Ciao,
Mi piacerebbe che scrivessimo un post riepilogativo ed esaustivo sulla stagnazione, definendola e discutendo sulle soluzioni atte a prevenirla, perché ho qualche dubbio e non ho trovato come toglierlo in modo soddisfacente.
Che cos'è la stagnazione?
Non ho trovato definizioni ufficiali a riguardo,anche su dizionari tecnici, voi ne avete?
In economia è quel momento congiunturale dove redditi e PIL non crescono.
Essendo un termine preso dall'economia, si può definire come lo stato in cui il pannello non produce, ovvero la potenza apportata al pannello è pari a quella dissipata.
E' una definizione spesso usata, ma non molto precisa, perché anche di notte si registrano questi casi, ma la stagnazione si utilizza solo in caso di sovratemperature.
I costruttori dei pannelli li scrivono nelle loro schede tecniche le T cui avviene la stagnazione che è la T dove il rendimento si annulla, o sbaglio?
Una domanda che volevo fare è
Se trovassi un fluido che a quelle condizioni non evapora, non bolle ed è stabile, ho risolto il problema?
Ad esempio sempre il glicole puro a 1 atm bolle a 200°C, una miscela al 90% bolle forse a 190/195°C aumentando la pressione a 3 bar la T sale con molta probabiltà a 220°C
Un fluido così non mi darebbe più problemi?
Sempre riguardo il glicole, quando avviene la sua decomposizione chimica?
Kingspansolar scrive
Temperature continue sopra ai 170°C provocheranno il degradamento del fluido solare Tyfocor
e abbasseranno le sue proprietà d’inibizione, in questo caso il fluido assumerà un colore
brunastro (vedi foto in basso).
Temperature alte continue provocano anche danni ai collettori, alla stazione di pompaggio e ai
vasi d’espansione nel sistema.
Il fluido sulla destra è lo stato normale del fluido Tyfocor. Il misurino sulla sinistra invece
contiene una soluzione che è stata a lungo in stagnazione a temperature superiori a 170°C.
Raccomandiamo di testare la soluzione ogni cinque anni e successivamente ogni anno fino
alla sostituzione del liquido. La soluzione sarà testata utilizzando un rifrattometro e una carta
reagente al ph
Mi piacerebbe che scrivessimo un post riepilogativo ed esaustivo sulla stagnazione, definendola e discutendo sulle soluzioni atte a prevenirla, perché ho qualche dubbio e non ho trovato come toglierlo in modo soddisfacente.
Che cos'è la stagnazione?
Non ho trovato definizioni ufficiali a riguardo,anche su dizionari tecnici, voi ne avete?
In economia è quel momento congiunturale dove redditi e PIL non crescono.
Essendo un termine preso dall'economia, si può definire come lo stato in cui il pannello non produce, ovvero la potenza apportata al pannello è pari a quella dissipata.
E' una definizione spesso usata, ma non molto precisa, perché anche di notte si registrano questi casi, ma la stagnazione si utilizza solo in caso di sovratemperature.
I costruttori dei pannelli li scrivono nelle loro schede tecniche le T cui avviene la stagnazione che è la T dove il rendimento si annulla, o sbaglio?
Una domanda che volevo fare è
Se trovassi un fluido che a quelle condizioni non evapora, non bolle ed è stabile, ho risolto il problema?
Ad esempio sempre il glicole puro a 1 atm bolle a 200°C, una miscela al 90% bolle forse a 190/195°C aumentando la pressione a 3 bar la T sale con molta probabiltà a 220°C
Un fluido così non mi darebbe più problemi?
Sempre riguardo il glicole, quando avviene la sua decomposizione chimica?
Kingspansolar scrive
Temperature continue sopra ai 170°C provocheranno il degradamento del fluido solare Tyfocor
e abbasseranno le sue proprietà d’inibizione, in questo caso il fluido assumerà un colore
brunastro (vedi foto in basso).
Temperature alte continue provocano anche danni ai collettori, alla stazione di pompaggio e ai
vasi d’espansione nel sistema.
Il fluido sulla destra è lo stato normale del fluido Tyfocor. Il misurino sulla sinistra invece
contiene una soluzione che è stata a lungo in stagnazione a temperature superiori a 170°C.
Raccomandiamo di testare la soluzione ogni cinque anni e successivamente ogni anno fino
alla sostituzione del liquido. La soluzione sarà testata utilizzando un rifrattometro e una carta
reagente al ph
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