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Cessazione attività agricola

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  • Cessazione attività agricola

    Buongiorno a tutti, avrei una domanda a cui non riesco a dare una risposta, o meglio di cui non riesco a digerire la risposta data dal Comune in cui è ubicato al soggetto responsabile.
    Prendiamo il caso di un impianto fotovoltaico da 800 kW autorizzato con Autorizzazione Unica della provincia di appartenenza su terreno agricolo in quanto il soggetto responsabile è una società agricola che rispetta tutti i requisiti per poter inquadrare l'attività di produzione come attività connessa all'agricoltura.
    Mettiamo il caso che adesso, a distanza di 7 anni, la società non riesca più a mantenere l'attività agricola (per decesso / vecchiaia / malattia dell'imprenditore agricolo, oppure anche semplice mancanza di convenienza economica) cosa se ne dovrebbe fare dell'impianto fotovoltaico realizzato? La risposta del Comune è demolirlo in quanto l'area è agricola e non può essere destinata ad attività produttive.
    Possibile non ci sia un altra soluzione??? L'impianto è ormai esistente e in produzione, se dovessero decadere i requisiti di connessione con l'attività agricola non avrei niente da obiettare se decadessero anche i benefici fiscali ad essa collegati, ovvio, ma demolire pure l'impianto mi sembrerebbe eccessivo. Mi sembrerebbe un po' come se ad un contadino facessero costruire il fienile, e non appena questo va in pensione glielo facessero demolire perchè i figli per esempio non sono in grado di proseguire l'attività agricola...

  • #2
    secondo me una logica c'è.
    se quando era in piedi l'attività agricola, l'impianto si è potuto fare con certe agevolazioni e profitti legati ad un'attività agricola, quando questa cessa, decadono anche tutti i vantaggi e profitti futuri.
    oppure, a rigor di logica, si dovrebbe far pagare al conduttore attuale la differenza economica.
    mi sembra logico.... se io contadino ho una cosa agevolata perchè appunto sono contadino, quando non lo sono più le agevolazioni non sono più valide.

    P.S.: questa è una mia opinione, ma sarebbero da bandire gli impianti fotovoltaici costruiti su terreni agricoli.... Con tutti i tetti dei capannoni liberi che possono essere sfruttati e invece sono vuoti, mi sembra fuori da ogni logica occupare spazio che potrebbe essere adibito a produzione agricola reale.
    riscaldamento a biomassa e PDC
    Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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    • #3
      Originariamente inviato da Dott Nord Est Visualizza il messaggio
      secondo me una logica c'è.
      se quando era in piedi l'attività agricola, l'impianto si è potuto fare con certe agevolazioni e profitti legati ad un'attività agricola, quando questa cessa, decadono anche tutti i vantaggi e profitti futuri.
      oppure, a rigor di logica, si dovrebbe far pagare al conduttore attuale la differenza economica.
      mi sembra logico.... se io contadino ho una cosa agevolata perchè appunto sono contadino, quando non lo sono più le agevolazioni non sono più valide.

      P.S.: questa è una mia opinione, ma sarebbero da bandire gli impianti fotovoltaici costruiti su terreni agricoli.... Con tutti i tetti dei capannoni liberi che possono essere sfruttati e invece sono vuoti, mi sembra fuori da ogni logica occupare spazio che potrebbe essere adibito a produzione agricola reale.
      E'ovvio che decadano pure i benefici, ma te butteresti giù anche il fienile...facciamo un altro esempio, se ti fanno costruire una rimessa per il trattore una volta che non sei più in grado di usare il trattore, tuo figlio ce la può parcheggiare l'auto dentro? Oppure per sicurezza buttiamo giu tutto? Se ti fanno aprire un banchino per la vendita di pere pagando sui ricavi solo un 1% di tasse perchè sei coltivatore diretto, se smetti di essere coltivatore diretto puoi continuare a vendere pere (magari altrui) pagando il 50% di tasse come tutte le attività commerciali oppure si demolisce tutto il punto vendita ?

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      • #4
        no no, non dico di buttare giù nulla, ormai il danno è stato fatto......
        diciamo che chi lo sfrutta ora e non è contadino, dovrebbe non avere agevolazioni.
        riscaldamento a biomassa e PDC
        Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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        • #5
          Ciao coppodimarcovaldo,

          credo che il comune ne sappia proprio poco, perchè l'autorizzazione unica in qualsiasi caso è stata rilasciata, e per un campo fotovoltaico così grande vista la potenza, doveva essere accatastato come D1 (opificio) anche se su terreno agricolo, quindi oltre a perderci tutta la comunità a demolire un impianto da 800 kw ci rimette pesantemente anche il comune, pensando solo all'IMU che ci perde.

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          • #6
            Bisogna vedere se come agricolo , l'IMU lo pagava
            Eppoi per avere un impianto così grande come attività agricola , che cavolo di azienda agricola era? ad occhio qui si parla di minimo 200.000€/anno di incentivo o quanto fatturava l' "agricoltore" ?
            AUTO BANNATO

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            • #7
              già....
              alla fine era "agricoltore" per il fotovoltaico o era "agricolo" perchè coltivava la terra?
              hummmm, o siamo di fronte all'agricoltore che tale è solo per comodo e non per lavoro.....
              emm emmm.......
              riscaldamento a biomassa e PDC
              Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

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              • #8
                Il requisito per configurare l'attivita fotovoltaica come connessa all'agricoltura è in base al terreno coltivato. I primi 200 kW sono "gratis" poi per ogni 10 kW devi avere un ettaro di terreno in conduzione. Quindi con 80 ha di terreno ti puoi fare un MW di fotovoltaico. Un'azienda agricola con 80 ha di terreno è considerata abbastanza piccola.

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                • #9
                  Però se non ricordo male , il fatturato da FV non poteva essere più del 50% del fatturato globale , o sbaglio ?
                  Se non sbaglio l'azienda doveva fatturare almeno altri 200-250.000€/anno da attivita agricola ?
                  Avevo scritto come minimo 200mila/anno da FV , ma dovevano essere di più se fatto nel 2010 ....
                  AUTO BANNATO

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                  • #10
                    La circolare ministeriale n. 32/E del 6 luglio 2009 chiarisce che la produzione di energia da fonte fotovoltaica, eccedente la franchigia di 200kW (che è sempre produttiva di reddito agrario), è agricola se rispetta almeno uno dei seguenti requisiti:


                    – i pannelli fotovoltaici sono integrati architettonicamente su strutture aziendali esistenti (l’integrazione può essere sia parziale che totale);


                    – il volume di affari derivante dall’attività agricola (escludendo ovviamente l’attività di produzione di energia) sia prevalente rispetto al volume d’affari dell’attività di produzione di energia fotovoltaica eccedente la franchigia (dal volume d’affari deve essere esclusa la tariffa incentivante);


                    – il titolare dell’impresa agricola deve dimostrare di coltivare almeno un Ha di terreno (utilizzato per l’attività agricola) per ogni 10kW di potenza nominale installata eccedente i primi 200 kW e fino a un massimo di potenza nominale di 1MW.

                    Ma non era questo il punto su cui volevo focalizzare la discussione (credo ce ne saranno altre decine su questo forum), volevo solo sapere se per esperienza diretta o per conoscenza delle normative qualcuno sapesse come comportarsi in caso di perdita dei requisiti agricoli. Non tanto a livello fiscale (i cui risvolti mi sembrano ovvi), quanto a livello autorizzativo. E in particolare in un comune in cui è ammessa la realizzazione di impianti FV a terra in area agricola SOLO ad aziende agricole.

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                    • #11
                      Ciao spider61,

                      che io sappia uno dei requisiti per essere accatastato D10 (Fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole) era che doveva essere massimo di 200 kw e rientrare nei requisiti della ruralità, se superiore in ogni caso era accatastato D1 Opificio.
                      Se non ricordo male poi fino a marzo/aprile 2012 si potevano realizzare tranquillamente su aree agricole, è stato dopo, che hanno cominciato a bloccarlo, a causa delle speculazioni che ci sono state con i primi CE.
                      Quindi non capisco se adesso cessa attività agricola, per la gestione FV dovrà aprire altra partita iva non agricola, ma quando è stato installato lo poteva fare tranquillamente.
                      Ora è cambiato ok, ma non deve mica farne uno nuovo, l'impianto c'è già, sarebbero veramente ottusi e masochisti se si ostinassero a volerlo demolire.
                      Comunque gli conviene sentire anche un parere legale

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                      • #12
                        Non me ne intendo ma così, a buon senso, non credo sia possibile una demolizione coatta.
                        Se, alla stessa stregua, l'azienda agricola avesse edificato uno o più capannoni per l'immagazzinamento dei prodotti coltivati, una volta cessata l'attività dell'azienda nessuno obbliga a demolire i gli edifici, al limite dovranno diventare di proprietà di un privato con gli eventuali oneri che ne conseguono.
                        Credo si applichi grossomodo la stessa misura nel caso del FV.
                        FV 2.97 kWp, 9 x 330 Ja-Solar con ottimizzatori SE P300, SolarEdge SE3000H.
                        https://pvoutput.org/list.jsp?userid=84798

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                        • #13
                          secondo me ti cambia solo il regime fiscale...
                          A chi verrà intestato il fotovoltaico??? Verrà venduto??? Sicuramente viene tassato tutto il rendimento de ftv (RID+CE),,,ma se fai una fattura di vendita hai diritto all'ammortamento.
                          LA demolizione mi fa ridere.....

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