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legna contro pellet

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  • legna contro pellet

    io mi pongo sempre il problema di paragonare la legna contro il pellet<br><br>perché sulle caldaie a legna molti dicono<br>che la legna non conviene se<br>uno non se la produce da solo<br><br>la mia domanda veloce veloce è:<br><br>faggio già tagliato a 100,00€ a tonnellata è conveniente<br>nei confronti del pellet di faggio quando costa 200,00€ a tonnelata?<br><br><br>non voglio mettere in discussione la logistica è la praticità.<br><br>il risparmio in questo caso è del 50% legna - pellet?<br><br>questa mia domando mi sorge spontanea<br>dal fatto che vorrei acquistare una caldaia polivalente.<br><br><br>Saluti Manuel

  • #2
    Devi valutare il potere calorifico della legna da 100,00 € a ton. (umidita del 50% minimo), tagliato come? corto, oppure lungo un metro e poi non puoi sottovalutare la logistica, la praticità, il rendimento di una stufa a pellet con una legna. Per tua curiosità controlla in questa <a href="http://web.tiscali.it/risparmio_energetico/Tabella_confronto.xls" target="_blank">http://web.tiscali.it/risparmio_energetico...a_confronto.xls</a> tabella del buon dotting le differene tra i combustibili, per poter fare una comparazione. <img src="http://www.energeticambiente.it/images/7ec962666505a317eabc7f0240d8bb51.gif" alt="">
    bassoconsumo

    Nec videar dum sim

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    • #3
      x cella termica<br><br>ti ringrazio la tabella è molto utile e rende bene<br>l&#39;idea del consumo<br><br>ho inserito i miei parametri<br>è mi sono fatto almeno l&#39;idea<br><br>la conclusione che ho tratto tra la legna ed il pellet è:<br>pur avendo il doppio del peso della legna per lo<br>stesso prezzo del pellet io risparmierei solo circa il 5%<br><br>senza contare il tempo e lo spazio occupato<br>per la legna<br><br>ti ringrazio per la tabella di conseguenza metterò<br>la caldaia magari marina ma a legna di sicuro NO<br><br><br><br>Saluti<br>asterix040<br><br><br> <br>

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      • #4
        bella tabella

        TABELLA CROMATICAMENTE INECCEPIBILE ANZI BELLISSIMA. MA COME POSSO IO POVERO PROFANO INTERPRETARLA?

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        • #5
          Ciao,
          mi permetto questo ragionamento per avere conforto da chi è più addentro di me sull'argomento dei pellets.
          Io penso che le sostanziali differenze fra pellets e legno (definiamolo come una specie di tal quale inteso come insieme di cippato, ramaglie, sfalci, ecc...) siano legate e 3 fattori:

          - Potere Calorifico
          - Umidità
          - Peso Specifico (con la complicazione del volume apparente)(*)

          Se il pellet è fatto da legno diciamo tal quale e successivamente lavorato per pellettizzarlo senza addittivarlo con nulla (o poco) è ragionevole pensare che il potere calorifico del pellet ottenuto sia circa uguale a quello del legno in generale (il PCI delle varie tipologie di legname differisce di poco). Qualora ci fosse un additivo nel pellet, ad esempio paraffina od olio vegetale, essendo anche l'additivo combustibile, è doveroso sommare questo nuovo contributo; ma non si trattarebbe più di un paragone sugli stessi materiali...
          Quindi considerando un pellet NON addittivato. Come materiale giochiamo ad armi pari per cui mi aspetterei medesime performances...
          Ma a questo punto interviene una variabile molto più pesante, il peso specifico che induce ad un apparente inganno, ovvero se ho un legno poroso e leggero (esagero con per esempio il legno di balsa notoriamente molto poco denso) ed un altro compatto e pesante (esagero dalla parte opposta con per esempio il Tek), a parità di volume (che è quello che vedo) ho una massa assai differente di uno rispetto all'altro, per cui sono convinto di infilare la stessa quantità mettendo 1m3 di uno ed 1 m3 dell'altro, senza percepire di aver messo, in relatà, circa la metà di uno rispetto all'altro (spero si sia capito perchè).

          A complicare ulteriormente le cose c'è l'umidità...sappiamo tutti che l'acqua non brucia e che per essere eliminata dall'interno della biomassa deve essere scaldata e successivamente evaporata. Questi passaggi assorbono parecchia energia (cioè calore) per cui anche piccole variazioni di umidità nella biomassa, inducono anche forti variazioni di riscaldamento finale...Tant'evvero che esiste nella definizione di potere calorifico la variante superiore o inferiore intendendo sul tal quale e sul secco.

          In conclusione per paragonare bene le biomasse e quindi anche le varie tipologie di pellet fra loro, o i vari legni a disposizione, occorre normalizzare i dati a fattori comuni. Considerare quindi il peso e mai il volume, considerare sempre la massa a secco e mai ad umidiità differenti ed infine assicurarsi che non ci siano additivi nella biomassa che andate ad utilizzare. O meglio, ci possono anche essere ma il loro eventuale o non (a volte ci sono inerti tipo sabbia) contributo al potere calorifico deve poter essere calcolato per paragonarlo in modo corretto ad un legno... di solo legno...

          Infine se si dispone dei dati descritti s ipuò capire se la convenienza c'è o no.

          un link per i Pesi Specifici ed i PCI:

          http://www.themeter.net/pesi-spec1.htm]peso specifico legno e legnami e
          http://www.regione.piemonte.it/ambie.../legno_cal.pdf





          (*)
          Le cataste hanno degli spazi vuoti all'interno, per cui il vero volume di una catasta da 1m3 in realtà dovrebbe essere ancora corretta di un fattore che prevede tali vuoti. Per tronchi misti potrebbe essere un 10% circa di volume in meno.

          Spero di non aver fatto errori grossolani ma se qualcuno rileva delle imperfezioni si ritenga libero di segnalare la sua correzione/opinione.

          Saluti

          L.

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          • #6
            legno1

            Nei confronti si usa necessariamente il peso e non il volume, ed il legno allo stato anidro è pressochè identico come potere calorico anche se le resinose "contengono" leggermente più calorie delle latifoglie.
            La enorme differenza pellet/legna è solo data dall'umidità che nel pellet è nota (8/10%), nella legna è "supposta" (il termine si può anche intendere come sostantivo) e dai residui nelle ceneri, che il miglior pellet classe A non deve contenere corteccia invece presente nel ciocco di legno che si passa in stufa.
            La più secca poi, dopo un paio d'anni di essiccazione naturale, sarà al massimo al 25% di umidità, con tutto cosa ciò comporti in spreco delle sue calorie per far evaporare quest'acqua e cosa ci si trovi poi nei fumi in canna fumaria..

            Copio incollo, con errori annessi, un ottimo intervento su altro forum di un addetto ai lavori:

            """la bibbia del legno l'ha scritta un certo Guglielmo Giordano. sono stati, nella ultima edizione, 7 volumi per circa 5000 pagine scritte da uno che il legno l'ha masticato in ogni salsa. purtroppo, come ogni cosa degna di nota, non è più edito. tecnologia del legno di g. giordano. le principali biblioteche di ingegneria ne hanno una copia. anche, ad esempio, la civica di pordenone ne ha una. esistono all'interno di questo bel libro anche un centianaio di pagine dedicate esclusivamente alla legna da ardere. è interessante, molto, per chi vuol farsi una cultura in materia. il leccio viene definito come eccellente legno da ardere: gli usi e la disponibilità nelle varie zone dell'italia portano a sostenere che quel legno è migliore dell'altro, appunto perchè facilmente reperibile e migliore rispetto agli altri tipi di essenze reperibili in quella zona. comunque esiste una graduatoria della bontà dei vari tipi di legno come combustibile. la graduatoria è fatta per parità di peso e grado di umidità. sostanzialmente i legni che hanno molta corteccia ( ricca di ceneri e quindi orrido combustibile -la corteccia intendo- ) sostanzialmente non sono buoni quanto quelli a corteccia fine. mai però dire che il carpine bianco è migliore del rovere o della farnia. entrambi sono ottimi quando sono secchi. sono pochi i legni che hanno una buona combustione anche da freschi: di esotici ce n'è molti ma di europei, a parte ulivo e i resinosi, non c'è tanto. il frassino brucia meglio quando non è molto secco...mai provato ma i vecchi dicono così.

            il criterio di acquisto della legna da ardere segue il buon senso e la conoscenza. legna da mettere sotto il fuoco: deve essere ben stagionata -20-30% max umidità- (non si dicano ******* di 8 o 10 % e misurazioni con igrometro che quelle si fanno su tavole di rovere per pavimentisti dal costo di 1200 eu m3 con strumenti a chiodi che costano 400 eu i più ...quelli a contatto sono giocattoli che misurano umidità per spessori entro i 32 mm). la legna, se in bancale, non deve presentare segature varie attaccate ai ciocchi..è sinonimo che la merce è stata tagliata fresca e messa in bancale fresca (la segatura non attacca sul legno secco). se l'operazione è fatta soprattutto col caldo di luglio e agosto legni come il faggio SEBBOLLISCONO: gli zuccheri presenti nel legno fermentano e lo decompongono. di peggio: la temperatura alta fa evaporare l'acqua ma mancando la ventilazione -fattore essiccante che lega l'umidità a sè e se la porta via-, praticamente impossibile allinterno del bancale, fa si che l'acqua ristagni all'interno ammuffendo ulteriormente la porca situazione.

            nel dubbio sempre meglio prendere legno sciolto. per saggiare l'umidità senza essere gran maestri si battano due ciocchi di legno l'un con l'altro: se emettono un suono secco tipo schiocco, la legna è ben stagionata MA se emettono un suono cupo e ovattato dentro c'è tanta acqua. se comprate sciolto esigete lo scontrino di pesata digitale...pese vecchie analogiche oramai ce n'è poche in giro e chi vende a peso dovrebbe averne installata una in azienda....

            peso e volume. volume! io ho dovuto pesare il mio prodotto per garaniter i miei clienti.
            Ultima modifica di biomassoso; 15-11-2010, 18:27.
            OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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            • #7
              legno2

              seconda parte...troppo lungo il testo e non me lo accettava!

              faggio bosnia verde pesa 11 q.li m3 in media ( tagliato a sud 10 e tagliato a nord 12 q.li m3) 1 m3 equivali a metri steri 1,30-1,40 di spacconi. fresco, in un bancale la cui capacità effettiva è 1,7 m3 ( dimensioni esterne del bancale 1 x 1 x 1,8 metri), vi colloco legna da ardere cm 25 lunghezza, spaccata bene, perfettamente disposta senza tanti vuoti) 1,1 - 1,2 m3 di faggio. freschi gli elementi del bancale e fresca la legna si riscontra un peso di 13 q.li in media. il bancale è pieno fino in cima. bene....lasciato il bancale 3 mesi all'aria aperta -primavera..aria secca e forte ventilazione- e movimentatolo un paio di volte col muletto (la legna si assesta) ne risulta che il legno è calato volumicamente di una 15na di cm in altezza (il bancale non è più colmo) ed il peso è crollato a 8 q.li circa: sono spariti 0,20 metri steri circa di materiale -calo volumico del legno- e 4-5 q.li di h20 ...ACQUA, che non brucia. Anzi...fa danno: la combustione è un processo chimico fisico che si innesca ( accensione del fuoco) e autoalimenta (parte del calore sprigionato dalla combustione viene "rapito" dal legno per continuare a bruciare. se la legna contiene acqua-che non brucia ma evapora- questa assorbe parte del calore della combustione per andarsene...assorbe calore...+ ce n'è, più ne assorbe. Legna stagionata in spaccone.... la menata cambia: tagliata la legna come prima, nello stesso bancale, e ben disposta come prima da un risultato diverso. il legno essendo già ritirato volumicamente -per perdita dei 4-5 quintali di acqua- non cala più nel bancale che rimane sempre bello colmo e ha i suoi onesti 900 kg di legna secca con buon potere calorico. al filosofo acquirente sarebbe da dare, assieme al bancale colmo di legna secca, anche un 0,400 m3 di acqua (non so quanto costa l'acqua al m3) per garantirgli oltra al legno e al potere calorico complessivo anche il benedetto peso.

              prezzi. il legno nazionale italiano purtroppo non lo trattiamo: do merito a chi fa quel lavoro...c'è da rompersi il mazzo e son bestemmie grandi come case. si rompe una pompa, il segmento di un pistone, la sthil che tieni come una figlia quel giorno NON vuole andare....no so... le quotazioni che vedo sono già state ben date.

              da noi in friuli, complice la vicina slovenia e paesi ex jugoslavija, i prezzi di cerro rovere kitnjak (farnia di montagna tosta e pesante... brucia come l'inferno se ben secca) faggio e carpino bianco sono pressocchè livellati (un legno costa come l'altro) ma hanno range da città a città molto vario - prezzo al q.le o metro stero molto variabile da zona a zona-

              es consorzi agrari (stracciaprezzi) vendono bancali standard 1 x 1 x 1,8 fatti col c..o a 135,00 euro ivati e consegnati. materiale fatto da legno fresco...cala, sebbollisce ec ecc (no puoi metterlo in legnaia chiusa sennò fa muffe atroci) sono 10,38 eu circa q.le peso origine.

              poi ci sono le legnaie che forniscono legno e vivono di quello. danno garanzia sul prodotto e forniscono la legna come noi....carraro 4wd allestito a muletto che passa e va dove passa il bancale. ma li la legna, stesso bancale, costa 170 euro ivato e consegnato -in media- .....chi ha stube austriaca vuole legno secco faggio 50 cm spaccato fine tipo pizzeria e paga anche 200 eu bancale. sono quindi in media, tolto questo ultimo esempio, 13 eu a q.le.

              sempre bruciare un pezzo principale e tenerlo alimentati con pezzi più piccoli che servano da combustori....un 50 cm lunghezza spaccato 15 - 18 cm in larghezza va aiutato nella combustione con pezzi più piccoli...ma il pezzo grosso fa brace e scalda.

              acacia , rovere (famiglia quercus), faggio carpino nero e bianco sono tutti gran combustibili. meglio è sempre mescolare un faggio con il rovere (quest'ultimo ha sempre una combustione più lenta...ma dura e fa brace)

              vai poi a guardare i paesi più a nord di noi...utilizzano legna esclusivamente stagionata e pagano lo stesso bancale di qualità extra anche 300 eu posto a casa. da noi, in ex yu, i produttori si stanno dividendo sempre più in chi lavora da chirurgo e fornisce austria svizzera germania e la parte di italia che vuole qualità e chi lavora solo per l'italia s*******ndo il mercato e facendo incazzare la gente che quando fa freddo butta sotto il fuoco e continua a battere i denti.

              io non sono medico e non curo le persone e vorrei che chi si occupa di distribuzione facesse il distribuitore senza inventarsi i mestieri. questo viene ai consorzi e ai venditori porta a porta con daily categoria pat b che portano 40 q.li e menate varie.

              un es per chiudere. mi chiama una persona che ha provato a produrre legna da ardere e che aveva mandato il primo camion al consorzio agrario di......mi dice di scaricare il camion presso di me, essendo la mia commerciale vicina, perchè non gli ritirano la merce. arriva il camion in piazzale e mio padre mi chiama chiedendomi se davo i numeri...un macello...bancali rotti e dentro di tutto. dico a mio padre di scaricare che il camion: deve andare a caricare verso milano..facciamo un piacere. bene. il consorzio vende a 135 ivato e consegnato e la merce ha fatto dagana in ingresso in italia a 130 euro a bancale....ivato e scaricato quel bancale costa al consorzio 143 euro...lo consegna e incassa 135. magie di mercato.

              ah... io per produrre un bancale f.co caricato di qualità extra e merce stagionata devo spendere 70 euri f.co sdoganato in bosnia e ho 30 euri di trasporto e dogana italia. 110 euro con iva da scaricare in piazzale e tenerlo in magazzino a disposizione del cliente ( 25 euro a bancale è il costo della distribuzione medio che ho calcolato nel 2009 per circa 2100 bancali consegnati in codroipo e paesi limitrofi...mediamente un bancale viaggia 15 km per arrivare dal cliente finale)

              ciao actros..non me la segare questa che ci ho messo 1 ora a scriverla. piuttosto se mi imparate a faccienda vi scarico un paio di foto di quello che facciamo da ste parti.

              saluti e non fatevi fregare

              ps: sono stato in fiera a verona, progetto fuoco, e mi hanno consigliato di lasciare sempre (per chi può e ha certi camini) 10-15 cm di cenere sul piano del camino. la cenere è un ottimo isolante termico e conserva calda la parte inferiore del camino ed eventualmente anche la brace che vi rimane annidata. dicono..."""
              OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

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