paladino degli installatori del fotovoltaico.
                                        Non credo che dobbiamo scannarci tra noi, e di sicuro non mi tiro indietro al confronto ma certo che stare li a ripetere le stesse cose mi da fastidio.
                                        Ora in Italia ci sono circa 8000 comuni con altrettanti tecnici e relativi funzionari, ora mi chiedo se ci sono 8000 imbecilli che aspettano un corso di aggiornamento tenuto magari da alex oppure c’è veramente tanta difficoltà a capire le leggi. Ora se vogliamo parlare della difficoltà di capire le leggi parliamone pure, se invece vogliamo parlare di come in Italia si sta operando è un altro discorso.
                                        Si sta operando così come gli 8000 e passa tecnici interpretano la legge, poi arriva Alex (anche io prima di lui eh) e vuole cambiare tutto, ma questo non è possibile, è stato anche istituito un ministero per la semplificazione normativa…… e il che la dice tutta.
                                        Ora la difficoltà sta nel fatto che ogni legge non è mai chiara ma lascia sempre (volontariamente o no) degli spazi interpretativi, e così fa anche il 115.
                                        Il punto fermo è che il 115 (come ripreso da Pulsar) si occupa dell’aspetto urbanistico e fin li ci siamo, edilizia libera. E’ vero anche che il 115 cita, come esclusioni, solo esclusivamente la parte (la seconda) del codice dei beni culturali e le lettere “b” e “c” del comma 1 dell’art. 136 (dove di fatto si parla di bene artistici e culturali). Quindi in teoria tutto ciò che cade sotto la tutela come bene paesaggistico (fascia di rispetto di fiumi, mari, laghi, boschi, parchi ecc….) sarebbe incluso e rientrerebbe nelle attività libere.
                                        Ma il nodo sta sempre li…… è sempre attività libera e quindi il comune non ti chiede l’autorizzazione, ma per l’aspetto paesaggistico (che non è di sua competenza) vuole il nullaosta dell’istituzione competente e quindi la soprintendenza alla quale non si possono sostituire.
                                        Ora lasciamo stare i tecnici comunali che tutto sommato, bene o male, fanno il loro lavoro e rivolgiamoci alle soprintendenze che trovandosi migliaia di richieste di nullaosta dovrebbero dire che non servono e invece le continuano a rilasciare…. O magari sono un altro migliaio di tecnici che aspettano il corso di aggiornamento………
                                        Detto questo auguro una buona giornata a tutti, ma scusate ora devo andare rittirare un nullaosta per un fotovoltaico a meno di 300 Mt dal mare .
                                        Saluti.

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                                        • #21
                                          Concordo in pieno con quello che dice sg74 ed in effetti il problema sorge dalle soprintendenze che ancor meno dei tecnici comunali,non sono propensi ad aggiornarsi ( o per mancanza di tempo o per ignoranza personale). La situazione che ho riscontrato io è la seguente: espongo il problema al tecnico comunale, creandogli dei dubbi mi fa il "piacere" di verificare meglio la situazione e puntualmente telefona al responsabile dei beni paesaggistici il quale senza nemmeno sapere di cosa si parla risponde: l'area è sottoposta a vincolo per cui devi richiedere obbligatoriamente il nulla osta.In una situazione paradossale dopo il medesimo iter per un impianto da 3 kw inferiore a 25 mq di superficie per il quale è stato richiesto il parere alla sovrintendenza, il comune dopo aver ricevuto il parere positivo risponde che l'autorizzazione diventa efficace dopo 30 giorni ( in contrasto con la legge sulla semplificazione paesaggistica che ora non ricordo precisamente l'articolo.Quando vado a chiedere chiarimenti al tecnico comunale, la sua risposta è: se tu mi avessi fatto la richiesta in riferimento alla semplificazione paesaggistica non dovevi aspettare 30 giorni. Per cui secondo me l'ignoranza regna sovrana, ed i tecnici comunali giustamente non possono dedicare troppo tempo a seguire le leggi su argomenti specifici come il fotovoltaico perchè minoritarie rispetto a problemi di ordine giornaliero che assorbono la maggior parte del tempo e probabilmente molto più importanti e rischiose dal punto di vista legale.Io sono convinto di saperne molto di più di un tecnico comunale per argomenti riguardanti il fotovoltaico ma solo perché è il mio lavoro quotidiano per cui non critico i tecnici comunali che sono convinto che facciano al meglio il loro lavoro ma purtroppo il sistema è nato male con le prime leggi ed i tentativi che si sono fatti per migliorarlo sono falliti miseramente.Alla fine dei conti io personalmente devo continuare a lavorare per cui se devo fare carte in più e purtroppo il cliente deve aspettare lo faccio e basta aspettando tempi migliori e continuando nel mio piccolo la lotta contro gli enti.

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                                          • #22
                                            Secondo me attività edilizia e paesaggistica sono faccie della stessa medaglia; il 115 è una semplificazione normativa che individua che gli impianti aderenti etc..... sono di fatto non impattanti e quindi non necessitano i di alcunche;il comune non dovrebbe richiedere nessun autorizzazione paesaggistica poichè il legislatore con il 115/08 ha deciso a prescindere che un impainto con determinate caratteristiche non ha bisogno di alcuna valutazione; se il legislatore avesse voluto che si ottenesse comunque l'autorizzazione paesaggistica l'avrebbe scritto altrimenti non si capirebbe l'esclusione di alcuni commi dell'art. 136 del D.Lgs 42/04 e del titolo II
                                            Sg74 ti faccio 2 domande a cui gradirei ricevere una risposta secca:
                                            1)secondo te cosa significa nel punto 11.10 che non si applicano le disposizioni del DPR 380/01?
                                            2)secondo te cosa significa nel DPR 139/10 al punto 28 ..."fatti salvi i casi più favorevoli del 115/08?(bada bene che questo DPR è fatta su proposta del Ministero dei Beni Culturali e quindi della soprintendenza)
                                            Comunque io perseguirò la strada di effettuare solo la comunicazione senza nessun allegato di autorizzazione paesaggistica, in caso di risposta ostativa alla comunicazione farò ricorso al TAR poichè ritengo che il mio ragionamento sia logico; alle soprintendenze non sta bene questo ragionamento poichè perderebbero potere, infatti non si sforzano nemmeno di ragionare
                                            P.S: guarda sg74 che in alcuni comuni ho già vinto questa battaglia, poichè alla fine dei conti non sanno cosa rispondere per iscritto...

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                                            • #23
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                                              • #24
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                                                • #25
                                                  Vincolo ambientale e/o architettonico

                                                  Per tutti gli impianti da me progettati nei quali l'edificio era sottoposto a vincolo architettonico e/o ambientale, il Comune competente ha sempre preteso la presentazione della richiesta di autorizzazione paesaggistica (con relativa relazione paesaggistica a firma di architetto), anche in un caso particolare in cui l'edificio era in minima parte ricadente in vincolo paesaggistico (fiume).

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                                                  • #26
                                                    Scusate ma ogni tanto io lavoro non so tu alex…. Magari stai organizzando il corso per tecnici comunali….
                                                    Scherzo ovviamente, sai la tua guerra l’ho già fatta e sarebbe bello condividere con voi i risultati, ma la tua arroganza infastidisce e non meriti altro che ottenere (a spese tue) le risposte che io ho già avuto. Non c’è niente di meglio che imparare dall’esperienza altrui ma a volte c’è chi preferisce provare direttamente. Il fatto che alcuni comuni abbiano accettato le tue richieste (è successo anche a me è continua a succedere) non vuol dire che sia la strada giusta. Ad ogni modo una risposta te la voglio dare:
                                                    Al punto 11.10 (immagino del dm 10-09-10) si intende che per gli interventi dove ci sono obblighi di sicurezza stradale e antisismica e per impianti di micro e piccola cogenerazione non si possono applicare le agevolazioni dell’art. 6 del DPR 380/01
                                                    Al punto 28 del DPR 139/10 si intende che resta ferma la procedura (urbanistica) di attività libera e che per impianti fino a 25 mq puoi fare la procedura semplificata (paesaggistica) oltre i 25 mq fai la normale.
                                                    A presto, e tienici aggiornati sulla tua crociata con il TAR……

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                                                    • #27
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                                                      • #28
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                                                        Poi la dicitura del 11.9 non mi sembra che vada a nostro favore (nota bene che ho detto nostro, e ricorda che non è me che devi convincere ma il giudice del TAR)
                                                        Poi il punto 11.10 dovrebbe recitare, a parte il comma 3 e non 5, che non si applicano le condizioni del punto 11.9, allora si che sarebbe un bel punto a nostro favore.
                                                        Il “più favorevoli” del punto 28 è li ma nessuno se lo caga e dice tutto e niente, tanto meno nelle regioni a statuto speciale che ancora non hanno reso attuativo il tutto, nonostante i 180 gg di tempo.
                                                        Ad ogni modo dopo che ci siamo chiariti le idee io e te, e qualcuno che legge, resta il fatto che bisogna allegare le autorizzazioni, anche perché poi ti voglio vedere andare a chiedere al comune di attestare che la sola comunicazione è idoneo documento per l’esecuzione dell’impianto, così come previsto dal DM 5-5-11.
                                                        Oppure andiamo al TAR e nel 2013 forse ci diranno qualche cosa, tienici informati.
                                                        Saluti

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                                                        • #29
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                                                          io ho un caso simile con la particolarità di dover fare la comunicazione inizio lavori tardiva, e quindi in sanatoria, perchè non si era capito bene il giro ed roa voglio rimediare.

                                                          Il problema è: se io mando al comune la comunicazione d'inizio lavori tardiva, con la relativa sanzione, considerando che sto mandando anche la richiesta di nulla osta, il comune in caso di mancato nulla osta (che è in valutazione) può aspettare l' esito o fa smontare tutto in attesa del nulla osta? In teoria se sto pagando spontaneamente la sanzione e sto chiedendo il nulla osta il comune potrebbe congelare la mia richiesta senza altre multe o altro?

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                                                          • #30
                                                            Il nullaosta va allegato alla comunicazione quindi chiedi prima quello, e poi fai la comunicazione tardiva.
                                                            Uil comune non dovrebbe farti smontare niente, l’impianto è già incentivato? Se si fai il tutto con calma.
                                                            Saluti.

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