Salve.
Vi sottopongo un caso su cui chiedo conferme.
Un mio cliente ha un terrazzo sopra una villa che utilizza come residenza estiva. Vuole realizzare un impianto fotovotaico che copra l'intero terrazzo. Dopo un'accurata analisi degli spazi e compatibilmente alle forniture di moduli su cui posso contare entro la fine del 2010 sono arrivato ad una potenza installabile di 19,36 kw su una pergola con una falda a 5°. Il cliente è un soggetto privato. Le utenze dell'abitazione sono servite da un contatore monofase con una potenza in prelievo di 3 kw. L'utente sarebbe disposto ad affrontare la spesa della variazione dell'impianto di casa nell'ipotesi si richiedesse una fornitura trifase. La domanda che mi sono posto è: nel caso in questione conviene lo scambio sul posto o la vendita parziale? L'utente attualmente consuma 3.500 kwh/a e non prevede di aumentare i suoi consumi. L'impianto produrrebbe 26.136 kwh/a: una produzione abbondantemente superiore ai consumi.
Se optassi per lo scambio sul posto l'utente godrebbe:
1)dell'autoconsumo;
2)del contributo in conto scambio (non tassabile);
3)della consistente quota di eccedenza che si farebbe regolarmente liquidare ai prezzi zonali orari e su cui pagherebbe le tasse.
Se optassi per la vendita parziale l'utente godrebbe:
1)dell'autoconsumo;
2)della consistente quota di energia, non autoconsumata, e venduta alla rete al prezzo zonale orario su cui pagherebbe le tasse.
Mi pare che i due meccanismi siano uguali eccetto che per il contributo in conto scambio. Dal momento che il contributo in conto scambio è una componente di ricavo su cui il cliente non pagherà le tasse io ritengo che sia il meccanismo più conveniente.
Che ne pensate?
Vi sottopongo un caso su cui chiedo conferme.
Un mio cliente ha un terrazzo sopra una villa che utilizza come residenza estiva. Vuole realizzare un impianto fotovotaico che copra l'intero terrazzo. Dopo un'accurata analisi degli spazi e compatibilmente alle forniture di moduli su cui posso contare entro la fine del 2010 sono arrivato ad una potenza installabile di 19,36 kw su una pergola con una falda a 5°. Il cliente è un soggetto privato. Le utenze dell'abitazione sono servite da un contatore monofase con una potenza in prelievo di 3 kw. L'utente sarebbe disposto ad affrontare la spesa della variazione dell'impianto di casa nell'ipotesi si richiedesse una fornitura trifase. La domanda che mi sono posto è: nel caso in questione conviene lo scambio sul posto o la vendita parziale? L'utente attualmente consuma 3.500 kwh/a e non prevede di aumentare i suoi consumi. L'impianto produrrebbe 26.136 kwh/a: una produzione abbondantemente superiore ai consumi.
Se optassi per lo scambio sul posto l'utente godrebbe:
1)dell'autoconsumo;
2)del contributo in conto scambio (non tassabile);
3)della consistente quota di eccedenza che si farebbe regolarmente liquidare ai prezzi zonali orari e su cui pagherebbe le tasse.
Se optassi per la vendita parziale l'utente godrebbe:
1)dell'autoconsumo;
2)della consistente quota di energia, non autoconsumata, e venduta alla rete al prezzo zonale orario su cui pagherebbe le tasse.
Mi pare che i due meccanismi siano uguali eccetto che per il contributo in conto scambio. Dal momento che il contributo in conto scambio è una componente di ricavo su cui il cliente non pagherà le tasse io ritengo che sia il meccanismo più conveniente.
Che ne pensate?
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