Salve a tutti,
vorrei rubare un pò di tempo a chi volesse farsi 2 risate spiegandovi un pò che non solo la burocrazia mette i bastoni tra le ruote per il fotovoltaico.
La mia abitazione è una palazzina indipendente su 4 lati. Sul lato a sud vi è un muro di confine di proprietà comune mia e del vicino.
E' a 5 metri e più da casa mia, ove vi è uno scivolo che porta nei miei garage per metà lunghezza circa del muro. Poi vi è il mio garage a pari di quello del vicino, ma su due piani diversi. Il mio interrato di 2 mt dal livello stradale, il suo a 20cm di altezza dal livello stradale. Sopra il mio garage c'è una soletta di copertura non accessibile (tetto piano) e non utilizzata, dalla parte del vicino vi è il tetto del suo garage, (a falde) che però è più alto di 170 cm rispetto a questo mio tetto piano.
Siccome il suo muro è più alto della mia soletta, e quindi fa ombra, dovrei fare una struttura che parte dal pari del canale di scolo del suo garage, (a quei 170cm) e va verso la mia abitazione con inclinazione ottimale di 30°, invece della posa normale dei pannelli su tetto piano (altrimenti all'ombra causata dall'altezza del muro).
Informato il mio geometra su tutto questo, prendo appuntamento col comune che dopo vari colloqui mi fa passare la struttura come "Struttura Tecnologica". Nel pieno rispetto di distanze, coperture visive ecc ecc. Unica pecca che devo posizionare i pannelli fotovoltaici ad almeno 70 cm dal muro anche se di proprietà comune. (la struttura senza problemi me la fa mettere a confine).
18 pannelli Sharp da 180W fanno circa 20 mq di superficie rettangolare con un'angolo che però mi sfora questa distanza, in quanto il muro non è parallelo alla posizione dei pannelli.
Per recuperare i 70 cm ho pensato di chiedere una convenzione con il confinante, non tanto per metterli proprio a confine, ma per avere un delta di tolleranza qualora in corso d'opera sforo di qualche centimetro.
Per tutta risposta, oltre al fatto che della convenzione non ne vuole assolutamente sapere, ha girato il mio comune e il comune limitrofo parlando con geometri e assessori e cercando cavilli per non farmi fare il mio investimento.
La sua motivazione è che non vuole vedere questa struttura e questi panneli di fianco a casa sua, perchè secondo lui stanno male e sono "tacconate".
Bisognerebbe tutelare chi vuole fare investimenti su queste tecnologie. Anche rispettando impatti ambientali, leggi, distanze, permessi, non siamo neanche padroni dei nostri spazi.
Qualcuno ha consigli da darmi? Appena inizierò i lavori il vicino facendomi causa me li bloccherà e io chissà quando vedrò i miei pannelli all'opera...
Ringrazio chiunque anche solamente abbia letto queste righe di sfogo.
Max
vorrei rubare un pò di tempo a chi volesse farsi 2 risate spiegandovi un pò che non solo la burocrazia mette i bastoni tra le ruote per il fotovoltaico.
La mia abitazione è una palazzina indipendente su 4 lati. Sul lato a sud vi è un muro di confine di proprietà comune mia e del vicino.
E' a 5 metri e più da casa mia, ove vi è uno scivolo che porta nei miei garage per metà lunghezza circa del muro. Poi vi è il mio garage a pari di quello del vicino, ma su due piani diversi. Il mio interrato di 2 mt dal livello stradale, il suo a 20cm di altezza dal livello stradale. Sopra il mio garage c'è una soletta di copertura non accessibile (tetto piano) e non utilizzata, dalla parte del vicino vi è il tetto del suo garage, (a falde) che però è più alto di 170 cm rispetto a questo mio tetto piano.
Siccome il suo muro è più alto della mia soletta, e quindi fa ombra, dovrei fare una struttura che parte dal pari del canale di scolo del suo garage, (a quei 170cm) e va verso la mia abitazione con inclinazione ottimale di 30°, invece della posa normale dei pannelli su tetto piano (altrimenti all'ombra causata dall'altezza del muro).
Informato il mio geometra su tutto questo, prendo appuntamento col comune che dopo vari colloqui mi fa passare la struttura come "Struttura Tecnologica". Nel pieno rispetto di distanze, coperture visive ecc ecc. Unica pecca che devo posizionare i pannelli fotovoltaici ad almeno 70 cm dal muro anche se di proprietà comune. (la struttura senza problemi me la fa mettere a confine).
18 pannelli Sharp da 180W fanno circa 20 mq di superficie rettangolare con un'angolo che però mi sfora questa distanza, in quanto il muro non è parallelo alla posizione dei pannelli.
Per recuperare i 70 cm ho pensato di chiedere una convenzione con il confinante, non tanto per metterli proprio a confine, ma per avere un delta di tolleranza qualora in corso d'opera sforo di qualche centimetro.
Per tutta risposta, oltre al fatto che della convenzione non ne vuole assolutamente sapere, ha girato il mio comune e il comune limitrofo parlando con geometri e assessori e cercando cavilli per non farmi fare il mio investimento.
La sua motivazione è che non vuole vedere questa struttura e questi panneli di fianco a casa sua, perchè secondo lui stanno male e sono "tacconate".
Bisognerebbe tutelare chi vuole fare investimenti su queste tecnologie. Anche rispettando impatti ambientali, leggi, distanze, permessi, non siamo neanche padroni dei nostri spazi.
Qualcuno ha consigli da darmi? Appena inizierò i lavori il vicino facendomi causa me li bloccherà e io chissà quando vedrò i miei pannelli all'opera...
Ringrazio chiunque anche solamente abbia letto queste righe di sfogo.
Max
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