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caldaia + puffer ma come?

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  • caldaia + puffer ma come?

    ciao a tutti... ho rubato alcune immagini in rete per poter esporre il quesito:

    tra questi 2 schemi quale e' corretto e quale no? li trovo entrambi validi ma dove stanno i pro e i contro di queste 2 tipologie?
    la situazione che mi interessa è caldaia a legna e/o pellet+puffer+riscaldamento..... lasciamo perdere che in uno schema si fa a.c.s e quale sia il volume dei puffer,ipotizziamo un corretta gestione di termostati .. si vada di concetto..
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  • #2
    Non sono un esperto, ma credo di poter affermare che gli schemi sono praticamente uguali (per quel che riguarda la gestione dei "termostati" in particolare):
    il primo è più vecchio stile, con vaso aperto, rialzo temperatura (anticondensa) con valvola termostatica a "cartuccia" e gruppo miscelato con valvola a 4 vie.
    Il secondo ha il vaso chiuso, gruppo anticondensa con valvola motorizzata e gruppo miscelato con valvola a 3 vie.

    Per quel che riguarda la valvola anticondensa tutto dipende dalla caldaia (o eventualmente da una centralina esterna che fa il lavoro per lei): se hai qualcosa che gestisca la motorizzata per il rialzo temperatura puoi semplicemente mettere una valvola a 3 vie motorizzata, altrimenti userai qualcosa di "termomeccanico" tipo i vari laddomat & co., non c'è molto da fare...

    Sulla differenza tra valvola a 4 vie 3 vie per la miscelata non so dirti molto. Vedo che ultimamente i tedeschi ed in genere gli impianti moderni usano valvole a 3 motorizzate gestite da centralina climatica, sull'utilizzo delle 4 vie non so nulla.

    Se hai un solo circuito miscelato la gestione dovrebbe essere piuttosto semplice: ti basta prendere un gruppo di pompaggio miscelato da collegare al puffer e da gestire in maniera molto semplice con centralina climatica (separata, quella della caldaia se ne prendi una di lusso o direttamente integrata nel gruppo di pompaggio). A seconda della temperatura esterna ed eventualmente di quella interna deciderà la giusta temperatura da mandare al circuito.

    La pompa della caldaia verrà gestita dalla caldaia, quello lo fanno anche i peggiori bidoni. Il puffer dovrebbe rendere praticamente autonomi il funzionamento della caldaia e la gestione del riscaldamento (soprattutto se vai a legna, con il pellet ha più senso integrare le due cose ed infatti le caldaie in genere integrano qualche controllo in più).

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    • #3
      Ciao, dipende anche dalla potenza del sitema,oltre che dal tipo di combustibile,se la potenza non é ecessiva il gruppo anticondensa termovar completo di circolatore é molto comodo e funzionale e sicurro, la conessione tra puffer e impianto o si fa come il puffer caso B, in pratica in parallelo come se fosse un utenza,situazione molto pratica per impianti a caricamento automatico, come il pellet ecc, nel caso A invece é preferibile perché il puffer viene usato anche come separatore di circuiti,collegato in modo che la caldaia entri ed esca da un lato e l'impianto dal'altro (non proprio come in figura ma molto simile) in questo caso a volte si preferisce collegare solo i ritorni (caldaia impianto) assieme con un T e un raccordo di grande diamento direttamente al puffernella parte bassa,in modo che l'acqua di ritorno dell'impianto si diriga direttamente in caldaia (miscelandosi anche un po col puffer ) ma se lei é freddal l'anticondensa é chiusa e il circuito prende la via del puffer, in questo modo teoricamente il puffer si carica totalmente al massimo nella parte bassa,ovvio che il T deve essere praticamente collegato al puffer con un tronketto di tubo di diamento maggiore e generalmente bisognerebbe dove si può tenere il ritorno verso la caldaia a quata corretta fino alla caldaia, non del tipo salire a soffitto per poi riscendere dall'altra parte per tagliare la strada, ma fare tutto il giro in basso fino alla caldaia.

      La valvola dopo il puffer può essere a 3 vie motorizzata o addiritura termostatica a punto fisso,deve abassare la temperatura di uscita, con i termosifoni non si apprezza la gestione climatica essendo ad alta temperatura conviene fare a temperatura costante.
      Generalmente i termosifoni partono si scaldano quando l'ambiente é in temperatura si spengono per via del termostato ambiente e loro pian piano si raffreddano per poi ripartire quando il termostato riscatta,la gestione climatica si usa quando in vecchi impianti in comune non si possono gestire separatamente e specialmente in piani diversi,se hai un impianto a zone separate puoi anche fare la miscelazione separata per ogni zona con un gruppo di miscelazione bello e pronto di circolatore 3 vie e gestione.

      Ciao

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