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Come scegliere la caldaia per una nuova abitazione

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  • Come scegliere la caldaia per una nuova abitazione

    Salve a tutti
    siamo una coppia di sora (Fr) e stiamo costruendo una nuova abitazione di circa 115 mq + 80 di seminterrato a detta del costruttore ben isolata termicamente, ora siamo arrivati al punto di decidere quale sistama utilizzare per scaldarla.
    La scelta iniziale era così composta:
    - termocamino con autoalimentatore per pallet, sansa, gusci ecc
    - caldaia a metano
    - eventuale pannello solare per l'acs.
    per quello che riguarda il termocamino abbiamo capito che l'autoalimentatore è molto rumoroso e delicato quindi sconsigliato da quasi tutti i rivenditori, ma in base a quali parametri si deve scegliere visto che i depliant che forniscono danno solo la scelta in base ai metri quadri e non anche alla produzione di acs o altro?
    La caldaia è il nostro grande dilemma dato che alcuni consigliano assolutamente una caldaia a condensazione con la possibilità di collegarla direttamente al pannello solare in modo che il delta T sia minimo, tipo la meteo green solare della Beretta, altri invece la sconsigliano perchè pare che con l'impianto a radiatori ( in alluminio, pare siano i migliori) la caldaia non riesca a condensare.
    Per quanto riguarda infine il pannello pare che il risparmio effettivo sia elevato, quindi direi che lo mettiamo, dovremmo poi valutare le dimensioni e se a circolazione naturale o forzata in base all'impianto che sceglieremo.
    Qualcuno di voi può darci qualche dritta per aiutarci a scegliere?
    Mille grazie già da ora

  • #2
    Se pensavi a pellets, gusci e sansa eri cosciente di dover gestire una biomassa.

    Io non abbandonerei l'ipotesi del pellets e esaminerei la possibilità di mettere una idrostufa nel semiinterrato, che per sua configurazione solitamente è molto openspace ed è ben coibentato di suo, che alimenta l'impianto a termosifone nel piano superiore.

    Per l'ACS impianto separato con pannelli solari piani a Circolazione Naturale, sud pieno inclinazione minima 45°, collegata a scaldino a gas metano secondo il solito schema:
    http://web.tiscali.it/risparmio_energetico...re_rovescio.pdf

    Semplice e lineare.
    Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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    • #3
      Grazie per la risposta ma ho un dubbio:
      il tutto senza caldaia?

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      • #4
        Dipende se tu ritieni di poter gestire sempre il pellets.
        Gestire significa avere spazi dove metterlo, comprarlo o approvvigionarlo, caricare giornalmente la caldaia, pulire il cassetto cenere ecc.
        Se hai qualche dubbio devi prendere una caldaia mista riscaldamento+ACS che colleghi ai termo in questo modo, al posto del termocamino considera la idrostufa:
        http://web.tiscali.it/risparmio_energetico...ocamino+gas.jpg
        Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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        • #5
          Tutto chiaro, ma lavorando entrambi per buona parte della giornata dubito che avremo tempo e modo di gestire sempre l'idrostufa, infatti l'idea del termocamino derivava proprio dal poco tempo libero che abbiamo. Pensavamo infatti di usare la caldaia (quale a condensazione o normale?) per le ore diurne e il termocamino per la sera, in modo tale da poterlo caricare, pulire ecc!
          La scelta che mi consigli (idrostufa e non termocamino) da cosa deriva?Perdona l'ignoranza ma a me sembravano uguali,solo che il termocamino in più ha la possibilità di avere il fuoco a vista visto che a me piace molto.

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          • #6
            Be anche la idrostufa ha il fuoco a vista.
            Fra il termocamino e una idrostufa in termini di facilità di gestione cè un abisso, profondo.
            La idrostufa per dire la puoi accendere dall'ufficio con il telefono.
            La carichi una volta al giorno, le ceneri sono scarse, canna fumaria da 80 mm.

            Mi fermo quà, perchè potrei continuare per un paio di pagine, documentati un poco e poi fai domande.
            Quando autoconsumiamo 1 kWh di energia del nostro impianto FV stiamo "evitando" di far produrre in Italia 2,43 kWh di energia primaria.

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