Buongiorno a tutti,
nel mio condominio (18 famiglie per 3 stabili da 6, adiacenti) datato 1970, stiamo vagliando offerte di impianti FV, contestualmente vorrei sottoporre all’attenzione dell’assemblea la possibilità di cambiare la caldaia a metano centralizzata, la quale si è guastata proprio ieri, con una pompa di calore aria/acqua (interrata in giardino oppure a sonda geo).
I dubbi sono molti:
1) Innanzitutto se la sostituzione è possibile dal punto di vista tecnico, ossia si toglie la caldaia e si mette la PDC utilizzando le stesse canalizzazioni centralizzate (per i termosifoni) esistenti?
2) Il tetto a faglia di 20° ha una superficie al pavimento del solaio di circa 450mq, quindi una superficie presunta sul tetto inclinato sicuramente non inferiore a 500mq, considerando che il tetto ha “lo spartiacque” esattamente a sud e quindi metà del tetto è esattamente a est e l’altra a ovest, clinometria ottima a est,ma solo mediocre a ovest, ombreggiature assenti, posizione 20km a nord di Milano, i pannelli FV saranno in grado di almeno avvicinarsi al fabbisogno della PDC? Ho fatto un calcolo empirico: considerando i nuovi pannelli FV con una resa di 150Wp/mq potremmo ottenere circa 75kWp istallati che renderebbero credo non più di 80kwH annui, quindi circa 5Kwh a famiglia ossia l’equivalente di un FV da 4/4,5kWp ben realizzato nella mia zona, ma basteranno per la pompa di calore?
3) Le recenti PDC hanno caratteristiche di temperatura minima di funzionamento (dichiarate dal produttore, tutte da verificare) che arrivano a -20°. Lasciando perdere tutti i discorsi sul COP a quelle temperature, a me interessa fondamentalmente che la temperatura minima prima che la PDC si blocchi, effettivamente arrivi a -20° (anche se con consumi elevati), perché dovendo proporre l’impianto a condomini in età avanzata, se un mattino a -14° la PDC non parte, vengo “impalato” istantaneamente dai miei vicini…
Grazie a tutti anticipatamente, ciao!
nel mio condominio (18 famiglie per 3 stabili da 6, adiacenti) datato 1970, stiamo vagliando offerte di impianti FV, contestualmente vorrei sottoporre all’attenzione dell’assemblea la possibilità di cambiare la caldaia a metano centralizzata, la quale si è guastata proprio ieri, con una pompa di calore aria/acqua (interrata in giardino oppure a sonda geo).
I dubbi sono molti:
1) Innanzitutto se la sostituzione è possibile dal punto di vista tecnico, ossia si toglie la caldaia e si mette la PDC utilizzando le stesse canalizzazioni centralizzate (per i termosifoni) esistenti?
2) Il tetto a faglia di 20° ha una superficie al pavimento del solaio di circa 450mq, quindi una superficie presunta sul tetto inclinato sicuramente non inferiore a 500mq, considerando che il tetto ha “lo spartiacque” esattamente a sud e quindi metà del tetto è esattamente a est e l’altra a ovest, clinometria ottima a est,ma solo mediocre a ovest, ombreggiature assenti, posizione 20km a nord di Milano, i pannelli FV saranno in grado di almeno avvicinarsi al fabbisogno della PDC? Ho fatto un calcolo empirico: considerando i nuovi pannelli FV con una resa di 150Wp/mq potremmo ottenere circa 75kWp istallati che renderebbero credo non più di 80kwH annui, quindi circa 5Kwh a famiglia ossia l’equivalente di un FV da 4/4,5kWp ben realizzato nella mia zona, ma basteranno per la pompa di calore?
3) Le recenti PDC hanno caratteristiche di temperatura minima di funzionamento (dichiarate dal produttore, tutte da verificare) che arrivano a -20°. Lasciando perdere tutti i discorsi sul COP a quelle temperature, a me interessa fondamentalmente che la temperatura minima prima che la PDC si blocchi, effettivamente arrivi a -20° (anche se con consumi elevati), perché dovendo proporre l’impianto a condomini in età avanzata, se un mattino a -14° la PDC non parte, vengo “impalato” istantaneamente dai miei vicini…
Grazie a tutti anticipatamente, ciao!
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