Vorrei un consiglio per la mia professione: progettazione e D.L. all'interno di una società - EnergeticAmbiente.it

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Vorrei un consiglio per la mia professione: progettazione e D.L. all'interno di una società

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  • Vorrei un consiglio per la mia professione: progettazione e D.L. all'interno di una società

    Ciao a tutti,

    Sono neolaureato in ing. Gestionale LS al politecnico di Bari, e pochi mesi prima della laurea sono stato contattato nel mio stesso paesino da una società relativamente piccola che si occupa di progettazione e installazione per grossi parchi eolici e fotovoltaici.
    Ho accettato subito di entrare per uno stipendio più che adeguato per uno in fase di apprendimento. La società non opera da sola, ma con una società grande del nord Italia che col nostro aiuto porta avanti diverse pratiche burocratiche e tecniche , oltre che contrattuali per la realizzazione dei loro parchi.
    Nella società del mio paese sono l'unico dipendente che amministra quindi le piccole faccende a livello ingegneristico e non; tuttavia tale società intende, com'è giusto che sia, cominciare ad eseguire dei progetti per installazione di pannelli FV su capannoni aziendali e agricoli, sia di proprietà dei soci della mia azienda, sia per terzi.
    I progetti prevedono un'installazione che oscilla a seconda del capannone, da 100 a 500 Kwp.

    La questione è semplice: loro intendono risparmiare sui costi di progettazione in quanto sono dipendente della società.
    In sostanza dovrei assumermi i rischi penali e civili per uno stipendio che sostanzialmente è sotto la media, ma in linea con gli stipendi degli ing. neolaureati (1000-1200).

    So di avere una buona opportunità per crescere ed imparre sulla mia pelle qualcosa che difficilmente potrei imparare altrove, ma il discorso è: il gioco vale la candela???

    Quali sono i rischi penali a cui vado incontro se si verificano problemi nel mio business plan, sulla producibilità dell'impianto, sullo stesso impianto elettrico????

    Tutto si risolverebbe se la società si appoggiasse ad altre figure esperte almeno per la supervisione e soprattutto per la firma, ma io senza esperienza, come potrei mai rischiare?? per di più senza una retribuzione extra a progetto.

    A novembre avrò l'abilitazione all'albo degli ingegneri, che mi consentirà di firmare i fatidici progetti, ma onestamente non so cosa sia giusto e a quali rischi vado incontro; ho colleghi neoassunti in banca che come indennità di cassa prendono 300 euro in più al mese rispetto alla paga base, e io invece che
    corro mille rischi di più dovrei far finta di nulla???
    Aggiungo inoltre che la società non mi ha affiancato a nessun dipendente tecnico che mi insegni come progettare e come comportarmi, quello che apprendo lo sto facendo su cari libri a mie spese, su internet e spulciando vecchi manuali del corso di laurea; ogni tanto la collaborazione con sigure esterne alla società, mi porta a conoscienza di piccoli aspetti pratici, ma credo proprio poca roba.

    Attendo ansioso un vostro consiglio o punto di vista!!

    Grazie in anticipo

  • #2
    anche mio fratello è Ing gestionale..iscritto all'Albo (per voi Ing è una formalità..)...però non avrebe ne la capacità ne la presunzione di porgettare un impianto da 500 kw..ha seguito con compentenza l'azienda che l'ha progettato.. ti direi di non andare a incasinarti la vita..da noi si dice "ofelè ofelé fa al tò mistè"..

    marco
    CASA NO GAS: Costruzione anni '30, No Cappotto, Doppi Vetri, Isolamento Solaio,4 lati liberi SUPERFICIE RISCALDATA: 250 mq su 2 Piani (Radiante) + Taverna 120 mq (Fancoil, in modo discontinuo) GENERATORE: PDC 12 kW Zubadan Mitshubishi+ Boiler 200 Lt per ACS RAFFRESCAMENTO: Aermec on-off FV: 15,18 kW di Sunpower + Tigo (pesanti ombre) CUCINA Induzione

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    • #3
      Ma non so, io ci metterò tutta la volontà e la passione richiesta, comincerò anche a progettare ma cercherò di accordarmi su una liberatoria per i primi progetti, affinchè non possano rivalersi su di me se qualcosa va storto, magari si trova una terza figura esperta che voglia firmare il progetto definitivo. Forse sto fantasticando, ma in merito alla responsabilità, cercherò di apprendere qualcosa in più dalla legge 554/1999 , 380/2001 e 81/2008.

      Diciamo che mi trovo in questa situazione, e non ho alcuna presunzione di saper fare le cose, altrimenti non scrivevo qui, si tratta di lavorare in tranquillità e magari di esser supervisionato nei primi progetti da persone che hanno già lavorato nel settore.
      Ogni settore richiede il suo periodo di formazione, anche il cassiere al supermarket, io mi sn illuso di averlo anche qui, ma a quanto pare dovrò combattere per averla questa formazione.

      I miei dubbi sono:

      se sbaglio la producibilità e il mio impianto produce diversi punti percentuale in meno, la mia società committente, può rivalersi su di me?, se si in che misura???

      Stessa cosa per eventuali errori nel dimensionamento dell'impianto elettrico o altro ancora.

      In che misura rischio a livello penale???
      Per vostra esperienza, cos'è andato storto in fase esecutiva rispetto a quella progettuale?

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      • #4
        ciao logan
        Io credo che ti convenga informarti su quali possano essere i costi che loro sosterrebbero nel farsi progettare all'esterno tali impianti e pretendere un adeguamento.
        Un conto è essere apprendista, un conto è firmare diversi progetti facendo l'ingegnere.
        Considera poi che il business del fotovoltaico non durerà decenni.

        .........parere personale: la questione dell'assunzione sembr una furbata.......
        imp.1 2,94 kw - tilt 20° azimut +10° so - 14 pannelli sharp poli 210; inverter. sma 3300sb - Mt
        imp.2 19,32 kw - tilt 7° azimut +40° so - 86 pannelli rec poli 225; 3 inverter. sma 6000tl - Mt
        imp.3 9,40 kw - tilt 20° azimut +10° so - 40 pannelli aleo solrif 235; inv. aurora 10.0 TL - Mt

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        • #5
          eh bè ovvio !!!

          Cmq ho deciso nel mio piccolo:

          se mi esulano dalle prime firme, facendo supervisionare i progetti a figure competenti, con una formazione parallela, allora troverò un accordo, diversamente potrei decidere di mollare tutto.

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          • #6
            cmq ho preso la mia decisione di parlare faccia a faccia con tutti i soci e spiegare la situazione a 360°.

            per essere convincente, vorrei anche sapere un pò da voi mediamente, al giorno d'oggi quanto costa la progettazione di impianti da 100 a 500 kwp, compreso ovviamente di tutte le relazioni tecniche necessarie e la gestione delle carte burocratiche

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            • #7
              Il consiglio che ti posso dare é di fare ciò che ti viene chiesto, ma la progettazione, DD.LL e quant'altro falla come ingegnere esterno, vale a dire apriti una partita iva appositamente e fattura le prestazioni seguendo dei prezzi di mercato. Ovviamente, se l'azienda ti offre un contratto a tempo indeterminato con uno stipendio dignitoso, puoi fare dei prezzi amichevoli sulla progettazione (15-20% in meno del prezzo di mercato).

              Comunque, per esperienza, se si tratta della classica azienda commerciale, che fino a poco vendevano tutt'altro, stai attento e ricorda che l'unica cosa che gli importa é alzare i margini di guadagno alle stelle. E basta.

              Auguroni.

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              • #8
                quanto è vero!!

                con un pò di polso cercherò di trovare la soluzione migliore per tutti, anche perchè non ho le spalle al muro, ho tutta una carriera avanti.

                cmq grazie per le "conferme" che mi avete dato

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                • #9
                  Originariamente inviato da Logan84 Visualizza il messaggio
                  Ciao a tutti,

                  Sono neolaureato in ing. Gestionale LS al politecnico di Bari, e pochi mesi prima della laurea sono stato contattato nel mio stesso paesino da una società relativamente piccola che si occupa di progettazione e installazione per grossi parchi eolici e fotovoltaici.
                  Ho accettato subito di entrare per uno stipendio più che adeguato per uno in fase di apprendimento.
                  Senza offesa, ma un Ing. Gestionale e' tutto tranne un Ingegnere.
                  Io farei attenzione prima di prendermi certe responsabilita'.


                  Note di Moderazione:

                  Ognuno è libero di esprimere le proprie opinioni purchè le stesse non siano campate in aria e prive di fondamento pertanto se hai evidenze oggettive per sostenere la tua tesi portale e ne parliamo.
                  Se intendevi unicamente affermare che un ingegnere gestionale ha competenze diverse rispetto a quanto normalmente ci si può aspettare da un ingegnere meccanico, elettronico, civile, ecc. ecc. ti prego di scusarti con Logan84: il fatto che abbia competenze diverse non significa che non ne abbia.

                  Ultima modifica di rob74; 10-07-2010, 16:57.

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                  • #10
                    Rischio di andare OT ma è doveroso rispondere da parte mia a certe affermazioni:

                    premesso che non mi permetterei MAI con nessuno di affermare che il percorso di studi scelto e denominato in un certo modo non ti fa "uscire come tale", devo denotare una certa "ignoranza e presunzione in materia".

                    Il settore ingegneristico si è fortemente evoluto e specializzato negli ultimi decenni. E' per questo i corsi si sono moltiplicati e le prefessioni hanno sviluppato un approccio altamente scientifico in ogni campo. Il settore gestionale consente di "portare "avanti nel termine letterale una media grande impresa affrontando con metodologia scientifica, ogni problematica inerente al settore dell'industria. dalla gestione della produzione, al controllo della qualità, alla gestione sugli investimenti, fino alla consulenza a 360 gradi per individuare soluzioni a qualsiasi tipo di problema di natura manageriale, con decisione di natura strategica, tattica e operativa...deduci quindi l'importanza delal cosa.

                    Per quanto riguarda la "cultura base", ovvero quella fornita durante la triennale, posso garantirti, esami alla mano, che tra gestionale e meccanica del mio politecnico cambiamo poco più di 3-5 esami su 30.

                    Quelo che serve ovviamente è un'adeguata formazione all'interno del settore di cui c s vuole occupare e anni d esperienza dietro figure professionali.
                    Perchè mi gioco tutto che qualsiasi professionista come ingegnere, neolaureato, ad oggi non sarebbe in grado di occuparsi di tutte le relazioni tecniche che vanno realizzate e firmate per parchi di grossa capacità energetica. Ho avuto la fortuna di visionare interi progetti per parchi di 5 , 10 MW , e sono certo che tutte le relazioni sfiorano almeno 3-4 settori ingegneristici in modo approfondito.

                    Personalmente non parlo male e non ho pregiudizi neanche verso facoltà che hanno seri problemi di inserimento nel mondo del lavoro come scienze politiche o scienze della comunicazione, quindi onestamente non accetto su 2 piedi che la facoltà dove ho buttato sudore e passione per 6 anni non è la vera ingegneria.

                    Inoltre girandomi attorno noto anche come molti "professionisti" del settore portino avanti in modo "incosciente" progetti come veri e propri copia incolla.
                    Poichè non rientra nella mia concezione un simile atteggiamento, mi sto facendo mille problemi a portare avanti il lavoro nel migliore dei modi, ma sn certo che altri al posto mio non si sarebbero fatti grossi problemi

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                    • #11
                      Ciao Logan
                      Penso che ti convenga chiarire!
                      Quoto Mr Dan!
                      In bocca al lupo
                      imp.1 2,94 kw - tilt 20° azimut +10° so - 14 pannelli sharp poli 210; inverter. sma 3300sb - Mt
                      imp.2 19,32 kw - tilt 7° azimut +40° so - 86 pannelli rec poli 225; 3 inverter. sma 6000tl - Mt
                      imp.3 9,40 kw - tilt 20° azimut +10° so - 40 pannelli aleo solrif 235; inv. aurora 10.0 TL - Mt

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                      • #12
                        Già,

                        in ogni caso ho cominciato a chiarire con i soci, tra i quali è evidente che qualcuno ha le idee ben chiare. La nuova prospettiva è quella di formulare tappe ben precise di formazione anche presso altri studi e poi di avviare un discorso più serio come progettista. Purtroppo noto che alcuni datori di lavoro, non esperti del settore tecnico prendono sottogamba rischi e oneri nel campo della progettazione e dell'esecuzione dei lavori. In parte è in buona fede, in parte è furbizia, però ho avviato un dialogo importante.

                        Colgo nuovamente l'occasione per fare i complimenti al forum, alla serietà degli argomenti trattati e alla moderazione, nella speranza di poter esser io stesso utile al forum con l'esperienza che cercherò di cumulare in questi anni.

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                        • #13
                          Ciao Logan, ho lavorato per circa un anno per conto di un'azienda commerciale nel fotovoltaico, per cui ho gestito circa 15 impianti domestici e aziendali. A parte la mia esperienza, che non racconto in questo post, ti dico che l'azienda si avvaleva di un ingegnere
                          esterno (gestionale peraltro), che lavorava in questo modo : per 3 giorni alla settimana, dietro pagamento di un "fisso" mensile, restava all'interno dell'azienda, occupandosi della gestione delle commesse e dell'organizzazione dell'azienda.

                          Per gli altri giorni della settimana lavorava come progettista vero e proprio nel suo ufficio, per conto dell'azienda di cui sopra e anche per altre aziende.

                          Credo che sia un caso molto simile al tuo, potrebbe esserti di esempio. Un saluto

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                          • #14
                            Grazie mille; questo tipo di ruolo è quello potrei rivestire a breve, fondi aziendali e incentivi permettendo nei prossimi anni .

                            Speriamo bene.

                            p.s.
                            adesso tu lavori in proprio come libero professionista?
                            come mai hai lasciato la società per la quale lavoravi?

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                            • #15
                              Anche io sono gestionale e anche io sono stato assunto per firmare progetti fotovoltaici!!!
                              Non parliamo di grosse potenze comunque e la difficoltà più grossa, come diceva qualcuno sopra, non è tanto la progettazione in quanto tale, ma conoscere tutta la documentazione che bisogna redigere!!!
                              Insomma nessuno ha ancora risposto allora pongo domande più specifiche:
                              quanto verrebbe a costare la progettazione di un impianto domestico su tetto parzialmente integrato diciamo di ca 6kW?
                              dallo studio di fattibilità alla presentazione dei progetti a comune ENEL e GSE?
                              in quali fase serve per forza la firma di un ingegnere industriale?
                              e se invece l'impianto è di 60 kW sulla copertura di un capannone (c'è anche il discorso strutturale quindi...), quanto costa farsi fare il progetto da uno studio?
                              grazie

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