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Il Principato di Monaco si riscalda (o si raffredda) sfruttando l’acqua del Mediterraneo

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  • Il Principato di Monaco si riscalda (o si raffredda) sfruttando l’acqua del Mediterraneo

    mi pareva interessante....
    chi sarebbe in grado di spiegare bene il funzionamento e la resa energetica?
    atimameg



    Il Principato di Monaco si riscalda (o si raffredda) sfruttando l’acqua del Mediterraneo
    Agosto 24, 2007 di Eleonora

    Su Ecolopop scopro che nel Principato di Monaco si utilizza l’acqua del Mediterraneo come fonte d’energia inesauribile.

    Come? La maggioranza degli edifici sono alimentati da un sistema di pompe di calore, come quelli situati lungo la banchina Antoine 1er.
    Esternamente nulla di strano. Il “trucco” si trova sotto terra, dove dei locali di 10 metri quadrati accolgono tubi e reti elettriche.
    Collegati alla baia, i sistemi pompano l’acqua del mare in continuità e permetteno di riscaldare 60.000 metri quadrati tra locali, uffici e ristoranti.

    Sembra una novità. In realtà queste pompe a calore, che forniscono il 74% della produzione di energia totale del Principato, esistono già da 40 anni. L’auditorium Rainier 3 fu il primo a sfruttare questa tecnica, all’epoca innovativa, intorno agli anni ‘60. E questo dato testimonia come il Principato sia sempre stato attratto dalle innovazioni tecnologiche e preoccupato della preservazione del mondo marino.

    Vediamo da vicino il funzionamento di questo sistema di pompe di calore: questo impianto, tra le altre cose, è dotato di un scambiatore di fluido che circola nella pompa. Questo liquido freddo assorbe tutto il calore di un locale più caldo e si trasforma in vapore freddo. Questo calore viene poi compresso. E lì che interviene lo scambiatore che concentra questo calore aumentando la pressione del vapore.
    Il vapore caldo, raggiungendo i 50°, si condensa in liquido e trasmette il suo calore nell’aria della casa grazie a un secondo scambiatore.
    Questo liquido, spinto dalla pressione elevata, attraversa un riduttore di pressione. La sua pressione si abbassa e si ottiene un liquido freddo a bassa pressione: il ciclo può cominciare.
    A Monaco si attinge il calore nell’acqua del mare per restituirla all’interno dell’edificio.

    In linee generali, per un kW di energia elettrica consumata, il dispositivo restituisce dai 3 ai 4 kW di calore.
    Una buona parte del calore può dunque essere assicurata da un’energia gratuita, rinnovabile e non inquinante.

    I risultati non si possono negare: 60% di economia sulla fattura.
    L’altro vantaggio è costituito dal fatto che il sistema è reversibile e si trasforma in climatizzazione. Su 1 milione di megawatt d’energia consumata nel 2005, il Principato ne produce il 20% e grazie alle pompe di calore, il 15% dell’energia prodotta è stata recuperata.

  • #2
    Mi sembra un'applicazione in grande stile della banale pompa di calore geotermica acqua-acqua. E' la stessa cosa che si può fare in casa propria sfruttando l'eventuale falda che scorre sotto il nostro giardino (se c'è ovvio). Solo che qui si sfrutta l'enorme bacino di calore del mare.
    Non c'è nulla di straordinario e anche i rendimenti sono a mia conoscenza quelli indicati (COP da 3 a 5). E' solo l'ingegnerizzazione della soluzione che mi pare davvero interessante vista la scala di applicazione.
    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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    • #3
      CITAZIONE (BrightingEyes @ 5/1/2008, 17:13)
      Mi sembra un'applicazione in grande stile della banale pompa di calore geotermica acqua-acqua. E' la stessa cosa che si può fare in casa propria sfruttando l'eventuale falda che scorre sotto il nostro giardino (se c'è ovvio). Solo che qui si sfrutta l'enorme bacino di calore del mare.
      Non c'è nulla di straordinario e anche i rendimenti sono a mia conoscenza quelli indicati (COP da 3 a 5). E' solo l'ingegnerizzazione della soluzione che mi pare davvero interessante vista la scala di applicazione.

      Mi sta dicendo che la tecnologia che vede le pompe di calore che sfruttano l'energia termica accumulata nel mare, che tiene una temperatura piuttosto costante, favorendo così il funzionamento della pompa di calore con un alto rendimento in un paese con 8.000 km di coste è totalmente sottovalutato? E i verdi... oltre alle chiacchiere con i loro consulenti, a che cosa pensano? :P

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      • #4
        Certo a Montecarlo la vita è facile. Hanno un mare e un ambiente relativamente caldi, quindi è necessario poco calore per riscaldare le case e di poca energia per estrarre questo calore dal mare.
        Ma non dimentichiamo che per portarlo a un livello di temperatura utile bisogna spendere dell'energia elettrica: 1/3-1/4 di kW per ogni kW di calore prodotto. La convenienza c'è solo se si dispone di energia elettrica a buon mercato (ad es. se viene fornita dalle centrali atomiche francesi, che la notte addirittura la regalano), perchè 1 kW di energia elettrica presa dalla rete costa parecchio di più di 1 kW di energia termica prodotta col gas. E un impianto a pompa di calore è più costoso di una caldaia.

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        • #5
          CITAZIONE (atimameg @ 5/1/2008, 23:26)
          Mi sta dicendo che la tecnologia che vede le pompe di calore che sfruttano l'energia termica accumulata nel mare, che tiene una temperatura piuttosto costante, favorendo così il funzionamento della pompa di calore con un alto rendimento in un paese con 8.000 km di coste è totalmente sottovalutato? E i verdi... oltre alle chiacchiere con i loro consulenti, a che cosa pensano? :P

          Non è che i verdi italiani mi abbiano mai abbacinato d'entusiasmo e in generale credo a un ambientalismo intelligente e realistico. Proprio per questo fatto non posso che dare ragione a Archangel. Il sistema va ben valutato nella sua convenienza. In realtà devi tenere conto del fatto che l'energia elettrica è molto più costosa in Italia rispetto al gas. Quindi conviene sempre installare una bella caldaiona e spargere CO2 a tutto spiano, almeno economicamente. In realtà, ragionando in termini di costi occulti alla società, la convenienza è molto minore, perchè l'emissione di CO2, la necessità dei controlli sulla combustione e espulsione fumi, i problemi sanitari e non ultima la sicurezza (una pompa di calore non farà mai saltare uno stabile, un tubetto della caldaia più avanzata si, eccome!) sono tutti dati che non vengono inseriti nel calcolo economico, ma esistono.
          A Monaco probabilmente usufruiscono della corrente elettrica a basso costo francese, quindi i conti cambiano. Non è un caso che in Francia esistano moltissime applicazioni di riscaldamento a pompa di calore. E anche direttamente di riscaldamento elettrico con banali radiatori a effetto Joule comunque.
          “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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          • #6
            Secondo voi, così a spanne, uno stabilimento balneare potrebbe usarlo su piccola scala come metodo?

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            • #7
              Se c'è qualcuno che vuole fare il bagno d'inverno...
              Ma una pompa di calore costa molto di più di una caldaia a metano.
              Allora molto più elegante un sistema a riscaldamento solare.

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              • #8
                Scusa, non mi sono spiegato.
                Intendo per il condizionamento. Anche se alcuni stabilimenti balneari qui nelle marche d'inverno diventano ristoranti, quindi l'applicazione sarebbe 365/365 (a parte i rari giorni di clima ideale in primavera e autunno).

                La distanza dal mare è tra i 30 ed i 50 metri. Spiaggia e fondo marino sabbiosi.

                A dire il vero una mia vecchia fissa era usare il geotermico orizzontale 0.5-1m sotto la sabbia sempre per il raffrescamento.
                Spese di scavo zero. Però mi pare strano che nessuno ci abbia provato, evidentemente qualcosa nei miei ragionamenti non quadra.

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                • #9
                  x Rudolph - caro corregionale ti consiglio di valutare la soluzione del c.d. 'pozzo canadese'
                  Tra l'altro non serve arrivare al mare (basta scavare 1 metro e trovi acqua sotto la sabbia), puoi utilizzare tubi in pe che costano niente e soprattutto fai a meno dalla pdc che costa (e consuma) assai
                  Per approfondire l'argomento http://fr.ekopedia.org/Puits_canadien oppure http://pulligny38.free.fr/linotte/accueil_puitscanadien.htm
                  Mi rendo conto che quanto ho postato con lo sfruttamento del moto ondoso c'entra come i cavoli a merenda e mi scuso con chi mi legge
                  Saluti. F
                  ... mai stato un grande ... mai finito di crescere.

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                  • #10
                    Interessante applicazione.

                    Non riesco a trovare la traduzione in inglese del nome "pozzo canadese".

                    pozzo può essere sia "well" che "sink", ma in entrambi i casi non tyrovo materiale

                    L'inglese per me è molto più digeribile del francese.

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                    • #11
                      x rudolph
                      Purtroppo la maggior parte del materiale che sono riuscito a trovare è in francese o tedesco (che per me è anche peggio)
                      Se può servire ... gli unici prodotti reperibili in Italia sono rehau e zehnder e sui rispettivi siti trovi anche un minimo di documentazione
                      http://www.rehau.it/edilizia/sistemi.inter...ria-terra.shtml
                      http://www.zehnder-tecnosystems.it/VMC/VMC...%20prodotto.htm
                      Il vantaggio è dato dal costo molto basso di impianto e ancora più basso di esercizio (in realtà una maggior diffusione e la produzione in Italia consentirebbero prezzi assai più bassi) nonché dalla semplicità della realizzazione (quasi 'fai da te')
                      Il limite dalla non elevatissia resa (non si arriva a temperature bassissime, ma dato che in spiaggia si va in costume non dovrebbe essere un grande problema se si riesce ad abbassare la temperatura 'solo' di 5-8 gradi) e dal progressivo decadimento delle prestazioni per effetto del riscaldamento del terreno (NON nel caso di tubi nella sabbia sotto il livello del mare)

                      In inverno possono rendere più efficiente l'utilizzo di una pdc aria-aria

                      Fra qualche mese ne saprò di più (installazione in corso a casa mia - NON a livello del mare)

                      Saluti - F.
                      ... mai stato un grande ... mai finito di crescere.

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                      • #12
                        rese basse non direi.. tenuto presente che le pompe di calore con "unità esterna" che usa sorgente di calore acqua hanno un rendimento di scambio molto elevato e delta di temperatura costanti, spesso arrivano a COP superiori a 4..

                        Il problema della diffusione in italia delle acqua/acqua è legato alle norme che regolano il prelievo dell'acqua...tecnicamente impossibile in regime di legalità, tant'è che l'acqua acqua si usa solo su grossi impianti ove si riclica l'acqua raffreddata opportunamente con torri evaporative che consistono in tuboni con soffiante ove l'acqua viene fatta cadere ins tile cascata.. ed evaporando raffredda la rimanente..

                        Comunque solo pubblicità e tecnologie antiquate abilmente impiegate

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                        • #13
                          Anche questo è un altro modo per sfruttare le naturali differenze di temperatura del acqua nel nostro pianeta"blu" ,per ora ancora si in futuro chissa. https://en.wikipedia.org/wiki/Ocean_...rgy_conversion
                          ..

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