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Fusione Fredda: info

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  • Fusione Fredda: info

    Ciao a tutti, giravo per internet alla ricerca di info sulla f.f. e ho trovato il vostro forum con i relativi filmati, e devo dire che mi hanno davvero colpito!!Volevo farvi qualche domanda, in particolare all'autore dei filmati, con i tuoi esperimenti sei riuscito ad ottenere più energia di quanta ne hai immessa?Se si, di quanto?C'è una guida che spiega come riprodurre il fenomeno per filo e per segno, dato che mi piacerebbe poter riprodurre il fenomeno?Un genio della chimica non lo sono, ma essendo laureando in ingegneria, almeno le basi elementari le ho. Se qualcuno può darmi qualche risposta, ve ne sarei infinitamente grato!!!!

    Edited by ******** - 31/1/2005, 23:36

  • #2
    Ciao ******** (non vuole essere una offesa)

    Se vuoi iniziare a capire qualche cosa su come replicare l'esperimento, ti consiglio di leggerti la prima pagina delle discussioni "fusione fredda" e "fusione fredda elettrolitica" arrivate entrambe a circa 7300 visite; sono discussioni lasciate morire perchè divenute troppo corpose, si proseguono le discussioni su questo argomento su "fusione fredda 3" e "fusione fredda secca".
    Per il rendimento io non ho ancora effettuato misure con calorimetro, chi lo ha fatto a misurato rendimenti di 120% circa.

    Renzo Mondaini (Ravenna)

    Edited by remond - 1/2/2005, 00:09

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    • #3
      Ti ringrazio x la risposta redmond, mi metto sotto con la lettura . Volevo chiederti un'ulteriore informazione, ho letto che si parla di acqua pesante, in altri post di acqua bidistillata ultra pura, altri acqua di rubinetto. A seconda del tipo di acqua che uso, cambia il rendimento o la durata del fenomeno?Usando l'acqua pesante e il palladio come Fleischmann e Pons, cambierebbe rendimento,durata,ecc.?Ultimissima cosa, e poi mi do alla lettura: nei tuoi filmati vedo che il fenomeno si verifica a periodi, ciò è dato dal fatto che dai tensione a periodi nel sistema, o è una reazione sconosciuta della f.f.?In parole povere, se dessi tensione nel sistema, senza fermarmi, la reazione proseguirebbe senza sosta?
      Ancora grazie

      Edited by ******** - 1/2/2005, 03:09

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      • #4
        Ciao ******** e benvenuto.
        Innanzi tutto ti consiglio di leggerti i rapporti tecnici scritti dai ricercatori casertani, il loro esperimento è quello da cui nasce un pò tutto il forum (anche se anche loro si sono rifatti ad un esperimento di scienziati giapponesi ma hanno variato considerevolmente le condizioni di sviluppo del plasma). I file sono tutti su www.progettomeg.it ed il link diretto da cui puoi accedere è fusione fredda home

        Leggendo i rapporti e rileggendo le discussioni segnalate da Remond vedrai che non avrai problemi a ripetere l'esperimento.
        Comunque ti anticipo che tutti gli esperimenti portati avanti per ora non prevedono l'uso di acqua pesante ma solo di acqua leggera ed in genere bidistillata (se vuoi fare anche delle analisi sui catodi e/o soluzione).
        Il rendimento dei casertani viaggia per ora su un 1,5
        Roy
        Essere realisti e fare l'impossibile

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        • #5
          Carissimo ********

          Colgo l’occasione per spiegare a tutti i nuovi arrivati la fusione fredda elettrolitica, anche io ho replicato quella di Fleishmann e Pons, che funziona in un modo diverso, avviene all’interno della struttura cristallina del palladio, mentre nei nostri esperimenti avviene sulla superficie di qualsiasi metallo.
          L’esperimento con palladio ed acqua pesante mi è miseramente fallito in quanto mi si è consumato tutto l’elettrodo prima di vedere qualche risultato; il palladio costa circa € 60 al grammo mentre l’acqua pesante € 600 al litro circa, capisci che per vedere qualcosa bisogna spendere abbastanza soldi, in quanto questo esperimento riesce dopo giorni e giorni di funzionamento, e moltissimi centri di ricerca super attrezzati hanno fallito.
          Nel nostro esperimento invece si vede partire la reazione subito, funziona con acqua da rubinetto, ma se devi fare delle analisi ti conviene usare acqua ultra pura, funziona con qualsiasi metallo e con qualsiasi sale, base o acido in soluzione, non funziona con prodotti organici come zucchero od alcool, in quanto non producono ioni per la conduzione elettrica.
          Siccome in questa reazione l’unica costante è l’acqua, si pensa che sia innescata dallo ione H+ dell’acqua, in quanto questa reazione innesca un plasma che si forma vistoso già ad una tensione di 150 Vcc e si forma solo al catodo e se questo è immerso poco rispetto all’anodo, diciamo 1 a 6.
          Ricordati che uno ione H+ non è altro che un protone nudo e crudo, il quale può entrare nel nucleo del metallo in due modi, per innescare una reazione nucleare; o entrare direttamente per effetto tunnel (voglio dire che entra nel nucleo, anche se non ha tutta l’energia necessaria, secondo la fisica classica), oppure avviene una cattura elettronica in prossimità del catodo, il protone si trasforma in neutrone ed a questo punto nessuna carica elettrostatica gli può impedire di entrare nel nucleo del metallo.
          Io ho fatto eseguire una analisi chimica del liquido, dopo avere eseguito la reazione per molte ore, troverai il risultato su “fusione fredda 3”. Invece su “fusione fredda elettrolitica” troverai la mia pubblicazione di analisi spettrali, eseguite su diversi esperimenti con diversi elettroliti e diversi elettrodi, in tutte non ho trovato l’emissione a 1420 MHz tipica dell’idrogeno, non ho trovato l’emissione a 26 GHz tipica della molecola dell’acqua, non ho trovato neanche le 4 emissioni da 1600 a 1700 MHz tipiche dello ione OH-, ma ho trovato quasi sempre un picco a 327 MHz tipico del deuterio; mi rimane da capire se è emesso dal poco deuterio presente nell’acqua, oppure se si forma nella reazione che genera il plasma, oppure se è il plasma che genera deuterio.
          Siccome questa reazione sviluppa un plasma con altissime temperature, per non far fondere il catodo usiamo degli elettrodi per saldatura TIG al tungsteno puro, metallo con il più alto punto di fusione.
          Nei miei filmati alzo ed abbasso la tensione da zero a 350 Vcc usando un variac, per far vedere come si innesca e come si spegne la reazione, ma se tu tieni fissa la tensione, la reazione prosegue indisturbata fino a che vi è liquido ed elettrodi immersi. Io ho notato che dopo alcune ore di funzionamento della cella, il plasma prodotto si indebolisce, aggiungendo un po’ di acqua fresca per rimboccare il vaso, che nel frattempo si stava prosciugando per la forte ebollizione del liquido, ho notato che vi era una ripresa di vigore del plasma, anche se con l’aggiunta la soluzione diventa più fredda e più diluita, motivi che dovrebbero diminuire il plasma. Mi fa sospettare che col tempo si consuma il deuterio dell’acqua e con il rabbocco ne inserisco quantità significative.
          Ora ti descrivo il mio alimentatore, raddrizzo la tensione di rete direttamente con un ponte raddrizzatore da 600 volt 25 ampere, stabilizzo la tensione con 3 condensatori elettrolitici da 470 microfarad 450 volt, montati in parallelo, mi raccomando bisogna anche montare in parallelo ai condensatori una resistenza da 10.000 ohm 15 watt, per scaricare i condensatori quando si spegne il tutto; è normale che questa resistenza scaldi molto durante il funzionamento.
          In questo modo ottieni 300 Vcc, più che sufficienti per fare innescare il plasma con 1-2 ampere di corrente, ricorda che si possono avere picchi di 10 ampere.
          Più la soluzione è satura e più violenta è la reazione, di solito uso bicarbonato di sodio, è un po’ duro da sciogliere; il sale da cucina si decompone in cloro e puzza, inoltre crea una sospensione scura.
          Se vuoi giocare con il plasma, puoi acquistare un variac da 7 oppure come il mio da 13 ampere, ma non è obbligatorio, costano da € 160 a 200 circa.
          Ricordo a tutti che con questo esperimento, vi è il pericolo di MORTE per fulminazione, pertanto consiglio vivamente di usare un paio di guanti dielettrici per lavori su tensioni fino a 1000 volt, NON vanno bene i guanti da lavare i piatti!
          Rimango a disposizione per altri chiarimenti, ricordo i siti dove scaricare i miei video e le mie foto:
          http://mio.discoremoto.virgilio.it/remond
          http://album.foto.virgilio.it/remond
          P.S. ho inserito in discoremoto un documento tratto da una enciclopedia di chimica sul Wolframio.

          Renzo Mondaini (Ravenna)

          Edited by remond - 1/2/2005, 20:51

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          • #6
            Vi ringrazio tutti!!!Siete stati abbastanza esaurienti!!Mi darò alla lettura e tenterò di riprodurre l'esperimento!!Vi farò sapere!Certo che quando ho trovato nientedimeno che un forum italiano che se ne occupa, sono rimasto davvero colpito!!E' una vergogna che abbiamo questa possibilità di energia alternativa e non venga sfruttata.
            Un saluto a tutti!!

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            • #7
              14 ) ECOLOGIA / FONTI ALTERNATIVE: - Trasmutazione nucleare fredda - R.S.
              a cura di Anna Ermanni

              Per eliminare le scorie radioattive

              La trasmutazione nucleare a bassa energia, ovvero la famosa Fusione
              Fredda, è oramai, silenziosamente, una realtà in molti campi industriali e
              scientifici. Non viene mai nominata sotto l'aborrito nome di nascita ma,
              prima trasmutazione, acquista nomi ed aggettivi non riconducibili alla sua
              vera natura. Ma per chi conosce come funziona la fusione fredda, un cambio
              di nome non basta a gettare fuori strada. Dimostrazione dell'importanza di
              avere le giuste informazioni di base.

              E così, anche sul Sole24ore si parla oramai di questo incredibile quanto
              bistrattato fenomeno. L'articolo, apparso il 24 gennaio, parla di un
              esperimento portato avanti dal gruppo Heavy Industry della Mitsubishi che
              in una cella gassosa ha trasmutato quantità di cesio e stronzio in
              elementi chimici diversi (precisamente in praseodimio, una terra rara e
              molibdeno), utilizzando un impiego ?irrisorio? di energia.

              A seguito di questo esperimento è stato presentato al Governo italiano un
              complesso progetto di ricerca italo-giaponese avente lo scopo di stabilire
              la fattibilità industriale dell'eliminazione delle scorie nucleari.

              Il progetto avrà il valore complessivo di 25 milioni di euro e vede
              coinvolti per il giappone la Mitsubishi, come già detto, e Akito
              Takahaschi presidente della ?International Society of Condensed Matter
              Nuclear Scienze?, e, per l'Italia, il gruppo di Frascati dell'infn
              (guidato da Francesco Celani), la ST Microelectronics, il Centro Sviluppo
              Materiali di Roma, la Orim di Macerata ed un nutrito gruppo di ricercatori
              afferenti a varie istituzioni.

              Quindi questo ?strano? fenomeno verrà analizzato e portato ad un livello
              industriale da decine di Istituzioni pubbliche e private (tra le altre c'è
              di mezzo anche la Pirelli Labs...) che lavoreranno soprattutto sul settore
              del decadimento delle scorie ma sicuro non chiuderanno gli occhi di fronte
              ai guadagni energetici! Insomma, un grosso esperimento, ben finanziato, da
              tenere sott'occhio. Il laboratorio dove si porteranno avanti gli
              esperimenti sarà situato vicino Roma: chi di voi abita da quelle parti?

              Autore: Roy V. - Notizia tratta da ?Il Sole24ore? del 24 gennaio 2005

              Istituzioni scientifiche citate nell'articolo:

              Mitsubishi.com
              http://www.mitsubishi.com/j/

              STMicroelectronics
              http://www.st.com/

              Pirelli Labs
              http://www.pirelli.com/en_42/this_is_pirel...0019&s2=6000008

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              • #8
                Sicuramente qualcosa si stà muovendo....

                AFTER 16 years, it's back. In fact, cold fusion never really went away. Over a 10-year period from 1989, US navy labs ran more than 200 experiments to investigate whether nuclear reactions generating more energy than they consume - supposedly only possible inside stars - can occur at room temperature. Numerous researchers have since pronounced themselves believers.

                With controllable cold fusion, many of the world's energy problems would melt away: no wonder the US Department of Energy is interested. In December, after a lengthy review of the evidence, it said it was open to receiving proposals for new cold fusion experiments.

                That's quite a turnaround. The DoE's first report on the subject, published 15 years ago, concluded that the original cold fusion results, produced by Martin Fleischmann and Stanley Pons of the University of Utah and unveiled at a press conference in 1989, were impossible to reproduce, and thus probably false.

                The basic claim of cold fusion is that dunking palladium electrodes into heavy water - in which oxygen is combined with the hydrogen isotope deuterium - can release a large amount of energy. Placing a voltage across the electrodes supposedly allows deuterium nuclei to move into palladium's molecular lattice, enabling them to overcome their natural repulsion and fuse together, releasing a blast of energy. The snag is that fusion at room temperature is deemed impossible by every accepted scientific theory.

                “Cold fusion would make the world's energy problems melt away. No wonder the Department of Energy is interested”That doesn't matter, according to David Nagel, an engineer at George Washington University in Washington DC. Superconductors took 40 years to explain, he points out, so there's no reason to dismiss cold fusion. "The experimental case is bulletproof," he says. "You can't make it go away."

                From issue 2491 of New Scientist magazine, 19 March 2005, page 30

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                • #9
                  Scusa dandb ma quando usi la parola trsmutazione cosa intendi ?

                  ciao

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                  • #10
                    CITAZIONE (Bep67 @ 18/3/2005, 20:46)
                    Sicuramente qualcosa si stà muovendo....

                    AFTER 16 years, it's back. In fact, cold fusion never really went away. Over a 10-year period from 1989, US navy labs ran more than 200 experiments to investigate whether nuclear reactions generating more energy than they consume - supposedly only possible inside stars - can occur at room temperature. Numerous researchers have since pronounced themselves believers.

                    With controllable cold fusion, many of the world's energy problems would melt away: no wonder the US Department of Energy is interested. In December, after a lengthy review of the evidence, it said it was open to receiving proposals for new cold fusion experiments.

                    That's quite a turnaround. The DoE's first report on the subject, published 15 years ago, concluded that the original cold fusion results, produced by Martin Fleischmann and Stanley Pons of the University of Utah and unveiled at a press conference in 1989, were impossible to reproduce, and thus probably false.

                    The basic claim of cold fusion is that dunking palladium electrodes into heavy water - in which oxygen is combined with the hydrogen isotope deuterium - can release a large amount of energy. Placing a voltage across the electrodes supposedly allows deuterium nuclei to move into palladium's molecular lattice, enabling them to overcome their natural repulsion and fuse together, releasing a blast of energy. The snag is that fusion at room temperature is deemed impossible by every accepted scientific theory.

                    “Cold fusion would make the world's energy problems melt away. No wonder the Department of Energy is interested”That doesn't matter, according to David Nagel, an engineer at George Washington University in Washington DC. Superconductors took 40 years to explain, he points out, so there's no reason to dismiss cold fusion. "The experimental case is bulletproof," he says. "You can't make it go away."

                    From issue 2491 of New Scientist magazine, 19 March 2005, page 30

                    l'inglese mi manda a male per favore se scrivi in inglese metti anche la traduzione in italiano

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