Oggi ho visto installata una caldaia tipo marina (solite tatano, d'alessandro, pasqualicchio ecc..). La caldaia è usata per bruciare anche legna, ma è montata a vaso chiuso. In pratica lo scambiatore interno che sarebbe usato per l'acqua sanitaria, è stato collegato ad una valvola di scarico termico che mi raffredda in caso di necessità la caldaia. Ora io chiedo, è corretto un montaggio di questo tipo, dal punto di vista normativo e tecnico?
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Caldaia marina e vaso aperto
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Una caldaia o un termocamino funzionanti a legna, possono essere installati anche a circuito chiuso a condizione che siano certificati in tal senso. Per ottenere la certificazione è necessario che il costruttore costruisca il prodotto secondo quando richiesto dalla norma riguardante il circuito chiuso e ne chieda la certificazione ad un istituto notificato. Per quanto di mia conoscenza, nessun prodotto del tipo mensionato ha ottenuto fino ad oggi tale certificazione. Non serve a niente rispettare nell'installazione quanto previsto dalla norma se il prodotto non è idoneo a questo tipo di installazione. Infatti, utilizzando il circuito secondario come sistema di raffreddamento, lo stesso non riuscirà a fermare l'innalzarsi della temperatura della caldaia se non ha la potenza e lo scambio idoneo a poterlo fare. La prova dell'istituto certificante, oltre alle altre cose, serve proprio a verificare questo. Pertanto se un prodotto non è certificato per installazioni a circuito chiuso vuol dire che non ne ha le caratteristiche. In tal caso, gli installatori dovrebbero astenersi da eseguire questo tipo di installazione in quanto in nessun modo potrebbero dare al prodotto le caratteristiche che non possiede. Vi saluto cordialmente. Luigi Savino
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Originariamente inviato da Luigi Visualizza il messaggioPer quanto di mia conoscenza, nessun prodotto del tipo mensionato ha ottenuto fino ad oggi tale certificazione.
da esecuzioni e montaggi estemporanei e non rispondenti alle normative.OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa
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Originariamente inviato da biomassoso Visualizza il messaggioesecuzioni e montaggi estemporanei e non rispondenti alle normative.
2.3 Sistema di combustione a disinserimento parziale.
Un sistema di combustione si considera a disenserimento parziale se una larga porzione della generazione di colore può essere rapidamente interrotta dall’azione dei dispositivi di regolazione e di sicurezza senza originare stati di funzionamento pericoloso lato combustione.
4.3 Dispositivo di dissipazione di potenza residua.
Il dispositivo di dissipazione della potenza residua deve essere costituito da uno scarico di sicurezza termico in combinazione con uno scambiatore di calore integrato nella caldaia. Tra gli scambiatori ammessi sono inclusi i riscaldatori d’acqua ad accumulo o a circolazione, purchè siano progettati e configurati in modo che il calore possa essere trasferito senza ausiliari addizionali ed energia esterna. Riscaldatori fissi d’acqua a circolazione integrati nel generatore NON possono essere usati come riscaldatori d’acqua di esercizio ma SOLO come scambiatori di calore di sicurezza.OSSI DI PESCA TRITATI sono un'ottima BIOMASSA alternativa
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idem arca..
bongioanni onestamente non lo so, nei libretti parlano ancora di installazione a vaso aperto, quindi deduco che non si possano montare a vaso chiuso(c'è da dire che ricavare uno scambiatore di sicurezza in una caldaia a elementi in ghisa non lo vedo così semplice...)
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Le norme nazionali UNI rappresentano lo stato dell'arte e illustrano come dovrebbe essere eseguita una installazione per dare al generatore la funzionalità e la sicurezza necessaria. Non vieta però all'installatore di poter eseguire l'installazione anche in modo differente a condizione che garantisca una funzionalità e una sicurezza uguali o superiori a quella prevista dalla norma. Nel caso in questione, se la caldaia non è dotata al suo interno di uno scambiatore capace di abbassare la temperatura in caso di blocco della circolazione, con qualsiasi carica di legna, l'installazione non può rispettare i parametri richiesti dalla norma. Pertanto, in caso di anomalia o di incidente, l'installatore resta l'unico responsabile ed è perseguibile per legge sia in sede civile che penale.
La domanda che mi pongo spesso è: per quale motivo tanti installatori, pur sapendo a quali rischi vanno incontro, si ostinano a sponsorizzare prodotti che non gli permettono di stare in regola. Capisco le questioni di esclusive, di guadagni ecc. ma credo che le stesse cose li potrebbero fare anche con prodotti costruiti e certificati secondo i canoni di legge. In questo modo, oltre a fare bella figura con i loro clienti potrebbero vivere con maggiore tranquillità sia loro che le loro famiglie. Questo naturalmente è il mio umilissimo pensiero e non ho alcuna pretesa che qualcuno lo condivida. Vi saluto cordialmente. Luigi Savino
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Ha fatto bene se la caldaia è certificata per quel tipo di installazione. Altrimenti ha fatto malissimo ed è passibile di denuncia. Come già chiarito, qualunque cosa faccia l'installatore, non potrà mai dare alla caldaia una caratteristica che non possiede.
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Caro fuochista. questi sono scambiatori esterni che per poter funzionane hanno bisogno di circolazione forzata e pertanto non sono idonei per installazioni a circuito chiuso. Ripeto per l'ennesima volta: se una caldaia non è certificata per poter essere installata a circuito chiuso, niente e nessuno può dargli questa caratteristica.
Dalla figura da lei riportata risulta una cosa curiosa. Infatti, il termocamino in disegno è un vulcano, un nostro termocamino. L'unico che è certificato anche per installazioni a circuito chiuso e che non ha bisogno di alcun kit in fase di montaggio.
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Infatti qui il primario lavora a vaso aperto e la caldaia lavorerà a vaso aperto.....
Cmq per chiarezza riporto subito le refenze in merito:
il disegno è della MG Saldature che è produttore di questi kit come da link:
Produzione Termocamini, Termocucine, Stufe pellet a verona
Lo stesso in base alle esigenze ti personalizza il kit senza tanti problemi.
L'unico che è certificato anche per installazioni a circuito chiusoUltima modifica di Fuochista; 30-09-2010, 09:18.
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I termocamini e le caldaie funzionanti a legna, per poter essere installati a circuito chiuso devono avere un'apposita dichiarazione rilasciata da un istituto notificato. Per poter emettere tale documento, l'istituto deve sottoporre a prove specifiche la caldaia o il termocamino. L'istituto dichiara l'idoneita all'installazione a circuito chiuso ai soli prodotti che superano la prova prevista dalla norma per tale tipo di installazione.
La norma è estremamente chiara e se nessun prodotto di mia conoscenza, oltre ai termocamini vulcano, ha superato questa prova, non è colpa delle norma o degli istituti certificanti ma dei produttori che non riescono a costruire prodotti rispondenti a quelle caratteristiche.
Non deve trarre in inganno il fatto che tanti costruttori, anche rinomati, dicono che i loro termocamini o le loro caldaie sono adatti alle installazioni a circuito chiuso. Come bisogna stare attenti anche in presenza di prodotti già comprensivi di circuito chiuso in quanto non è detto che siano rcertificati in tal senso.
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Caro tom tom, in questo scambio di pareri non è in discussione l'installazione in quanto quasi tutti l'hanno interpretata nel modo giusto. Quello da stabilire è se la caldaia in questionr ha le caratteristiche per poter essere installata a circuito chiuso oppure no. Infatti, se la caldaia non è certificata per quel tipo di installazione, anche se l'installatore esegue la migliore delle installazioni, non potrà dare alla caldaia una caratteristica che non possiede.
Una caldaia per poter essere installata a circuito chiuso deve avere il relativo documento rilasciato da un istituto notificato. Pertanto, l'installatore non ha nessuna necessità di trovare le norme che regolamentano la costruzione di quel tipo di caldaia, anche perchè per poterle capire dovrebbe conoscere anche come vanno eseguite le prove di laboratorio e tante altre cose. Il suo lavoro consiste nell'installare a regola d'arte prodotti certificati per il tipo di installazione che si vuole eseguire. Pertanto, basta verificare i documenti della caldaia: se ha il documento per il circuito chiuso la può installare anche a circuito chiuso, se non lo ha la deve installare a circuito aperto. Tutto quà.
La cosa strana in questo forum è che gli installatori si comportano come se fossero i costruttori delle caldaie che vendono o che installano. Infatti, in presenza di prodotti non certificati per la vendita o per un tipo di installazione, anzichè denunciarli o almeno evitarli (come gli imporrebbe la loro etica professionale e come fanno gli altri installatori), li sponsorizzano e li difendono come fosse una cosa loro.
Naturalmente ognuno è responsabile delle sue azioni ed è libero di agire come meglio crede. Vi saluto cordialmente. Luigi Savino
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