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Innovazioni sul sistema fotovoltaico

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  • Innovazioni sul sistema fotovoltaico

    A quanto detto da Wikipedia alla voce modulo fotovoltaico:

    "Innovazioni [modifica]
    L'università di Toronto ha inventato un materiale plastico che sfruttando nanotecnologie converte i raggi solari e infrarossi (quindi funziona anche con il tempo nuvoloso) in elettricità. Questa ricerca è stata pubblicata su Nature Materials S. A. McDonald et al., Nature Materials 4, 138 - 142 (2005). Si prevede che costruendo i futuri pannelli fotovoltaici con questo materiale se ne aumenteranno le prestazioni di cinque volte. Può essere inoltre usato come generatore portatile e quindi essere spruzzato su superfici di altri materiali (ad esempio vestiti o su una batteria di auto a idrogeno).
    Si pensa che basterebbe ricoprire lo 0,1% della Terra di questa nuova tipologia di pannelli per sostituire tutte le centrali elettriche (per lo più ubicate nei paesi industrializzati).
    Nel mondo accademico le ricerche di nuovi materiali polimerici si sono moltiplicate esponenzialmente, oggigiorno si possono reperire in commercio numerosi semiconduttori polimerici od organici (questi ultimi sono intesi come singole molecole, i primi come un reticolo di molecole organiche interconnesse) che consentono di realizzare celle fotovoltaiche. Tali materiali possono essere drogati in modo da comportarsi come donatori od accettori (di elettroni), possono essere giustapposti a formare eterogiunzioni ed hanno caratteristiche di flessibilità che li rendono adeguati per la realizzazione di celle flessibili. Tra le caratteristiche che ne rendono per ora sconveniente l'uso vi sono il danneggiamento ad opera dei raggi UV, che porta le prestazioni a decadere rapidamente, e il rendimento ancora troppo basso, pari a 3 ppm (2004).
    Un importante partnership fra Eni e Mit sta orientando gli investimenti nella costruzione di celle fotovoltaiche con materiali diversi dal silicio, visti i limitati rendimenti non superiori al 15-17%"

    espertoni del forum a voi i pareri i commenti giudizi e eventuali arricchimenti tecnico-pratici

    Se quello che si dice qui è veritiero, sfruttando la parte di terra illuminata con lo spray fotovoltaico, si può illuminare benissimo l'altra parte della terra al buio, certo facendo un significativo impianto.

    Che ne dite?
    Si parte dai sogni per arrivare alla realtà.. guai se fosse il contrario..

  • #2
    E' una notizia di oltre quattro anni fa. Nel frattempo i pannelli Fv polimerici restano gravati dal problema della scarsa durata se non sbaglio.
    Per il futuro sarà certo una tecnologia interessante, per ora l'attenzione è sui thinfilm che sono ormai maturi e affidabili.
    “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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    • #3
      E' vero che è una notizia vecchia, ma il fatto è che attualmente lo sviluppo si è giustamente standardizzato sui thin-film..Ma se invece tutti noi necessitassimo di qualcosa più a basso costo e di più facile installazione?

      nessuno sta proponendo qualcosa sul mercato di quest ultimo tipo.
      Si parte dai sogni per arrivare alla realtà.. guai se fosse il contrario..

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      • #4
        La ricerca sta andando avanti e occorre dare il tempo sia per le opportune implementazioni tecnologiche atte ad aumentare la durata di questi materiali, sia per, successivamente, studiare l'industrializzazione di questi pannelli.

        Campi fotovoltaici sperimentali per testarli ce ne sono già e l'Italia pare essere in prima fila col CNR. La prima volta che ho letto di queste sperimentazioni, direi appunto 3 o 4 anni fa, come dice BrightingEyes, si parlava della costruzione di una minicentrale nell'Italia centrale, non ricordo bene il luogo, con pannelli costruiti con polimeri ricavati dai mirtilli. Qualche tempo dopo in una trasmissione della Rai (mi pare sia "Ambiente Italia" il sabato su RaiTre) si parlava della messa in funzione di questa centrale, che alimentava il centro del CNR nel quale la si stava sperimentando. Nello stesso centro avevano installato mini pannelli per l'illuminazione dei viali, si trattava di pannelli praticamente invisibili in quanto parte del design della lampada stessa e alcuni pannelli trasparenti ad alcune finestre, per dimostrare un altro possibile utilizzo senza le antiestetiche coperture sui tetti.

        ••••••••••••

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        • #5
          Si, ottimo ed entusiasmante, ma quando tutto questo a noi comuni mortali e a che prezzo?

          Guarda, ho seguito sporadicamente il thread dove si trattava dell'autocostruzione dei pannelli con polimeri organici, il problema è che alcune sostanze chimiche adottate e alcuni trattamenti risultano a noi mortali non utilizzabili o difficilmente rinvenibili, se non tanto per un problema di "voler ricercare", quanto per un fatto di costi.

          Insomma, ci piacerebbe cogliere qualcosa dall'albero, fare dei passaggi tipo bricolage e riuscire ad avere energia a sufficienza per alimentare una casa, possibile?

          Comunque per quanto riguarda il silicio nero il prof Harvard sembra di non aver destinato i suoi studi alle celle fotovoltaiche..

          Qualcuno può dirgli che con il silicio nero, se messo a basso costo, permetterebbe di ridurre l'inquinamento del mondo, perchè tutti lo installerebbero?

          Ad esempio, sapete che nel mio paese di pannelli fotovoltaici poco e niente?
          Assurdo... Qualcuno non si fida ancora degli incentivi statali, alcune persone non sono convinte che con gli incentivi in pratica, dopo appena 8 anni, è come se non avessero cacciato nemmeno un soldo ma il tutto è a spese dello stato.. ma non lo vogliono capire, non si fidano..
          Si parte dai sogni per arrivare alla realtà.. guai se fosse il contrario..

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          • #6
            Dallo scoppiettare del tuo entusiasmo penso che tu abbia un'età abbastanza giovane Pasqualel, sbaglio?

            Cogliere qualcosa dall'albero e con un pò di bricolage rendere autosufficiente la casa è un sogno un pò utopico.
            Il mio sogno è vedere un fotovoltaico (del tipo che vuoi, in fondo importa poco) talmente conveniente da spingere molte persone a installarne un pò sul tetto per rendersi autosufficienti SENZA incentivi statali e sopratutto da spingere altre persone a investire un pò dei loro risparmi per installare un impianto di piccola o media taglia per produrre energia e vedere questa scelta diffondersi a macchia d'olio rendendo oboslete altre forme di produzione.
            E' un sogno che ritengo realistico e realizzabile, ma non prima di una decina d'anni. Nel frattempo ci accontentiamo di fare un pò di marketing rinnovabile!
            “Il fatto che un'opinione sia ampiamente condivisa non è affatto una prova che non sia completamente assurda.” Bertrand Russell

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            • #7
              Comincio a pensare che la tua visione non sia poi così lontana nel tempo.
              Nel 2007 abbiamo "usato" 12 GWh di produzione notturna per pompare acqua che di giorno ha "reso" 7 GWh.
              Questo perchè il fabbisogno diurno è maggiore del notturno.
              Nel 2009 sarà il primo anno dove avremo 1 GWh di produzione fotovoltaica.
              Ciao
              Osvaldo

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              • #8
                Originariamente inviato da BrightingEyes Visualizza il messaggio
                Il mio sogno è vedere un fotovoltaico (del tipo che vuoi, in fondo importa poco) talmente conveniente da spingere molte persone a installarne un pò sul tetto per rendersi autosufficienti SENZA incentivi statali e sopratutto da spingere altre persone a investire un pò dei loro risparmi per installare un impianto di piccola o media taglia per produrre energia e vedere questa scelta diffondersi a macchia d'olio rendendo oboslete altre forme di produzione.
                E' un sogno che ritengo realistico e realizzabile, ma non prima di una decina d'anni. Nel frattempo ci accontentiamo di fare un pò di marketing rinnovabile!
                Hai ragione, è un sogno. Sarebbe anche il mio sogno ma so che ci sono in gioco enormi interessi economici che lo renderanno irrealizzabile. Qualcuno si è mai chiesto perchè il silicio (il minerale più diffuso sulla terra) costi così tanto? D'accordo sui costi di depurazione, ma perchè leghe molto più complesse hanno costi molto inferiori? Il sogno lo si può realizzare solo con la diffusione della sperimentazione e col fai da te. Ho letto che il principale problema dell'organico derivi dalla instabilità dei polimeri. E' vero, ma si sta lavorando, a quanto pare, sia su questo che sull'efficienza. Un'altra cosa, visto la relativa facilità di realizzazione di una cella fotovoltaica organica, perchè non sperimentare in casa soluzioni diverse? Che so io, oltre ai polimeri del mirtillo, sperimantare con coloranti per tessuti che sono polimeri già belli, filtrati, pronti e di una certa stabilità? Sicuramente su questo forum ci saranno dei bravi chimici, che ne dite di coinvolgerli? Solo col confronto e la diffusione della sperimentazione si potranno raggiungere risultati che non possono essere censurati. Sarò pazzo, ma credo che quando tutti saremo in grado di farci da soli il fotovoltaico, solo allora potremo dire di vincere veramente una battaglia ecologica alla faccia di tutti i parassiti opportunisti, delle logiche di interessi di pochi e senza ricorrere ai corruttibili aiuti di stato. E' utopistico? Forse sì o magari no se ci diamo da fare tutti.

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                • #9
                  Per rispondere a Brighting eyes: si sono l'ingenuo giovincello entusiasta..

                  Parliamoci chiaro: tutti siamo forti con le idee io per primo, poi a fatti manchiamo un po' tutti.

                  Però effettivamente il metodo lo conosciamo tutti: ci vuole lavoro, e poi, soldi investiti in altro lavoro.

                  Io un ingenuo giovincello studente e ignorante, ok, sto studiando matematica chimica e fisica, però mi rendo conto che leggendo libri a profusione, e seguendo lezioni, senza capire quello che i libri e le lezioni mi dicono concretamente non mi aiuta.

                  Dovremo essere tutti in grado di vedere gli esperimenti, le applicazioni pratiche, e essere messi in grado di costruirli con le nostre mani.

                  Finchè le conoscenze e le esperienze significative rimarranno esoteriche, ovvero, per pochi eletti, non ne usciremo mai da questa situazione.

                  Voglio ricordare che Darwin non era un genio in chimica e in matematica, ma è riuscito a stilare una delle più rivoluzionarie e accreditate teorie scientifiche OSSERVANDO il mondo e facendosi aiutare da amici che non avevano problemi a elargire le loro conoscenze (FONTE: resoconto ultra-sintetico fatto leggendo alcune pagine del libro "DARWIN" di "Maria Vegni Talluri" casa editrice "La Nuova Italia")

                  A mio avviso il nostro sistema a oggi premia chi "HA" le conoscenze ma non premia chi avendone "POCHE O NULLE" si sforza di metterle in pratica. Quando le due cose si concilieranno?

                  Io credo proprio che le due cose si concilieranno quando si perderà la ormai (perfettamente giustificabile) acquisita abitudine di diffondere sapienza solo sotto pagamento.

                  La mia non è una polemica ma è solo un resoconto che faccio della realtà.

                  Ora, tutto questo sembra quasi non abbia nulla a che vedere con il discorso, ma di fatto, uno dei motivi per cui non si va avanti, è che non si lavora insieme e con entusiasmo anche oltre "il tempo" in cui si viene pagati, manca un vero spirito ENTUSIASTA, INGENUO, APPASSIONATO e VOLONTARIO anche per pigrizia di coloro che invece, come me, dovrebbero essere avidi di acquisire conoscenze e invece preferiscono andare su internet leggendo forum, videogiocando al pc oppure perdendosi in combriccole a parlottare e diffondere motti di battute di bassa lega e chiacchiericci da bar sulla ragazza più avvenente del momento o sulla presunta corruzione morale di un politico o di un altro. E non prendetelo come una morale che faccio agli altri, sono ben consapevole che, tutto questo, lo dico per primo a me stesso con tanto di autofustigazione (l'autofustigazione è solamente morale, il cilicio e tutti gli altri metodi di autofustigazione fisica sono ormai passati di moda ).
                  Ultima modifica di Pasqualel; 08-10-2009, 20:25.
                  Si parte dai sogni per arrivare alla realtà.. guai se fosse il contrario..

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                  • #10
                    Vedi, Pasquale, come tu stesso hai detto, citando di Darwin, non è la conoscenza quella che deve muovere il ricercatore ma la curiosità e le idee. La conoscenza fine a sè stessa è sterile senza la voglia di sperimentare nuove strade con la curiosità del bambino che vuole sapere. Credo che BringhtingEyes ti abbia fatto un complimento e lo stesso complimento ti faccio io affermando che la tua giovane età ti da quegli stimoli giusti per cercare nuove strade e seguire nuove idee. Continua pure ad informarti, leggere e sperimentare che prima o poi i risultati arriveranno.

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                    • #11
                      Grazie della risposta, se non altro si denota dalla sua risposta (posso dare del tu?) la pazienza di aver letto e di aver capito perfettamente dove il discorso voleva arrivare.

                      Il punto è che a me personalmente manca la possibilità materiale, di verificare tutto quello che studio (non saprei da dove cominciare per consultare professori esterni al mio corso di studi per approfondire, dovrei invece cercar di fare tutto da solo sfogliando libri qui e lì, ma il punto è che non avendo la capacità di formarmi dei "punti di riferimento" disciplinari rischierei di perdermi leggendo "un po' di quello" e "un po' di quell'altro), quindi sono costretto il più delle volte, quando la memoria mi aiuta, a imparare rigo per rigo sperando che... (come si dice ai bimbi inesperti quando si racconta qualcosa di serio) un giorno capirò..

                      Almeno spero che se io non possa capire "tutto e subito" (è impossibile a chiunque), quelli che hanno capito si impegnino al massimo non solo per dimostrare di essere BRAVI e che il 110 e lode non sia solo un titolo universitario ma significhi un 110 e lode nella vita di tutti i giorni e nei lavori che si prendono sotto la propria guida, ad esempio, mettendo tutti gli ignoranti (anche un po' "caproni") come me in condizione di essere un po' meno ignoranti, ripeto, credo l'unico modo sia appunto passare dalle parole ai fatti, dalla teoria alla pratica, dalla volontà all'azione.
                      Si parte dai sogni per arrivare alla realtà.. guai se fosse il contrario..

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                      • #12
                        Ciao, d'accordo sul tu. Una cosa ti raccomando: non avere fretta di apprendere tutto e subito. Posso suggerirti il metodo di studio che ho sempre adottato io, data la tua stessa impazienza ai tempi (purtroppo lontani) del liceo. Succedeva questo: leggevo una frase e la mia mente ne elaborava subito il senso e gli sviluppi logici di quella frase fino a non trovare più un nesso con quello che stavo leggendo, essendo già andato oltre il significato dell'argomento. E' confuso? Ecco, proprio questa confusione prendeve la mia mente fino a perdere tempo per rileggere quella frase e ricollegarla alla successiva. Le soluzioni erano due: o imparavo tutto a memoria o m'inventavo un metodo di studio tutto mio. Alla fine ho capito che soffermarsi su ogni singola frase era molto dispersivo e allora ho incominciato a leggere tutto l'argomento cercando di capirne il senso anche in modo approssimativo e approfondendo, poi, ciò che non mi era chiaro. Ho constatato che funzionava egregiamente perchè non solo apprendevo più in fretta ma, contemporaneamente, avevo già pronte anche le mie deduzioni logiche. Forse quest'esempio può esserti utile. Bada bene che questo, per così dire, handicap non è sintomo di ritardo mentale, anzi, al contrario, è quasi sempre associato ad una mente brillante che elabora in fretta e va oltre. Con questo non voglio dire che sono un genio e nemmeno lo penso, ma solo che la mia mente, come quella di tanti altri, apprende in modo diverso dal solito.
                        Per quanto poi riguarda gli argomenti che vuoi approfondire, guarda bene in tutte le sezioni del forum e troverai quello che cerchi. Anche io sono un neofita del forum e mi piace leggere e approfondire argomenti molto interessanti, sviscerati, con tutto il contraddittorio necessario e non, dai tanti brillanti studiosi presenti nel sito. A volte rispondono con saccenza? Non farci caso e, comunque, chiedi perchè c'è sempre qualcuno disposto a darti spiegazioni.

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                        • #13
                          Originariamente inviato da curioso42 Visualizza il messaggio
                          instabilità dei polimeri. ...oltre ai polimeri del mirtillo...
                          Chiedo scusa ma, nel rileggere il mio intervento, ho letto la bestialità che ho scritto. Non so perchè ho usato il termine "polimeri" convinto di riferirmi alle antocianine e, perciò, scusatemi ancora, leggete "antocianine" al posto di "polimeri". Comunque anche i polimeri possono avere rilievo nella progettazione dei pannelli fotovoltaici in quanto possono essere trasparenti e facilmente resi conduttori. Forse, mantre scivevo, pensavo a questo.

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                          • #14
                            caro Curioso

                            Tu parli di innovazioni , scoperte ed idee : ottimi principi .
                            Io ti racconto la mia esperienza pratica : avendo partecipato agli ultimi 3 pvsec (Milano,Valecia e Amburgo) li ho toccato con mano quanto le idee e le scoperte innovative "fatichino" a diventare una concreta realtà e quante idee se pur brillanti ed innovative si trasformino in insuccessi .

                            Come mai tutto ciò ?

                            Semplicemente perchè dopo aver pienamente sfruttato tutte le metodologie semplici ora dobbiamo ricorere a procedimenti sempre più complessi che toccano tantissime variabili .

                            Ciao da Recoplan

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                            • #15
                              Hai ragione Recoplan, ma fino ad un certo punto. Quante volte è successo di avere un problema, non necessariamente scientifico, e, dopo esseri rotto la testa a trovarne la soluzione, ti accorgi di essere entrato in un circolo vizioso e classifichi il problema come insolubile. Un bel giorno, poi, ripensando al problema, ti accorgi che la soluzione è lì semplice, a portata di mano ed è stata sempre sotto i tuoi occhi. Quello che voglio dire è che spesso o quasi sempre ci muoviamo su strade tracciate da altri quando, invece, se partiamo dall'origine del problema, possiamo trovare soluzioni semplici, funzionali e pratiche solo allontantoci da tutte quelle strade già tracciate da altri. C'è solo da fidarsi dell'intuito e della cretività insiti in ognuno di noi; la genialità consiste proprio in questo. Quanti dogmi scientifici sono caduti grazie a geni che si sono fidati delle proprie intuizioni? Vedi, sono convinto che nella scienza è basilare la conoscenza, ma non bisogna avere dogmi dettati da altri uomini, quindi fallibili. Come sicuramente avrai constatato, tanti principi fisici, ritenuti incontrovertibili e perfetti, alla luce di nuove conoscenza e approfondimenti, scricchiolano in modo molto deciso e, per evitare che crollino del tutto, vengono puntellati con dei paletti che fanno comodo a chi da tali principi trae benessere economico. Un esempio? Nicola Tesla, senza l' enorme e svariata tecnologia di oggi, ha esplorato un nuovo universo nel campo energetico che gli ha permesso di realizzare invenzioni rivoluzionarie e in gran parte secretate alla sua morte (per cause molto dubbie) proprio perchè contravvenivano a quelle leggi fisiche comode per qualcuno. E che mi dici sul magnetismo? Quanti dogmi crolleranno procedendo nella studio di questo fenomeno ancora poco conosciuto? La conclusione di tutto è che va bene ed è necessaria la conoscenza ma, quello che dobbiamo sempre avere presente, è che anche noi abbiamo un cervello, solo dobbiamo imparare a fidarci di quello che ci suggerisce. Scusa lo sproloquio.

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