Nuova circolare VVF - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Nuova circolare VVF

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • #61
    Mi sorgono alcune osservazioni sulla base di quanto detto e quanto normalmente si fa:

    1 - Realizzaione di coperture con lana di roccia ( e non poliuretano).
    Normalmente (non tutti i casi ma molti), quando si fa una copertura industriale con lana di roccia come isolante, e nel caso di un solaio in c.a. o laterocemento sottostante esistente, si utilizza uno strato (magari grecato), di copertura in metallo, che va posato sopra lo strato di lana di roccia isolante. Essendo la lana di roccia molto comprimibile spesso si usa ancorare la copertura metallica su travetti o altri elementi in legno che fungono da orditura e sono posati allo stesso livello della lana di roccia.
    in questi casi (come dicevo abbastanza comuni), visto che consideriamo la struttura per intero, all'interno abbiamo questi travetti in legno che sono tutt'altro che ignifughi.
    Quindi la soluzione non sarebbe idonea, fatto salvo trattare i travetti !!
    che ne pensate ????

    2 - altra osservazione:
    Spesso si usa ubicare i quadri e gli inverter all'esterno dell'edificio in modo che non ci sia bisogno di sezionare le varie stringhe con il comando di emergenza prima del loro in gresso in edificio, come citato nella circolare attuale e precedente.
    I dispositivi però (ripeto spesso), vengono ubicati in aderenza alla parete esterna dell'edificio (magari in box), pareti esterne che non sempre hanno uno specifico grado REI dichiarato.
    In questo caso quindi i dispositivi dell'impianto non sono compartimentati rispetto l'interno dell'edificio, anche se di fatto nessun cavo (nel caso di impianti ad esempio in vendita totale), entra nell'edificio stesso.
    Come la vedete questa questione ??? secondo voi deve e si può prendere qualche accorgimento in merito???

    Commenta


    • #62
      Ringrazio Marsell per la risposta, ma mi pongo ancora una domanda:
      secondo voi un impianto di potenza <20kW installato sopra un tetto di un capannone rispettando la circolare, viene inteso come "modifica che comporta un aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza antincendio"?
      Se la risposta è SI, allora devo avviare nuovamente la procedura di integrazione del CPI esistente, nulla osta di fattibilità o valutazione progetto
      Se la risposta è NO allora devo inviare ai VVF soltanto la Dichiarazione di Conformità dell'impianto fotovoltaico senza fare altro?
      Grazie ancora.

      Commenta


      • #63
        La risposta è DIPENDE: è necessario che il tecnico che segue la pratica CPI faccia la sua valutazione e che poi provveda di conseguenza.

        Questo comporta che con situazioni oggettivamente identiche la sensibilità soggettiva del tecnico comporterà soluzioni diverse.

        Commenta


        • #64
          Buongiorno a tutti.. leggendo la circolare mi sorge una domanda.. impianto installato a 0 su un binario fissato ad un tetto in laterocemento da 20 + 3 con sopra una guaina impermeabilizzante. In definitiva il binario è fissato sulla guaina ed il generatore è sopraelevato di circa 10 cm. La domanda è... visto che nei requisiti tecnici si parla di impianti installati su "elementi di copertura"incombustibili (classe 0 o classe A1 ecc.)... la copertura in questione si può considerare incombustibile? o serve lo strato di materiale EI30?
          Se tale condizione è richiesta per evitare che l'incendio si propaghi all'interno del fabbricato credo che l'elemento di copertura sia idoneo..se si considera tale condizione per evitare che l'incedio si propaghi SUL fabbricato...allora non so!!!

          Se dovesse essere necessaria lo strato EI30... (non sarebbe possibile installarlo ora...per motivi tecnici)... il tecnico prvenzione incendi potrebbe fare una specifica valutazione del rischio di propagazione dell'incendio (come riportato nella circolare) ed integrare al cpi esistente??.. in quel caso se si rispetta il comma 6 dell'art 4 del 151/2011 dicendo che l'impianto non aumenta il rischio d'incedio si può ovviare alla presentazione di un nuovo CPI?????????..

          grazie mille a tutti

          Commenta


          • #65
            Rob74, tu dici bene e sono d'accordo con te però la circolare 1324 dice esattamente, nella premessa "L'installazione di un impianto fv a servizio di una attività soggetta ai controlli prevenzione incendi richiede gli adempimenti previsti dal comma 6 art. 4 del DPR 151".

            Ora, se riuscite a trovare un Comando che, conoscendo detta circolare, non vi chieda di procedere nuovamente alle "procedure" (come esplicitato sul DPR 151) fatemelo sapere e come siete riusciti a convincerli; io purtroppo ho fallito.

            Mingoz,
            a mio avviso se tu fai una installazione non complanare non devi fare nulla; al max potrebbero chiederti di evitare il contatto diretto dei cavi sulla copertura, a meno che non siano raccolti su delle delle condotte a prova di incendio oppure antideflagrazione (ebbene si, questo è quello che mi è stato richiesto da un Comando).

            Come vedete il mondo è bello perchè è vario

            Commenta


            • #66
              Originariamente inviato da Marsell Visualizza il messaggio
              Rob74, tu dici bene......Mingoz,
              a mio avviso se tu fai una installazione non complanare non devi fare nulla
              Ciao Marsell... innanzi tutto grazie della risposta... secondo me sul fatto di rispettare art. 4 comma 6 del 151/2011...questo vale per qualsiasi impianto Fv realizzato sia prima che dopo l'entrata in vigore della circolare 1324. Infatti per alcuni impianti che abbiamo realizzato (premetto che negli impianti da me progettati non sono mai entrato nella zona compartimentata le parti d'impianto) allegato al CPI è presente una asseverazione del tecnico CPI che dichiara che non c'è un aggravio delle preesistenti condizioni di sicurezza d'incendio. A mio avviso... l'impianto fotovoltaico a parte situazioni particolari non modifica gran che le condizioni di sicurezza antincendio (esempio impianto installato su tetto con solaio in laterocemento, guaina e coppi...calata esterna in acciao...nicchia esterna...linea interrata fino nicchia contatori).
              Con la nuova circolare cambia...cmq l'impianto che stiamo costruendo è complanare (si tratta di un tetto piano)...anche se è alzato dalla copertura di circa 10 cm, non è incorporato come dice la circolare ma risulta installato sugli elementi di copertura (copertura).. le possibilità per rispettare la circolare secondo me sono una delle tre:

              - installato su elementi incombustibili
              - posizionare strato EI 30 se l'elemento non è classificato incombustibile
              - specifica valutazione del rischio di propagazione dell'incendio.

              credo che sia come al solito difficile dire o prendersi la responsabilità nel dire che le condizioni non sono aggravate ma credo che nel ns lavoro ognuno di noi debba valutare...applicare le norme e verificare gli effettivi e reali accorgimenti da effettuare...dico questo perchè dalle ns parti alcune interpretazioni di acuni VVFF sono state "c'è la guaina?? ci vuole sempre lo starto EI30 anche se sopra la guaina ci sono coppi e tegole ... motivo perchè la staffa è fissata sulla guaina..mah... io credo che procederemo con una valutazione accurata del rischio per verificare l'effettiva presenza o non presenza di aggravio delle condizioni.

              grazie a tutti

              Commenta


              • #67
                Prova a chiedere al comando cosa può fungere come strato EI30 con un peso contenuto...ad oggi non lo sa nessuno

                Qualcuno dice pannelli in cartongesso (che pesano una cosa vergognosa), altri lana minerale (che però va coperta naturalmente quindi + 7kg/mq di lamiera)...se il Mistero dell'Interno avesse messo una guida sui modi di intervento, con materiali tipo, sarebbe stato tutto più semplice.
                Anche Tuttonormel ha trattato l'argomento, senza entrare nel merito dei prodotti certificati; dunque l'utilità è pari allo zero

                Commenta


                • #68
                  Originariamente inviato da Marsell Visualizza il messaggio
                  Prova a chiedere al comando cosa può fungere come strato EI30 con un peso contenuto..pannelli in cartongesso...
                  ...concordo assolutamente....visto che per superare il 10% dei pesi propi e permanenti si fa presto..... pannelli in cartongesso l'ho sentito pure io.... ma mi viene un attimo un dubbio.... questi pannelli sui quali dobbiamo installare i moduli...bene...ma come reagiscono all'esterno?? umidità.. acqua...neve... cos'è poi l'architetto ci chiede la guaina sopra allo strato????

                  ciao a tutti

                  Commenta


                  • #69
                    ho già citato il caso,
                    ma secondo voi, un solaio industriale con travi in laterocemento e tavelle in laterizio (no gett strutturale), con sopra isolante in lana di roccia e copertura in lamiera, e in particolare, la copertura ancorata al solaio con travetti di legno (4 cm), che intervallano la lana di roccia (quì sta il punto della situazione),
                    anche con la presenza di tali travetti sotto la copertura metallica, può essere considerato idoneo o meglio Classe 0 ??

                    Commenta


                    • #70
                      La maggior parte delle coperture che ho in valutazione dai Vigili del Fuoco ha i listelli in legno.
                      I tecnici incaricati di seguirmi le pratiche di prevenzione incendi non mi hanno fatto problemi a dichiarare che comunque la copertura risponde ai requisiti della circolare 1324.

                      Se vogliamo essere pignoli comunque è corretta la tua domanda e non escludo che qualche Comando possa fare storie.
                      La nostra "difesa" già preparata a priori è comunque quella che essendo legno lamellare, il suo comportamento al fuoco è eccellente e comunque sempre superiore al REI30 richiesto da suddetta normativa.

                      Attento piuttosto che la lana minerale sia in A1; ho visto lane in classe A2 a causa di una maggiore quantità di resina e lì si che mi hanno fatto delle storie i consulenti.

                      Commenta


                      • #71
                        Originariamente inviato da Stagno Visualizza il messaggio
                        ho già citato il caso,
                        ma secondo voi............ meglio Classe 0 ??
                        Ciao Stagno... io non sono un esperto di CPI...e credo che dovresti chiedere un parere ad un tecnico prevenzione incendi... comunque se hai dei problemi su una copertura di quel tipo non oso immaginare altre tipologie...se ho ben capito il tuo problema sono i travetti di legno fissati al solaio su cui è posata la copertura metallica; sulla copertura metallica fissi l'impianto; a mio avviso è considerato sicuramente idoneo e secondo me è di classe 0 come da DM 14/01/1985.

                        ciao

                        Commenta


                        • #72
                          la mia titubanza nasce dal fatto che la circolare definisce l'intera copertura con classe A1 o 0.
                          quindi se vado a vedere in sezione, causa il travetto non lo è.
                          - Facendo un'analisi di massima, è vero che la copertura in metallo già protegge bene (anche se non isola dal calore), i travetti sottostanti 4cm, (non proprio 30 minuti....), che inoltre non essendo esposti da subito direttamente al fuoco, e essendo inglobati in lana di roccia A1, difficilmente potranno infiammars in 30 minuti (anche perchè l'incendio dei pannelli FV......)
                          - facendo invece un'analisi da sottoporre ai VVF, la copertura ha elementi non A1, ne protetti ne isolati, e quindi in linea di principio non so se si può considerare A1, e ne se si un tecnico lo certificherebbe come tale.

                          da quì i miei dubbi

                          Commenta


                          • #73
                            Originariamente inviato da Stagno Visualizza il messaggio
                            la mia titubanza nasce dal fatto che la circolare definisce l'intera copertura con classe A1 o 0.
                            quindi se vado a vedere in sezione, causa il travetto non lo è.
                            Cia Stagno.. io sono abituato a lavorare spesso con gli enti anche perchè ho lavorato per tanto tempo in uno di essi.. quindi decreti e regolamenti a gogo... ma mi limito a leggere attentamente la circolare.. "evitare la propagazione di un incendio del generatore fotovoltaico AL FABBRICATO NEL QUALE è INCORPORATO. tale condizione si ritiene rispettata quando....venga installato su strutture ed elementi di copertura e/o facciata incombustibili....
                            bene..a mia interpretazione.. incorporato lo è nel momento in cui lo fissi alla copertura....e lo è!!!!!!
                            bene..a mia interpretazione.. su strutture ed elementi di copertura.... la copertura metallica è un elemento di copertura e non tutta la copertura (la copertura è l'insieme del solaio travetti isolamento e copertura finale....stessa cosa la guaina applicata su un solaio di copertura in laterocemento..in quel caso la guaina è un elemento di copertura e questo è il problema più grosso)
                            bene... a mia interpretazione la copertura metallica rispetta il DM 14/01/1985

                            Ok...adesso che nessuno tecnico te lo certifichi può essere .. e che i VVFF ti dicano che non va bene può essere... ti posso dire questo...da noi i VVFF si stanno orientando a chiedere un elemento di copertura metallica dove c'è sotto la guaina...

                            ciao

                            Commenta


                            • #74
                              Sportivo, il tuo mi sembra proprio il caso "non ammesso" dalla circolare, ossia con notevole strato (o componente) di classe non A1 (tutt'altro).
                              lo strato superficiale in lamiera inoltre non si può ritenere una protezione (secondo la mia interpretazione), allo strato sottostante perchè in caso di incendio (con elevato calore come nella curva d'incendio tipica, ossia quella considerata nella prevenzione incendi), la lamiera dura poco e inoltre anche prima del suo cedimento il calore passa e "scioglie" il polistirene.


                              la soluzione però può essere adottata in edifici non soggetti a controllo dei vigili del fuoco.

                              Commenta


                              • #75
                                Ciao a tutti
                                quindi riassumendo, la normativa è soddisfatta con un tetto in lamiera senza coibentazione (tipo poliuretano o simili) anche se sotto ci sono i travetti in legno su copertura in laterizio o c.a. in quanto in 30min non c'è sicuramente pericolo che i travetti si incendino.
                                Non è soddisfatta con lamiere coibentate, anche se non ne sono del tutto convinto o con struttura portante in legno.
                                Se non fosse così si dovrebbero ricoprire tutti i tetti con materiali isolanti EI30!!

                                Commenta


                                • #76
                                  pannelli ossido di magnesio

                                  per Stagno
                                  pannello ossido di magnesio da 1 cm soddisfa le richieste?
                                  se metto: foglio di ossido di magnesio da 1 cm in modo da costituire un tavolato di copertura a vista; polistirolo 1o cm,
                                  lamiera da 08/10 e pannello fv?

                                  capisco che meglio sarebbe polistirolo, pannello di ossido di magnesio e lamierato poi pannello fv, ma mi mancano gli appoggi
                                  laterali per le alette del tegolone che dovrei fare sempre di polistirolo o legno.-
                                  grazie

                                  Commenta


                                  • #77
                                    Originariamente inviato da sportivo Visualizza il messaggio
                                    per Stagno
                                    pannello ossido di magnesio da 1 cm soddisfa le richieste?
                                    se metto: foglio di ossido di magnesio da 1 cm in modo da costituire un tavolato di copertura a vista; polistirolo 1o cm,
                                    lamiera da 08/10 e pannello fv?
                                    grazie
                                    non conosco bene le caratteristiche dell'ossido di magneso,
                                    ma "a mio giudizio e parere", con il polistirolo non ci siamo proprio. La circolare in pratica, ha tagliato fuori tutte quelle soluzioni con materiali cellulari tipo polistirolo.

                                    Commenta


                                    • #78
                                      In caso di incendio, un isolatore può fare la differenza in materia di sicurezza.

                                      Commenta


                                      • #79
                                        Alcune domande: il proprietario di un fienile che dovrebbe avere CPI, ed invece non l'ha mai avuto, cosa rischia? E se vi realizza sopra un impianto fotovoltaico? Cosa rischia invece il tecnico che firma il progetto? Grazie

                                        Commenta


                                        • #80
                                          Io al posto suo mi metterei in regola.

                                          Commenta


                                          • #81
                                            Se tu installi l'impianto FV rispettando i requisiti della circolare 1324, come se l'attività fosse soggetta al CPI, non dovresti avere nessuna conseguenza futura qualora avvengano dei disastri (incendio).

                                            Se invece te ne freghi e installi l'impianto fv come se l'attività NON fosse soggetta al CPI, sinceramente non so cosa potrebbero farti nel futuro.

                                            Per esperienza personale comunque, se coinvolgi il Comando dei VVF per l'fv, rischi che ti mettano i bastoni tra le ruote e che prima (aggiungo io "giustamente") richiedano che l'attività sottostante si metta in regola.

                                            Visto che Giugno non è lontano, vedi tu...

                                            Chiarimento della GIFI...a mio avviso non chiarisce moltissimo la situazione
                                            http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&...kX39Pyn06tTp6g
                                            Ultima modifica di Marsell; 12-04-2012, 10:55.

                                            Commenta


                                            • #82
                                              il gifi ha emanato delle considerazioni in questi giorni, ma purtroppo non riesco a leggerle perche sono nell'area privata, qualcuno puo postarle??? e poi i vvff dovevano dare dei chiarimenti entro pasqua....ma non si trova nulla di tutto cio...
                                              DIAMO UN FUTURO AI NOSTRI FIGLI
                                              ENERGIA PULITA......SI DEVE!!!!

                                              Commenta


                                              • #83
                                                giornale di oggi

                                                Clicca sull'immagine per ingrandirla. 

Nome:   fabbrica in fiamme.jpg 
Visite: 1 
Dimensione: 125.0 KB 
ID: 1930329
                                                spero si legga bene
                                                saluti

                                                Commenta


                                                • #84
                                                  Tutto ciò sfiora l'inverosimile. Sono del parere che l'unica chance è quella di dimostrare che non esiste possibilità significativa di ignizione.
                                                  Allora, dall'analisi di un pannello fotovoltaico Sharp 245W Poly (1,65x0,99m) si evince quanto segue.

                                                  Sintetizzo qui.

                                                  Peso totale 19 kg
                                                  Vetro 2500 kg mc mm 4 16,07 kg

                                                  Alluminio 0,96 kg
                                                  Silicio 35 micron 0,65 kg
                                                  Altro materiale 0,28 kg
                                                  (EVA+TEDLAR_TPT) (Plastiche combustibili)

                                                  Supponendo a favore di sicurezza che le plastiche siano benzina da 10500 kcal/kg, si ottiene che il pannello ha circa 3000 kcal, 12,3MJ. Cio corrisponde a 8MJ/mq o 0,4 kg legna standard a mq.

                                                  Una risma di carta A4 possiede 12.000 kcal.

                                                  Il carico di incendio specifico del pannello risulta pari a 7,5 MJ/mq corrispondente ad uno strato distribuito composto da 5 fogli di carta A4.

                                                  Se il pannello fosse all'interno di un magazzino la struttura necessaria sarebbe REI 0 (ZERO)

                                                  CASA GAS FREE: Costruzione del 1973, tripli vetri e infissi Gealan S9000, Cappotto SUPERFICIE RISCALDATA: 500 mq su 3 Piani (Radiante a soffitto e pareti) + seminterrato 150 mq (Fancoil Sabiana CRC 24 IV) GENERATORE: PDC PUHZ-SW160YKA Ecodan Mitshubishi+ Boiler 300 Lt per ACS + 200 Lt acqua tecnica VENTILAZIONE: Mitsubishi LGH-65RVX-E DEUMIDIFICAZIONE: FCC 400 Clima FTV: 10 kW ottimizzato + Inverter SolarEdge CUCINA: Induzione BAGNI: Specchi radianti

                                                  Commenta


                                                  • #85
                                                    A me sembra una strada che ha buone vie di uscita.
                                                    La vogliamo approfondire con commenti dei vari partecipanti al post ?
                                                    E' proponibile una analisi simile ai VVF ?

                                                    Commenta


                                                    • #86
                                                      Riporto tal quale quanto affermato da un mio amico/collega Ronin (non presente in questo forum).

                                                      La mia proposta di strategia è quella di valutare "un'isola" (=fila) di pannelli fotovoltaici, spazi di rispetto compresi, su tetto piano con guaina e tetto rovescio, e dimostrare che non si può arrivare all'ignizione.
                                                      Un modulo da 220 W inclinato 30° occupa un'area di 1560x800xradq(3)/2= 1,1 m2 quindi 1 kWp occupa circa 5 m2"effettivi", ed ha intorno a se una fascia di rispetto di almeno 80 cm, quindi nel caso "peggiore" ha sotto ed intorno a se un'area 4 volte tanto di tetto combustibile da accendere, ovvero 20 m2.
                                                      • 1 kwp è composto da 5 pannelli e quindi il carico di incendio del pannello è pari a 5*12,3 = 62 MJ
                                                      • poi c'è la guaina, che è spessa da 6 a 9 mm e che possiamo considerare cautelativamente bitume (3400 MJ/m3), e quindi contribuisce per altri 612 MJ
                                                      • poi c'è l'isolante, che potrebbe esserci o meno, ma consideriamo 6 cm di lana di roccia, per il quale non abbiamo un valore (il materiale potrebbe essere di qs produttore), ma generalmente un certificato in classe 1, e quindi possiamo prendere il valore limite del PCS per la corrispondente A2 (che è assolutamente ottenibile) ovvero 3 MJ/kg, con una densità di 40 kg/m3 otteniamo altri 144 MJ
                                                      • a questo punto mancano da aggiungere solo i cavi, che mi riservo di quantificare con più esattezza, ma possiamo stimare una canalina 20x10 cautelativamente completamente piena per tutti i 7 metri di lunghezza e 600 MJ/m3, ottenendo 84 MJ.

                                                      Quindi il carico di incendio complessivo della nostra "isola" è pari a 902 MJ (in 20 m2: il valore medio in realtà sarà un po' più alto, per coperture estensivamente utilizzate, perchè ci sarà più pannello e meno spazio vuoto venendo disposto in file più lunghe, ma siamo sui 45-50 MJ/m2).

                                                      Questo dovrebbe essere il valore da cui partire, per determinare una eventuale "accendibilità" della nostra isola a causa di un guasto che si verifichi sul pannello (che si trova al centro della stessa).

                                                      A questo punto bisognerebbe prendere un modello naturale di incendio esterno e vedere se si riesce a raggiungere il flashover.

                                                      Poi dovremo estendere l'analisi al caso peggiore di lana di roccia ad alta densità (150 kg/m3 per coperture) ed eventualmente classe di reazione B (THR in 600 secondi < 7,5 MJ).

                                                      Quel che noi dobbiamo valutare è testualmente il "rischio di propagazione dell'incendio". bene, come fa l'incendio a propagarsi, e che rischi comporta la sua propagazione? dovremo valutare i seguenti aspetti:

                                                      1) la probabilità che la nostra isola si inneschi
                                                      2) la probabilità che il fuoco una volta innescato, si propaghi lungo l'impianto elettrico
                                                      3) la probabilità che il fuoco, dall'impianto, si propaghi al tetto (ed eventualmente viceversa)
                                                      4) la reazione che il tetto avrà al fuoco, una volta che questo è acceso e propagato

                                                      Se riusciamo a valutare questi aspetti, e concludere che 1-2-3 sono tutti passaggi improbabili, e che il comportamento di 4 è comunque adeguato, avremo dimostrato che il FV non provoca rischi di propagazione dell'incendio.

                                                      2) cominciamo a escludere questa possibilità grazie al fatto che i cavi sono tutti non propaganti l'incendio.

                                                      4) con i valori di carico di incendio, basandoci sul D.M. 9/3/07, considerando un edificio > 10.000 m2 e la sola accessibilità ai mezzi del VVF (vi ricordate? non vogliamo fare niente di niente) otteniamo un carico di incendio specifico di progetto pari a 50 * 2 * 0,9 = 90 MJ/m2. Questo corrisponde a una classificazione REI 0 (ZERO) per ottenere il livello 3 di protezione. E quindi ci indica che siamo sulla buona strada: se anche il tetto prendesse completamente fuoco, e il nostro solaio non avesse alcun grado di protezione REI, sarebbe comunque adeguato.

                                                      Poi discuteremo di quale dovrà essere il grado REI per portare il fabbricato in livello V (vogliamo installare il FV anche sul tetto degli ospedali, remember?).

                                                      In ogni caso questo grado REI che stabiliremo dovrà essere verificato con il metodo tabellare, e non analitico, giacchè non abbiamo idea di come evolverà l'incendio sul tetto (dovremmo fare la prova secondo EN 13501-5 dice la circolare, ma non ne abbiamo voglia...), quindi dovremo per forza metterci dalla parte del sicuro considerando il caso peggiore possibile (anche perchè è ragionevole pensare che l'incendio seguirà proprio la ISO 834, giacchè l'aria di apporto alla combustione è illimitata, essendo all'aperto).

                                                      1) a questo punto dobbiamo proprio scegliere un modello di sviluppo dell'incendio, e definire quando si arriva al flashover, giacchè vogliamo rispondere alla domanda: quanta "roba" deve bruciare perchè si arrivi all'ignizione? E qui
                                                      nascono i problemi, giacchè normalmente (sia per nfpa 555 sia per thomas sia per babraukas) il flashover si definisce come raggiungimento di una certa temperatura nello strato dei gas caldi a soffitto, e qui il soffitto non c'è.

                                                      Perciò dovremo trovare un modello alternativo. Si accettano suggerimenti.


                                                      CASA GAS FREE: Costruzione del 1973, tripli vetri e infissi Gealan S9000, Cappotto SUPERFICIE RISCALDATA: 500 mq su 3 Piani (Radiante a soffitto e pareti) + seminterrato 150 mq (Fancoil Sabiana CRC 24 IV) GENERATORE: PDC PUHZ-SW160YKA Ecodan Mitshubishi+ Boiler 300 Lt per ACS + 200 Lt acqua tecnica VENTILAZIONE: Mitsubishi LGH-65RVX-E DEUMIDIFICAZIONE: FCC 400 Clima FTV: 10 kW ottimizzato + Inverter SolarEdge CUCINA: Induzione BAGNI: Specchi radianti

                                                      Commenta


                                                      • #87
                                                        anche io sono su quel forum

                                                        Commenta


                                                        • #88
                                                          Finalmente un pochino di chiarezza!!!! Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

                                                          Un pochetto tardi visto il prossimo V conto energia....

                                                          Commenta


                                                          • #89
                                                            ma qualcuno ha idea di cosa significa quella nota esplicativa (domanda retorica)?
                                                            CASA GAS FREE: Costruzione del 1973, tripli vetri e infissi Gealan S9000, Cappotto SUPERFICIE RISCALDATA: 500 mq su 3 Piani (Radiante a soffitto e pareti) + seminterrato 150 mq (Fancoil Sabiana CRC 24 IV) GENERATORE: PDC PUHZ-SW160YKA Ecodan Mitshubishi+ Boiler 300 Lt per ACS + 200 Lt acqua tecnica VENTILAZIONE: Mitsubishi LGH-65RVX-E DEUMIDIFICAZIONE: FCC 400 Clima FTV: 10 kW ottimizzato + Inverter SolarEdge CUCINA: Induzione BAGNI: Specchi radianti

                                                            Commenta


                                                            • #90
                                                              bè si dice tutto e si dice nulla.......
                                                              secondo la vostra interpretazione:
                                                              1- per Un impianto su copertura che rispetti tutti i canoni indicati (e quindi a mio parere che non aggravia il rischio), si deve fare qualche comunicazione/pratica ai VVFF ???
                                                              2 - la soluzione più volte discussa, di una copertura grecata in lamiera con lana di roccia (A1) su tetto in laterocemento (senza gettata), ma con travetti di sostegno della grecata in legno (quindi infiammabili), può ritenersi idonea???

                                                              Commenta

                                                              Attendi un attimo...
                                                              X