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Zanonato, spalmare in piu' anni incentivi a rinnovabili

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  • Zanonato, spalmare in piu' anni incentivi a rinnovabili

    ieri a rimini a rilasciato queste dichiarazioni:

    Energia: Zanonato, spalmare in piu' anni incentivi a rinnovabili

    19 Agosto 2013 - 14:27

    (ASCA) - Rimini, 19 ago - Spalmare in un arco di tempo maggiore gli incentivi alle fonti rinnovabili di energia. Invece di 12 miliardi l'anno si possono ipotizzare 9 miliardi dando cosi' risorse a famiglie e imprese. Il ministro dello sviluppo economico, Flavio Zanonato, rilancia la proposta di non toccare il valore degli incentivi alle rinnovabili ma di spalmarli in piu' tempo. Parlando al Meeting di Rimini, Zanonato ha sottolineato che tra le priorita' c'e' quella di ''ridurre il costo dell'energia elettrica'' che e' elevato rispetto all'Europa ''perche' abbiamo molti incentivi sulle rinnovabili''. Gli incentivi alle rinnovabili sono ''una cosa positiva perche' produciamo inquinando meno ma occorre trovare un equilibrio altrimenti le produzioni si spostano dove si inquina di piu'''. Dunque l'ipotesi di spalmare su piu' anni quanto pagano famiglie e imprese sulla bollette per le rinnovabili. ''Senza toccare gli interessi dei produttori di energia - ha detto Zanonato - spalmando su un periodo piu' lungo, ad esempio 9 miliardi l'anno invece di 12 miliardi, si concedono piu' risorse a famiglie e imprese''. did/mau

  • #2
    Zanonato, spalmare in piu' anni incentivi a rinnovabili

    Energia: Zanonato, spalmare in piu' anni incentivi a rinnovabili - ASCA.it

    *** Citazione integrale rimossa (il testo che hai scritto è appena qui sopra, perché ripeterlo?). Violazione art.3 del regolamento del forum. nll ***

    Come dire : cambiamo a posteriori le regole.
    Ma si rende conto il Sig. Zanonato che ci sono persone indebitate con le banche per realizzare un impianto fotovoltaico ?
    Piuttosto continuerei a fare verifiche sui mega impianti frazionati in modo fittizio o al massimo si potrebbe pensare di spalmare gli incentivi degli impianti > 1 MW fatti nel II CE. Ma quello che propone Zanonato (sempre che non ci siano dettagli che ribaltano il senso di quanto scritto nell'articolo) è indecente !
    Ultima modifica di nll; 21-08-2013, 14:36.

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    • #3
      Quelli che si sono già impegnati con le banche, presumibilmente lo hanno fatto sotto una legge diversa e quindi questa per loro non ha effetto, mentre per gli altri che vogliono iniziare ora l'iter autorizzativo per un nuovo impianto, faranno le loro valutazioni e decideranno se ne valga la pena, oppure no, accedere al credito bancario.

      Esempio fuori dal FV. Sinceramente mi avrebbe fatto comodo una rateazione decennale, invece che quinquennale per gli sgravi fiscali ottenuti per interventi di risparmio energetico, avrei sfruttato meglio la capienza delle tasse e mi sarei potuto permettere un intervento più consistente, invece mi sono dovuto limitare a un 55% equivalente al massimo a 5 volte quel che pago di IRPEF in un anno.

      Io mi soffermerei piuttosto sul limite dei 12 miliardi ridotto a 9, quello sì che è frenante, perché significa che ci saranno 3 miliardi in meno per coprire i lavori di altre persone, che in questo modo si verranno escluse da qualsiasi agevolazione fiscale.

      ••••••••••••

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      • #4
        E' una cartolarizzazione

        Energia: Zanonato, spalmare in piu' anni incentivi a rinnovabili - ASCA.it
        Quello di cui parla Zanonato è quasi sicuramente un meccanismo di cartolarizzazione, a cui già abbiamo assistito in passato (2005) per ridurre il carico del CIP6 in bolletta. Per i percettori degli incentivi non cambia nulla né in termini di tempo né in termini di entità degli incentivi. I produttori da rinnovabile non vedono alcun impatto nei loro business plans. Potrebbe funzionare così:dei 12 miliardi annui che servono per pagare il dovuto ai produttori da rinnovabile, 9 li carico in bolletta, 3 li ottengo mediante obbligazioni emesse da GSE o privati o cassa depositi e prestiti. La restituzione di capitale ed interessi di tali obbligazioni lo posticiperò successivamente (magari tra 5-10-15 anni) con un piano di ammortamento pluriennale, distribuendoli sulle bollette quando, per effetto della naturale graduale cessazione dei periodi di incentivazione, i 12 miliardi saranno diventati molto meno.
        E' molto probabile che, almeno gli interessi delle obbligazioni vengano caricati sulle bollette fin da subito, per pagare le cedole a chi le detiene, che magari non sarebbe disposto ad aspettare 5-10-15 anni per iniziare a vedersi restituiti interessi e capitale.
        A me sembra una soluzione apprezzabil per ottenere una notevole riduzione dell'A3, immediata, senza peso sul bilancio dello stato e senza danneggiare i produttori da rinnovabile.

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        • #5
          dpende dal tasso di interesse....
          CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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          • #6
            Zanonato: l'intervento sugli incentivi alle rinnovabili arriverà la settimana prossima
            Il provvedimento per ridurre le bollette spalmando su più anni l'erogazione degli incentivi alle rinnovabili arriverà la settimana prossima. Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo Economico questa mattina in un'intervista a Radio Uno. L'ennesimo provvedimento retroattivo ai danni delle fonti pulite che stavolta indebiterà i consumatori elettrici?
            Redazione Qualenergia.it
            29 agosto 2013




            Il provvedimento per ridurre le bollette, spalmando su più anni l'erogazione degli incentivi alle rinnovabili, arriverà la settimana prossima. Lo ha annunciato questa mattina il ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato in un'intervista ai microfoni di Radio Uno.


            Pur sottolineando il ruolo fondamentale degli incentivi, che hanno consentito all'Italia di avere un parco di generazione da rinnovabili "unico in Europa", il ministro è tornato a ricordarne il costo “troppo alto”. Si tratta, ha detto, di “poco meno di 12 miliardi” che ricadranno sulle bollette elettriche per i prossimi 18 anni: allungando questo periodo e rimodulando il meccanismo, ha spiegato il ministro, sarà possibile "dare subito alle famiglie e alle imprese 3 miliardi di euro". Il provvedimento, ha concluso, dovrebbe arrivare con il DL Fare-bis.


            Quale sia l'idea di Zanonato si era capito nelle settimane scorse, anche se i dettagli restano ancora oscuri. Il 21 agosto l'aveva infatti presentata al Meeting di Rimini: “Anziché prelevare 12 miliardi di euro, se ne possono prendere 9 miliardi e il resto dilazionarlo in un periodo più lungo”, aveva spiegato (QualEnergia.it, Zanonato: gli incentivi dati alle rinnovabili spalmati su più anni).


            Sembra cioè che il ministro intenda spalmare su più anni i pagamenti in favore di chi ha diritto agli incentivi, per ridurre il peso della componente A3 in bolletta. In pratica - almeno da quanto si capisce al momento, ma in attesa di maggiori dettagli il condizionale è d'obbligo - si obbligherebbe chi ha investito in rinnovabili a concedere un prestito forzato, sul quale ovviamente dovranno essere pagati degli interessi, che dovrebbero essere ancorati a quelli sui Btp.


            La misura dovrebbe iniziare a produrre i suoi effetti dal 2014, riducendo la componente A3 appunto di 2-3 miliardi di euro. Un risultato che, sempre se la misura si concretizzasse così come si profila, verrebbe ottenuto con un prezzo discutibile: se da una parte si sancisce per l'ennesima volta l'inaffidabilità del quadro normativo del nostro paese, con un provvedimento retroattivo che (e qui dipenderà dalla formulazione del decreto) potrebbere sconvolgere i business plan che avrebbero dovuto essere garantiti dai meccanismi incentivanti, dall'altra, a fronte di un risparmio immediato, si fanno indebitare i consumatori elettrici nei confronti di chi ha investito nelle energie rinnovabili. Dov'è il vero vantaggio per i consumatori?


            Sembra proprio che il ministro abbia sposato la linea che vede nelle rinnovabili il principale responsabile del caro-bolletta. Non stupisce che il primo ad esprimere pubblicamente soddisfazione per le parole del ministro sia stato il presidente di Assoelettrica, Chicco Testa, da tempo in prima linea contro le rinnovabili, che stanno erodendo gli interessi economici del termoelettrico, sottraendo grosse quote di mercato ai cicli combinati a gas.


            Eppure la tesi che il caro-bolletta dipenda principalmente dalle rinnovabili è abbastanza facile da smentire. L'aumento della bolletta di questi ultimi 10 anni è dovuto principalmente alle fonti fossili. La voce “energia e approvvigionamento”, legata all’andamento del prezzo del petrolio dal 2002 al 2012 infatti è semplicemente decollata, passando da 106,06 euro a 293,96. Esattamente 187,36 euro in più a famiglia, un aumento del 177,2%.


            Ad appesantire il costo dell'energia poi ci sono altri sussidi oltre a quelli alle rinnovabili, la cui rapida crescita si è peraltro praticamente fermata con la fine del quinto conto energia. Secondo una stima di Legambiente circa 5 miliardi di euro l'anno se ne vanno tra sussidi alle fonti fossili, oneri impropri, sconti in bolletta ai grandi consumatori di energia elettrica.


            Perché dunque puntare contro le fonti pulite quando si parla di ridurre i costi dell'energia? Le rinnovabili, peraltro, oltre ai vari vantaggi ambientali ed economici che portano, contribuiscono a ridurre la bolletta grazie all'effetto peak-shaving favorito ad esempio dal fotovoltaico: nel 2012 ha portato 838 milioni di euro di risparmio netto, che sarebbero stati 1.420 milioni se il termoelettrico non avesse reagito alzando i prezzi quando il sole non splende.


            Non sarebbe dunque meglio intervenire da altre parti? Si potrebbe ad esempio agire sulle modalità di reperimento degli oneri di sistema, modificare l'accesso al mercato di dispacciamento per ridurne i costi, far pulizia di oneri di sistema impropri. Le idee per ridurre la bolletta di famiglie e imprese senza colpire le rinnovabili non mancano (si veda questo intervento su QualEnergia.it), per ora però chi prende le decisioni non sembra disposto ad ascoltarle.

            Zanonato: l'intervento sugli incentivi alle rinnovabili arriverà la settimana prossima | QualEnergia.it

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            • #7
              Scusate ma non ho capito bene:
              Zanonato vuole rimodulare gli incentivi per chi ha già l'impianto in esercizio?

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              • #8
                Originariamente inviato da luisan Visualizza il messaggio
                In pratica - almeno da quanto si capisce al momento, ma in attesa di maggiori dettagli il condizionale è d'obbligo - si obbligherebbe chi ha investito in rinnovabili a concedere un prestito forzato,

                Eppure la tesi che il caro-bolletta dipenda principalmente dalle rinnovabili è abbastanza facile da smentire. L'aumento della bolletta di questi ultimi 10 anni è dovuto principalmente alle fonti fossili. La voce “energia e approvvigionamento”, legata all’andamento del prezzo del petrolio dal 2002 al 2012 infatti è semplicemente decollata, passando da 106,06 euro a 293,96. Esattamente 187,36 euro in più a famiglia, un aumento del 177,2%.


                Ad appesantire il costo dell'energia poi ci sono altri sussidi oltre a quelli alle rinnovabili, la cui rapida crescita si è peraltro praticamente fermata con la fine del quinto conto energia. Secondo una stima di Legambiente circa 5 miliardi di euro l'anno se ne vanno tra sussidi alle fonti fossili, oneri impropri, sconti in bolletta ai grandi consumatori di energia elettrica.


                Si potrebbe ad esempio agire sulle modalità di reperimento degli oneri di sistema,
                Luisan...prestito forzoso? Chi è riuscito a fare tale strampalata ipotesi?

                Careo bollette...fra 2002 e 2012 c'è stato in mezzo una crisi che ha portato il petrolio da 30 a 100 dollari il barile...quale sarebbe la soluzione per tale problemino..un decrete del mnistro che fissa il prezzo del pertolio mondiale? oppure un accorato appello di Legambinete?
                Invece la realtà è diversa..dal 2008 (anno di inizo del FV in Italia) al 2013..la componente Energia è scesa dal 57 al 48% della bolletta media famiglia..mentre Onersi sitema sono andati dal 10 al 19%..

                Potresti dettagliare i 5 mld anno di SUSSIDI alle fossili? mi sembra una cifra spropositata...forse qualche mio...ma se aumentiamo energia elettrica pe ri treni, non pensi che aumenteranno i costi pe ri pendolari? e quindi cosa abbiamo risolto?
                CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                • #9
                  bah ancora con ste storie...loro ci provano.... probabilmente quando si renderanno davvero conto che se facessero una cosa del genere si troverebbero una classaction da farli tutti tornare a casa all'istante ....la smetteranno...........
                  Hanno firmato un contratto per quella cifra X e per 20 anni punto e fine che se la mettano via è meglio.......
                  2,96 Kwp - 16 Pannelli Trinasolar 185W Mono - Inverter AURORA PVI-3.0
                  Azimut -32° Sud-Est - Tilt 33°- Allacciato 16/05/2011
                  5,64 Kwp - 24 Pannelli Suntech 235W Poli - Inverter AURORA PVI-6000 OUTD
                  Azimut +120° Ovest - Tilt 19° - Allacciato 25/05/2012

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                  • #10
                    bhe il modo descritto della cartolarizzazione da solarpower potrebbe essere corretto....un po presi dalla A3 della bolletta un po presi con bond.
                    In caso contrario porto le chiavi dell'antifurto alla banca...tanto è lei che deve avere i soldi e non io.....

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                    • #11
                      sempre lo stesso discorso è più facile strizzare le palle a 100.000 peones che toccare con un dito 3 o 4 FEUDATARI .

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                      • #12
                        Un meccanismo probabile potrebbe essere questo, ipotizzando ancora 18 anni di incentivi da riconoscere (scadenza 2032):
                        2014: viene emesso bond num. 1 da 3 Mld a tasso x %, scadenza 2032. Scarico su bollette 9 Mld
                        2015: pago a detentori bond num. 1 interessi a tasso x % scaricandoli su bollette - emetto bond num. 2 da 3 Mld a tasso x%, scadenza 2032. Su bollette pertanto gravano 9 Mld + interessi bond num.1
                        2016: pago a detentori bond num.1 e num. 2 interessi a tasso x% scaricandoli su bollette - emetto bond num. 3 da 3Mld a tasso x%, scadenza 2032. Su bollette gravano pertanto 9 Mld + interessi bond num. 1 + interessi bond num.2
                        e cosi via fino al 2032.
                        Nel 2032 devo restituire il capitale ai detentori delle 18 obbligazioni (quindi 3x18 = 54 Mld). Serve pertanto finanziamento da 54 Mld (anche qui presumibile emissione bond da parte di enti finanziatori), da restituire ai finanziatori con piano di ammortamento di durata 10 anni (ipotesi). Ogni anno di questi 10 graverà sulle bollette la rata annuale di tale piano di ammortamento, + eventuali altri oneri di sistema residui (o, speriamo di no, nuovi) addebitati in bollette.
                        Con riferimento al primo periodo di 18 anni, è chiaro che negli anni in cui il fabbisogno da scaricare sulle bollette è molto minore del picco di 12 Mld €/anno si potrebbe ipotizzare di emettere obbligazioni di taglio minore dei 3 Mld, in modo da ridurre il montante di capitale da restituire nei 10 anni successivi al 2032 e ridurre quindi le rate annue di ammortamento da addebitare nel periodo di 10 anni successivo al 2032.

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                        • #13
                          Dilazionamento 20/30 anni incentivi rinnovabili

                          E' di oggi la notizia che il ministro Zanonato e il suo staff hanno intenzione di dilazionare gli incentivi, ossia passarli dagli attuali 20 anni ai 30.....
                          Allo stato attuale sembra addirittura interessare anche chi già percepisce gli incentivi (non oso immaginare quali catastrofi possa innescare) e sicuramente, se la proposta sarà varata, tutti quelli che accederanno prossimamente agli incentivi.
                          Se la cosa dovesse passare per il settore eolico, sopratutto per il MINI, credo che sia una batosta alla pari della cancellazione dell'incentivo. Un businnes plan a 30 non stà in piedi manco a pagarlo oro, le società di leasing arrivano massimo a 18/20 anni, chi garantisce le macchine 30 anni? quanti e quali costi di manutenzione avrò passati i 20?
                          Personalmente spero proprio che la proposta venga bocciata in modo netto, perchè il mio progetto di investimento salterebbe all'istante.
                          Devo dire FORTUNA che ancora non ho firmato nulla.....
                          La ripresa economica si attua anche dando stabilità e sicurezza, se i nostri governanti continuano in questo modo, dando insicurezza e continui cambi di rotta, nessuno investirà mai in nulla.....qui in Italia....

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                          • #14
                            Ho letto qualcosa in rete...solo voci e ipotesi, ma sembra una cosa meno grave di quanto all'inizio ho immaginato: sostanzialmente viene abbattuta la quota A3 in bolletta, ma non vengono toccati i livelli degli incentivi, per cui le imprese percepiranno esattamente quanto prospettato nei normali 20 anni... la differenza verrebbe finanziata con l'emissione di bond a 30 anni da parte del gse da collocare sul MOT ad un tasso del 4%...
                            Mi sembra assolutamente folle, si andrebbero a scaricare sul futuro costi miliardari con l'aggiunta degli interessi...che sostenibilità può avere un giochetto simile? E quando i nodi verranno al pettine, saranno i produttori a prenderselo in quel posto, ovvio!
                            Io resto MOLTO preoccupato
                            Ultima modifica di windprogress; 04-09-2013, 11:32. Motivo: Unione messaggi consecutivi dello stesso utente

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                            • #15
                              Ieri sera il ministro ha SMENTITO il dilazionamento degli incentivi, credo che non succederà mai si ritroverebbero sepolti da una tale marea di riscorsi da far impallidire chiunque:

                              Taglia-bollette, Zanonato: “Non verranno toccati gli incentivi” | QualEnergia.it

                              e vero che bisogna aspettarsi di tutto da sti personaggi ma un minimo di giurisprudenza la conosceranno pure loro

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                              • #16
                                Articolo interessante:

                                | noiseFromAmeriKa

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                                • #17
                                  io i son riguardato le bollette del 2007 L' FV era agl'arbori e quella arrivata ieri , differenza sostanziale il prezzo energia è DIMINUITO DI €/KWH 0.012 IN F1 , 0.014 IN F 2 E 0.029 in f3 GRAZIE ALLE RINNOVABILI , perchè guardate il listogramma de post qui sopra dal 2008 al 2013 questo prezzo è aumentato del 0.009, MENTRE le quote variabili in totale sono aumentate da 0.028 a 0.085 € /kwh un delta di 0.057 che tra prezzo e variabili diventa 0.045 in f1 + 0.043 in f2 e +0.028 in f3 , per chi consuma molto sono cifre...

                                  se queste differenze sono da iMputare alla componente A3 per gl'incentivi che ALMENO LA STRALCINO DAL CONTEGGIO IVA , PERCHè lo stato deve guadagnare sui Ns soldi,

                                  oppure che quest' AMMONTARE ,OVVERO L'IVA FREGATA , che MAI avrebbero potuto incamerare se nessuno avrebbe investito incentivato in RINNOVABILI, la reinvestino nella quota a3 per farla diminuire .

                                  sarei propenso ad un allungamento di 5 anni dell'incentivo se concedessero di fare la vendita o scambio SSA a tutti , pagando il CUS anche per "scambio totale " sommando i prelievi di produttore e il suo acquirente , npon come lo ssa attuale .

                                  Commenta


                                  • #18
                                    A me sembra davvero interessante il post di solarpower.

                                    Commenta


                                    • #19
                                      Tutti corrono a smentire adesso, mi sa che hanno capito d'aver detto una c.....a però la tecnica è sempre la stessa,

                                      metto in giro una voce>vedo la reazione del popolo>smentisco di conseguenza>se non ci sono reazioni vado avanti per la mia strada:

                                      Incentivi rinnovabili: intervista a Chicco Testa sul tagliabolletta di Zanonato - Energia - GreenStyle

                                      La posizione di Anie/Gifi probabilmente deriva da un’interpretazione imprecisa del provvedimento proposto dal ministro, secondo l’associazione potrebbe essere infatti previsto un allungamento dei tempi di erogazione degli incentivi (da 20 a 30 anni), cosa smentita dal ministro stesso. La questione fondamentale è che i consumatori (famiglie e aziende) dovranno pagare in bolletta 12 miliardi all’anno per i soli incentivialle fonti rinnovabili. L’emissione di obbligazioni del valore di circa 3 miliardi l’anno per un certo numero di anni permetterebbe invece di spalmare in un tempo più lungo il costo di tali incentivi, ciò comporterebbe certo un aumento della spesa complessiva a causa degli interessi che graverebbero su questi bond, ma si potrebbero ridurre da subito le bollette elettriche delle famiglie (per 1 miliardo) e delle imprese (2 miliardi). [come indicato ieri dal sottosegretario De Vincenti].

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                                      • #20
                                        giuro che se dovessero fare una roba del genere non pago più un euro di tasse e trasferisco la mia residenza all'estero...

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                                        • #21
                                          Il dilazionamento è una boiata pazzesca, non reggerebbe due minuti di fronte alla corte costituzionale...
                                          Questa gentaglia intende solo fare terrorismo psicologico sobillata dalla lobby del gas&affini...
                                          Ma anche la cartolarizzazione per me è espressione della politica più degenere, segue la stessa logica che ci ha regalato il presente debito pubblico: spendere a debito per raccattare voti, rinviando i costi sulle generazioni future...
                                          P.S.
                                          Ma con l'incombente Fiscal Compact, il patto di stabilità ecc., come farebbero a conciliarla, una misura del genere?

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                                          • #22
                                            Piccola riflessione

                                            Le posizioni delle varie associazioni pro e contro le rinnovabili sull'iniziativa di cartolarizzazione sono tutte secondo me più che motivate e condivisibili. Ciascuna di esse sa trovare elementi di sostegno della propria tesi che è difficile contestare.

                                            E' vero: si tratta di spostare un po' più in la nel tempo e di far crescere con gli interessi il carico nelle bollette. Però è come quando una famiglia non riesce a pagare una spesa alta ed imprevista (per colpa di un capofamiglia scriteriato...) e decide di accendere un mutuo od un finanziamento per affrontarla.

                                            Se l'alternativa è l'avvio al collasso economico della famiglia, si tratta di scegliere il minore dei mali.

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                                            • #23
                                              Se la famiglia è al collasso, il mutuo la banca mica glielo fa... e non perchè è cattiva, ma perchè è alto il rischio che quei soldi non li riveda più...a meno che le prospettive future di quella famiglia siano migliori.
                                              Ma dato che nulla lascia presagire una ripresa economica, la mossa mi pare avventata

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                                              • #24
                                                *** Citazione integrale rimossa. Violazione art.3 del regolamento del forum. nll ***


                                                Se la banca è del fratello del capofamiglia il mutuo glielo concede lo stesso....
                                                Ultima modifica di nll; 05-09-2013, 06:44.

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                                                • #25
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                                                  AUTO BANNATO

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                                                  • #26
                                                    Certamente si pone il problema che le obbligazioni emesse per coprire i 3 Mld/anno devono essere appetibili sul mercato finanziario, anno per anno, quando vengono emesse. In ogni caso, se in un singolo anno non si riuscisse a coprire l'intera emissione, vorrà dire che per quell'anno l'abbattimento del carico sulla bolletta sarà parziale. Sempre meglio che avere in quell'anno il carico totale che si sarebbe avuto senza la copertura parziale dell'obbligazione, per la quota acquistata dal mercato. L'ipotesi peggiore è quella in cui nel dato anno l'emissione sia un flop totale e nessuno compri l'obbligazione. In quel caso il carico di tale anno in bolletta sarebbe la somma del costo pieno degli incentivi più gli interessi annuali delle obbligazioni emesse fino a quell'anno. Avremmo pertanto un carico maggiore di quello che si sarebbe avuto rispetto al caso di assenza di cartolarizzazione. E' comunque da tener conto che ci sono fior di fondi pensione che cercano investimenti di lungo periodo con buon tasso fisso garantito e con un buon rating (qui il rischio è estremamente polverizzato) e quindi il successo di tale tipologia di prodotto finanziario è molto, molto probabile.

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                                                    • #27
                                                      visto che :
                                                      lo stato se non ci fossero stati gl'incentivi non avrebbe incamerato iva , sul valore dei lavori e produzioni effettuate dalle rinnovabili, tralasciando l'indotto creatosi
                                                      Visto che :
                                                      l'incentivo per le imprese è tassato, ( non sarebbe giusto che lo stato si ciucci soldi che nemmeno sono suoi e per lo stesso discorso sopra descritto)
                                                      per far scendere la quota A3 basterebbe non ivarla così per le famiglie imprese risulterebbe su questa voce uno sconto del 21- 10 % , alle imprese pagarglielo GIà esentasse , COSì ANCHE I FONDI ESTERI FURBETTI RESTANO DI BELLICHEPAGATI , così il montante diminuirebbe quasi del 20 - 22 % ( non è del 27.5% perchè tanti impianti sono domestici)

                                                      PER CUI è DI UNA FACILITà PAZZESCA volendo si può fare ,
                                                      purtroppo è lo stato spendaccione che non può fare a meno di quest'introiti mandati dal cielo dando la colpa ai golosi incentivati che intanto hanno cacciato i soldi e tasse per gl'impianti.


                                                      .................MA.......IO ...NON HO FREQUENTATO LA BOCCONI.......NON HO VOCE IN CAPITOLO!

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                                                      • #28
                                                        giusto per metterci qualche numero appresso..da buon bocconiano..

                                                        - la totalità delle FER biomassa, la stragrande parte dell'eolico, la grande parte del FV sono investimenti fatti da soggetti Imprenditori, per i quali l'IVA sull'investimento è neutra..si paga e si chiede a rimborso allo Stato (visto che l'Incentivo si vende senza Iva e solo l'energia si vende ivata al GSE). Tuttavia se tale energia l'avessse venduta un produttore fossile, avrebbe generato allo Stato ugual IVA, per cui l'iva sulla vendita non cambia nulla per lo Stato, e l'IVA sugli investimenti (non privati) è neutra.
                                                        OK..magari esiste 1 mld idi IVA dai privati nel FV che lo Stato ha intascato e potrebbe "rendere".. ma qui si parla di spostare 60 mld di Incentivi in avanti.

                                                        - La A3 erogata (incentivo) non è tassato di per se poichè è un incentivo..ma è Reddito e sarà tassato qualora e se tale reddito produrra un UTILE..di certo non prima di 9 anni pe ril FV..per cui tassarlo ex-ante (esiste gia una ritenuta del 4%) significa solo poi che lo Stato deve RESTITUIRE tale anticipo di tassazione...almeno pe ri primi 9 anni..e qui si parla di spostare 3 mld anno gia dal prossimo anno..non fra 9 anni.

                                                        - sul fatto che poi lo Stato LUCRI l'iva sulla RACCOLTA della A3...sono pianamente d'accordo..ma attenzione..per tutti gli Imprenditori tale IVA è neutra..per cui in effetti l'Iva "lucrata" è quella relativa al settore privato..diciamo circa il 25% dei famosi 12 mld anno di incentivi rastrellati dal GSE, cioè 3 mld di incentivi..che sono quindi 300 mio anno di IVA..contro obiettivo di spostare 3 mld anno.

                                                        Saccomanni ti ringrazierebbe del contributo...ma in realtà non gli hai risolto il problema..
                                                        CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                                                        • #29
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                                                          sul fatto del tassare forse mi hai frainteso, ai privati l'incentivo verrà pagato pieno come adesso ,alle imprese invece che togliere il 4% si tolga il 27.5% alla fonte E MESSO SENZA CONCORRERE A BILANCIO , ma questo 27.5% del 75%( incentivo dato ad imprese )su 12 mld=2.475 mld + i .3 mld che dicevi tu siamo a 2.675 mld ( saccomanni ne servono 3 siamo lì ), vada a diminuire il montante A3 dell'anno prossimo non che se lo intaschi qualcuno .
                                                          le ditte in " vera " perdita chiederanno il rimborso,posso capire che in questi anni qualcuno sia stato negativo , ma che per 20 anni sia cronico , allora che sta aperta a fare , nemmeno la bibbia ne conta + di 7!
                                                          Ultima modifica di Alby62; 09-09-2013, 16:54.

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                                                          • #30
                                                            se questo 27,5% è una Ritenuta di acconto come il 4%..tutti quanti la useranno per compensare le taasse dovute o se non dovte, chiesto a rimborso.
                                                            Quindi in pratica è un giro a zero...

                                                            Se invece stai dicendo che aldila che si produca utile o no..gli Incentivi andrebbero tassati sempre e comuqnue al 27,5%..mi sembra la cosa classica dei nostri politici..chiudere buchi con nuove tasse.

                                                            Ma non eri tu che gridavi allo scandalo per certi decreti vagamente retroattivi?
                                                            CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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