che strana domanda... più che al risparmio energetico sembra legata a altri problemi molto più prosaici! Possiamo sapere a che ti serve il dato?

In passato mi ero già posto il problema relativamente all'aerazione dei locali, si sente spesso parlare di condensa, ma ancora più spesso si ha a che fare con gente che apre la finestra se va bene 5 minuti al mattino e basta, e avrei voluto verificare quali ritmi di apertura avrebbero garantito la giusta ventilazione.
Ora il problema è relativo a una soffitta chiusa , non raggiungibile, che ha verso l'esterno una decina di prese d'aria, e volevo valutare che ricambio gli assicurano, per capire che volume d'aria sto scaldando dai piani inferiori.

probabilmente ci sono formule per tutti i gusti ma mimancano, considera comunque che una formula fatta per aperture grandi (finestra) non può essere usata per quelle piccole, di solito le formule che modellizzano qualcosa hanno sempre dei range di utilizzo.

Inoltre quando si parla di 'ventilazione naturale', come finestre e prese d'aria senza ventole, ci si mette dentro tutto, anche gli spifferi... nelle norme UNI per i locali si assume come ventilazione naturale un ricambio in volume di 0,5 /h, cioè ogni due ore è cambiata tutta l'aria del locale. E' un valore enorme, e infatti con finestre 'recenti' si può già considerare grazie alle guarnizioni 0,3.
Con la ventilazione controllata ovviamente la portata è un dato di progetto e si sceglie la macchina appropriata.

Per la tua soffitta secondo me non c'entra niente, l'isolamento dovrebbe farlo la soletta. Si considera quindi la trasmittanza della soletta verso un ambiente (il sottotetto) a temperatura pari a quella esterna se le prese sono grandi (tipo sottotetto areato), o si fanno altri calcoli se il sottotetto è 'chiuso'.

Puoi anche, visto che fa già freddo, provare a misurare la temperatura nel sottotetto....