Energia da Biomassa: Pro e Contro - EnergeticAmbiente.it

annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Energia da Biomassa: Pro e Contro

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Energia da Biomassa: Pro e Contro

    Se parliamo di vantaggi economici sono d'accordo, se parliamo di inquinamento no: la combustione delle biomasse è più inquinante di quella degli idrocarburi. Non è mica per niente che in certi posti il loro utilizzo è vietato.

  • #2
    Riporto l'estratto di "questo articolo" che riguarda la produzione di energia elettrica da biomasse e in particolare delle sostanze inquinanti emesse durante la combustione:
    "Oltre che alle emissioni di inquinanti convenzionali, quali ossido di carbonio, polveri totali sospese e ossidi di azoto (Johansson, Tullin et al. 2003), occorre porre attenzione ad inquinanti meno convenzionali che si producono con la combustione di biomasse, quali polveri sottili, (Johansson, Tullin et al. 2003), formaldeide (Olsson 2006), benzene (Schauer, Kleeman et al. 2001), idrocarburi policiclici aromatici (Kakareka, Kukharchyk et al. 2005), diossine (Hubner, Boos et al. 2005; Lavric, Konnov et al. 2005)."

    Credo interessante approfondire questo argomento che normalmente non viene discusso, forse perché non rilevante o scomodo...
    Prendete il posto dove siete nati, metteteci la centrale a gas a ciclo combinato più grande d'italia, la seconda discarica di rifiuti del Piemonte, una nuova centrale ad olio di palma, la rete di teleriscaldamento mai terminata e la vostra salute messa a rischio... Poi provate a pensate al vostro futuro...

    Commenta


    • #3
      inquinamento?

      Originariamente inviato da livingreen Visualizza il messaggio
      Se parliamo di vantaggi economici sono d'accordo, se parliamo di inquinamento no: la combustione delle biomasse è più inquinante di quella degli idrocarburi. Non è mica per niente che in certi posti il loro utilizzo è vietato.
      Se continuiamo così fra alcuni anni saremo ancora qua a parlare delle solite cose trite e ritrite: dire poi che gli idrocarburi inquinino meno è alquanto azzardato....

      1° Si concorda almeno sul bilancio " a pareggio" di emissioni ad effetto stufa come il CO2 che verrebbe comunque rilasciato in atmosfera?

      2° Asserire che in alcuni posti è vietato l'utilizzo di biomasse è fuorviante se non suffragato da documentazione di supporto, è anzi quasi un "terrorismo psicologico"!

      3° Le biomasse si possono usare in macchine che rientrano in precise normative di cui si è già ampiamente trattato a proposito e a sproposito.

      4° Non esiste nessun luogo in cui non si possano utilizzare anche se alcune regioni esigono parametri e normative ancor più restrittivi....

      5° Tutto ciò in attesa di eventuali smentite con però qualche straccio di documentazione allegata...

      6° Vogliamo almeno dire che questo tipo di riscaldamento non sarà il meglio ma è almeno il "meno peggio" accettabile?

      7° Se su ogni energia si applicasse l'EROEI dove andremmo a finire come bilancio di inquinamento totale di riferimento?

      8° In ultima analisi se non vogliamo fare la solita demagogia spicciola sulle fonti rinnovabili eoliche e solari, dal moto ondoso ecc...ecc... e dalla suocera a carico che scorreggiando anche lei può produrre energia...beh, le alternative si assottigliano: col cappottone correre attorno al tavolo e naturalmente i 120 km dal posto di lavoro da percorrere rigorosamente in bicletta estate e inverno.....o accettare lo scotto da pagare per la nostra pinguedine!.....

      Questo link è solo per vedere che tanto mai nulla ci andrà bene....fortunatamente siamo fra le speci di mammiferi condannati all'estinzione: sembra che la nostra evoluzione di Darwiniana memoria si sia conclusa....meno male!

      RIPULIAMOCI: CENTRALE A BIOMASSA "LA BUFALA"
      saluti


      saluti...
      OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

      Commenta


      • #4
        Originariamente inviato da CaloRE Visualizza il messaggio
        Credo interessante approfondire questo argomento che normalmente non viene discusso, forse perché non rilevante o scomodo...
        Bello l'articolo dei soliti soloni....DOMANDA: cosa vuoi fare, hai alternative migliori?...ci strozzeremo i marroni per il resto dei nostri giorni su questi quesiti amletici?

        Già ho dato un parere e linko che tanto ero OT:

        http://www.energeticambiente.it/cald...#post118878436
        OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

        Commenta


        • #5
          Originariamente inviato da CaloRE Visualizza il messaggio
          Riporto l'estratto di "questo articolo" che riguarda la produzione di energia elettrica da biomasse e in particolare delle sostanze inquinanti emesse durante la combustione:
          "Oltre che alle emissioni di inquinanti convenzionali, quali ossido di carbonio, polveri totali sospese e ossidi di azoto (Johansson, Tullin et al. 2003), occorre porre attenzione ad inquinanti meno convenzionali che si producono con la combustione di biomasse, quali polveri sottili, (Johansson, Tullin et al. 2003), formaldeide (Olsson 2006), benzene (Schauer, Kleeman et al. 2001), idrocarburi policiclici aromatici (Kakareka, Kukharchyk et al. 2005), diossine (Hubner, Boos et al. 2005; Lavric, Konnov et al. 2005)."

          Credo interessante approfondire questo argomento che normalmente non viene discusso, forse perché non rilevante o scomodo...
          Se mi leggi io ne parlo abitualmente, non per una mia fissazione ma per il fatto che mi occupo di impianti di grosse dimensioni e la 152 pone limiti molto più restrittivi di quelli applicati agli impianti piccoli.
          Detto questo , tutti gli inquinanti citati sono prodotti da combustioni imperfette di biomassa solida ( la peggiori emissioni sono quelle delle stufe) la biomassa liquida , sopratutto gli oli vegetali producono particolati facili da abbattere nei limiti consentiti dalla legge. In controtendenza alle giuste affermazioni dell'articolo che citi , il nostro paese ha fatto e sta facendo leggi, regolamenti e linee guida che cercano in tutti i modi di avvantaggiare piccoli impianti. Faccio un esempio : un motore diesel di potenza sotto il Mwh per la 152 può emettere 4000 mg. di NOx per mc. di emissioni , un impianto da 20 Mwh non può superare i 200 mg. di NOx per mc. Se fai i conti ti renderai che si concede ai piccoli impianti di inquinare 20 volte di più di quelli grandi , creando il paradosso che per produrre lo stesso quantitativo di energia senza usare impianti di abbattimento è sufficiente distribuire la produzione sul territorio frazionandola. Questa distorsione è causata dal fatto che un impianto piccolo avrebbe grosse difficoltà economico-tecniche a gestire un moderno SRC catalitico ( pensa che solo di ammoniaca un impianto da 20 Mwh . consuma in un anno c.a. 1.000.000 € di ammoniaca e dovessi gestire un piccolo impianto sotto il Mwh dotato di SRC i costi non sono in proporzione ma aumentano ).
          Per riassumere , è verissimo che la biomassa bruciando può emettere tutti i prodotti chimici citati nell'articolo, la tecnologia attuale consente di eliminarne buona parte totalmente e abbassare la produzione di quelli che si formano a percentuali inferiori al consentito dalla legge.
          Le diossine non sono solo quelle di seveso. Tu non te ne accorgi ma te le somministrano nei medicinali e ovunque ci sia una fiamma e un po' di cloro ( anche il sale da cucina ) si formano minime quantità di diossine
          Ciao Sulzer

          Commenta


          • #6
            livingreen, ti ricordo che la combustione di biomasse è a circuito chiuso (immetto in atmosfera "scarti" che poi vengono riciclati nuovamente dalle piante, in parole povere.....)
            la combustione di idrocarburi invece no (immetto in atmosfera "scarti" che non provengono da piante che precendentemente li hanno immagazzinati, in parole povere....)
            sono cose basilari che tu dovresti ben sapere.........
            riscaldamento a biomassa e PDC
            Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

            Commenta


            • #7
              @biomassoso, voglio discutere e capire se quello che l'uomo ha fatto fin da quando ha scoperto il fuoco (praticamente da migliaia di anni), cioè scaldarsi e cucinare bruciando il legno, sia oggi diventato addirittura più pericoloso che utilizzare gli idrocarburi. Insomma, riprendendo la tua affermazione, si tratta di "terrorismo psicologico"?

              @Sulzer1, ultimamente leggo i tuoi interventi (e di tutti gli altri) con un occhio da Moderatore... e tutte le volte mi riprometto, dopo aver controllato tutte le discussioni, di ritornare sull'argomento e di fare qualche intervento ma poi non trovo più il tempo per farlo.
              Prendete il posto dove siete nati, metteteci la centrale a gas a ciclo combinato più grande d'italia, la seconda discarica di rifiuti del Piemonte, una nuova centrale ad olio di palma, la rete di teleriscaldamento mai terminata e la vostra salute messa a rischio... Poi provate a pensate al vostro futuro...

              Commenta


              • #8
                combustibili e ciclo del carbonio

                Originariamente inviato da DR Nord Est Visualizza il messaggio
                la combustione di idrocarburi invece no (immetto in atmosfera "scarti" che non provengono da piante che precendentemente li hanno immagazzinati, in parole povere....)
                sono cose basilari che tu dovresti ben sapere.........
                Beh, per essere cattivo anche tu dovresti sapere che petrolio carbone e metano sono di origine da biomassa perchè quasi esclusivamente composti da vegetali, ma vengono considerate tali solo quelle che riproducono nel breve periodo il ciclo del carbonio....ciao

                Ben spiegato per avere un'infarinatura sul sito di GIORGIO:

                Il ciclo del carbonio
                OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

                Commenta


                • #9
                  Originariamente inviato da CaloRE Visualizza il messaggio
                  @biomassoso, voglio discutere e capire se quello che l'uomo ha fatto fin da quando ha scoperto il fuoco (praticamente da migliaia di anni), cioè scaldarsi e cucinare bruciando il legno, sia oggi diventato addirittura più pericoloso che utilizzare gli idrocarburi. Insomma, riprendendo la tua affermazione, si tratta di "terrorismo psicologico"?

                  @Sulzer1, ultimamente leggo i tuoi interventi (e di tutti gli altri) con un occhio da Moderatore... e tutte le volte mi riprometto, dopo aver controllato tutte le discussioni, di ritornare sull'argomento e di fare qualche intervento ma poi non trovo più il tempo per farlo.
                  Ah ah , ci credo, dovrebbe diventare un lavoro a tempo pieno e forse non basterebbe il tempo lo stesso. Io sono convinto che si tratta di " terrorismo psicologico " per le modalità scelte per rivelare il " verbo" . L'articolo come è scritto non contiene numeri e quantità e pertanto per le persone che non si occupano tutti i giorni di emissioni può essere fonte di preoccupazione e fonte di protesta . Concordo con te che il nostro organismo partendo dai nostri progenitori nelle caverne dovrebbe essere avvezzo alla fuliggine della legna mentre le polveri sottili che derivano dalla combustione del denso ( dentro c'è di tutto , dai metalii pesanti alla silice ) dovrebbero essere meno geneticamente compatibili. Ma, il ma gira sempre attorno al fatto che siamo 6 miliardi e sulla terra non han mai bruciato tante cose tante persone.....

                  Commenta


                  • #10
                    Energia da Biomassa: Pro e Contro

                    Vediamo di far confluire, su questa discussione, le nostre passate e presenti discussioni sull'utilizzo della Biomassa quale fonte di Energia.
                    Prendete il posto dove siete nati, metteteci la centrale a gas a ciclo combinato più grande d'italia, la seconda discarica di rifiuti del Piemonte, una nuova centrale ad olio di palma, la rete di teleriscaldamento mai terminata e la vostra salute messa a rischio... Poi provate a pensate al vostro futuro...

                    Commenta


                    • #11
                      Eheheh.. bene, si pensa che sia una provocazione?

                      Quote:
                      dire poi che gli idrocarburi inquinino meno è alquanto azzardato....
                      Da uno studio dell'amminostrazione svizzera:"oggi, il 40 per cento della legna da ardere svizzera viene bruciato in circa 5'000 caldaie a legna con una potenza termica superiore a 70 kW, la maggior
                      parte delle quali a carica automatica. Gli impianti di questo tipo dovrebbero diffondersi sempre di più nei prossimi anni, dal momento che si prevede di raddoppiare l'utilizzo della legna da ardere.
                      Comunque, anche se utilizzati in modo corretto, essi generano una quantità di polveri fini almeno 300 volte superiore a quella prodotta da impianti a combustione simili alimentati con olio da
                      riscaldamento o con gas. "

                      1° Si concorda almeno sul bilancio " a pareggio" di emissioni ad effetto stufa come il CO2 che verrebbe comunque rilasciato in atmosfera?
                      Certo, questo è ovvio, e così rispondo anche a DR.
                      livingreen, ti ricordo che la combustione di biomasse è a circuito chiuso (immetto in atmosfera "scarti" che poi vengono riciclati nuovamente dalle piante, in parole povere.....)
                      la combustione di idrocarburi invece no (immetto in atmosfera "scarti" che non provengono da piante che precendentemente li hanno immagazzinati, in parole povere....)
                      sono cose basilari che tu dovresti ben sapere.........
                      Semmai, bisogna invetire i termini... bruciando la biomassa, reimmetto in atmosfera la CO2 che avevano in precedenza assorbito... se
                      faccio i conti PRIMA bruciando e poi sperando che le piante ricicleranno gli scarti, allora non va: si presupporebbe che io ripianti almeno altrettanta biomassa in modo che gli scarti vengano di nuovo
                      utilizzati. Ma questo, in tempi di deforestazione e desertificazione sarebbe errato. E comunque, la CO2 emessa si trova comunque nell'atmosfera, dopo la combustione....

                      2° Asserire che in alcuni posti è vietato l'utilizzo di biomasse è fuorviante se non suffragato da documentazione di supporto, è anzi quasi un "terrorismo psicologico"!
                      Solo qualche esempio, in rete ce ne sono molti:
                      http://www.comune.bolzano.it/stampa_...=35&COL0008=42
                      Stufe a legna
                      A partire dal 9° giorno consecutivo di superamento della soglia di pm 10, scatterà il divieto di utilizzo degli impianti a biomassa (stufe a legna) presso le abitazioni civili dotate anche di altri
                      sistemi di riscaldamento funzionanti a gas o a gasolio.

                      Delibera n°3398 della REGIONE LOMBARDIA
                      -Divieto di utilizzo di biomassa legnosa in apparecchi per il riscaldamento domestico degli edifici, nel caso siano presenti altri impianti per riscaldamento alimentati con altri combustibili ammessi.
                      81) Tale divieto si applica alla Zona Critica Unica di Milano-Como-Sempione, alla Zona Sovracomunale di Bergamo, all’Agglomerato Sovraco.munale di Brescia e ai Comuni capoluogo di Provincia che
                      abbiano aderito al Piano d’Azione, nonché ad altre e/o diverse zone del territorio regionale qualora la Regione Lombardia, in attuazione del decreto legislativo 351/99, proceda ad una nuova
                      zonizzazione del proprio territorio.
                      11) divieto si applica altresì a tutti i Comuni del territorio lombardo la cui quota altimetrica, così come definita da ISTAT, risulti uguale o inferiore a 300 (trecento) m s.Lm., in considerazione
                      delle modalità medie di dispersione degli inquinanti in atmosfera.
                      Nel caso di Comuni non appartenenti alla Zona Critica Unica di Milano-ComoSempione, alla Zona Sovracomunale di Bergamo, all’ Agglomerato Sovracomunale di Brescia e che non abbiano aderito al Piano
                      d’Azione, i cui territori siano posti a diverse altitudini rispetto alla quota altimetrica di riferimento indicata da ISTAI per quei Comuni, i Sindaci dovranno individuare con proprio atto le zone
                      situate al di sotto o al di sopra della suddetta quota di 300 (trecento) m s.l.nt; sarà ritenuta rispondente a tutto il territorio comunale la quota altimetrica di riferimento dei Comune che non abbia
                      adottato l’atto sopra indicato.
                      Delibera N° 5546 del ottobre 2007, regione lombardia
                      Equiparazione dell'inquinamento da combustione di biomasse legnose a quello da autoveicoli
                      http://www.portfolio.mvm.ed.ac.uk/st...reatsmog52.htm
                      gli effetti dello smog
                      1956 Clean Air Act - Il divieto di utilizzare legna o carbone per riscldamento in Inghilterra, conseguenza dei 4703 morti UFFICIALI a causa dello smog (statistiche successive riportano cifre intorno
                      ai 12000 morti)

                      (segue)

                      Commenta


                      • #12
                        Da notare che la normativa italiana prende in considerazione solo le emissioni di CO, CO2 e il rendimento, mentre le direttive comunitarie e quelle locali degli altri Paesi sono più restrittive e
                        riguardano limiti più restrittivi delle emissioni gassose, delle nanoparticelle, e dei materiali consentiti nell'utilizzo delle stufe a legna e pellet: ecco alcune note sull'inquinamento da biomasse.
                        ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA
                        due anni di rilevamenti (2003-2004) relativi
                        ai seguenti inquinanti: monossido di carbonio, ossidi di azoto, ozono, Composti Organici Volatili (COV) (alifatici,
                        aromatici, carbonilici), materiale particellare aerodisperso (PM10, PM2,5, numero di particelle), metalli (cadmio,
                        nichel, piombo) e semi-metalli (arsenico), Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA). Di ogni inquinante vengono
                        descritte le caratteristiche generali, gli effetti sulla salute, la normativa vigente in Italia e quella emanata dall’Unione
                        Europea, i risultati ottenuti nonché le loro valutazioni anche in rapporto alle indicazioni delle linee guida
                        dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
                        Evidenze della concentrazione di formaldeide, acetaldeide, acroleina nella combustione di biomasse.
                        A livello di legislazione italiana il DL.vo n. 351/99 è il riferimento per stabilire, parimenti
                        alla Direttiva 96/62/CE, l’elenco degli inquinanti da esaminare in via prioritaria (la formaldeide
                        è stata inserita tra gli “inquinanti di interesse prioritario”). A livello europeo il riferimento è
                        rappresentato, invece dalla Decisione 2001/752/CE poiché più recente e comprende anche le
                        considerazioni inserite nelle altre Direttive.
                        http://www.holzenergie.ch/uploads/tx...ldLegna_01.pdf
                        caratteristiche dei tipi di legno consentiti per l'uso nelle caldaie
                        ACCORDO TRA LE REGIONI
                        EMILIA ROMAGNA, LOMBARDIA,
                        PIEMONTE, VENETO,
                        LE PROVINCE AUTONOME DI
                        TRENTO E BOLZANO
                        E LA REPUBBLICA E CANTONE TICINO
                        PER LA PREVENZIONE E LA RIDUZIONE DELL’INQUINAMENTO ATMOSFERICO
                        (...)nello specifico verranno adottate congiuntamente le seguenti misure: (...)
                        - attuazione di una campagna informativa sui vantaggi e sulle problematiche legate alla combustione della legna da ardere e delle biomasse, indirizzandone, ove opportuno, l’utilizzo in impianti
                        di taglia media (1-20 MWt) a servizio di reti di teleriscaldamento;
                        - definizione congiunta di limiti di emissione più restrittivi di quelli previsti dalla normativa nazionale per la combustione della legna e delle biomasse ;
                        - introduzione progressiva sul territorio di competenza degli Enti firmatari dell’obbligatorietà della certificazione dei nuovi impianti a legna e biomasse con potenza termica <35 kW, nonchè
                        delle stufe e dei caminetti alimentati a legna e biomasse;

                        Amministrazione svizzera.
                        Piano d’azione contro le polveri fini: modifica dell’ordinanza contro l’inquinamento atmosferico.
                        "L’inquinamento atmosferico da polveri fini costituisce un grave problema per l’ambiente e per la salute
                        umana. Tali polveri sono composte da minuscole particelle che, penetrando in profondità nei polmoni,
                        possono provocare disturbi respiratori e cardio-circolatori. Particolarmente pericolosa, perché cancerogena,
                        è la fuliggine emessa dai motori diesel e dagli impianti a combustione a legna. (...)
                        • gli impianti a combustione alimentati a legna con una potenza termica fino a 350 kW potranno
                        d’ora in poi essere messi in commercio soltanto se ne è stata provata la conformità alle relative
                        norme dell’UE sui prodotti e se soddisfano avanzati requisiti in materia di igiene dell’aria;
                        • nel caso degli impianti a combustione automatici alimentati a legna con una potenza termica superiore
                        a 70 kW, i valori limite previsti dall’OIAt per la polvere vengono ridotti di un fattore pressoché
                        pari a 5. I suddetti impianti dovranno inoltre essere muniti di efficaci dispositivi di depolverazione
                        come separatori elettrostatici o filtri in tessuto. I nuovi valori limite per la polvere saranno introdotti
                        a tappe in base alle dimensioni degli impianti (in un periodo compreso tra il 2007 e il 2015);
                        • il valore limite d’emissione generale di 50 mg/m3 per la polvere totale, in vigore dal 1985, non corrisponde
                        più allo stato della tecnica e deve essere abbassato a 20 mg/m3.
                        Per garantire la coerenza formale, in seguito a detta modifica devono essere adeguati anche i valori
                        limite per la polvere applicati a impianti di tipo simile, come ad esempio gli impianti a combustione alimentati
                        con carbone, legname di scarto e olio da riscaldamento “pesante”.

                        Fonti di diossina
                        Fonti inquinanti: diossina.
                        La diossina prodotta dalla combustione biomasse è il doppio di quella prodotta dal traffico veicolare, e il triplo di qulla prodotta dagli oli residui. Da rilaevare anche i dati sullo studio in Gran
                        Bretagna.
                        Importante perché la legna possa avere emissioni favorevoli di CO2 è che sia di origine locale: il trasporto su lunghe distanze aumenterebbe la quantità di anidride carbonica ad essa imputabile. Altro
                        punto in favore delle caldaie a biomassa!! Anche se un piccolo dubbio mi viene. Ma la produzione di anidride carbonica non sarà troppo veloce? O meglio: se una pianta ingloba CO2 in 10 anni con una
                        centrale a biomassa questa viene liberata in poche ore....non sarà troppo veloce?
                        4) Per le caldaie a biomassa l'emissioni di polveri sottili sono maggiori rispetto alla combustione di combustibile fossile (tabella nell'ultima pagina). Queste particelle però posso essere abbattute
                        facilmente con degli appositi filtri. Ma...... Tutti i tipi? O solo i PM10? Le nanoparticelle? vengono fermate?....Troppi dubbi?

                        http://www.kwb.at/at/images/stories/...atoVF_AIEL.pdf
                        Emissioni delle moderne caldaie a biomassa.
                        (...) introduzione di filti antiparticolato, limiti più restrittivi nelle emissioni etc

                        (segue)

                        Commenta


                        • #13
                          Amministrazione svizzera:
                          Riscaldamenti: a legna sì, ma non senza filtro
                          "La scuola cantonale di Kreuzlingen (TG) pensava di essere all'avanguardia quando nel 1998 si è dotata di un riscaldamento a pellet con 360 chilowatt di potenza per ovviare all'uso di combustibile
                          fossile e utilizzare 700 metri cubi di legno rinnovabile della regione. (...)
                          I limiti d'emissione venivano inoltre sistematicamente superati e i vicini reclamavano. La situazione è migliorata solo nel 2004, una volta installato un filtro di stoffa.
                          I 150 000 franchi investiti consentono di trattenere ogni inverno parecchie centinaia di chili di polveri. "Prima che venisse installato il filtro, il riscaldamento della scuola rappresentava con
                          tutta probabilità il maggiore emittente di polveri fini della zona", ricorda Robert Bösch, capo della divisione Protezione dell'aria dell'ufficio di protezione dell'ambiente del Canton Turgovia.
                          Per poter ridurre le concentrazioni di polveri fini, eccessive su larga parte del suo territorio, il Cantone ha adottato nel 2005 il suo pacchetto di misure contro l'inquinamento atmosferico. Questo
                          prevede, come nuova misura, un piano di riduzione scaglionata delle polveri emesse dai grandi impianti di riscaldamento a legna dai 250 kW di potenza in su. E prevede inoltre di non sovvenzionare più
                          quelli di privati se non sono dotati di filtri efficaci.
                          Nel 2000 il 44 per cento circa delle emissioni svizzere di polveri fini, ovvero quasi 10 000 tonnellate, era generato da processi di combustione. I riscaldamenti a legna ne producevano da soli un
                          sesto - cioè molto di più di quelli a nafta e a gas messi insieme - e questo malgrado il ruolo relativamente secondario svolto da questo tipo di impianti sul mercato dell'energia: una disproporzione,
                          questa, spiegata essenzialmente dalla difficoltà di trasformare combustibili solidi in calore senza produrre polveri.


                          Punto 8
                          -Vista l'incidenza relativamente alta della combustione della legna nell'inquinamento invernale si chiede al Consiglio di Stato di prescrivere delle norme atte a ridurlo sensibilmente (es. obbligo di
                          filtri, sussidiamento di filtri, divieto generale di fuochi all'aperto nelle regioni inquinate, ecc.)
                          -Le emissioni di PM10 provenienti dai motori diesel sono una delle fonti determinanti nel creare il carico atmosferico in polveri fini. Valutando più attentamente le varie fonti si costata però che le
                          emissioni generate dalla combustione della legna in piccoli impianti (potenza inferiore a 70 kW) rappresentano una percentuale consistente del carico inquinante in Svizzera.
                          -La combustione delle biomasse copre a livello svizzero il 2% del fabbisogno energetico, ma contribuisce per oltre il 4% alle emissioni di PM10. Questo significa che le biomasse apportano un carico
                          inquinante sovradimensionato rispetto al fabbisogno energetico che garantiscono
                          La figura seguente riporta il confronto tra le emissioni totali annue di PM10 in Svizzera provenienti dai motori a combustione alimentati con diesel per autotrazione e quelle generate dagli impianti a
                          legna di bassa potenza (<70 kW).
                          (non riesco ad inserire la figura, ma le emissioni della legna sono del 30% superiori)
                          -È cosi possibile verificare quanto anche le emissioni provenienti dalla combustione della legna in termini assoluti siano rilevanti.
                          Il Dipartimento del territorio è quindi cosciente del problema esistente legato alla combustione della legna in relazione alle polveri fini.
                          Nell’ambito dello studio sulle PM10 recentemente reso pubblico dal Dipartimento del territorio, sono al vaglio diversi interventi nel settore della combustione della legna come:
                          -Partecipazione al progetto Aerowood per una dettagliata determinazione delle emissioni al Sud delle Alpi provenienti dalla combustione della legna. Nel dicembre 2004 ha preso avvio lo studio Aerowood
                          condotto dall’Istituto Paul Scherrer, in collaborazione con il BUWAL e i Cantoni Grigioni e Ticino, volto a determinare con maggior precisione l’impatto delle emissioni generate dalla combustione a
                          legna al sud delle Alpi. Si tratta di un lavoro di dottorato della durata di 3 anni; le prime misure analitiche nei Grigioni sono state avviate il 15 dicembre 2004 e verranno proseguite nel corso del
                          gennaio 2005 in Ticino I costi stimati per la partecipazione allo studio sono di 15'000 franchi. Competente a seguire i lavori è l’Ufficio protezione aria (UPA); lo studio terminerà nel 2008. I
                          risultati relativi alla prima campagna di misura saranno già disponibili nell’estate 2005.
                          -Promozione filtri a basso costo nell’ambito della promozione delle energie rinnovabili (Obiettivi di legislatura 2004-2007). L’EMPA, Istituto svizzero di prova dei materiali, ha testato positivamente
                          un elettrofiltro a basso costo per camini, stufe a legna, pigne, ecc, che riduce le emissioni provenienti dalla combustione della legna dell’80-90% circa. Attualmente sono in corso le prove di
                          funzionamento in condizioni reali, che avranno termine entro marzo 2005. In seguito, una ditta specializzata del settore dovrebbe occuparsi della commercializzazione, entro la fine del 2005. Il costo
                          finale di questo elettrofiltro dovrebbe essere di circa 500 franchi per impianto, a carico del proprietario. Il Dipartimento del Territorio valuterà le possibili modalità di promozione di questa
                          tecnologia, non appena saranno conosciuti sufficienti dettagli in merito.

                          http://www.legambientepiemonte.it/doc/diossine.pdf
                          Diossine e furani dalla combustione di legno, effetti sull'uomo.

                          (segue)

                          Commenta


                          • #14
                            Bruxelles, 10.7.2007
                            COM(2007) 396 definitivo
                            COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO, AL PARLAMENTO EUROPEO E AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO
                            relativa all’attuazione della strategia comunitaria sulle diossine, i furani e i bifenili policlorurati (COM(2001) 593) – Seconda relazione consuntiva
                            "Le diossine, i furani e i policlorobifenili (PCDD, PCDF e PCB) sono un gruppo di sostanze chimiche tossiche e persistenti nell’ambiente (...)Le diossine, i furani e i PCB rientrano in diversi ambiti
                            della politica ambientale. Uno di questi, particolarmente importante per il periodo considerato, concerne l’applicazione di due convenzioni internazionali sugli inquinanti organici persistenti (POP,
                            persistent organic pollutants).
                            Per consentire all’UE di adempiere pienamente agli obblighi derivanti da questi due strumenti internazionali, nel 2004 è stato adottato il regolamento (CE) n. 850/2004 sugli inquinanti organici
                            persistenti[3]. L’adozione di questo regolamento ha rappresentato un grande passo avanti verso la riduzione delle diossine, dei furani e dei PCB. Il regolamento prescrive agli Stati membri di
                            compilare inventari nazionali dei rilasci di diossine, furani e PCB e di predisporre misure per contrastare tali rilasci. I piani di attuazione nazionali sono stati elaborati o lo saranno tra breve.
                            Il regolamento sui POP assicura in questo modo una maggiore informazione sui rilasci di diossine, furani e PCB e la definizione di misure nazionali volte a ridurli.
                            Anche la Commissione ha elaborato un piano di attuazione comunitario[4], recante azioni da realizzare a livello dell’UE. Ai fini di questo piano, si è proceduto ad una valutazione delle priorità per
                            poter definire le azioni necessarie a limitare i rilasci non intenzionali di POP, tra cui diossine, furani e PCB. In particolare, secondo il piano di attuazione, occorre continuare a monitorare le
                            fonti industriali nell’ambito della normativa esistente, segnatamente la direttiva IPPC[5] e la direttiva sull’incenerimento dei rifiuti[6]. Le fonti domestiche, come il riscaldamento a legna e a
                            carbone, stanno assumendo proporzioni crescenti e la Commissione intende affrontare questo problema promuovendo scambi di informazioni e di esperienze tra Stati membri e soggetti interessati"

                            http://www.ping.be/~ping5859/It/Glos.It.html#PAH
                            Glossario degli idrocarburi policiclici aromatici

                            The UK Emission Factor Database
                            The table below presents selected emission factors taken from the UK NAEI.
                            Year: 2006 Dioxins (PCDD/F) from Natural fires: Forest and moorland
                            15 grams International Toxic Equivalent/Mt fuel consumed
                            (e si parla di foreste, non di legno trattato. Tutto naturale insomma.

                            3° Le biomasse si possono usare in macchine che rientrano in precise normative di cui si è già ampiamente trattato a proposito e a sproposito.
                            Non mi risulta che avessimo parlato di usarla in macchine inadatte all'uso
                            4° Non esiste nessun luogo in cui non si possano utilizzare anche se alcune regioni esigono parametri e normative ancor più restrittivi....
                            Ancora troppo poco restrittivi, se guardo le note di cui sopra...
                            5° Tutto ciò in attesa di eventuali smentite con però qualche straccio di documentazione allegata...
                            I pochi stralci che ho postato, sono solo la punta dell'iceberg di una sterminata documentazione disponibile anche in rete, e tutta proveniente da siti istituzionali ed universitari. Del resto,
                            pensavo che fosse cosa risaputa che le biomasse, durante la combustione producono una grande quantità di fumi.

                            6° Vogliamo almeno dire che questo tipo di riscaldamento non sarà il meglio ma è almeno il "meno peggio" accettabile?
                            Ma questo è ovvio! Conviene economicamente, è accettabile in quanto CO2-neutro, ed è ecosostenibile. Ma il post contro il quale Vi siete scagliati non sosteneva affatto il contrario, diceva
                            semplicemente che la combustione di biomassa NON RIDUCE l'inquinamento, al contrario di quanto pensa Ale62
                            7° Se su ogni energia si applicasse l'EROEI dove andremmo a finire come bilancio di inquinamento totale di riferimento?
                            Sorry, mai parlato di EROEI.
                            In ogni caso, ed in qualunque maniera lo si consideri, l'inquinamento da combustione di biomassa è comunque più grande di quello da metano gpl.

                            Commenta


                            • #15
                              nessuna distinzione?

                              Originariamente inviato da livingreen Visualizza il messaggio
                              In ogni caso, ed in qualunque maniera lo si consideri, l'inquinamento da combustione di biomassa è comunque più grande di quello da metano gpl.
                              W il metano e gpl allora.....ci manca ancora il prof. Ugo Bardi e poi siamo a posto.....

                              Contrordine, passiamo TUTTI al metano ed al gpl e poi ci sarà da ridere...con l'aumento di prezzo dato dalla domanda naturalmente si scalderanno solo i ricchi!

                              Le emissioni (nocive?) sono cose risapute ed in letteratura c'è questo ed altro, ma la domanda è: che facciamo?....ci sono alternative?....i condominii che stanno passando alle biomasse sono in regola?...le varie San Gennaro e Posillipo possono continuare a bruciar legna?....i Comuni almeno conoscono le leggi regionali?.....I venditori di stufe a legna informano i loro clienti su possibili restrizioni locali?

                              Siamo il solito paese di Pulcinella che per non sbagliarsi vieta anche per mettersi la coscienza a posto sapendo benissimo poi di non poter in nessun modo fare rispettare le norme ma tenendo i SUDDITI psicologicamente esposti ai loro capricci mutevoli e quindi ricattabili.....

                              Niente di nuovo sotto il fronte occidentale...

                              Poi non mi sono "scagliato" contro nessuno ma era una semplice risposta ad un post che condensava in 3 parole un tema così ampio non facendo neppure una DOVEROSA distinzione fra pellet e legna ma banalizzando il tutto sotto il termine biomassa, ed infatti, fino a prova contraria e cioè aver letto tutto il tuo pamplet, da NESSUNA parte è scritto che è vietata la combustione del pellet.....se specificavi da subito con le paroline legna & carbone mi sarei anche avanzato questa tiritera...poi per favore rimaniamo in Italia che si dovrebbe parlare di normative nostrane....la perfida Albione o i cioccolatai elvetici che mettono le mutande alle mucche per filtrare il metano sono un'altra cosa!

                              Da scarno e striminzito ora sei comunque dal lato opposto....ci metterò qualche giorno a leggermi tutto!

                              Non so se tutti i Lombardi e gli Austro Ungarici nostrani siano al corrente delle norme regionali, comunque la vedo dura per gli annusatori di canne fumarie il controllo sul territorio.....in Val Brembana li accoglierebbero a fucilate!......ciao

                              P.S. Aspettiamo il nucleare che così ci arrostisce tutti?

                              CALORE....non conviene tirare qui dentro anche questo?: http://www.energeticambiente.it/cald...i-caldaie.html
                              Ultima modifica di biomassoso; 09-10-2008, 23:55.
                              OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

                              Commenta


                              • #16
                                PM10

                                Cominciamo dal famigerato PM10 per farci 2 risate?

                                °°°°°°°“Abbiamo potuto verificare che l’andamento degli inquinanti nell’aria, e in particolar modo del PM10, è essenzialmente correlato con il fattore temperatura. Questo prova che è il riscaldamento la maggior fonte di inquinamento nelle grandi aree urbanizzate, come Milano. Una seria politica di lotta all’inquinamento non può quindi prescindere da un diretto intervento sul riscaldamento domestico”. “Le auto hanno un’incidenza di base sull’inquinamento, ma non sui picchi, presenti solo in inverno. Anche eliminando il 60% delle emissioni prodotte dalle automobili, il problema dei picchi di PM10 resta infatti irrisolto. “Anche la biomassa (legno, ecc.) produce sostanze inquinanti: il forno a legna di una pizzeria, per esempio, produce circa 30 g di PM10 al kg. Pensate che in Lombardia vi sono 10.000 pizzerie di cui 5.000 con forno a legna, che producono quindi un totale di 900 tonnellate di PM10 all’anno”.°°°°°°°

                                Un'automobile di media cilindrata emette circa (per essere buoni) 100 grammi di PM10 a km...
                                DOMANDA: quanti kg di legna consuma diuturnamente una pizzeria e quante sono le auto che nello stesso momento girano attorno alle 10.000 pizzerie?

                                IPOCRISIA PURA....d'estate andiamo in macchina ed in inverno ci scaldiamo?....ma qualcuno può rispondere che da qualche parte si dovrà ben cominciare, l'importante è non toccare le lobbies dell'auto!
                                OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa

                                Commenta


                                • #17
                                  Beh.. onestamente non si puo' affermare che la legna non inquini....

                                  Il problema sono le quantita'.... voglio dire che tutti ci facciamo la carne alla brace , ed anche se questa legna emette diossina , siamo tutti qui vivi e vegeti qui a scannarci.

                                  Ma quali sono i limiti ? quelli di legge ? non credo , ma non credo neppure che nessuno possa affermare con certezza quali questi siano.

                                  A rigor di logica se pensiamo che qualcosa ci possa nuocere alla salute non dovremmo usarla , per evitare ogni rischio.

                                  Ma come si fa? del resto la legna e' forse il combustibile "piu' vecchio" usato a memoria d'uomo ...

                                  E' allora l'eterno dilemma continua...

                                  Personalmente sono contrario a centrali che superino il Mw termico perche' in percentuale inquineranno pure meno delle piccole centrali , ma se consideriamo le emissioni totali sono una bella mazzata...
                                  E se qualcosa non funziona.... ce ne accorgiamo ... eccome !

                                  Ma vorrei allargare il discorso alla gassificazione , dove nella maggior parte dei casi le emissioni sono date dalla combustione del gas in un motore endotermico.
                                  In questo caso , che parametri emissivi si possono avere ?
                                  Ciao,


                                  -Illo41100-

                                  Commenta


                                  • #18
                                    Da scarno e striminzito ora sei comunque dal lato opposto....ci metterò qualche giorno a leggermi tutto!
                                    Beh, il primo post era striminzito ma chiaro... ci si può anche rivoltare come si preferisce, ma l'affermazione "il gas inquina di più delle biomasse" non è vera.
                                    Naturalmente, non mi sogno nemmeno (e non se ne trova traccia nei miei post) di affermare che NON si devono usare le biomasse, mi limito a correggere una credenza popolare attuale.
                                    Per favore, non mettetemi in bocca parole che non ho detto.

                                    Commenta


                                    • #19
                                      La legna, rispetto ai combustibili fossili, possiede vantaggi e svantaggi per quanto riguarda le emissioni di gas combusti. I riscaldamenti a legna emettono in media più ossidi di azoto, monossido di carbonio e pulviscolo, ma in compenso emettono molto meno anidride solforosa, metalli pesanti e composti organici volatili (VOC). Come già sottolineato in precedenza, la legna è neutra dal punto di vista del CO2 e contribuisce cosi a ridurre l’effetto serra, uno dei più gravi problemi ambientali.
                                      penso questo già possa bastare... poi se ci aggiungiamo le nuove tecnologie filtri ecc si abbattono anche i pulviscoli! basta pensare alle macchine con il catalizzatore!!!! provate a vedere quanto costa e come (dovrebbe essere smaltito 1 catalizz..) con la legna questo non accade i residui (CENERE ) si ha 1 prodotto utilizzabile al100%
                                      Ultima modifica di CaloRE; 12-10-2008, 07:50.

                                      Commenta


                                      • #20
                                        i metalli catalizzatori "spalmati" all'interno delle marmitte catalitiche, soprattutto il platino, non sono esenti da preoccupazioni: essi potrebbero formare complessi metallorganici, classificati come cancerogeni. La dispersione nell'ambiente di questi metalli è certa; riguardo all'entità di tale dispersione ed agli effetti prodotti si sa oggi ancora poco e sarebbe opportuno mantenere il problema sotto controllo.
                                        L'efficienza di abbattimento degli inquinanti degli scarichi da parte della marmitta catalitica è del 90% di NOx, 89% di CO, 91% di HC; anche dopo 80000 Km le emissioni sono abbattute per l'87% NOx 81% CO 88% HC.
                                        ora il mio vecchio impianto a gasolio non aveva la marmitta catalittica (per altro ripeto lo smaltimento e il recupero dei metalli preziosi prevede passaggi molto inquinanti) si il controllo dei fumi e basta....quindi penso che se cambio tpologia di combustione (PELLET) sicuramente butto in atmosfera meno rumenta di prima..
                                        saluti

                                        [Moderatore: per favore, non utilizzare font diversi con dimensione più piccole perché non aiuta la lettura, anzi la disincentiva.]
                                        Ultima modifica di CaloRE; 12-10-2008, 07:54.

                                        Commenta


                                        • #21
                                          Originariamente inviato da biomassoso Visualizza il messaggio
                                          Beh, per essere cattivo anche tu dovresti sapere che petrolio carbone e metano sono di origine da biomassa perchè quasi esclusivamente composti da vegetali, ma vengono considerate tali solo quelle che riproducono nel breve periodo il ciclo del carbonio....ciao

                                          Ben spiegato per avere un'infarinatura sul sito di GIORGIO:

                                          Il ciclo del carbonio
                                          biomassono, ma è logico che sono di origine vegetale, ma non rientrano certo nel pareggio attuale !!!!!!!
                                          riscaldamento a biomassa e PDC
                                          Se mi cercate, ho cambiato nic. Ora sono: GiuseppeRG

                                          Commenta


                                          • #23
                                            Ale, ma hai letto anche solo alcune delle note che ho inserito?

                                            emettono in media più ossidi di azoto,
                                            dipende dalla temperatura e dalle modalità di combustione, non dalla tipologia di combustibile
                                            monossido di carbonio
                                            si forma solo per combustione incompleta, normalmente alla combustione di legno si associa un notevole eccesso d'aria che elimina il problema
                                            e pulviscolo
                                            la quantità emessa in confronto ai combustibili liquidi e gassosi è enorme, anche considerando solo il PM10
                                            ma in compenso emettono molto meno anidride solforosa
                                            vero
                                            metalli pesanti
                                            no, nella legna sono presenti in quantità molto grandi, anche se si tratta di legna vergine non trattata (vedi tabelle)
                                            e composti organici volatili (VOC).
                                            Sempre come da riferimenti allegati e tabelle che trovi negli stessi link, la quantità di COV che trovi nei fumi è particolarmente significativa... in genere superiore a quella delle emissioni del traffico veicolare. La quantità di diossine e di IPA è anch'essa superiore.

                                            con la legna questo non accade i residui (CENERE ) si ha 1 prodotto utilizzabile al100%
                                            Attualmente, l'utilizzo della cenere è vietato dal DM 5/2/98, che la considera come rifiuto e necessita quindi di smaltimento, impedendone l'uso agronomico diretto. In svizzera è lo stesso...
                                            "
                                            Se la cenere non viene trasformata per rientrare nella categoria di „sostanza inerte" o di „sostanza residua" secondo l’Ordinanza tecnica sui rifiuti (TVA – OTR) e purché non rientri nella categoria „rifiuto speciale" secondo l’Ordinanza sul traffico dei rifiuti speciali (VVS – OTRS), essa deve essere depositata in una discarica a reattore. "

                                            Ripeto, l'interesse per il riscaldamento a biomasse è legittimo ed è dettato da interessi economici, non certo per il minore inquinamento.

                                            Commenta


                                            • #24
                                              vedi alla voce cenere su wikipedia............La cenere derivante dalla combustione di legna allo stato naturale può essere utilizzata come fertilizzante nell’agricoltura, a condizione che la qualità della cenere stessa sia conforme ad una serie di esigenze. Il rispetto di queste esigenze e la decisione sulla quantità utilizzabile, dipende dalla situazione locale e spetta all’ufficio regionale competente in materia di fertilizzanti. La cenere derivante dalla combustione di legna trattata non può essere in alcun modo utilizzata come fertilizzante e va smaltita secondo le direttive specifiche. stiamo parlando di stufe camini e caldaie....quindi produzioni di quantitativi relativamente piccoli
                                              ciao

                                              Commenta


                                              • #25
                                                a parità di impianto (KW) non penso di dire cose sbagliate la legna(vergine) sicuramente ha 1 impatto ambientale molto basso rispetto ai combustibili fossili.
                                                la mia scelta di cambiare sicuramente è dettata dai costi o dal risparmio ma anche 1 po dal fatto che se posso inquino meno....
                                                poi perdonami sai quanti danni al mondo produce il petrolio? partendodall estrazione finoalla raffinazione! una cultura di disboscamento e reimpiando degli alberi non ha ness impatto ambientale, penso si deva tener conto 1 po di tutto.

                                                Commenta


                                                • #26
                                                  Cerco di aiutare Living nello spiegare il duplice aspetto delle emissioni da biomassa. In parole povere .Bruciando "legna " si configura l'utilizzo di energia rinnovabile ( quanto è da quantificare perchè se a 50 anni abbatto un albero che non riesco ad abbracciare , difficilmente potrò abbracciare quello con cui lo sostituirò ripiantandolo ) perchè l'anidride carbonica che emetterà è stata estratta dall'atmosfera grazie alla funzione clorofilliana.E fin qui siamo rinnovabili, ecologici, a basso impatto ambientale e abbiamo aiutato a risolvere un problema globale perchè l'atmosfera è una sola per tutta la terra. Purtroppo però bruciando la legna non emettiamo solo anidride carbonica ( non esistono processi ossidativi di composti del carbonio ad alta temperatura in atmosfera che producano solo anidride carbonica ) Gli altri gas e solidi che emettiamo sono : velenosi, inquinanti e peggiori di quelli emessi dalla combustione di combustibili fossili raffinati. Questo avviene per più motivi : la biomassa non contiene solo carbonio e idrogeno come i combustibili fossili , per cui la combustione della biomassa immette in atmosfera i prodotti della combustione di questi elementi aggiuntivi .La biomassa in genere contiene ossigeno e bruciando produce più NOx dei fossili che emettono solo gli NOx prodotti dall'aria comburente. In sostanza con la biomassa risolvi il problema globale ma accentui quello locale perchè la maggior parte di ciò che emetti oltre alla CO2 rimane attorno al camino della stufa e tu e tutti i tuoi vicini vi respirate le polveri sottili ecc.
                                                  Come sempre è una questione di buonsenso, se abiti in aperta campagna e hai il riscaldamento a legna non fai altro che ripetere ciò che han fatto per molte generazioni i tuoi avi senza danneggiare la natura e te stesso. Se abiti nel centro di una città la cui atmosfera è già compromessa da scarichi del traffico e riscaldamenti a gasolio.....
                                                  Vogliamo a tutti i costi ripetere lo stereotipo dell'aria di città di Celentano?

                                                  Commenta


                                                  • #27
                                                    la verita...

                                                    probabilmente la verità sts nel mezzo....ma tra i 2 "mali" sicuramente la bionassa è il minore..
                                                    ciao

                                                    Commenta


                                                    • #28
                                                      Originariamente inviato da ale62 Visualizza il messaggio
                                                      probabilmente la verità sts nel mezzo....ma tra i 2 "mali" sicuramente la bionassa è il minore..
                                                      ciao
                                                      La biomassa senza programmazione è un probabile danno ambientale irreparabile, se ci pensi tutte le grandi civiltà sono sorte sotto gli alberi e sono finite sotto il sole. Non esiste abbastanza terreno coltivabile sulla terra per rifornire di energia termica più di 6 miliardi di persone con biomassa coltivata tradizionalmente.Come ti ho detto prima , se scaldi la tua casa, abiti in una zona scarsamente popolata e non bruci legna che viene da migliaia di chilometri di distanza fai una cosa che ti conviene e non da danni all'ambiente e a chi ti vive intorno. Se vivi in una zona intensamente popolata, dove non crescono alberi e si respirano già tutti i giorni i gas di scarico di molteplici attività , risparmierai sicuramente ma contribuirai a fare danno all'ambiente a te circostante , cercando di giustificarti perchè la legna è un prodotto naturale e non inquina. Per finire , si può bruciare legna e produrre energia e non inquinare, solo che le macchine che possono farlo hanno dimensioni tali che non si possono usare per scaldare una abitazione se non con un impianto di teleriscaldamento come già ne trovi in giro per l'Italia.
                                                      Ciao Sulzer

                                                      Commenta


                                                      • #29
                                                        ok!

                                                        allora però vale di più per i combustibili fossili!!! il loro prelievo non prevede l'oggettivo ricambio.....almeno con le biomasse si può. nessuno però mi ha risposto se caldaie dei palazzi o piccole per casa prevedono 1 sistema catalitt... perchè solo con quel sistema si abbattono fumi metalli pesanti e polveri.

                                                        Commenta


                                                        • #30
                                                          poi scusa sai ma non mi sebra esserci incidenza di malattie degenarative o alti tassi di tumori nei paesi che usano questo tipo di combust!!!! vai a vedere a milano o porto marghera le incidenze.....! credi si entra in cose molto più grandi di noi, parliamo di polveri sottili e magari non sai che nei freni o frizzioni delle macchine era fino poco tempo fa permesso l'uso di amianto..mi ripeto forse voglio solo giustificarmi come dici tu ma non credo che le biomasse inquinino piùdel petrolio e suoi derivati piuttosto che il carbone! andando avanti così qulcuno dirà che il nucleare contiene le vitamine...
                                                          ciao ale

                                                          Commenta

                                                          Attendi un attimo...
                                                          X