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Gabbare il CE ???

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  • Gabbare il CE ???

    Buondì,
    domandina sciocca:
    supponiamo, a fronte di un progetto per un impianto fv, io richieda l'incentivo in conto energia.
    Sul tetto piazzerò una ventina di pannelli finti (guasti, difettosi, esausti), un inverter vero ed un alimentatore per dargli da mangiare.
    In sostanza, compro la scossa dall'enel la faccio girare per la casa e la rivendo al triplo di quanto la pago!
    non vado nei dettagli perchè... non ne sono in grado ma spero di aver chiarito cosa intendo.
    chi verrà a controllare fisicamente il mio impianto se corrisponde o MENO a quanto dichiarato in modo truffaldino?
    la faccio franca?

    chiedo scusa se l'argomento fosse già stato trattato o peggio se trattasi di una mera idiozia! :blink:

    Fabrizio

  • #2
    In teoria qualcuno verrà a controllare... ma nn s sa chi e nè quando...
    Cmq per accedere al CE, i pannelli devono essere almeno nuovi, devi indicare i numeri d matricole di ogni modulo, poi col nuovo CE s dovranno mandare 5 foto dettagliate dell'impianto.
    E poi devi trovare quello che t firma sto progetto fantasma! :P

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    • #3
      Io ho dovuto mandare 2 foto (che potrebbero anche essere di un'altro impianto!) e dei disegni.
      Gli operai dell'enel non mi hanno controllato proprio nulla, mentre quello del primo sopraluogo mi ha imposto (anche se nella DK non c'è) di posare i cavi dell'uscita dell'inverter in un tubo da soli. Per fortuna che c'era già un tubo libero!

      La matricola dei pannelli non so se al GSE la verificano. Ora come ora puoi farla franca, però l'inveter ha l'MPPT, e non so se un alimentatore lo sovracarica.... booo.

      In teoria potresti usare semplicemente un ponte raddrizzatore e un C da 450V per l'alimentatore.

      Comunque è illegale quello che vuoi fare. L'obiettivo del mio impianto è di produrre energia da FER, non guadagnare, è una forma di responsabilità sociale, per me.
      ciao
      Giorgio
      Il mio: Fotovoltaico a inseguimento - Caldaia a biomassa - Pannello solare

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      • #4
        @ Giorgio
        Ue' non scherziamo!
        non voglio certo fare una porcheria del genere...
        è solo un dubbio che mi è balenato, tenendo conto che siamo nel paese dei b-allocchi, non mi stupirei affatto se qualcuno ci provasse sul serio, anche solo a dare un "aiutino" ad un vero impianto che non rende come si vorrebbe. <_<

        Buona giornata
        Fabrizio

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        • #5
          questa è frode, sei punibile penalmente, non so fino a che punto ti conviene fare una cosa del genere, a parte tutte le carte false da fare, e rimanere per ventanni con la paura di ricevere un controllo, nel qual caso dovrai restituire tutto piu' quello che ne viena dopo.....
          Peggio ancora se dai un aiutino all'inverter, ti verra bloccata per sempre la tariffa incentivante, e restituzione di tutto quello che ti hanno dato fino a quel momento, piu' come sopra, e in questo caso è peggio perchè alla fine l'impianto vero l'hai fatto e pagato e non becchi mai piu' un cent.....

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          • #6
            Capisco la curiosita' puramente teorica.

            Pero' credo che il trucco sarebbe lampante leggendo i valori di consumo, produzione.

            Avresti che all'attivazione dell'impianto il consumo aumenterebbe di un valore pari alla produzione.
            Viceversa in una situazione normale il consumo, o meglio il prelievo, diminuirebbe fortemente per l'autoconsumo.

            Basterebbe un controllino che comparasse prelievo e prodotto per evidenziare gli impianti con situazione anomala. Potrebbe essere fatto banalmente via software, a costo zero, a quel punto scatterebbe il controllo sul posto ... che beccherebbe il furbo con le braghe calate :P .

            Credo che anche truffe analoghe potrebbero essere tanate facilmente.

            Il metodo sarebbe simile a quello della guardia di finanzia, si predispone un programmino con un minimo di intelligenza che tira fuori tutte le situazioni dubbie (anche piu' articolate di quella esposta), sgrossando il lavoro le utenze individuate vengono verificate a mano, e se permane il dubbio si va a controllare.
            In questo modo con poco lavoro (e quindi poca spesa) si beccano i furbi. <img src=">

            ciao
            Solare termico: 5mq piani, 500l serbatoio in polietilene con serpentina inox, a svuotamento autocostruito, da ottobre 2010.
            Solare fotovoltaico: 2.86 kW 13 x 220 W Conergy Power Plus, inverter Power One 3.0 Outd, azimut -45, tilt 22, qualche ombra, da maggio 2011.

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            • #7
              Grazie a tutti...
              Mi auguro si facciano davvero controlli semplici ed efficaci giusto per evitare che si appioppi alle FER una immagine distorta.

              per esempio cose come questa...

              che becco hanno questi qui a preoccuparsi ADESSO del business delle rinnovabili mentre nessuno si sognava di dire nulla quando la stessa componente A3 finiva in gran parte (tutta?) al business delle "nano-polverizzabili" dell'ENEL di cui guarda caso Possa era dipendente.
              "Guido Possa, senatore di Forza Italia con un passato da ingeGNere dell’Enel"
              che nausea…

              chiedo scusa se sono OT

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              • #8
                Ma dall'inverter al contatore non è richiesto il filo antifrode (quello concentrico col neutro esterno)?

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                • #9
                  No, non è richiesto. E comunque sia l'inverter cel'hai dentro casa, ci fai un pò quello che vuoi.
                  ciao
                  Giorgio
                  Il mio: Fotovoltaico a inseguimento - Caldaia a biomassa - Pannello solare

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                  • #10
                    CITAZIONE (giorgio demurtas @ 19/4/2007, 21:01)
                    No, non è richiesto. E comunque sia l'inverter cel'hai dentro casa, ci fai un pò quello che vuoi.

                    CITAZIONE
                    5.3 Le apparecchiature di misura dell’energia elettrica prodotta devono essere dotate di dispositivi anti-frode, tali da consentirne l’apertura anche senza l’intervento del personale del gestore di rete. In ogni caso non sono necessarie blindature. Nel caso di interventi che necessitino l’apertura dei dispositivi anti-frode, il produttore deve comunicare al gestore di rete, tramite fax e/o e-mail (con modalità che assicurino l’avvenuta consegna, secondo quanto prescritto dall’articolo 14, comma 3, del D.P.R. n. 445/00), la necessità di eseguire l’intervento con almeno 2 giorni lavorativi di anticipo sull’esecuzione dei lavori. Il gestore di rete provvede quanto prima al ripristino dei dispositivi anti-frode, addebitando al produttore il costo aggiuntivo dell’intervento. L’installazione dei dispositivi anti-frode è effettuata dal gestore di rete solo nei casi in cui non sia già prevista, dalla normativa vigente, in capo agli Uffici tecnici di finanza (UTF).

                    http://www.autorita.energia.it/docs/07/088-07all.pdf

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