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1° conto energia - arrivata lettera restituzione incentivo x abolizione aggiornamento istat

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  • OT
    D'altronde fa ricorso chi ha truffato lo stato , timbrando in mutande e ritornandosene a letto
    E' proprio questo il problema... Uno non solo è nel torto, ma prova anche ad aver ragione e forse l'avrà pure...
    Che disdegno! E noi paghiamo! E noi lavoriamo (per noi e per gli altri)!
    Fine OT

    Il ricorso è già partito? Ma va direttamente in commissione EU?
    Se si riuscisse ad aver ragione, chi non ha fatto ricorso, verrebbe comunque agevolato?

    saluti

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    • ciao Ligabue 82

      la pratica la segue mia sorella , le " carte " le odio .

      so che il ricorso va eseguito per ciascun caso non + tutti assieme , non credo che chi ( se ) vince ), lo vale anche per gl'altri come la volta scorsa , non vorrei che portano a questo per scremare i 4635 impianti del 1° CE da eventualmente rifocillare .

      se vuoi ti mando MP con indirizzo dell'avvocato che segue la pratica , ma se tu eri uno dei tanti che fece ricorso l'indizizzo già ce l'hai .
      saluti Alberto

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      • Alby..aldila dei dettagli..il ricorso è al TAR giusto? non in altra sede "europea"...
        CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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        • Ho controllato , si sempre al tar

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          • Il mio parere...

            Non ho mai avuto tempo di analizzare la questione e solo adesso mi sono letto i decreti e le sentenze e vorrei semplicemente esprimere il mio parere in merito alla nostra questione:
            Più che incaponirsi sulle parole scritte nei vari decreti ho cercato di vederle col buon senso....

            Riguardando i decreti 2005 e 2006 e la prima sentenza TAR Lombardia che ci dava ragione, mi sono fatto una prima idea che forse il GSE e lo stato avevano invece ragione loro, infatti sembrava (come dice spesso marcober) che la tariffa dovesse essere fissa e l’aggiornamento era solo riferito alla tariffa iniziale (0,445 euro), che veniva cioè aggiornata di anno in anno su base Istat in base all’anno della domanda, e poi decurtata del 2% per ogni anno successivo al 2006, ma solo per determinare la tariffa di partenza, che poi sarebbe comunque dovuta restare fissa per 20 anni. In questo caso, impugnare il decreto del 2006, che non faceva altro che puntualizzare l’interpretazione del decreto del 2005, non avrebbe dovuto avere molto senso, anche se poi è andato a buon fine.


            Quando poi però ho letto la sentenza dell’adunanza plenaria (4 maggio 2012 n.9), quella che ci fa precipitare nel baratro, mi son reso conto che i signori stanno facendo, secondo me, un grave errore, che ora provo a spiegarVi:
            Il punto importante, secondo me, e che il giudizio sembra incardinarsi tutto sul precedente d.lgs. n. 387 del 2003:

            l’Adunanza Plenaria ritiene decisivo richiamare l’art. 7 del d.lgs. n. 387 del 2003, in quanto fonte primaria legittimante l’adozione dei decreti ministeriali e perciò norma sovraordinata che fissa gli scopi che i decreti devono conseguire con la disciplina di attuazione, e quindi avente valenza di parametro vincolante per l’interpretazione del loro contenuto. L’articolo dispone che l’importo della tariffa incentivante è “decrescente” (comma 2, lett. d), per cui appare logico ritenere che i decreti ministeriali attuativi debbano in linea di principio essere idonei ad assicurare tale risultato.
            Ciò comporta che deve ritenersi più coerente con la norma citata il fatto che la tariffa resti fissa nel suo valore nominale per il periodo in cui è riconosciuta ed erogata poiché ciò comporterebbe in termini reali un andamento appunto decrescente (…così….casualmente decrescente!!! ndr). Al contrario, la tesi sostenuta dai ricorrenti in primo grado, secondo cui l’art. 6, comma 6, del decreto ministeriale 28 luglio 2005 avrebbe riconosciuto il diritto all’aggiornamento annuale delle tariffe incentivanti sulla base del tasso di inflazione annuo, darebbe luogo ad una tariffa crescente in termini nominali e costante in termini reali.

            Tutto cio secondo me è quantomeno opinabile, infatti è logico che l’incentivo debba essere decrescente: un incentivo deve servire per incoraggiare lo sviluppo di qualcosa che poi col tempo procederà autonomamente; l’incentivo è un costo per lo stato, ed è impensabile che sia infinito, ed è anche giusto che sia più alto all’inizio (per i primi pionieri che devono essere spronati ad affrontare l’investimento) e man mano che si attua lo sviluppo, questo debba diminuire con l’approssimarsi del raggiungimento dell’obbiettivo. E’ proprio questo che significa “che l’importo della tariffa incentivante è “decrescente””.
            Il decreto del 2005 nell’art.5 comma 2 lettera b) già prevedeva questo decremento:

            b) impianti per i quali la domanda di cui all'art. 7, comma 1, e' stata inoltrata negli anni successivi al 2006: il valore della tariffa incentivante di cui alla lettera a) e' decurtato del 2 %, con
            arrotondamento alla terza cifra decimale, per ciascuno degli anni successivi al 2006, fermo restando il periodo di venti anni.

            Questo quindi è chiaro che si applica alle domande che via via negli anni vengono fatte successivamente al 2006, ma non significa certamente che una volta assegnata la tariffa al richiedente, questa debba essere decrescente negl anni, bensì fissa. E, soprattutto, certa nei 20 anni successivi, e quindi rivalutata di anno in anno per garantire il rientro dell’investimento.
            Voglio dire che se non si fa la rivalutazione istat il decremento viene applicato 2 volte: La prima volta alla tariffa iniziale in base all’anno in qui è stata fatta la domanda, la seconda volta non aggiornando la tariffa fissa, che va naturalmente a svalutarsi con l’inflazione. Se per assurdo (ma non proprio…) un anno si avesse un’inflazione enorme, gli investitori si troverebbero una tariffa che non vale più niente e l’incentivo diventa un’elemosina. Non è questo che vuole la norma sovraordinata che fissa gli scopi ( d.lgs. n. 387 del 2003) a cui l’adunanza plenaria fa forte riferimento!! (leggetela è molto chiara)

            L’art. 7 ad esempio dice: d) stabiliscono le modalità per la determinazione dell'entità dell'incentivazione. Per l'elettricità prodotta mediante conversione fotovoltaica della fonte solare prevedono una specifica tariffa incentivante, di importo decrescente e di durata tali da garantire una equa remunerazione dei costi di investimento e di esercizio;

            Come si può garantire una equa remunerazione se non è previsto l’aggiornamento Istat?

            Quindi, secondo me, i giudici sbagliano quando dicono: Ciò comporta che deve ritenersi più coerente con la norma citata il fatto che la tariffa resti fissa nel suo valore nominale per il periodo in cui è riconosciuta ed erogata poiché ciò comporterebbe in termini reali un andamento appunto decrescente.

            Intanto non si può definire decrescente così, senza una regola, un indice. Sembra lasciato al caso.
            E poi mi sembra assurdo che loro, così dicendo, oltre al decremento del 2% sulla tariffa base relativamente alle domande inoltrate negli anni successivi al 2006 (per me giusto ma di cui loro forse si sono dimenticati quando hanno scritto questa roba), ammettono che si verificherà anche un altro naturale decremento dovuto all’inflazione, e questo, secondo loro sarebbe “coerente con la norma citata”. Non c’è bisogno di essere laureati in economia per capire quanto diventeranno 0,445 euro in vent’anni di inflazione!


            Mi scuso se queste mie considerazioni sono gia state fatte, ma come detto all’inizio, ho potuto occuparmene solo ora e non ho tempo di rileggere tutti i post dei vari forum sull’argomento.
            Spero invece possano essere utili a rivedere le cose da un altro punto di vista, magari parlandone anche con i legali, se ancora c’è qualche possibilità di intervento.
            Sono anche disponibile a rimangiarmi tutto se mi sto sbagliando e qualcuno mi spiega meglio.
            Saluti a tutti


            Ultima modifica di claudietto; 22-01-2016, 21:47.

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            • Claudio, l'equa remunerazione era valutabile senza problemi prima di fare investimento.

              mi spiego..nel fv il costo di gestione é irrisorio , il costo é tutto nell'investimento.

              ad esempio sapevi che spendendo 1000 e ricevendo 100 per 20 anni, avresti incassato 2000...lo potevi attualizzare ...o lo potevi confrontare con investimento simile.

              Se compravi un buono postale a tasso fisso sapevi anche in quel caso cosa rendeva lordo inflazione , e lo potevi paragonare al fv...e vedere se rendimento proposto ti sembrava equo.

              gli incentivi fissi e costanti andavano a ripagare un costo storico...quindi non più soggetto a inflazione.

              Se anche ti fossi indebitato per 15 anni, lo avresti potuto fare a tasso fisso, e avendo incentivo fisso, il rischio inflazione era zero.

              Insomma, se fv dava 8% di Tir contro magati 4% di investimento finanziario a rischio zero, la remunerazione era equa anche senza dover adeguare nulla.

              Se questo é l'argomento per giustificare ISTAT, mi pare debole...anche in mancanza ISTAt la proposta incentivante poteva essere misurata (visto che i costi non erano soggetti a inflazione) e confrontata con analoghe proposte a tasso fisso.

              Diverso sarebbe stato ad esempio un incentivo per la produzione a base olio vegetale, dove il costo carburante sarebbe stato poi soggetto a inflazione ...e quindi incentivo doveva anche lui esserlo...e infatti i cip6 erano legati al valore della materia prima evitata per determinare incentivo..
              CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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              • Sono d'accordo con marcober.
                L'equa remunerazione c'è comunque in ogni impianto del conto energia (anche del V che in realtà il peggiore).
                Piuttosto il problema, come sempre, è cambiare le carte in tavola di qualcosa che era scritto: sarebbe stato meglio non aggiornare le tariffe già dall'inizio cosicchè si sarebbero ricevuti leggermente meno incentivi nel corso di questi anni ma almeno adesso non si sarebbe dovuto restituire tutto il regresso (e quindi restare senza un paio di anni di incentivi, dato che è quello che sta accadendo agli impianti del I C.E.)

                saluti

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                • Ma infatti è quello che faceva GSE...poi il TAR gli ha imposto di adeguarli, che poteva fare? ma quando ha adeguato ha anche mandato letetrina dicendo che faceva ricorso..che adeguava ma se vinceva li riprendeva..un buon imprenditore in quel caso mette a bilancio una posta extra-contabile pari all'importo extra ricevuto grazie al TAR, dicendo agli azionisti che è un importo "a rischio".
                  Sta di fatto che il primo decreto del primo CE era scritto coi piedi...e infatti hanno dovuto riscriverlo dopo pochi mesi perchè ognuno lo interpretava a suo modo e non usando la legge del 2003 per interpretarlo..ma usando quella, la CS ha stabilito come si doveva interpretare..che non vuol dire interpretazione piu "logica"..o piu vicino al senso "leterale"..o piu vicina al desiderio di chi interpreta..vuo dire piu aderente alla legge del 2003..anche se esce interpretazione che non piace.

                  So che è stao fatto ricorso..ma non caisco su cosa..infatti la sentenza CS non è appellabile...vedremo...
                  CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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                  • Mi sembra che state interpretando un pò male anche il mio post, senza pretese, non sono ne avvocato ne commercialista...
                    Però ho detto due cose fondamentali:
                    - la prima è che l'incentivo viene reso decrescente 2 volte (e spiego, nel post precedente, come la cosa viene in qualche modo ammessa da loro stessi, i giudici)
                    - la seconda è che, non essendo l'inflazione prevedibile, la remunerazione non è affatto sicura (ed ho fatto anche in questo caso un semplice esempio: inflazione che va alle stelle = 0,445 euro non valgono più niente).

                    Faccio anche presente che nel decreto 2005 si parla di "VALORE della tariffa incentivante", allora se il valore deve essere rispettato per 20 anni, questo deve essere, anno per anno aggiornato, come specificava appunto l'art.6.6.

                    Poi se si vuole dire a tutti i costi che hanno ragione loro, fate pure, ma, secondo me, il buon senso dice altro....

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                    • inflazione che va alle stelle = 0,445 euro non valgono più niente
                      Se dovesse accadere ciò, penso che l'incentivo sia l'ultimo dei problemi...
                      P.S: ci sono molti impianti installati tra il 2005 e il 2009 che hanno già raggiunto il breakeven point, ergo: l'equa remunerazione c'è anche senza aggiornamento istat

                      saluti

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                      • Buon per loro... è andata così, e nessuno dice il contrario, però a posteriori è facile parlare.
                        Ben diverso è quello che una LEGGE, che si prefigge gli scopi di dare GARANZIE sulla remunerazione, deve a priori prevedere!!

                        E siccome chi fa le leggi dovrebbe essere competente e lungimirante, e salvaguardare gli interessi della gente, probabilmente sapeva bene che se non avessero inserito l'adeguamento Istat gli investimenti non ci sarebbero stati, e sarebbe stato un flop.

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                        • Ti garantisco che anche senza aggiornamento ISTAT gli investimenti sarebbero stati effettuati (anche perchè come ha scritto più su marco, all'inizio non era stato previsto/applicato l'aggiornamento).

                          saluti

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                          • Originariamente inviato da claudietto Visualizza il messaggio
                            - la prima è che l'incentivo viene reso decrescente 2 volte (e spiego, nel post precedente, come la cosa viene in qualche modo ammessa da loro stessi, i giudici)
                            - la seconda è che, non essendo l'inflazione prevedibile, la remunerazione non è affatto sicura (ed ho fatto anche in questo caso un semplice esempio: inflazione che va alle stelle = 0,445 euro non valgono più niente)....
                            Sul primo punto..chi installa in anni successivi al primo..SPENDE MENO..e quindi era previsto che la tariffa scendesse el 2%..quindi non vi è un "doppio taglio"..ma un solo taglio del 2% che "sarebbe andato" di pari passo col calo dell'investimento..altrimenti se era equo all'inizio, sarebbe stato "troppo elevato" negli anni a seguire.
                            Tale tariffa (fissa) sarebbe stata determinata levando il 2% dal 2007 in poi..e aggiungendo inflazione (su tariffa iniziale e fissa)..questo eprmetteva di avere tariffe descrescenti..ma tenendo conto di un'inflazione che poteva essere anche superiore a 2% (cosa errata perche inflazione su pannelli era una forte deflaizon causa crollo dei prezi che si sarebbe verificato man mano)

                            Sul secondo..il ricavato e la remunerazione sono del tutto prevedibili e sicuri anche con una tariffa non rivalutata. ANZI, con una traiffa non rivalutata sono del tutto e matematicamente prevedibili..se sono rivalutate hanno un "minimo" garantito, ma importo nonimale futuro è ignoto.
                            Ma questo non ha ALCUNA importanza..la legge dice che incentivo serve a ripagare investimento in modo equo..e siccom el'investimento è noto e fatto ora a costi di adesso...se tu conosci ORA i pagamenti futuri, hai modo di sapere ORA quanto vale la remunerazione (lorda inflazione attesa) CON LO STESSO GRADO DI AFFIDABILITA che hai se valuti un BTP a 20 anni a tasso fisso...e qundi dire se la remunerazione proposta la ritieni equa o no.

                            Altrimenti bisognerebe dire che un BTP o un buono Postale a tasso fisso non sono investimenti "equi"..e quindi dovrebebro essere vietati in quanto non confromi alle norme sul solecito del pubblico risparmio...e questo solo perchè chi lo deve giudicare (il risaprmiatore) non puo conoscere inflazione futura (cosa vera, ma che gli farà solo chieder eun tasso poi elevato che sconti tale rischio..non rifutare di netto la proosta)

                            Un adeguamento all'Istat copre un "rischio" futuro..ok...ma ognuno valutava tale rischio al momento iniziale..cosi come valutava il rischio sul prodotto (che puo guastarsi appena finita la garanzia di 24 mesi)..il rischio furto..il rischio incendio..il rischio climatico..etc tec..per decidere se offerta era equa..ma non vedo necessita che ogni rischio fosse coperto, altrimenti era meglio che investimento lo facesse Enel e basta, che a fare impinati da 1 mega alla volta costava meno che farne tanti da 3 kw.

                            Capisco il tentativo di chi è stato magari indotto in errore dall'installatore..o dalla pessima scruttura del primo decreto...ma il decreto 2005 quando parla di tariffe, si riferisce SEMPRE alla tariffa iniziale. L'interpretazione contraria porterebbe invece al risulttao che le traiffe dovevano calare del 2% all'anno ..salvo quelle inzialte nel 2006-06..interpretazione "peggiore" per i ricorrenti e quindi rifiutata dal CS...che ha usato la "meno peggio".

                            Non si puo dire che il DM 2005 era scritto bene all'art 6.6 8rivalutazione Istat) e male al 5.2 b (calo del 2% annuo)...in entrambi i punti si aprla di "tariffa" e allora la traiffa o si rivaluta ISTA ma llora decresce anche del 2%...o non si rivaluta (e alora non decresce del 2%)
                            CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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