La mia impresa (EPC) vuole realizzare un impianto da 200 KW sul tetto di un’attività artigianale energivora (cliente).
sto valutando alcune strade... aiutatemi a capire quale la più conveniente
1) diritto di superficie:
Il cliente che mi cede la superficie per almeno 20 anni avrà un tot a KWp ipotesi 20-40€ /anno
Il Conto Energia e il RID rimane all’EPC
2) scambio sul posto:
EPC si intesta il POD e paga le bollette. EPC si tiene il Conto Energia e avrà come corrispettivo una quota €/KWh (5- 8 cent) in base ai KWh effettivamente risparmiati dal cliente in regime di Scambio sul posto
3) impianto realizzato a spese dell’EPC ma di proprietà del cliente.
Atto notarile in cui il cliente gira il C.E. all’EPC e altra scrittura priv. per stabilire un corrispettivo per l’energia di cui usufruisce il cliente, magari manutenzione ( Contratto O&M salato per recuperare parte dell’energia utilizzata dal cliente).
Considerazioni:
1) con il “diritto di superficie” in caso di fallimento un Commissario mantiene la proprietà dell’impianto all'EPC che continua a percepire il CE e anche il RID (anche se meno conveniente dello scambio sul posto)
2) regime vantaggioso per EPC e anche per cliente... ma è consentito dalla normativa?
3) Più vantaggioso per l’EPC rispetto al diritto di superficie, ma che succede in caso di fallimento del cliente? il curatore fallimentare potrebbe bloccare il contratto O&M o la fattura per servizi….
qual è la strada che mi consigliate?
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